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Autore: DhakiraHijikatasouji    02/06/2016    2 recensioni
Saga litiga col fratello ma ben presto scoprirà che avere un gemello accanto a sè è la cosa più grande.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga
Note: OOC | Avvertimenti: Incest
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LA PUNIZIONE DIVINA
Autore: Martina Mazzola - Reating: Verde - Stato: completo
Genere: Sentimentale, comico - Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga
Piccolo Kanon:
 
Trama: Saga litiga col fratello ma ben presto scoprirà che avere un gemello accanto a sè è la cosa più grande.
Saga stava ripulendo casa dato che il gemello,era raro lo facesse. Lo aiutava poco, solo per pulire i mobili oppure il tavolo ma mai qualcosa di serio. Al maggiore invece toccava lavare il pavimento, sprimacciare i cuscini, rifare i letti...insomma praticamente tutto. Quando arrivò nella stanza del gemello, andò nell'armadio per togliere i vestiti e pulirlo. Si fermò quando vide una rivista porno sul fondo. :-KANOOOOON!!!-: Lo chiamò a gran voce, il minore accorse subito.
:-che vuoi?-:
:-che ci fa questa rivista sul fondo del tuo armadio?-: Gliela lanciò in faccia, lui la prese e la osservò un attimo. Quella donna bionda che stava mezza nuda sulla rivista e con il seno di fuori. Il maggiore la riprese. :-leggi e guardi queste schifezze?-:
:-e allora?Che male c'è se mi piace il corpo femminile? Mica mi starai diventando...oh, tu sai cosa intendo-: Disse tanto per stuzzicarlo. Grosso errore! Saga, sentendosi preso in giro, gli mise la rivista davanti agli occhi e la strappò in due.
:-che mai più ti veda con questi giornaletti in mano, ci siamo intesi?-: Annuì un po' tristemente e intimorito dallo sguardo di Saga. :-stasera andrai a letto senza cena!-: Disse il maggiore prima di chiudere.
:-andrai a letto senza cena bla bla bla!-: Gli fece eco Kanon. :-non sono mica un bambino, credo che se lo fossi...mi tratterebbe meglio!-: Pensò che era meglio andarsene a dormire. Il solito spione Milo, aveva visto la scena ed era andato da Atena a raccontarglielo.
:-Atena i gemelli hanno litigato un altra volta!-:
:-siamo tutti stufi di questi litigi continui! Ci penserò io!-: Disse indignata. Anche per Saga era giunto il momento di andare a letto. Vide Kanon che dormiva tranquillo. Non sapeva se era per affetto o per pietà ma si mise vicino a lui e rimase a guardarlo. Dopo un po', crollò anche lui in un sonno profondo. La mattina seguente aprì gli occhi.
:-AAAAAAHHHH!!!-: Cacciò un urlo quando vide un bebè vicino a lui anzichè suo fratello.
:-weeeee weeee-: Il bambino cominciò a piangere per lo spavento preso dall'urlo di Saga. Esso, non sapendo cosa era meglio fare, lo prese in braccio e lo fece andare su e giù per il suo petto. Il piccolo però continuava a piangere.
