Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Ricorda la storia  |      
Autore: cucciola967    02/06/2016    2 recensioni
Sono tornata!
Devo riprendere un pò a scrivere, così per esercizio vi ho portato questa piccola storiella. Spero vi piaccia!
Tratto dal testo:
In lontananza una sagoma si avvicinava all’ entrata. Castiel si alzò lentamente: era Luce.
Il cuore accelerava ad ogni passo che la ragazza faceva verso di lui. Qualche goccia di sudore scese delicatamente dalla nuca, per poi fermarsi al primo ostacolo.
“Castiel, perché mi hai fatta venire a scuola così presto?”
Tutto intorno regnava il silenzio. Si sentì per la prima volta davvero impotente, e questo lo spaventava.
“Devo dirti una cosa.”
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Castiel aspettava l’arrivo di Luce sulla solita panchina.  Il braccio destro sorreggeva la testa, mentre il sinistro seguiva il veloce movimento delle dita che ripetutamente toccavano la sedia producendo un rumore molto fastidioso. Lo sguardo attento fissava il cancello d’entrata, e niente lo avrebbe distratto.
Era molto nervoso, quel giorno. Lo aveva già detto a Lysandro che, dopo aver ascoltato attentamente ogni singola parola, lo abbracciò.
Ma Luce era diversa, e pure il loro rapporto lo era. Cercò in tutti i modi di ritardare il più possibile quel momento  e passare ogni istante con lei, ma purtroppo il tempo a sua disposizione era  finito,  ed era arrivato il momento di dirlelo.
In lontananza una sagoma si avvicinava all’ entrata. Castiel si alzò lentamente: era Luce.
Il cuore accelerava ad ogni passo che la ragazza faceva verso di lui. Qualche goccia di sudore scese delicatamente dalla nuca, per poi fermarsi al primo ostacolo.
“Castiel, perché mi hai fatta venire a scuola così presto?”
Tutto intorno regnava il silenzio. Si sentì per la prima volta davvero impotente, e questo lo spaventava.
“Devo dirti una cosa.”
Il sorriso di Luce svanì quando capì che Castiel era serio. Non lo era mai, e questo preoccupò la ragazza.
Il suo sguardo interrogativo fisso su di lui lo agitava, ma ormai non avrebbe potuto fare niente e lo sapeva.
“I miei genitori vogliono andare a vivere in America, e io devo andare con loro.”
I bellissimi occhi azzurri di lei si spalancarono insieme alla bocca. Non riusciva a dire una parola.
“Luce…”                                                                                                                                          
Passarono un paio di secondi. Una lacrima dopo l’altra le bagnarono le guance. Abbassò lo sguardo e si lasciò cadere a terra.
“Castiel…Non andare.”
Quelle parole erano le uniche che non voleva sentire. Non voleva che tutto si complicasse ulteriormente, non voleva mettersi a piangere davanti a lei.
“Non posso, devi  capirlo. I miei genitori hanno già venduto la casa, e mi hanno costretto a seguirli. Pensi che se potessi non resterei qui?”
Si rannicchiò e si avvicinò a lei. In quei giorni aveva riflettuto molto, e aveva capito molte cose.
Il fatto di doverla lasciare lo aveva spaventato così tanto da non riuscire a dormire la notte. Aveva capito che non avrebbe mai trovato una persona come lei. Era l’unica che nei momenti di bisogno era lì per lui, e l’unica in grado di renderlo il ragazzo che era diventato.
E lui invece, la fece innamorare. Le rubò il suo primo bacio e dopo un paio d’anni si fidanzarono, ma come lui aveva capito che persona fantastica aveva davanti lo avrebbero capito anche altri ragazzi.
E questo era il suo problema più grande. La voleva tutta per sé, e anche se non avrebbero più potuto vedersi, moriva all’ idea che lei potesse essere di un altro. Ed è egoista, ma per quanto provasse a non pensarci,  diventava il centro dei suoi pensieri.
