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Autore: Tigre Rossa    05/06/2016    3 recensioni
‘Mostro!’
Si, piccola. È questo che dicono, quando i tuoi occhi fiammeggianti illuminano l’oscurità.
Ed è questo che sei.
Un mostro.
Un mostro che è stato abbandonato anche dai suoi stessi genitori, così, in una notte di lampi e tuoni.
Un mostro che tutti temono.
Un mostro che nessuno ama.
Un mostro che non ha amici, ne famiglia, né amore.
Un mostro che non merita amore, né ora, né mai.
È questo che sei, piccola.
Un mostro.
Ed è ora che tu lo accetti ed impari a restare da sola.
Perché si sa, i mostri devono imparare in fretta a restare da soli nel buio.
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tigre
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mostro

 

 

 


Ciao, piccola Tigre.

Che cosa fai qui, nascosta in questo angoletto? È strano vedere una cucciola così piccola e così sola. È forse successo qualcosa?

Oh, che occhioni grandi, e pieni di lacrime. Sono davvero espressivi, i tuoi occhi di fuoco, sai? In questo momento, stanno implorando aiuto a gran voce.

Ma lascia che ti riveli un segreto, piccola.

Nessuno ascolterà il tuo grido silenzioso.

Nessuno vedrà la supplica custodita nei tuoi occhi lucidi.

Nessuno ascolterà la tua muta richiesta d’aiuto.

Nessuno ti offrirà la zampa e ti condurrà fuori da questo buco oscuro.

Nessuno verrà a salvarti.

E sai perché?

No?

Eppure è così semplice, così chiaro, così ovvio.

È perché sei diversa, piccola.

Guardati.

Hai mai visto un altro bambino come te? Gli altri hanno musetti carini, occhioni graziosi, sorrisi dolci e rassicuranti. Sono teneri, e carini, e fanno sorridere gli adulti quando parlano o giocano tra loro.

Tu invece . . . con questo muso da predatore, le zanne appuntite e gli artigli taglienti, non ti rendi conto di quanto tu sia diversa? Tu non sei tenera o carina. Quando giochi, tu rompi tutto, e quando parli tutti tremano. Tu non fai sorridere, no. Tu metti paura.

Non vedi come gli altri scappano, quando ti avvicini? Non vedi come fuggono, cercando di allontanarsi il più possibile da te? Non vedi i loro sguardi spaventati, i loro tremiti, le loro facce terrorizzate?

Non senti come gridano, quando ti vedono? Non senti come urlano, e come i loro passi veloci cercano rifugio altrove? Non senti i sussurri soffocati dietro le porte, negli angoli sicuri, alla luce del sole?

‘Mostro!’

Si, piccola. È questo che dicono, quando i tuoi occhi fiammeggianti illuminano l’oscurità.

Ed è questo che sei.

Un mostro.

Un mostro che è stato abbandonato anche dai suoi stessi genitori, così, in una notte di lampi e tuoni.

Un mostro che tutti temono.

Un mostro che nessuno ama.

Un mostro che non ha amici, ne famiglia, né amore.

Un mostro che non merita amore, né ora, né mai.

È questo che sei, piccola.

Un mostro.

Ed è ora che tu lo accetti ed impari a restare da sola.

Perché si sa, i mostri devono imparare in fretta a restare da soli nel buio.