:-e calmati!-: Era disperato quasi quanto il bambino che teneva in braccio. :-ma da dove sei saltato fuori si può sapere?!...KAAANOOON!-: Si alzò dal letto e lo chiamò ripetutamente ma nessuna risposta giunse ai suoi orecchi. Pensava che forse era uscito ma poi, quando tentò di aprire la porta, era ancora chiusa quindi era impossibile dedurre che non c'era. Abbassò lo sguardo verso la creatura che nel frattempo si era calmata. Notò una cosa che gli fece raggelare il sangue. I capelli del bambino erano come quelli di Kanon, blu come il mare più profondo. Il piccolo aveva anche aperto gli occhi ed erano smeraldini proprio come quelli del gemello. :-Kanon?-: Il piccolo sorrise appena ebbe pronunciato quel nome. Se Kanon non era uscito dalla porta perchè era chiusa, non c'era altra spiegazione...il bambino era lui. Saga gli mise le mani sotto quelle piccole ascelle per metterselo davanti al viso. :-che ti sei nascosto in un corpo mini?-: Fece quella battuta tanto per non pensare a se crederci oppure no. Come era possibile che il suo gemello si fosse trasformato in un bambino? In effetti non aveva nemmeno i vestiti, era troppo piccolo perchè gli stessero quelli di Kanon. Prese una sua maglietta e dei suoi pantaloni. Li tagliò, li cucì e li fece indossare al bambino. In quel momento bussarono alla porta. Saga corse in camera, mise il gemello sotto le coperte e tornò alla porta. :-ciao Milo...che vento ti porta qui?-:
:-lo Scirocco! No sto scherzando, volevo solo passare a farti una visita!-:
:-entra..."speriamo che quel coso sia rimasto sotto le lenzuola"-: Pensò mentre Milo entrava. Fece della cioccolata calda e andarono a berla in camera loro. Saga pensò che il bambino sarebbe sembrato un cuscino anche perchè si era riaddormentato quindi rimaneva fermo. Milo infatti pensava proprio che fosse un cuscino e stava per sedersi quando... :-"oh no!Farà il paté di Kanon!"-: Lo tirò per un braccio e lo rimise in piedi, facendo cadere un po' di cioccolata anche sulle lenzuola. Il bambino scoppiò in un pianto disperato, evidentemente gli era andata la cioccolata sopra.
:-ma c'è un bambino qui?-: Saga non seppe rispondere anche perchè il piccolo continuava a piangere quindi anche se avrebbe trovato un diversivo ormai era evidente. Milo mise un mano sotto le coperte. Toccò una piccola manina. Lo tirò fuori. :-eccolo qui!-: Esclamò appena lo ebbe davanti al suo viso. Mini Kanon lo guardava con faccia incredula poi scoppiò in una risata sonora. :-quanto è bellino!...Kanon lo sa?-:
:-il problema è che il bambino è...lui!-:
:-cooosa?-:
:-già-: Milo posò ancora lo sguardo sul bambino.
:-e come è successo?-:Domandò infine.
:-non lo so e non mi interessa...devo pensare un modo per farlo tornare quello di prima!-:
:-vai alla biblioteca!-:
:-quella del tredicesimo tempio?-:
:-sì quella-:
:-ok tu rimani con il coso-: Uscì dalla terza casa di corsa. Raggiunse la tredicesima. Entrò. Atena appena lo vide divenne rossa.
:-Saga ma non ti vergogni?-:
:-di cosa?-: Non si era accorto che era uscito in boxer, camiciola e calzini. Divenne rosso pure lui. Ricorse alla terza. Quando entrò, Milo era lì con il piccolo in braccio e si vide passare una saetta davanti.
:-ti eri dimenticato di vestirti vero? Io te lo volevo dire ma sei corso via come una furia!-:
:-non ho tempo per parlare, devo correre in fretta alla biblioteca!-: Rifece le scale del grande tempio. Andò dove doveva andare. Cercò nello scaffale della lettera "i". :-incantesimi...eccolo!-: Lo prese e cominciò a leggerlo:
"gli effetti non sono pericolosi, crescerà come un bambino normale. Per questa magia non c'è cura". Prese e lanciò il libro. :-ma non è possibile!-: Gridò. Se ne andò e imprecava ogni persona che avesse lanciato quel sortilegio su suo fratello, non immaginava nemmeno lontanamente che fosse stata la Dea Atena. Tornò a casa sua. Prese il bambino. :-grazie Milo, senti devi farmi un favore!-:
:-e quale?-:
:-dovremmo andare insieme a fare spese per il bambino!-:
:-ok-: Misero il piccolo nei seggiolini dietro. Partirono. Siccome il bambino era molto piccolo, oltrepassò la cintura e cadde dietro i loro seggiolini. Saga sentendo lo stonfo battuto dal bambino, guardò Milo.
