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Autore: FeBookworm    31/05/2016    1 recensioni
i pensieri di Merlin quando si trova costretto ad avvelenare Morgana per salvare Camelot dall'ennesima maledizione.
Dal testo:
Prese la boccetta del veleno e la versò interamente nella borraccia. Sentì le mani tremare a quel gesto, lo stomaco chiudersi e il respiro venirgli meno. Cercò di non pensare che anche gli occhi iniziarono a pizzicargli a causa delle lacrime.
Non aveva tempo per i sentimentalismi.
Doveva farlo.
Era l'unico modo.
Non aveva scelta. Non c'era nessun'altra scelta."
Genere: Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merlino, Morgana | Coppie: Merlino/Morgana
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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Salve a tutti!
Questa è la mia prima storia su questo fandom, quindi mi scuso già se non sarà perfetta ^^" Spero che comunque riusciate a trovarla in qualche modo piacevole!
La canzone è Sleep well, my Angel dei We are the Fallen. Mi sembrava appropriata per questo particolare momento.
Buona lettura e buona notte ^^



 

~~Merlin stentava ancora a crederci. Le parole del Grande Drago risuonavano ancora nella sua testa e più le risentiva più diventavano veritiere ai suoi occhi.

Le antiche profezie parlano di un'alleanza tra Mordred e Morgana, uniti nell'Oscurità.

Questo spiegava molte cose. Perché Morgana si fosse impegnata così tanto nel salvare il bambino la prima volta che l'aveva visto, ad esempio. E anche perché Morgana avesse rubato il cristallo a Uther, tradendo non solo la sua famiglia adottiva ma anche la stessa Camelot. Merlin in quel momento si chiese se lei fosse in grado persino di uccidere qualcuno, se solo Mordred glielo chiedesse.
Con rabbia aprì la porta delle stanze di Gaius e sempre con rabbia si avvicinò allo scaffale dove l'anziano medico teneva tutte le boccette che riteneva "pericolose".
Un'alleanza tra Mordred e Morgana, uniti nell'Oscurità.
Ricordando quelle parole la rabbia di Merlin divenne furore. Senza ripensamenti afferrò la boccetta di veleno insieme alla borraccia dell'acqua.
Mordred e Morgana. Uniti nell'Oscurità.
Uscì dalla stanza di fretta, perché temeva che, se solo si fosse fermato un momento, avrebbe rinunciato al suo piano per salvare Camelot da quell'ennesima minaccia della magia.
Ma perché?, si chiese Merlin mentre vagava per i corridoi. Perché colpire l'intera città? Perché Camelot?
Poteva capire il rancore che lei provava per Uther, alle volte lo provava pure lui quando condannava a morte gente innocente solo perché aveva il dono. Ma perché colpire anche Gwen? O Gaius?
Loro non le avevano mai fatto del male. Mai.
Continuava a farsi mentalmente quella domanda, quando le parole del Grande Drago gli diedero la risposta che più temeva.
Uniti nell'Oscurità.
Si era davvero già abbandonata alle tenebre? Si era davvero lasciata affascinare così presto? Senza nemmeno provare a resistere?
Nell'Oscurità.
Finalmente la vide, mentre cercava di trascinare il corpo addormentato di Uther. Evitò di guardarla negli occhi mentre la aiutava nel suo intento. Quegli occhi simili a pietre preziose sarebbero stati in grado di negargli l'evidenza, di fargli ancora credere che lei era innocente e che non c'entrava niente con questa ennesima maledizione.
Ma lui non poteva cascarci di nuovo. Doveva compiere il suo destino. Doveva salvare Arthur e Camelot. Salvare entrambi per far sì che l'alba di Albion sorgesse al più presto.
Purtroppo un Cavaliere di Medhir li aveva trovavi e stava per attaccarli. Merlin iniziò a correre più veloce, lasciandosi dietro Morgana.
Erano i suoi cavalieri, dopotutto. Che li fermasse lei, visto che li aveva evocati.
Ma le urla di Morgana non sembravano quelle di una padrona dell'Oscurità. Sembrava invece che fosse veramente terrorizzata, che avesse davvero paura di morire.
"Merlin! Merlin! Ti prego, aiutami!"
Si voltò verso di lei. Era a terra, rannicchiata su se stessa e contro il muro. Il Cavaliere stava per colpirla, ma si fermò ad un soffio dai suoi lunghi capelli neri.
La rabbia di Merlin crebbe ancora di più.
Come hai tessuto bene la tua tela, Morgana, pensò mentre entrava nella sala del trono.
Morgana lo raggiunse poco dopo, il volto ancora sconvolto e impaurito.
"Perché quel Cavaliere non vi ha uccisa?" le chiese, mentre chiudeva la porta, rabbia e rancore mal celati nel suo tono di voce. Le diede le spalle per non dover affrontare di nuovo i suoi occhi ingannatori.
"Io...io non lo so. Perché...Perché sono una donna, forse?"
Merlin scosse la testa. Che brava attrice che sapeva essere, aveva finto anche quella notte, quando era corsa da Gaius e gli aveva detto che aveva paura, che non era più sicura di niente?