 

~~~~΅΅~~~~

 

Ancora sveglia, piccolina?

Oh, non spaventarti. Si, lo so, è passato molto tempo dall’ultima volta.

Quante cose sono cambiate, vero?

Hai finalmente lasciato l’orfanatrofio. Hai trovato qualcuno disposto a prenderti con sé. E che qualcuno! Il famoso maestro Shifu, niente di meno. Ti ha portata qui, a vivere assieme a lui ed ad apprendere i segreti più segreti del kung fu.

Dovresti essere felice, piccolina. Hai finalmente tutto quello che avevi sempre sognato, anzi, anche di più. Hai una casa, una famiglia, un futuro straordinario e speciale che ti attende.

Non ti sembra ancora vero, eh? Tutte queste cose belle a te, si, proprio a te, che non hai mai fatto altro che ringhiare ai raggi di sole e rintanarti nelle ombre. Il Fato è stato benevolo, non è vero?

Eppure, entrambi sappiamo che non è mai realmente così, per quelli come te.

Per i mostri.

Non fare quella faccia. Sai che ho ragione. Sai che non meriti queste fortune, né di essere in questo posto. Non meriti niente di tutto questo. Come potresti?

Sappiamo entrambi cosa sei in realtà, bambina. Forse hai provato a dimenticarlo, stordita come sei da tutta questa luce che sta stravolgendo la tua vita, ma dentro di te lo sai fin troppo bene.

Dopotutto, è per questo che passi tutte le notti insonne, no?

Ci pensano i tuoi sogni a ricordarti chi sei, ed a quale razza appartieni.

‘Mostro! Mostro!’

Continui a sentire quelle voci, quelle grida, quegli insulti. Nonostante sia passato tanto, la notte continui a sentirle, e a volte anche durante il giorno, quando non c’è nessuno. Notte dopo notte. Settimana dopo settimana. Mese dopo mese. Anno dopo anno.

L’hai sentita così tante volte, quella parola intrisa di oscurità e veleno. Ormai si è insinuata dentro di te, infilandosi dolorosamente tra le pieghe del cuore, rimbombando crudelmente nella mente, ferendo a morte la tua anima.

Puoi fingere il contrario, sognare un grande futuro di guerriera palatina della giustizia, dove Shifu sarà finalmente fiero di te, ma entrambi sappiamo la verità.

Non accadrà mai.

Perché sei un mostro, piccola.

E i mostri non meritano un lieto fine.

 

~~~~΅΅~~~~

 

Di nuovo qui, ragazzina?

Oh, certo, continua ad ignorarmi quanto vuoi. Tira pure i tuoi dolorosi pugni agli alberi, ripeti ad alta voce i precetti imposti dal tuo maestro, urla a squarciagola quanto ti pare.

Non servirà a niente, e lo sai.

Puoi fare tutto quello che vuoi, ma non potrà mai cambiare la tua natura.

Io ti avevo avvertita, anni fa.

Non ricordi?

Ti avevo detto che quel futuro roseo che immaginavi non era destinato a te.

Ti avevo detto che la luce non era adatta a te.

Ma hai voluto comunque provarci, e continuare a lottare per possederla, quella luce.

Ed a cosa è servito? Solo a farti stare male.

Davvero non capisci, Tigre?

Sei sbagliata. Sbagliata. Sbagliata.

Tu sei sbagliata, ragazza.

Questo non è il tuo posto.

Questo mondo non è il tuo posto.

È inutile che provi ad aggrapparti a tutto questo con i denti e gli artigli, non riuscirai mai ad essere come loro, a fare veramente parte di questa realtà.

Guardati.

Non ti fai pietà da sola?

Nemmeno il tuo stesso padre ti ama.

Non hai famiglia, non hai amici.

Non hai nessuno.

Non hai nemmeno la forza di ammetterlo a te stessa.

Puoi continuare a cercare di cambiare quanto vuoi, ma sai che non ci riuscirai mai.

Perché sei un mostro, ragazza, ed i mostri appartengono all’oscurità, ed all’oscurità soltanto.

