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Autore: salamandergirl    02/06/2016    0 recensioni
Tratto dal 1° capitolo
"-Izayoi!-
Urlò una voce femminile alzando gli occhi vide sua madre correre verso di lei.
-Izayoi santo cielo stai bene? Ti hanno morsa ti fa male ?? Dobbiamo fasciarlo!-
-Mamma … tranquilla.-
Disse soltanto prima di lasciarsi portare in casa.
Da dentro la dimora due voci si accavallavano una sopra l’altra e si sentirono oggetti cadere.
-Non di nuovo … -
Sospiro affranta Kagome, aumentando il passo per curare la figlia ma anche per evitare che suo marito distruggesse casa."
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
-l'inizio-
Un tenue sole d’aprile illuminava il piccolo villaggio dove Kaede vi abitava.
L’anziana stava seduta sull’uscio della piccola dimora e osservava il villaggio animato dai bambini che correvano per le stradine mentre le donne radunate in un punto a osservare i figli giocare rammendavano i vestiti dei mariti che stavano nei campi.
-Kagome non c’è bisogne che ti occupi tu di questo lavoro potrei andare benissimo io.-
Rispose la vecchia che alzandosi si senti uno strano scricchiolio e la donna mugulo per il dolore dovuto alla schiena.
-Smettila Kaede.-
Kagome prese gentilmente Kaede per un braccio e la aiutò a coricarsi nell’umile Futon dove in un angolo c’era una macchia d’unto.
-Con tutto il rispetto cara Kaede vedrai anche tu che non sei una giovincella e non puoi sforzarti.-
Kaede emise una piccola risata dando ragione a Kagome.
Ma se il tempo era pasato per Kaede era lo stesso per Kagome che ormai compiuti i trenta anni anche se non aveva subito grandi cambiamenti.
Il seno si era fatto più sodo ed era aumentato, le gambe divenute snelle e le mani non più quelle di una ragazzina ma affusolate e morbide con qualche cicatrice dovuta a qualche scontro con dei demoni.
-Sei così cara con me Kagome.-
Si limitò a dire l’aziana prima di sprofondare in un sonno profondo, Kagome prese il cesto, dove all’interno stava qualche erba medicinale, e uscì dalla casa con un respiro profondo.
Camminò attraverso il villaggio salutando le varie persone mentre alcuni bambini gioivano alla sua vista e dolcemente le chiedevano di giocare.
-Mi dispiace bambini oggi proprio non posso … -
Rispose dispiaciuta e quando vide i bambini delusi li promise che l’indomani sarebbe tornata a giocare con loro.
Continuò il suo cammino fino ad arrivare all’argine del fiume dove in parte sorgeva un maestoso albero dai lunghi rami ricolmi di foglie e piccole gemme.
-Inuyasha torniamo a casa?-
Un rumore, una figura veloce e fulminia scese dall’albero e si presentò di fronte alla giovine.
-Dobbiamo proprio?-
La figura non era altro che inuyasha, come un bambino aveva messo il broncio perché sapeva cosa sarebbe successo nel pomeriggio e pensò che le voglie di kagome durante la gravidanza erano meglio … di gran lunga meglio.
-Non dirmi che un mezzo-demone come te che ha affrontato Naraku ora abbia paura di una visitina di un vecchio amico?-
-Visita? Vecchio Amico ma che muoia quel … -
Ma il mezzo-demone non poté finire la frase che “l’accuccia” di kagome riuscì a farlo zittire e lei canticchiando una canzoncina costeggiò il fiume dopo qualche attimo venne raggiunta dal marito.
-Non dire più queste cattiverie in mia presenza.-
Disse arrabbiata senza degnarlo di uno sguardo.
-Ma … -
-Niente ma!-
Rispose stizzita la donna inoltrandosi nel “Bosco di Inuyasha” e dopo qualche passo si iniziò a intravedere tra gli alberi una casa, davanti a essa Kagome si fermò e appoggiandosi al torace del marito la rimirò.
Si ricordava ancora quando Inuaysha l’aveva costruita mentre lei era in dolce attesa … sembrava un piccolo palazzo due case ampie erano collegate da un ponte rosso dove sotto di esso c’era un piccolo laghetto cristallino dove sguazzavano dei pesciolini (regalati da Shippo).
La prima casa ospitava la stanza di ricevimento dei ospiti e un focolare con una fornace per poter cucinare mentre nella seconda abitazione c’erano le stanza da letto.