:-misa che il bambino è caduto-:
:-ora guardo-: Intanto costui aveva cominciato a piangere. Mentre Saga continuava a guidare, Milo si sporse dietro i seggiolini. Vide Kanon sdraiato dietro il seggiolino di Saga e cercò di tranquillizzarlo. Aveva lasciato le mani dall'altra parte e non riusciva a farle passare per prendere il piccolo che continuava a urlare. :-Saga sono incastrato!-:
:-digli di chiudere quella bocca!-:
:-non riesco a tranquillizarlo senza...-:
:-non dicevo al bambino, dicevo a te!...Chiudi quella bocca!-: Non rispose e rimase incastrato finche non arrivarono al supermercato. Lì Saga lo aiutò a scendere spostando il seggiolino. Presero Kanon che per fortuna non si era fatto nulla ma stava ancora piangendo. :-shhh dai non piangere!-: Disse Saga per tranquillizzare il bambino che dopo poco, lo fece. :-bravo-:
Entrarono e presero:
*un lettino
*un fasciatoio
*un biberon
*latte in polvere
ed altre cose. Arrivarono ai pannolini. Saga teneva in braccio Kanon, lo passò a Milo per prendere i pannolini. Esso, sentì una puzza allucinante venire dal bambino.
:-Saga?-:
:-hm?-:
:-credo che il piccolo abbia fatto la popò!-:
:-quando arriviamo a casa si cambia non ti preoccupare!-:
Dopo un po' di tempo...
:-Saga?-:
:-hm?-:
:-hai preso gli assorbenti al posto dei pannolini!...Lines seta mmm...bella marca!-: Erano alla cassa. La gente li guardava perchè era un po' insolito vedere due uomini con un bambino e in più con degli assorbenti. Ne avevano un carrello pieno.
:-non potevi dirmelo prima rincretinito?-:
:-io ho cercato di farlo!-:
FLASH BACK
:-Saga?-:
:-sì Milo quando siamo a casa lo cambiamo adesso andiamo alla cassa!-:
:-ma...-:
:-alla cassa!-:
FINE FLASH BACK
:-visto?-:
:-sì, bella la nuvoletta che avevi sopra la testa!-:
:-io resto qui con Kanon, tu vai a prendere dei pannolini e a svuotare il carrello!-:
:-vado!-: Corse via come una saetta. :-pannolini pannolini pannolini...-: Si ripeteva mentre li cercava dopo aver svuotato il carrello con gli assorbenti in tutta frenesia. :-eccoli!...Pampers!-: Riempì il carrello con quelli. Ritornò alla cassa appena in tempo perchè dopo sarebbe toccato a loro. Pagarono tutto e costò una bella somma. Usciti da lì, non sarebbero mai riusciti a portare quella roba a casa con Kanon. Chiamarono Camus per venirli ad aiutare. Quando questo arrivò, aveva una faccia piuttosto incredula quando vide Kanon in quello stato. :-non c'è tempo per le spiegazioni! Adesso aiutaci a portare questa roba in macchina!-: Disse Saga e così fecero.
:-e così questo bambino sarebbe Kanon trasformato, giusto?-:
:-sì...non so come portarlo alla normalità perchè il libro dice che non c'è cura quindi...ho deciso che sarà mio figlio!-: Camus frenò all'improvviso.
:-ma Saga...-:
:-Camus ho deciso questo ormai e intendo mantenerlo! Se non c'è nulla da fare...non si fa nulla!-:
:-ma è possibile che ti arrendi così?-:
:-io non mi sto arrendendo!...E' che non so cosa fare e per il momento sarà così, quando crescerà, voglio che nessuno di voi gli dica una parola su tutto quello che gli è successo e chi è in realtà!Chiaro?-: Annuirono e Camus ripartì. Arrivati a casa, posizionarono il fasciatoio in bagno e per prima cosa, Milo e Camus cambiarono il bambino con le maschere antigas e le pinzette per afferrare il pannolino una volta tolto.
:-che schifezza!-:
:-dai Milo è solo un po' di popò nient'altro!-:
:-questa popò non è normale Camus!-:
:-perchè che cos'ha che non va?-:
:-non può farne così tanta da riempire tutto il pannolino e perfino la sua schiena!-:
:-perchè? Si è sporcato la schiena?-:
Annuì. Lo guardarono un attimo.
:-IO NON LO LAVO!!!-: Dissero in coro. Saga intanto, stava mettendo a posto il lettino e facendo il biberon perchè sicuramente il bambino aveva fame.