 

~~~~΅΅~~~~

 

Uhm, l’ennesima sconfitta, vedo.

Guardati, non hai nemmeno la forza di negarlo.

Per quanto ti eri allenata, per raggiungere quell’obbiettivo? Tipo, non so, tutta la vita?

Ti ho studiato, in questi anni. Sono rimasto in silenzio a guardare, ed ad osservare quanto faticavi, e quanto lavoravi, e quanto ti straziavi dentro e fuori per riuscire a dimostrare a tutti di potercela fare, almeno una volta.

Tutto è stato orientato a quello. Dimostrare di essere degna del tuo posto qui.

E quale modo migliore per riuscirci, se non diventare il leggendario Guerriero Dragone?

Quanto a lungo l’hai sognato. Riuscire dove mille altri guerrieri avevano fallito, diventare la massima maestra di tutta la Cina, rendere finalmente orgoglioso di te Shifu.

Dimostrare a tutti di essere qualcuno, e di meritare tutto, esattamente come il resto del mondo.

Ma hai fallito di nuovo.

Quel titolo, e tutto quello che significava, ti è stato sottratto sotto il naso da un semplice e comune panda, che non ha nemmeno idea di cosa sia veramente combattere.

La frazione di un secondo, e il sogno che ti aveva tenuta in vita per tanto tempo è stato distrutto davanti ai tuoi occhi.

Io ti avevo messa in guardia.

Ti avevo avvisata che sarebbe successo.

Dopotutto, avresti dovuto saperlo.

Mai abbastanza. Mai, mai abbastanza. Tu non sei mai stata abbastanza, e non lo sarai mai.

Come potresti, dopotutto?

Vuoi a tutti i costi vivere in un mondo intriso di luce, ma tu sei fatta di ombra, ragazza, come tutti i mostri.

E nessun mostro può trasformarsi in luce.

 

~~~~΅΅~~~~

 

Io proprio non ti capisco, Tigre.

Dopo tutto quello che è successo, tutto quello che ti ha rubato e sottratto, come puoi non solo sopportare la vista di questo grasso, lardoso panda, ma anche esserne amica?

Insomma, andiamo!

Ti ha preso tutto ciò che desideravi di più.

Il titolo, la pergamena, l’affetto di Shifu, tutto.

Ed invece di desiderare di vendicarti, di piantargli un bel pugnale nel cuore o di stapparli a colpi di artigli la pelle dalla faccia, tu lo tratti come il più caro e sincero degli amici?

Guardati.

Ridi con lui. Scherzi con lui. Combatti con lui. Lo segui con lo sguardo e lo proteggi. Sei sempre al suo fianco.

Ma perché?

Non riesci a capire che è tuo nemico? Non capisci che appartiene alla luce, e per nessun motivo luce e ombra possono andare d’accordo? Come fai a non capirlo?

Spiegami perché sei qui. Spiegami perché sei uscita su questa maledetta barca a parlargli, e gli hai fatto da manichino d’addestramento, e perché ora lo stai ascoltando e consolando come se le sue pene fossero anche le tue?

Per.. aspetta, perché ti sei bloccata?

È per quello che ha appena detto?

Diceva che lui vuole essere forte, tosto tosto, proprio come te. E poi ha aggiunto . . .

‘Così tosto tosto da non sentire niente.’

Non sentire niente?

Oh, davvero? È per questo, giovane Tigre, che ti sei bloccata?

È per questo che il tuo cuore ha tremato?

Ma guarda. Quante cicatrici ha il tuo cuore. Non me n’ero mai accorto, prima d’ora. Sono tantissime, alcune pallide e vecchie, altre così fresche da sembrare sul punto di aprirsi nuovamente, pronte a versare altro sangue misto a lacrime.

Oh, capisco perché hai smesso di respirare.

Dopo tanti anni, dopo tanti tentativi di renderti insensibile alle pugnalate del mondo, a rendere il tuo corpo e soprattutto la tua anima forti ed impenetrabili come il ferro, continui ancora a provare dolore.

A sentirti inadeguata. Sbagliata. Non abbastanza.

‘Mostro!’

A sentirti ancora un mostro, senza pietà né meritevole di affetto.

E questa nuova pugnalata, inferta da colui che stranamente senti di amare più di tutti, te l’ha ricordato una volta di troppo.

Dopo tanti anni, la tua anima continua ancora a sanguinare.


Però, che strano. Di solito, i mostri non hanno un’anima . . .

  
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