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Autore: Duncneyforever    31/05/2016    1 recensioni
Estate, 1942.
Il mondo, da quasi tre anni, è precipitato nel terrore a causa dell'ennesima guerra, la più sanguinosa di cui l’uomo si sia mai reso partecipe.
Una ragazzina fuori dal comune, annoiata dalla vita di tutti i giorni e viziata dagli agi che l'era contemporanea le può offrire, si ritroverà catapultata in quel mondo, circondata da un male assoluto che metterà a dura prova le sue convinzioni.
Abbandonata la speranza, generatrice di nuovi dolori, combatterà per rimanere fedele a ciò in cui crede, sfidando la crudeltà dei suoi aguzzini per servire un ideale ormai estinto di giustizia. Fortunatamente o sfortunatamente non sarà sola e sarà proprio quella compagnia a metterla di fronte ad un nemico ben peggiore... Se stessa.
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Guerre mondiali, Novecento/Dittature
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Un attimo solo... Questa donna è la governante? Sul serio?! 
Io mi ero immaginata un'anziana signora sulla sessantina, con i capelli brizzolati e qualche ruga sul viso ma, devo ammettere, che questa donna è tutto fuorché attempata. 

- Na und? / Allora? - Si sistema l'ordinatissimo chignon di capelli paglierini, visibilmente spazientita. Mi esamina da capo a piedi, inviperita, prima di lanciare al cuoco un'occhiata velenosa.

- Avevo un po' di fame, signora. Mi ha preparato delle crêpes, vede? - Per assicurarmi che la donna possa vedere il lavoro del ragazzo, dico ad Ariel di inclinare leggermente la padella verso il basso. Lei continua a dubitare della nostra versione dei fatti e noi, stupidamente, sforziamo entrambi un sorriso tiratissimo nella speranza di poter convincere la tedesca della veridicità delle nostre parole. Lei, infrangendo le mie speranze che fosse una stolta, non si lascia abbindolare e domanda il perché della presenza di uno " sporco ebreo " nella cucina del Kommandant.

Non ne posso davvero più di questi sciatti fascisti che altro non fanno se non disprezzare il prossimo dal mattino alla sera! Mi sento attaccata da tutti i fronti, come un tenero piccolo agnellino che combatte contro un branco di grossi lupi affamati. 

- Was fick ist hier los? / Cosa cazzo sta succedendo qui? - Rudy Schneider compare alle nostre spalle, berciando nella sua divisa scura e colma di medaglie, con un’espressione durissima impressa sulle labbra. A causa della visiera del Totenkopf, non riesco a vedergli bene una parte del volto ma, di questo, ne sono felice, perché farei di tutto pur di evitare quella nebbia bluastra infettata dal germe della follia.

- Rudy, deine neue Quietscheentchen hat nichts gelernt. / Rudy, la tua nuova paperella non ha imparato nulla. - La ragazza fa schioccare la lingua sul palato, con disappunto, prima di avvinghiarsi al rosso come una piovra. 

- Es scheint so. / Così sembra. - Risponde, atono, allontanandola malamente da sé. Lei strabuzza gli occhi verde-acqua, evidentemente stupita dalla reazione dell'uomo. Ariel, intanto, è in piedi, pallido e fermo come una bambola di porcellana. Non osa battere ciglio per paura di essere punito. 

Strano, dato che i crucchi discutono animatamente da minuti, senza neppure curarsi di lui. 

- Sie ist nur eine italienische Schlampe! - Ariel sussulta, tirandosi indietro, mentre i due tedeschi si voltano simultaneamente verso di me. 

Schlampe? Schlampe?! Non esiste che una tizia che neppure conosco mi abbia dato della sgualdrina... e con quale motivazione poi! Soltanto perché è gelosa di Rudy, per la paura di poter essere accantonata! Che se lo tenga pure il suo rosso. 

Ben venga che lo voglia lei... Almeno potrò sbarazzarmi di lui. 

- Scusate come avete detto? - Sibilo, a denti stretti, sbroccando per la rabbia. La governante, non sapendo cosa dire, cerca lo sguardo dell'ufficiale, in attesa di un qualche suggerimento. Lui, tuttavia, ride di gusto e ciò scatena la furia della bionda; 

- willst du ihn? - Strilla, scattando in avanti. 

- Come? -

- Lo desideri, non è vero? - Ripete, avvicinandosi con fare circospetto. 

- Ma cosa dite? Siete impazzita? Ho solo quattordici anni, sapete? - Con ogni probabilità non è vero, ma in questo momento mi è utile, perciò perché non mandare avanti la farsa... Intanto, però, vorrei chiudermi in camera e soffocare le lacrime sul cuscino. Sono innocente, Friederick ne è testimone, ma mi sento comunque denigrata e mi fa male, perché per una ragazza è pesante, perché io non ho neppure mai interagito con il sesso opposto, eccezion fatta proprio per Fried. 

