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Autore: NeroNoctis    05/06/2016    2 recensioni
All'apparenza Daniel è un normale ragazzo di 20 anni, amante delle più svariate cose e con uno spiccato sarcasmo. Ma nasconde semplicemente la sua vera identità, quella di un soldato dell'organizzazione Sephiroth.
Organizzazione che caccia "Loro", creature assetate di sangue che vagano per il mondo, che a prima vista non sembrano avere un obbiettivo, ma che tramano qualcosa da dietro le quinte, perseguendo un oscuro obbiettivo. E proprio "Loro" hanno sterminato la famiglia di Dan anni prima.
In un mondo dove "Loro" si nutrono di umani, Dan dovrà viaggiare per trovare la sua sorellina scomparsa e vendicarsi delle creature che han cambiato per sempre la sua vita.
Sullo sfondo paranormale popolato dai Wendigo, prenderanno vita numerosi personaggi il cui destino di andrà ad incrociarsi con quello di Daniel e della sua partner Lexi, per svelare un segreto rimasto sepolto per anni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sephiroth'
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L'atmosfera gelida, il fetore della carne marcescente dei Wendigo accasciati al suolo, le lapidi del cimitero dei Sephiroth, il Santuario Shekinah. Il vento freddo arrivava dalle lande innevate dietro, avvolgendo i presenti in un gelido abbraccio. Lexi aveva aperto la porta e aveva osservato davanti a sè: un'enorme sala piena di lapidi recanti il nome dei Sephiroth caduti, fino ad arrivare ad una capsula distrutta con alla base due persone.
Un Uomo di Ghiaccio, seduto con la schiena poggiata alla capsula dietro, accanto a lui Daniel, stessa posizione e con la testa poggiata alla spalla del Wendigo Originale.
Entrambi giacevano immobili.
«No...» Lexi corse in avanti, lasciando il resto del gruppo alle spalle, che non mosse un muscolo. Tessa aveva le mani davanti alla bocca, sperando che quello che stava osservando si rivelasse falso. Doveva essere così, lui era diverso, ce l'avrebbe fatta. Simon era accanto alla sua ragazza, scosso in viso, mentre un turbinio di emozioni si facevano strada prepotentemente dentro di lui, mentre Vincent teneva la testa china, fissando il gelido pavimento.
Lexi arrivò di fronte a Daniel e l'Originale. Lui testa china sulla spalla di ghiaccio dell'essere, un leggero sorriso in volto e le guance rigate da lacrime ormai asciutte. Iniziò a scuotere il suo amico, il suo partner, il suo ragazzo. «Daniel! Svegliati, svegliati!» ma lui non si muoveva. Il suo corpo era freddo e rigido.
«TI PREGO SVEGLIATI.»
Ma niente, tutto sembrava inutile. Tutto era inutile. 
Durante quel continuare scuotere il corpo del Wendigo Originale cadde di lato, battendo la testa sul pavimento e finendo in mille pezzi cristallizzati, inondando la ragazzo di aria gelida e schegge di ghiaccio. «Svegliati... fallo per me... per noi...»
La ragazza si voltò verso gli altri, in lacrime, con aria sconfitta in viso. I presenti, già distrutti di loro, sembrò che ricevettero l'ennesima pugnalata ad osservare lo sguardo di Lexi.
«Fate qualcosa... vi prego... aiutatelo.» dettò ciò, cadde in ginocchio, iniziando a piangere così forte che i suoi singhiozzi di dolore si estendevano per tutto il Santuario. Gli altri si avvicinarono, Tessa carezzò la guancia del fratello, anche lei finendo in lacrime. Simon rimase leggermente in disparte, assicurandosi di star comunque vicino a Tessa. Aveva conosciuto Daniel, aveva imparato a rispettarlo e considerarlo lui stesso un fratello, nonostante avessero passato pochissimo insieme, ma non riusciva a piangerlo, aveva ormai finito le lacrime e stavolta doveva essere lui quello forte, doveva prendersi cura di Tessa e della sua perdita, la perdita totale della sua vera famiglia. 
Vincent si avvicinò all'amico, superando Lexi che singhiozzava e Tessa che piangeva tra le braccia di Simon. Il ragazzo si chinò di fronte Daniel, abbassò lo sguardo e tornò a guardare l'amico. «E' solo colpa mia. Avrei dovuto saperlo. Dovevo fermarti anche se era quello che non volevi. Io... ti prometto che mi prenderò cura di loro. Buonanotte, Dan.»
Fece per alzarsi, ma notò che Daniel aveva in mano qualcosa, un foglio di carta con su scritto qualcosa. Lo prese delicatamente, leggendo la prima riga e capendo che fosse una lettera indirizzata a Lexi. Gliela porse, abbandonando il Santuario lentamente, seguito da una Tessa ancora in lacrime e da Simon con un'espressione seria in viso.
Lexi si sedette accanto al corpo privo di vita di Daniel ed iniziò a leggere quelle righe.