Watching you sleep for so long,
Knowing I can't turn the rain into sun any more
I've given you all that I have,
Now I stand here, too scared to hold your hand

Si allontanò di nuovo da lei, controllando che Uther stesse bene. Le diede il lenzuolo, sempre evitando di  guardarla, di modo che ne facesse una fune. Forse c'era ancora speranza di uscire da lì sani e salvi. Almeno, lui, Arthur e il Re.
Prese la boccetta del veleno e la versò interamente nella borraccia. Sentì le mani tremare a quel gesto, lo stomaco chiudersi e il respiro venirgli meno. Cercò di non pensare che anche gli occhi iniziarono a pizzicargli a causa delle lacrime.
Non aveva tempo per i sentimentalismi.
Doveva farlo.
Era l'unico modo.
Non aveva scelta. Non c'era nessun'altra scelta.

Under the ash and the lies,
Something beautiful once here now dies,
And the tears burn my eyes,
As you sit there, all alone.
I just want to come home
,

"Tenete. Prende un po' d'acqua" le disse, improvvisamente di nuovo gentile.
Morgana lo guardò con fare sospetto e sussurrò:"Non ho sete."
"Potrebbe non esserci più occasione di bere una volta usciti di qui."
"Se usciamo di qui" lo corresse lei.
Lui cercò di scacciare via il pensiero che lei sicuramente non sarebbe uscita da quella stanza. Non viva, almeno.
La guardò dritta negli occhi, come quella sera quando le aveva detto che capiva i suoi sentimenti, forse meglio di chiunque altro. La guardò intensamente mentre fingeva di bere dalla borraccia e poi gliela porgeva di nuovo.
Lei allungò la mano timidamente e quasi tremando:"Grazie. Sei davvero un amico, Merlin".
Quelle parole furono una stilettata nel cuore. Non si sentiva molto suo amico nel momento in cui stava firmando la sua condanna a morte.
Se solo lei gli avesse parlato. Se solo non si fosse ostinata nella sua lotta contro Uther. Se solo non avesse visto Camelot come una prigione invece che come un rifugio. Se solo...Se solo non ci fossero state tutte quelle dannate profezie a separarli.
Le diede le spalle, mentre lei finalmente beveva il veleno. Non aveva il coraggio di guardarla morire. Non poteva guardarla morire.

But you see the shelter as the storm,
Holding wind to keep you warm,
You are everything to me, this is why I have to leave,
So sleep well my angel.

Si asciugò una lacrima mentre la sentiva respirare a fatica. Non doveva avere ripensamenti.
Aveva dovuto farlo.
Era la cosa giusta da fare.
Ma allora perché sentiva quel vuoto dentro? Perché improvvisamente si era voltato, contro i suoi propositi precedenti, e l'aveva presa tra le sue braccia?
Se c'è un Dio lassù, potrà mai perdonarmi?, si chiese mentre la stringeva a sé.
Morgana aveva smesso di dimenarsi, perdendo lentamente i sensi. Merlin abbassò lo sguardo su di lei e una lacrima cadde dai suoi occhi sulla guancia ormai pallida di Morgana. Sembrava un angelo tra le sue braccia, un angelo che stava per affrontare il sonno eterno.
Quando Morgause gliela strappò dalle mani con rabbia, urlandogli che cosa avesse fatto, Merlin non era più sicuro di aver fatto la cosa giusta.
La rabbia di Morgause poteva significare solo una cosa: Morgana non era l'artefice, era solo una pedina.
Come era stata una pedina nelle mani di Alvarr.
Quando lo realizzò, la colpa lo investì come un fiume in piena.

I'm sorry
I'm sorry
I'm sorry
I'm sorry

You see the shelter as the storm,
Holding wind to keep you warm,
You are everything to me, this is why
You see the shelter as the storm,
Holding wind to keep you warm,
You are everything to me, this is why I have to leave
So sleep well, my angel.

Quando  le due sparirono, Merlin trovò la forza di alzarsi in piedi e di raggiungere Arthur.
Non poteva soffermarsi troppo su ciò che aveva fatto a Morgana, la ragazza che era stata disposta a venire con lui a Ealdor per aiutarlo. Doveva concentrarsi sul fatto che aveva protretto Arthur e Camelot da Morgana la Strega, colei che aveva minacciato il futuro di Albion.
Ancora una volta aveva seguito il suo destino e nient'altro. Nemmeno il suo cuore.
Quella notte però, mentre giaceva immobile nel suo letto, la consapevolezza che lei avrebbe comunque significato tutto per lui, che lei sarebbe sempre stata la Regina del suo cuore, quasi lo uccise.
Che cosa aveva fatto?



 

   
 
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