:-ma come mai ci stanno mettendo tanto?-: Andò in bagno a controllare. Quando entrò vide Milo che stava con in mano (ovviamente con il guanto) il pannolino sporco, in posizione di tiro, Camus invece, aveva la faccia arrabbiata. Kanon dallo strillo suo, stava piangendo perchè gli stava diventando il culino rosso. :-ORA BASTA!!!TUTTI FUORI DA QUESTO BAGNO!!!...SIETE DEGLI ZII INDISCIPLINATI!-: Loro ubbidirno. Saga prese il bambino e cominciò a parlare con una voce strana. :-oh piccolino, che ti hanno fatto gli zii?-: Cominciò a lavargli il sederino, gli sembrava un po' strano pensando che era il gemello. Lo distese di nuovo sul fasciatoio e gli mise la crema. Prese il pannolino pulito e glielo allacciò. :-ecco fatto!...Ora devo solo metterti il pagliaccetto!-: Glielo mise poi andò in cucina. Camus gli porse il biberon.
:-tieni!-: Saga non rispose e lo prese mettendolo nella bocca del bambino che cominciò di nuovo a urlare. Allora anche Saga assaggiò il latte e per un momento è sembrato che stesse bevendo salsa piccante. Bruciava da morire.
:-ci credo che il bambino sta piangendo! Gli avete dato il latte caldissimo! Ma l'avete preso in un vulcano?-:
:-no, dal pentolino!-:
:-aspettiamo che si raffreddi!-: Lo lasciarono lì. Dopo un po', lo presero e, siccome per il piccolo era arrivata l'ora di dormire, lo misero nel suo lettino con il biberon. Saga glielo teneva e piano piano si addormentò. Glielo tolse con dolcezza e un goccio di latte, pese dalle labbra gonfie di Kanon. Il maggiore glielo asciugò sorridendo. Andò nel salotto. :-Milo, Camus, non voglio che diciate a nessuno dei cavalieri d'oro del pargolo che tengo in casa-: Essi annuirono e se ne andarono. Saga rimase solo col silenzio. Se ne andò nella stanza dove prima dormivano i due gemelli insieme. Si sdraiò sul letto, guardò l'altro cuscino che era vuoto. Cominciò a sfiorarlo come se lì ci fosse il vero Kanon a dormire silenzioso. Lacrime amare scesero dai suoi occhi blu,troppi ricordi. Quante risate e quanti rimproveri,quanti rimpianti e quanta gioia; non poteva cancellare nemmeno l'ombra di quelle memorie.:-Kanon...-: Disse con un singhiozzo che gli mozzava il fiato. :-perchè non sei qui con me?Sign...sign...ti ricordi quando abbiamo fatto i gavettoni e io ti presi in pieno? Ridemmo tanto, oppure quando la notte, una notte di temporale, mi abbracciavi dicendo che non lo facevi per coccolarmi, che non mi volevi bene, che mi odiavi ma io ho sempre creduto il contrario delle tue parole malevole, mi manchi...sign sign-: E furono tutti singhiozzi disperati fino a quando un urletto lo scosse. Kenny si era svegliato, si asciugò subito le lacrime e corse dal pargolo. Quando entrò, lo vide che ancora dormiva ma era agitato, a quanto pare stava facendo un brutto sogno.
:-aga...aga-: Lo sentì mormorare, le lacrime gli rigarono ancora una volta il viso. :-weee weee-: Il piccolo riprese a piangere, Saga lo prese in braccio e lo fece saltellare su e giù ed esso si calmò.
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Era primavera, tra poco sarebbe stato il loro compleanno. Saga doveva uscire per andare a prendere delle cose mancanti a Kanon. Milo e Camus sarebbero rimasti con lui. :-allora ometto, che vogliamo fare?-:
Disse Milo buttandolo per aria e così facendolo ridere.

:-Nulla, non credo che Saga voglia che usciamo-: Milo si mise a fare naso naso con il bambino.
:-ma sì che lo vuole, ma sì che lo vuole-: Kanon fece una risata sonora e siccome Camus non era tanto cuore di ghiaccio, uscirono con il passeggino. Le strade di Athene erano affollate, nemmeno si poteva passare. Milo a un certo punto chiamò il suo amico con un briciolo di paura nella voce. :-credo che il piccolo sia...emm...scomparso...-:
:-...COOOOSAAAAA???-: In effetti la carrozzina era vuota, ma come cavolo aveva fatto a sganciarsi? :-Milo, con tutta la calma che sono disposto ad avere con te, lo avevi legato il bambino?-: Disse lui con una strana tranquillità.