Cara Lexi,
se stai leggendo questo vuol dire che hai trovato questo posto e quello che ho combinato. Che casino... sapevo cosa avrei affrontato ma ho deciso di farlo ugualmente. Ho perso troppo per i Wendigo, non posso pensare di poter perdere anche te a causa loro, o a causa mia. Se solo mi trasformassi mentre sono con te... no, non posso.
Lexi, perdonami ti prego. So che questo farà più male a te che a me... già mi odio per questo, non vorrei mai farti del male, mai. Preferirei prendermi mille ferite per evitarne una sola a te, preferirei vivere una vita vuota per darne una piena a te... ho scelto di morire per salvare te da un mondo infestato da migliaia di mostri... infestato da un mostro come me che non avrà sempre il controllo. Ho scelto te... forse la strada più semplice? Non lo so, arrivati a questo punto non so qual'era la scelta giusta. Una vita con te era il mio sogno, lo è tutt'ora. Ma una vita in cui potevo ferirti, no, non potevo sopportarla. Ho liberato il mondo dai mostri. Tu, Tessa, Simon, Vincent, i tuoi genitori... potete avere una vita normale. Niente guerre, niente mostri, niente di niente. 
Promettimi una cosa Alexis, promettimi che vivrai ogni giorno al massimo, promettimi che non ti farai sconfiggere da niente e nessuno. Promettimi che non ti farai fermare da questo.
So che ce la farai, sei forte, intelligente, carismatica... e sei dannatamente bella. Dio solo sa quanto mi manca il tuo sorriso, i tuoi occhi sui miei... perchè sai, adesso che ci penso... quando mi specchiavo nei tuoi occhi si che mi sentivo davvero invincibile. 
So che la ragazza di cui mi sono innamorato riuscirà a superare anche questo, insomma amore mio, dimostrami che sarai sempre la mia piccola spaccaculi.
Ehy, assicurati che mia sorella abbia una bella vita, anche se sono certo che Simon le darà tutto il bene che merita. Quel ragazzo è in gamba, non potevo chiedere di meglio per lei. Dille che ritrovarla è stato bellissimo, e che la amo come quando giocavamo insieme, se non di più. Sono fiero di lei, di com'è diventata, di quanto bella e matura sia adesso. 
Scusati anche con Vincent da parte mia, non dovevo ingannarlo. So che capirà la mia scelta e mi odierà al tempo stesso. E' una delle cose più simili ad un fratello che io abbia mai avuto, non serve che gli dia delle raccomandazioni, lui sa benissimo cosa voglio. Mi fido abbastanza di lui per lasciargli carta bianca. Ricordagli solo che gli voglio un gran bene e... insomma ringrazialo per me.
Sai, mi chiedo se rivedrò i miei genitori...
Lexi, un'ultima cosa... ricordati di noi.
Scusa se non faremo tante cose insieme, scusami se non ho mantenuto molte promesse che ti ho fatto, scusami... ma voglio farti un'ultima promessa, questa so che la manterrò. Io sarò sempre al tuo fianco, sempre. Te lo prometto. 
Ehy. Ti amo.


Lexi fece cadere la lettera, buttandosi sul corpo di Daniel e abbracciandolo, senza mai smettere di piangere.


Passarono tre mesi, Lexi visitava regolarmente la tomba di Daniel, sepolto vicino ai suoi genitori. Stessa cosa facevano Simon e Tessa, mentre Vincent lo faceva un po' di meno, impegnato a mettere su la sua attività commerciale. Aprì un bar, il St. Daniel, che divenne presto punto di incontro di quel gruppo, che si riuniva lì per chiacchierare e bere in compagnia, anche dopo la scuola nel caso di Simon e Tessa, dopotutto le vacanze di Natale erano finite da un pezzo. La coppia stava sorseggiando un buon tè caldo, Vincent stava servendo ad un tavolo poco distante, fin quando il telefono di Tessa vibrò, era Lexi.
Un sms breve, conciso, chiaro: sono incinta.
Tessa strabuzzò gli occhi, lanciando il telefono a Simon che lesse ed ebbe la stessa reazione.
«Incinta?»
«Chi è incinta?» fece eco Vincent, arrivato accanto a loro.
«Lexi.» rispose Simon, osservando ancora il telefono. «Vorrai mica vedere che quella volta alla tenuta... quindi...»
«Oddio...» Gli occhi di Tessa divennero lucidi, mentre Simon e Vincent si guardarono con un sorriso. Dopotutto Daniel aveva lasciato una parte di sè al mondo. 


