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Autore: violaserena    06/06/2016    0 recensioni
In tutte le fiabe – in tutte le storie per la verità – i cattivi vengono sempre sconfitti. Tanto duro lavoro per diventare i signori incontrastati e poi compaiono loro, i cosiddetti eroi, che rovinano tutto. Il mestiere del cattivo, come potete capire, è assai complicato. Questa volta però le cose andranno diversamente. Questa volta riusciranno ad avere la loro vendetta. O forse no.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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COLPO GROSSO A CAPPUCCETTO ROSSO

 

C’era una volta, in mezzo a un bosco fitto fitto, una bianca casetta dove abitava una bella bambina che tutti chiamavano Cappuccetto Rosso.
In quel bosco tuttavia abitava anche un lupo cattivo, il quale – risentito per i soprusi e le ingiustizie subite – aspettava con trepidazione un’occasione per mettere in atto la sua vendetta.
Non era ammissibile infatti che tutte le volte che riusciva a mettere sotto i denti qualcosa, arrivasse un cacciatore che gli apriva la pancia come se niente fosse e poi – una volta estratte le sue prede – gliela ricucisse.
Era maltrattamento di animali questo! Una cosa simile, in una società votata al progresso, non poteva assolutamente essere tollerata.
Proprio per questo motivo aveva esposto denuncia, ma siccome la lentezza della giustizia era proverbiale, si era rivolto alla Protezione Animali o più precisamente alla sezione vittime di abusi da parte di cacciatori spacconi e ragazzine toccate.
Gli operatori avevano subito preso a cuore il suo caso e avevano promesso di occuparsene il prima possibile.
E così dopo un mese di attesa (niente in confronto agli anni della giustizia) il lupo stava per incontrare il suo salvatore.
Lo vide arrivare tutto trafelato con un plico di fogli in mano.
«Mi scusi per il ritardo signor lupo, ma ci sono state delle complicazioni burocratiche» si scusò l’uomo.
E quando mai non c’erano complicazioni? La burocrazia finiva sempre per rendere difficile quello che era facile.
 «L’importante è che adesso sia tutto risolto» rispose accomodante.
«Certo, certo. Deve mettermi solo una firma qui e qui e qui e ancora qui».
Il lupo alzò gli occhi al cielo, ma firmò.
«Molto bene, possiamo andare adesso».
Con passo spedito, si incamminarono verso la casa della bambina che gli aveva causato tanti dolori, ma soprattutto tante cicatrici.
I coniglietti e gli uccellini si fermavano stupiti a guardare la buffa coppia e non mancavano di lanciare qualche battuta poco consona a degli esserini teneri e coccolosi come avrebbe detto qualcuno. In realtà erano più volgari di un camionista o di un macchinista infuriato.
A ogni modo il lupo li ignorò e ben presto arrivò alla meta.
Il suo accompagnatore bussò delicatamente alla porta. Dopo poco venne ad aprire la tanto odiata bambina, la quale sobbalzò nel vederlo.
Lui sorrise mostrando la sua scintillante dentatura. Non aveva potuto non lucidarla, era un’occasione troppo importante.
«Lei deve essere la signorina Cappuccetto Rosso. Sono un operatore della Protezione Animali, della sezione VACSRT. La informo che lei ha violato il regolamento numero 30, comma 7, sottoparagrafo 89 della radice quadrata di due» disse tutto d’un fiato l’operatore.
Il lupo e Cappuccetto rimasero a guardarlo con la bocca spalancata, attoniti.
«Prego?» domandò la bambina.
«Sono un operatore della Protezione Animali, della sezione VACSRT. La informo che lei ha violato il regolamento numero 30, comma 7, sottoparagrafo 89 della radice quadrata di due».
«Mi perdoni, non credo di aver capito».
«Ma quanto sei tonta! Te l’ha ripetuto ben due volte» rise il lupo.
«Spiegamelo tu visto che sei tanto intelligente».
«Non c’è niente di difficile. Semplicemente devi… Come dice il regolamento… Per quanto riguarda la violazione… Be, mi sembra sia chiaro».
L’operatore si schiarì la voce e visto l’evidente imbarazzo del suo assistito affermò: «Il cacciatore è stato mandato ai lavori forzati presso le miniere dei sette nani in seguito alle accuse fondate di maltrattamento di animali, detenzione illegale di ago e filo, e pratica di ricucitura senza apposita licenza».
«E cosa centro io?» chiese Cappuccetto Rosso, paonazza.
«Lei mi conferma di essere a conoscenza del fatto che il cacciatore abbia aperto lo stomaco del mio assistito e che, una volta prelevate lei e sua nonna, lo abbia ricucito?».
«Si, ma…».
«Pertanto lei è in arresto per omessa denuncia. Passerà i prossimi ventotto mesi a reperire fiammiferi insieme alla piccola fiammiferaia e a sistemare i capelli di Raperonzolo».
«I capelli di Raperonzolo no, per favore. Sono infiniti!».
Il lupo ridacchiò soddisfatto. Non poteva esserci cosa più umiliante per quella insulsa bambina.
Quest’ultima non fece altro che piagnucolare e mangiare tutte le tortine che la mamma le aveva dato per tutto il tragitto.
Le sue urla si sentivano ancora nonostante l’altezza della famosa torre in cui l’avevano lasciata.
«Signor lupo, spero sia soddisfatto» sorrise l’operatore. «Come può vedere siamo riusciti a ottenere giustizia».
«Certo, anche se in effetti per essere completamente soddisfatto manca ancora qualcosa» rispose lui toccandosi la pancia.
«Cosa?».
«Un bel pranzetto» disse balzando repentino sull’uomo e divorandolo.
Il lupo cattivo ottenne così la sua vendetta e anche qualcosa in più. Si incamminò felice verso il bosco con la consapevolezza che sia i grandi sia i piccini potevano essere facilmente manipolati.
Il monito “non fidarsi mai del lupo” non sarebbe mai stato preso sul serio e lui avrebbe potuto così ingrassare alla faccia degli altri e vivere in abbondanza la sua vita.

 

 





Angolo Autrice.
Ciao a tutti! :)
Scusate per il ritardo, ma in questo periodo sono stata parecchio impegnata.
Venendo a questo capitolo, spero di avervi strappato un sorriso.
Per quanto riguarda il prossimo non so quando lo pubblicherò (spero il prima possibile).
Se vi va, fatemi sapere che cosa ne pensate! :)
Saluti,
Violaserena.

  
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