Kagome guardò il marito dimenticandosi delle parole brutte dette poco prima e gli stampò un breve bacio sulla bocca e prendendolo per mano entrò in casa.
Tutto ciò con un Inuyasha intontito che pensava di aver sposato una matta.
-Izayoi.-
Urlò ma nessuna voce rispose.
-Izaoi.-
La richiamò uscendo dalla prima abitazione e salendo sul ponte, non chiamò più quel nome perché vide la persona che cercava seduta sopra il pozzo che tani anni prima usava per viaggiare.
La ragazza che chiamava aveva il viso rilassato, gli occhi marroni dalle pagliuzza d’orate erano semi chiusi.

I capelli argentei danzavano sulle note del vento e le orecchie erano ferme e immobili.
-Izayoi siamo tornati.-
Disse semplicemente il padre quando la vide, Izaoi sollevò il volto le orecchie si muovevano a scatti e sorrise ai genitori salutandoli e con un balzo atterrò sulla ringhiera del ponte.
-Potevi anche rispondermi quando ti ho chimato.-
La ragazza sbuffò.
-Scusa mamma non ti avevo sentito … stavo pensando.-
-A cosa di grazia?-
Chiese sorridendo mentre rientrava nella casa principale e prese le erbe sistemandole sul tavolino.
-Niente di che.-
Izayoi sollevò le spalle e si sedette accanto alla madre aiutando a pulire le erbe medicinali mentre suo padre si era disteso sul tatami.
Kagome sospirò e pregò che quel caratteraccio ereditato dal padre non peggiorasse.
-Quando abbiamo finito per favore portare da tuo zio Sotta … -
Izayoi fece un rumore stizzito, tipico di quello del padre, e annoiata disse di si.
-Dopo abbiamo dei ospiti quindi fai presto.-
-Si, si, che noia. -
Rispose semplicemente la ragazza mentre Inuyasha sorrideva.
Le due donne continuarono il lavoro e dopo un quarto d’ora finirono e Kagome si alzò decretado di andare a preparare qualche dolce per gli ospiti Inuyasha iniziò a brontolare dicendo che non c’è ne era bisogno per quel demone da quattro soldi e Izayoi andò in giardino pronta a saltare nel ponte.
si mise in bilico sul pozzo provando a captare la conversazione dei genitori ma sembrava semplicemente che suo padre non accettava che quelle persone venissero a fargli visita.
Si ma Izayoi voleva sapere chi erano!
Sospirò amaramente –Vizio di famiglia- e si lasciò ricadere nel pozzo dove una luce violacea l’avvolse facendola ricadere dall’altra parte e si ritrovò seduta, con la cesta stretta al grembo, sul fondo del pozzo mangia ossa.
Con un’abile balzo uscì dal pozzo, e togliendo con il piedo nudo qualche ragnatela salì le scale e aprì la porta scorrevole.
Passo davanti a dei ragazzi delle medie che la fissavano ammaliati dalla sua bellezza e uno provò ad avvicinarsi ma lei di tutta risposta ringhiò facendolo scappare via ed entrò in casa urlando “sono io”.
Ma nessuno rispose.
-nonna?

Riprovo la ragazza.
-Izayoi sei tu?-
Chiese una voce maschile
-zio Sotta?-
Davanti a lei si ritrovò un uomo sulla ventina, i capelli erano corti color nero corvino e gli occhi grandi color cioccolato.
-Ciao mi hai portato le erbe che mi avevi promesso?-
Chiese curioso mentre si avvicinava a lei con un mestolo nella mano sinistra.
-Si Zio.-
Sorrise mostrando i canini.
-La mamma mi ha detto di salutarti e anche il papà. -
Izayoi porse il cesto e Sotta la invitò a entrare in cucina dove la fece sedere su una sedia, per lei era così anormale sedersi su una di quei così … preferiva di gran lunga il tatami.
-Come stanno?-
Chiese tornando da lei porgendole una tazza di te fumante che accettò volentieri.
-Bene oggi abbiamo ospiti la mamma sta preparando qualcosa da servire.-
Bevve avidamente più di metà tazza assaporando il semplice te verde che preparato da suo zio poteva essere straordinario.
-Sembra un demone che non va molto a genio con papà. -
-come fai a saperlo?-
Chiese Sotta mescolando le verdure nel pentolone.