:-emm...sì...-: Rispose inizialmente il ragazzo, ma poi quando vide lo sguardo freddo di Camus confessò:-no-:
:-ECCO, SEI UN DEFICIENTE!!!-: Videro il bambino che stava attraversando la strada con il semaforo rosso per i pedoni. :-non ci credo...ora stai a vedere che...che...no non posso guardare!-: Si tapparono tutti e due gli occhi.
:-Saga ci-: BUM! :-farà a fette-: BUM! :-quando torneremo-: BUM! :-a casa-: Li riaprirono e videro le macchine che si erano scontrate tutte insieme. Volevano piangere, non erano stati in grado di badare a un bambino. Dopo un po' scorsero il piccolo con la chioma blu, avanzare verso un cantiere dall'altra parte della strada. Lo inseguirono subito scavalcando le macchine. Entrarono e lo videro seduto su un asse di metallo. Corsero verso di lui ma non fecero in tempo che questo fu portato su. Kanon li salutò con la manina ridendo. Cominciarono ad arrampicarsi sulla struttura. Milo lo aveva davanti, il bambino si stava sporgendo troppo. :-stai calmo, non fare pazzie, vieni da zio Milo-: Esso però non l'ascoltò e si buttò alzando l'altro lato dell'asse di legno, facendo volare un martello sulla testa del povero ragazzo. Camus lo vide cadere e si buttò con lui per ripigliarlo ma, sì lo prese, però sbatté la schiena contro il terreno. Kanon, quindi, era di nuovo libero. Quando Camus si riprese, trovò Milo che lo stava scuotendo e riempiendo di schiaffi e, siccome aveva le guance rosse, gli mollò un pugno.
:-così impari!-: Scorpio aveva gli occhi con tanto di aspirale che girava. Intanto Kanon era entrato in un hotel. Appena i due ragazzi lo videro, stava entrando in un ascensore salutandoli per la seconda volta mentre esso si richiudeva. Milo sbatté una craniata nelle porte mentre Camus si fermò prima. Decisero di prendere le scale e arrivarono sulla cima del grande palazzo. Kanon era sul bordo del tetto. Acquarius lo prese sgridandolo ma invece, piuttosto che piangere, il piccolo se la rideva. Ritornarono a casa. Entrarono, Saga arrivò pochi minuti dopo.
:-allora? Che avete fatto?-: Domandò posando le borse.
:-oh nulla-: Rispose Camus.
:-ah nulla, Camus? Siamo usciti a sua insaputa, Kanon ha attraversato le strisce con rosso per i pedoni, è andato in un cantiere rischiando la vita e si stava per buttare dal tetto di un hotel e questo lo chiami nulla?-: Il cavaliere dell acquario si mise una mano sulla faccia. La palpebra inferiore dell'occhio di Saga, stava tremando insieme alla sua faccia incredula. Gli prese Kanon dalle braccia e cominciò a baciargli ripetutamente la fronte domandandogli se stava bene e il piccolo annuì.
:-oh grazie al cielo e...riguardo voi due, primo: siete degli assassini, non saper badare a un bambino e farlo quasi uccidere prima del giorno del suo compleanno, vergogna, e secondo: mai più dovete portare fuori Kanon senza di me, siamo intesi?-: Essi annuirono con timore :-bene, ora potete congedarvi-: La sera del compleanno arrivò. Milo e Camus erano in cucina e stavano preparando il dolce.
:-sai?-: Disse Scorpio :-infondo...è stato...sì ecco...divertente!-:
:-intendi quando abbiamo portato Kanon a giro? Sì, non potevi essere più idiota-: Si lasciarono sfuggire un lieve sorriso. Non avevano invitato gli altri cavalieri d'oro perchè Saga aveva detto che non dovevano sapere nulla e perciò si inventarono una balla, e ci volle un po' prima che intesero.