- Quattordici? Non credevo avessi gusti così discutibili, Lieber. Non sarai così perverso da voler deflorare una bambina... - La donna si lascia scappare una risata isterica, suscitando diverse reazioni tra i presenti: il ragazzo gracilino al mio fianco, nella sua impotenza, si limita a lanciarle una fugace occhiataccia, io vorrei saltarle addosso e strapparle intere ciocche di capelli con le mie stesse mani fino a farla urlare dal dolore, mentre Schneider... Schneider è la vera rivelazione, perchè il suo sorriso provocatorio è stato sostituito da un cipiglio ben più duro e minaccioso. In un lampo, colpisce la bionda in viso, facendola sbilanciare e cadere a terra. Lei, stordita per l'impatto con il pavimento gelido, si sfiora la guancia arrossata, esterrefatta, constatando la presenza di un piccolo taglio dovuto al forte ceffone ricevuto. 
Io stessa sono sobbalzata e la paura mi ha pervasa dopo aver visto la robusta governante piegarsi come un esile fuscellino di fronte alla forza della belva germanica.

- Nicht wagen, Hundin. / Non osare, puttana. - La rimprovera, aspramente, ricomponendosi e portandosi indietro il ciuffo di capelli impompato di brillantina. - Rudy, wie kannst du dies tun um mich? / Rudy, come puoi fare questo a me? - Tra i suoi singhiozzi, riesco a distinguere numerose altre bestemmie rivolte a me. 

Mantieni la calma, Sara. Mantieni la calma. 

- Ora basta! Non intendo sorbirmi altre umiliazioni! Sono gentile, dolce, docile persino, ma fino ad un certo punto! Ma come vi permettete, eh? Io sono una libera cittadina e come tale pretendo di essere trattata! Ne ho fin sopra i capelli di voi e della gentaglia di cui amate circondarvi, sapete? E se credete che resterò qui un minuto di più ad ascoltare le fesserie di una baldracca qualunque vi sbagliate di grosso! - Sbraito, divenendo bordeaux a causa dell'ira. Le facce sconvolte dei presenti dicono tutto e gli stessi sono così sbalorditi da non riuscire nemmeno a replicare. - Quasi dimenticavo! Rudy potresti, cortesemente, evitare di chiamarmi " paperella "? Trovo che sia molto inopportuno da parte tua. - 

- Was? - 

Hai capito benissimo, Rothaarig.*

Due ore dopo sono con Fried, a spiegargli nel dettaglio l’accaduto. 

- Tu hai detto cosa?! - Friederick cammina su e giù per la stanza, stupito e preoccupato allo stesso tempo.

- Mi sentivo osteggiata, Fried. Cosa dovevo fare? - Confesso di esserci andata pesante; mi sono lasciata travolgere dalle emozioni e sono scoppiata come un airbag. 

​- Loro sono fatti così... Sminuiscono gli altri per sentirsi migliori. Ammiro molto il tuo coraggio, ma la prossima volta cerca di prestare più attenzione! Sono pericolosi. Non voglio che ti prendano di mira. - Siede al mio fianco e accosta una guancia sulla mia nuca, abbracciandomi premurosamente. Mi stringe al petto come fossi il suo tesoro più prezioso, non sapendo che, in realtà, io sia già stata presa di mira. 

- Come farò senza di te... - Mi infosso tra le forti braccia del biondo, circondata dalle sue dolci attenzioni.

- Due settimane trascorrono velocemente, dai. Tornerò ancor prima che tu possa accorgerti della mia assenza. - Asserisce, baciandomi piano su una guancia. 

- Avrei preferito che mi dicessi: " tornerò ancor prima che tu possa dire " strüdel! " A quest'ora saresti già tornato. - Non voglio che se ne vada; ora che ho conosciuto Ariel so che non resterò del tutto sola, ma sapere Fried in Francia, obbligato a perpetrare chissà quali nefandezze... è una sensazione orribile. 

- Magari funzionasse in questo modo... - 

- Habt ihr fertig / Avete finito? - Una voce maschile mi fa trasalire e un grido terrorizzato diparte dalle mie labbra. - Chi è? Cosa è? U-un f-fantasma? - Esclamo, atterrita, nascondendomi dietro la schiena di Friederick. Dalla penombra di uno stanzino ( mai notato prima ) appare un ragazzo dai capelli neri, dell’età di Friederick. 
- Sono umano e disarmato. - Mi spiega, alzando per aria le braccia. - Piacere! Zenon Schwarz. E voi, signorina? - 

 

 

Note: 

- Rothaarig = rosso, persona dai capelli rossi.

 

 

  
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