-Ho sentito papà che diceva “MI RIFIUTO D  FAR ENTRARE IN CASA QUEL DEMONE E LA SUA PROGENE! MI VERREBBE L’ORTICARIA” e poi un accuccia di mia madre.-
Scimmiotto Izayoi ridacchiando.
-aahhahahahah il fratellone non cambierà mai.-
Disse continuando a ridere.
-Mi sa anche a me! Ma la nonna dove è? Volevo salutarla.-
-è al cimitero.-
-capisco … -
Rispose la ragazza abbassando le orecchie come un cane bastonato finendo il suo te e lo zio le porse un biscotto al cioccolato.
Dopo un minuto di silenzio, Elena girò i tacchi e disse un “ci vediamo” per poi balzare fuori dalla finestra della cucina
-Ci sono i fedeli potevi uscire dalla porta!-
Urlò Sotta sporgendosi dalla porta e vide i ragazzi che osservavano Izayoi rapiti dalla sua bellezza ma appena si avvicinavano la ragazza ringhiava.
-Da quando viene qui gli adolescenti vengono molto più spesso.-
Disse Sotta con un gocciolone sulla testa.
La ragazza entrò nello “sgabuzzino” e saltò nel pozzo.
Riavvolta da quella luce tanto famigliare riatterrò nel suo tranquillo finché … un rumore non spezzò quel silenzio.
Le sue orecchie si mossero e quando riaprì gli occhi un branco di lupi uscì dalla fitta vegetazione.
Il pelo di alcuni era corvino mentre quello dei restanti era candido come la neve di dicembre; i lupi mostrarono i denti aguzzi e ringhiarono e Izayoi rispose con il medesimo suono.
Un lupo si fece avanti e sfidò con lo sguardo la ragazza che non si tirò indietro poco dopo il lupo balzò su Izayoi che fece penetrare le unghie nella carne del lupo e lo staccò di dosso.
Il lupo atterrò qualche metro in la da lei e altri due lupi corsero verso di lei e uno le morsicò il braccio mentre l’altro venne sbattuto a terra da un pugno della ragazza.
Izayoi cercò di staccare il lupo dalla spalla e non riuscendoci prese la spada che portava a fianco e senza sfoderarla la arrivò su collo del lupo facendolo cadere.
-Izayoi!-
Urlò una voce femminile alzando gli occhi vide sua madre correre verso di lei.
-Izayoi santo cielo stai bene? Ti hanno morsa ti fa male ?? Dobbiamo fasciarlo!-
-Mamma … tranquilla.-
Disse soltanto prima di lasciarsi portare in casa.
Da dentro la dimora due voci si accavallavano una sopra l’altra e si sentirono oggetti cadere.
-Non di nuovo … -
Sospiro affranta Kagome, aumentando il passo per curare la figlia ma anche per evitare che suo marito distruggesse casa.
Entrò in casa e tutti si voltarono verso di loro e Inuyasha si alzò di scatto e Kagome gli chiese di prendere le fasce e qualche crema.
-Cosa è successo a tua figlia?-
-E’ stata attaccata da dei lupi Koga. -
Izayoi se ne stesse zitta e osservò i tre nuovi arrivati i primi due li sembrava di averli già visti, puzzavano di demoni il primo era un uomo dai tratti giovani e una lunga coda corvina mentre la ragazza sembrava un’adolescente e aveva i capelli rossi raccolti in due code.
-I nostri lupi non possono essere. Non sono venuti con noi.-
Ayame e Koga si misero a pensare allarmati, mentre Izayoi passò alla terza figura. Indossava dei gambali di pelo color marrone scuro, dello stesso colore anche la coda, che usciva fuori da dei pantaloni, del medesimo colore, corti.
Non indossava nessuna maglia, e aveva dei pettorali ben definiti, come tutti i suoi muscoli.
I capelli erano neri, con qualche sfumatura rossiccia, a spazzola.
E sulla fronte una fascia di pelo marrone.
Quando i loro occhi si incrociarono, entrambi sentirono un brivido.
Lui si perse nei suoi, color cioccolata dalle pagliuzze d’orate, mentre lei si perse nei suoi color marrone, sapete il colore della liquirizia sciolta?, era lo stesso.
Inuyasha arrivò con il necessario in una cesta e le due donne lasciarono la stanza e per la prima volta suo padre parlò seriamente con Koda.


   
 
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