FLASH BACK
Milo e Camus stavano mandando messaggi sul gruppo di Whatsapp dicendo di non dover venire al compleanno di Saga.
Mu: perchè?
Milo : emm...perchè ha l'AIDS! :'(
Aiolia: oh poverino, passeremo a trovarlo allora!
Camus: no, no è contagioso :-)
Shura: ma perchè hai messo la faccia sorridente? :o
Camus: emm...così!
Dhoko: e come mai a noi non ce l'ha detto e invece a voi sì? :-(
Milo: perchè noi siamo BFF :-D
Aldebaran: e che vuol dire? ,:-(
Milo: Best Friend Forever ;-)
Aphrodite: come le femminucce :-Q
Camus: senti chi parla, cmq fatto sta che non potete venire, punto!
FINE FLASH BACK
Milo portò la torta ma inciampò ed essa se ne andò stampata sulla faccia di Saga che divenne l'uomo con la faccia di panna. Kanon rise sonoramente battendo le mani. Smise quando Saga gliela mise in faccia pure a lui ma ricominciò subito dopo. Erano proprio bambini...o meglio, solo Saga, Kanon, nel vero senso della parola! Scherzarono per tutta la sera.
:-volete dormire da noi stasera?-: Li invitò Saga.
:-certo!-:
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Quella notte, Kanon cominciò a piangere.
:-oddio, non si può nemmeno dormire-: Imprecò Milo assonnato :-che vuole?-:
:-vuole il latte-: Rispose Saga.
:-ma a quest'ora?-: Glielo dettero ma nulla, Kanon continuò sempre a urlare e non se ne poteva più. La mattina seguente, avevano tutti le borse sotto gli occhi eccetto il bambino che si era addormentato e continuava ancora a dormire beatamente. Crollarono tutti e tre sul divano. Camus stava appoggiato a Milo e quest'ultimo a Saga. Fecero tre ore di sonno prima che il piccolo ricominciò a piangere nuovamente. Passò un anno e ormai Kanon comprendeva e rispondeva ma non sapeva ancora comporre una frase completa perfettamente. Saga stava lavorando al computer, Milo e Camus non c'erano per via del lavoro che devono svolgere al Santuario. Athena a Saga non dava nessun impegno consapevole di quello che stava passando e perciò lui se ne stava dentro la terza casa. Kanon corse lì in fretta e furia cominciando a tirare la maglietta di Saga.
:-papà, papà-:
:-aspetta tesoro, ora non ho tempo, sto lavorando!-: Il bambino fece un grande sospiro come se dovesse affrontare una difficile prova.
:-papà...ti...vollo...bene-: Saga si bloccò un attimo. Non si voltò inizialmente ma rimase immobile per alcuni secondi.Si girò di scatto prendendo Kanon in braccio e cominciando a farlo saltellare buttandolo in aria.
:-ce l hai fatta amore mio,ce l hai fatta!-:Era così felice che lo avrebbe gridato al mondo intero. Il piccolo Kanon rideva sonoramente perchè gli piaceva essere lanciato e ripreso da suo padre/fratello.:-bhè, è quasi ora di cena, cosa vorresti da mangiare?-: Kanon sembrò rifletterci un po' su.
:-patta!-:
:-golosone, e come la vuoi?-:
:-con fommaggio!-:
:-ah il formaggino Mio, quello che si mette nella pastina per i bambini!-:Gliela preparò e lo mise nel seggiolino. Quando gli stava per appoggiare il piatto davanti, esso allungò le braccia.:-ehi, siamo affamati!-: Lui invece non aveva fame e rimase a guardare come si sporcava la bocca di formaggio fuso. Mise la testa sopra la mano guardandolo con interesse e tenerezza. Kanon invece prese la piccola forchetta di plastica dura, infilzava la pasta e la mangiava. A ogni boccone, una macchia su quella piccola bocca adorabile. Ad un certo punto, il piccolo si voltò verso il papà.
:-non fame?-:
:-no, amore, papà non ha fame stasera-:Prese il tovagliolo che aveva accanto e gli pulì la bocca.:-sei veramente un pasticcione!-: Kanon sorrise.
:-batta!-: Disse poi porgendo il piatto a Saga.