La prese tra le braccia. Il suo viso delicato appoggiato sul suo petto, il suo respiro sul collo, lei. Come poteva vivere senza?
“Castiel..Mi sentirò molto triste. Io ti amo, come posso fare senza ti te?”
Lui si limitò ad accarezzarle la nuca. Voleva piangere, urlare, ma non poteva mostrarsi debole, specialmente in un momento così delicato.
Castiel si alzò tenendo Luce tra le braccia, e si avviò verso l’uscita della scuola.
Luce continuò a piangere.
“Io…Devo andare.”
“No! Aspetta!”
Scese dalle sue braccia, e lo guardò dritto in faccia.
“Non dimenticarmi. Ormai abbiamo 17 anni, per cui inizierò a mettere i soldi da parte e poi verrò da te. Ti prego, non dimenticarmi!”
E come dimenticare una persona come lei?
“Luce…Tu sei stata la persona più importante della mia vita. Io ti amo, ma tu qua hai tutto, e non meriti di vivere una relazione a distanza.”
I singhiozzi di lei lo rattristarono molto.
Lo abbracciò.
“Io non voglio lasciarti.”
“Neanche io.”
Una lacrima scese involontariamente dai suoi occhi. Non avrebbe voluto, ma era più forte di lui.
Passarono una ventina di minuti ed era davvero arrivato il momento di andare.
Le diede un ultimo bacio, il bacio più bello di sempre.  Poi si staccò da lei, e col cuore in gola, si incamminò verso casa.
“Addio.”
Non avrebbe mai voluto dirlo o cederla ad altri, ma non poteva vivere continuando a pensare a lui. Non se lo meritava.
Lei rimase immobile a fissarlo: non lo avrebbe mai dimenticato.
 
Passarono un paio di mesi dalla partenza, quando Castiel ricevette una lettera.
“Ciao Castiel.
E’ passato un po’ di tempo da quando ci siamo visti, non è vero?
Mi manchi tanto.
Vado a scuola e ti vedo sulla panchina, in classe, dappertutto.
Come dimenticarsi di te? Non posso.
Ti ricordi il nostro primo bacio? Per la prima volta ero felice. Si, il bacio me l’hai rubato, ma io già ti amavo.
Ti amo dal primo istante che ti ho visto. Eri così bello, ma ciò di cui subito mi sono innamorata è stato il tuo carattere. Molti dicono “Ma ha un brutto carattere!” Ma quando ti si conosce bene, si sa che non è vero.
Ed io avevo capito che per te era così.
Lo sai, molte volte ho cercato di decifrare il tuo volto, e non ci sono mai riuscita.
Ma il giorno della tua partenza ho capito tutto ciò che provavi, e sai, lo provo anche io tuttora.
Ci sono molti ragazzi che mi fanno il filo, ma ho rifiutato tutti. Io ti sono fedele, e voglio essere solo tua.
So che ora ti senti molto solo, e so che posso sembrare egoista, ma ti prego: non fidanzarti con nessun’altra.
Voglio essere la tua ragione di vita come tu lo sei per me.
Ora sto facendo una serie di lavoretti in giro, ed ho racimolato molti soldi. Ancora un paio di mesi e poi potrò venire lì per una settimana! Lo so, non è tanto, ma almeno potremo vederci.
So che non vuoi che io viva pensando sempre a te, ma è la mia scelta. E sai quanto sono testona, per cui rispettala.
Rispondimi, ti prego.
La tua Luce.”
Non lo aveva dimenticato. Una strana energia si fece strada nel suo corpo. Quanto aveva dovuto essere forte in questi mesi: voleva scriverle ogni giorno, mandarle messaggi o anche solo chiamarla. Ma ha sempre resistito: voleva che si rifacesse una vita, e sapeva che se l’avesse contattata così spesso non ci sarebbe mai riuscita.
Eppure, ancora una volta, fra tutti ha scelto lui. Quando davvero ne aveva l’opportunità non l’ha abbandonato. Un dolce sorriso si formò sul suo volto.
“Ti amo Luce.”
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: cucciola967