Arrivò il gran giorno, Tessa camminava ripetutamente avanti e indietro, mentre Simon sorseggiava un caffè. «Zia Walker, si rilassi.» la prese in giro il ragazzo, mentre la ragazza non faceva altro che continuare. «Oddio zia. E se sarò una pessima zia? E se al mio nipotino non piaccio? E se...» non fece in tempo a finire, che si ritrovò le labbra di Simon sulle sue. 
Di colpo, tutte le preoccupazioni cessarono.
Nella sala parto, Lexi stava attraversando un momento difficile. Sentiva i medici che le ripetenevano di spingere, di sforzarsi e che ce l'avrebbe fatta. Quando mesi prima aveva scoperto di essere incinta fu attraversata da mille emozioni contrastanti, poi ripensò all'unico rapporto avuto con Daniel, rendendosi conto di portare in grembo suo figlio. In quel preciso istante, si rese conto che era la cosa più bella che le fosse capitata. Scoprì di aspettare un maschietto, non avendo dubbi sul nome: Christopher. Christopher Walker. Dopotutto quando Dan fantasticava su un eventuale figlio aveva pronunciato quel nome, non poteva essere un caso. Lexi non pensava nemmeno di restare incinta, ma evidentemente averlo fatto per tre volte in un solo giorno aveva cambiato le carte in tavola. Ma quel bambino non voleva proprio nascere, lei non riusciva a farlo nascere. Iniziò ad aver paura, se non sarebbe riuscita? Si sentì toccare la mano, notando il volto di Daniel accanto al suo. «Stai andando bene. Ci sei quasi.»
«Dan...» sussurrò lei, ma l'immagine del suo ragazzo svanì quando dei vagiti catturarono la sua attenzione. Christopher era nato e Lexi, ritoccandosi la mano, afferrò un fiocco di neve che si sciolse poco dopo.


Chicago, 25 settembre 2025

Era il compleanno del piccolo Christopher, che spegneva dieci candeline. Lexi era intenta ad apparecchiare la tavola, mentre suo figlio giocava con il suo Siberian Husky di nome Ice. L'attenzione del bimbo fu attirata dal campanello che suonò. «Mamma! Sono arrivati gli zii.»
«Va ad aprire Chris.» rispose con tono gentile Lexi dalla cucina.
Il bambino ubbidì, aprendo e trovandosi di fronte gli zii Simon e Tessa. Saltò in braccio a Simon, che lo afferrò al volo. «Che ometto agile!» disse ridendo.
«Più agile di te, vedo!» rispose Tessa, scombinando i capelli castani del piccolo. Era la copia di Daniel, più piccola ma era davvero lui. Somigliante in tutto. Simon adagiò il nipote a terra e si avventurò verso la cucina, mentre Tessa perse qualche secondo ad osservare le foto attaccate sul muro: diverse di Lexi e Daniel, alcune di lei e Lexi, altre in cui figurava Vincent. Ne afferrò una, quella del matrimonio. Tessa era in abito bianco, Simon con un elegnate vestito nero. A fianco a loro figuravano i testimoni: Vincent e Lexi per Tessa, Steve e Jeremy per Simon. La posò, con un leggero sorriso e andò anche lei in cucina. 
Lexi viveva da sola con il figlio e con il suo cane. Erano soliti mangiare insieme, a volte erano presenti anche Steve con Jeremy, Vincent con la sua ragazza e altri amici conosciuti nel tempo. Alcuni suggerivano a Lexi di trovarsi qualcuno, ma Tessa sapeva bene che per il momento, per lei, esisteva solo Christopher. Forse un giorno avrebbe ricominciato una relazione, nonostante il suo unico amore fosse stato solo uno. 
La serata passò in tutta tranquillità come sempre, cena, chiacchiere, risate e poi saluti. Christopher ormai dormiva di sasso nel suo letto, con Ice accanto come se lo proteggesse da incubi. Lexi gli diede un bacio sulla fronte e carezzò il cane che dormiva sul pavimento. Andò poco dopo in camera sua, addormentadosi diversi minuti dopo.
Ice si svegliò di colpo, fissando qualcosa davanti a sè. Fece un ringhio d'allarme, ma scodinzolò poco dopo. Daniel carezzò il cane, avvicinandosi al letto del figlio, carezzandogli il viso. «Prenditi cura di mamma. Ti voglio bene.» 
Uscì dalla stanza del figlio e si diresse verso quella di Lexi. Stette ad osservarla per qualche secondo, poi le sussurrò qualcosa. La baciò delicatamente sulle labbra ed uscì di casa, avvicinandosi ad una coppia di mezza età.
«Sei pronto ad andare?» chiese la donna.
«Si, mamma.» rispose lui, svanendo poco dopo insieme ai suoi genitori.


 

Note dell'autore
 


Eccoci qua. La fine di Sephiroth. Wendigo estinti, Sephiroth estinti e vite normali per tutti i presenti. La fine di Daniel che ho pensato da mesi, indeciso sul finale, ma questa è davvero la scelta più logica per me. Una fine adatta per un gran personaggio, che ha vissuto attraverso questi diciotto capitoli e che ha scelto le persone che amava a se stesso, per perdonare i suoi peccati e assicurare una vita felice ai suoi cari.
Spero che la storia vi sia piaciuta, spero di avervi trasmesso qualcosa.
Colgo l'occasione per ringraziare Blankit e Melz, miei carissimi fan stalker e che reputo amici ormai. 
Ringrazio anche Freya_Melyor, Always_394 e Lilith_Luna per aver recensito gli altri capitoli e ringrazio le altre persone che hanno messo la storia tra le preferite, ricordate e seguite.
Senza di voi, tutto questo non sarebbe stato possibile.
Grazie di cuore, davvero.
Marco / NeroNoctis 

   
 
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