:-basta? Sei sicuro?-:
:-sì-:
:-ok...-: Mise il piatto nel lavello.:-sai chi viene stasera?-: Il bambino scosse la testa.:-lo zio Milo!-: A questa risposta, si mise a ridere sbattendo le manine.
:-evviva! Evviva!-: Poco dopo sentirono suonare il campanello. Kanon cercò di arrivare alla maniglia ma per quanto si sforzasse, non ci riusciva. Saga lo raggiunse.
:-aspetta amore, ti aiuto io-: Lo alzò di poco da terra. Esso aprì la porta trovandosi Milo davanti. Gli corse incontro abbracciandolo.
:-ehi campione, come va?-:
:-bene-:
:-e papà? Fa il bravo?-:Annuì. Si sedettero sul divano mentre Saga andò a pulire la cucina.
:-Saga c'è la partita stasera, la metto?-:
:-ok, ora arrivo!-: Quando anche il maggiore li raggiunse esso mise la tanto attesa partita di inizio estate. Kanon, però, prese il telecomando con il broncio. Cliccò un tasto e mise "Tom e Jerry". Rideva mentre guardava il gatto che cercava di intrappolare il topolino nascosto nella tana nel muro. Saga e Milo invece guardavano il bambino con un'espressione come dire "che guardi queste cavolate!?". Ma dovevano capirlo, d'altronde era ancora piccolo, era normale che guardasse queste cose alla sua età.:-ok...credo che dovremo rinunciare alla partita per stasera-: Vedere Kanon che rideva per lui era meglio di qualsiasi forma di intrattenimento ma non per Milo che cercò di prenderglielo da le mani ma con scarsi risultati.
:-dammelo!-:
:-no!-: Saga sospirò.
:-ora ne ho due di bambini-: La TV cambiava programma ogni due secondi a caso. Il maggiore non ce la faceva più.:-ORA BASTA!!! DATEMI QUESTO TELECOMANDO!!!-: Saga riuscì con violenza a strapparlo dalle mani di Kanon. Milo rimase zitto con le braccia incrociate. Il piccolo invece si alzò dal divano correndo in camera da letto senza dire nulla. Il papà fece un sospiro risedendosi sul divano con una mano sulla fronte.
:-Saga, mi dispiace...scusami-:
:-non preoccuparti, gli passerà, i bambini dimenticano facilmente le cose-:
:-già-:
:-è solo un bambino, capisci? Io rivoglio mio fratello ma...-:
:-non sai come fare, lo so. Sarò anche stupido ma io continuerei a volergli bene, a trattarlo come un bambino e a versare qualche lacrima davanti a lui ogni tanto-: Saga lo abbracciò.
:-grazie Milo-:
:-adesso vai da Kanon, io torno a casa-:
Annuì. Quando esso fu nella stanza, vide un bozzolo sotto le coperte.
:-amore-:
:-via! Via! Papà via!-: Si sedette accanto a lui.
:-ascoltami, mi dispiace, non volevo trattarti così. Sai, Milo è ancora piccolo diciamo e non sopportavo di avere due bambini in casa così ho perso la pazienza, ti ho sgridato e non dovevo, perdonami-: Esso temeva in un rifiuto ma non in un abbraccio.
:-ti vollo bene, papà-: Saga ricambiò con tenerezza.
:-anche io, non sai quanto-: Subito dopo il piccolo fece uno sbadiglio, allungò le braccia. Il maggiore lo prese in collo.:-hai sonno, vita mia?-:
:-sì...-:
:-dormi amore, c'è papà con te-: Cominciò a cullarlo con delicatezza come se si potesse rompere. Quando l'orologio segnava le 21:30, Kanon si addormentò profondamente.:-dormi amore...dormi...-:
La mattina seguente, Milo e Camus volevano portare a giro Kanon assicurando a Saga di sapercela fare quella volta. Esso non è che ci cadde, ma gli fracassarono talmente le palle, che alla fine cedette. Essi si portarono gli ombrelli perchè presumevano che piovesse. Infatti fu così ma Saga non si preoccupò molto, si fidava di loro, forse erano in un posto al chiuso. Si mise a guardare dalla finestra con uno sguardo triste, gli scese una lacrima gemella alle gocce che facevano altrettanto alla finestra. Solo che quella apparteneva ad un cuore spezzato.
#Ricorderò e comunque anche se non vorrai.
Come fa male cercare...trovarti poco dopo.
E nell'ansia che ti perdo ti scatterò una foto.
Ricorderò e comunque e so che non vorrai.
Ti chiamerò perchè tanto non risponderai.
Come fa ridere adesso pensarti come un gioco.
E capendo che ti ho perso ti scatto un'altra foto.
Perchè piccolo potresti andartene dalle mie mani.
Ed i giorni dapprima lontani saranno anni.
E ti scorderai di me.
Quando piove i profili e le case ricordano te.
E sarà bellissimo.
Perchè gioia e dolor han lo stesso sapore con te.
Io vorrei...
Soltanto che la notte ora velocemente andasse.
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse.
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare.
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire.
Ma pure avendoti qui ti sentirei distante.
Cosa può significare sentirsi piccolo.
Quando sei il più grande sogno, il più grande incubo.
NON BASTA PIU' IL RICORDO, ORA VOGLIO IL TUO RITORNO!!!
E sarà bellissimo.
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire.#
Si ritrovò sul letto che bagnava il cuscino con lacrime calde.
:-Kanon...-:Invocava il suo nome come se lui fosse ancora lì con lui. La mente si invadeva di ricordi lontani.:-e pensare che l'ultima volta che ci siamo parlati abbiamo litigato, mi dispiace, mi dispiace-:Si addormentò, la porta si aprì dopo varie campanellinate da parte di Milo che non si era accorto di avere le chiavi in tasca. Vedendolo dormire, gli misero baby Kanon vicino che sorrideva.
:-papà domme?-:
:-sì tesoro, ora io e Milo dobbiamo andare, fai la ninna anche tu-:Gli disse Camus chinandosi su di lui.
:-ok...tao tao-:Dopo che la porta della stanza si chiuse, il piccolo si girò verso Saga che dormiva con un'espressione triste. Gli mise una mano sulle guance umide.:-pecchè papà pange?-: Sentì due singhiozzi da parte sua.
:-Kanon...-: Aveva mormorato. Il bambino si domandò perchè piangesse per lui dato che era stato via solamente per due orette in compagnia di Milo e Camus. Si mise sdraiato guardando il suo viso che ancora singhiozzava nel sonno.
:-ciono qui, papà-: Prese ad accarezzargli le guance con le sue piccole mani delicate che cambiavano al contatto con le lacrime del maggiore.:-sono qui, Saga-: Il viso del nominato fece una smorfia serrando gli occhi che lasciarono cadere altre due lacrime. Poi li aprì e quello che aveva davanti era...Kanon! Ma non era piccolo, era grande, era il suo gemello, quello che aveva aspettato che accadesse. Non gli venivano le parole a vedere il tenero sorriso del fratello che lo osservava con quei grandi occhi verdi. Prese a sfiorargli i capelli, il viso, le braccia...voleva capire se era davvero lui.:-sono qui, fratellone-:
:-Kanon...-:
:-sì?-:
:-Kanon!-: Lo avvolse in un abbraccio facendogli appoggiare la testa al petto, dandogli un bacio sulla fronte.:-sei davvero qui, sei davvero tu!-:
:-sì, Saga-:
:-non lasciarmi più, resta con me per sempre-:
Il minore alzò lo sguardo e la lacrima che gli rigò il viso fece capire che non lo avrebbe mai più abbandonato.
EPILOGO
SAGA<
Ora ditemi se è una cosa imbarazzante essere presi in giro dal proprio gemello perchè quando era piccolo gli ho lavato il sedere. Gli ho risposto a tono dicendo di non preoccuparsi, che d'ora in poi se lo puliva da solo! Non smetteremo mai noi di litigare e non smetteremo mai di volerci bene.

Canzoni: "Ti scatterò una foto" di Tiziano Ferro.

Nota dell'autrice: Questa storia mi sono divertita molto a scriverla e spero che voi conosciate la canzone che c'è scritta sopra, sennò ascoltatela. Il testo che ho scritto mancano alcune parti ma perché non avevo tanta voglia di ripetere i pezzi.
   
 
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