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Autore: Sakkaku    08/06/2016    3 recensioni
Un pluriomicida è rinchiuso in una clinica, il nuovo psicologo consiglia a tutti i pazienti del suo gruppo di scrivere un diario con le proprie emozioni. Un modo diverso di comunicare parlando apertamente dei propri problemi. Cosa potrà mai scrivere in un diario una persona simile?
Dal testo: Mi chiedo come mai mi sveglio sempre nel cuore della notte... sta di fatto che mi alzo e camminando come un automa mi avvicino al rubinetto e lo apro, prima bagno solamente le mani. Quel contatto con l'acqua fresca, mi fa venire l'irrefrenabile impulso di berla. A quel punto mi abbasso in avanti e lascio che l'acqua mi faccia bere, poi mi asciugo gli angoli della bocca con la manica e barcollando ritorno a letto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diario di una maschera di cristallo

Tutto ebbe inizio per caso. Dubitavo che qualcosa del genere potesse accadere a me, un osservatore del mondo e dei suoi abitanti.
Sono anni che sono rinchiuso in questa clinica e quando il nuovo psicologo ha iniziato con questo gioco del diario di bordo, ho pensato che si trattasse di una scemenza. Chi usa più un diario di carta al giorno d'oggi? Ci sono i computer, no?
Quei mezzi tecnologici sono troppo pericolosi se usati da noi... sto parlando al plurale perché non sono l'unico rinchiuso qua dentro, a volte penso che andare in prigione, sarebbe stato meglio...

A quanto pare sto divagando con il discorso, ho iniziato a scrivere pensando di raccontare a cosa ho appena assistito e invece ho fatto esattamente come voleva quello strizzacervelli. Sto raccontando di me, perché io sono al centro del mondo. Del mio personale mondo.
Ognuno ne ha uno, sebbene finga di accettare quello di chi gli sta intorno, solo perché... perché? Forse per il fatto che non siamo fatti per stare da soli, la società ci impone di essere persone che...

Dovrei tornare al discorso iniziale, è questo il mio compito.

In breve racconterò quello che succede ogni notte, più o meno alla stessa ora. Pochi minuti dopo la mezzanotte, mi sveglio di colpo, a causa di un sogno o di una sensazione. Mi chiedo come mai mi sveglio sempre nel cuore della notte... sta di fatto che mi alzo e camminando come un automa mi avvicino al rubinetto e lo apro, prima bagno solamente le mani. Quel contatto con l'acqua fresca, mi fa venire l'irrefrenabile impulso di berla. A quel punto mi abbasso in avanti e lascio che l'acqua mi faccia bere, poi mi asciugo gli angoli della bocca con la manica e barcollando ritorno a letto.

In questo momento mi chiedo perché ho scritto qualcosa di così stupido e insignificante. Forse sono davvero pazzo, perché in questo momento mi sto infuriando con me stesso e vorrei strappare queste maledette pagine, ma se lo facessi, darei loro la soddisfazione di aver ragione. Ed è qualcosa che non concederò mai.

La gente è consapevole che tutti indossano una maschera per apparire in un certo modo nella società, per farsi accettare, per dimostrare di essere uguale alla massa e non essere escluso. O indicato come diverso.
Poi c'è chi indossa una maschera di cristallo, come me. E' pur sempre una maschera è vero, ma non è resistente come le altre.
Basta uno spiraglio di fiducia ed essa si frantuma in mille pezzi mostrando il mio vero essere che esplode e travolge tutto ciò che gli sta attorno. E' un impulso irrefrenabile. Questo succede perché mi fido troppo facilmente di chi mi sta attorno, è facile capire cosa penso o il mio stato d'animo. Per quello quel giorno sono stato scoperto.
Può essere che mi sono fatto coinvolgere troppo...

Mi ricordo quel giorno come se fosse ieri.
Ero appena uscito dal palazzo, pioveva e davanti a me c'erano tre ombrelli aperti di colori diversi. Il trio chiacchierava allegramente, pensavo fosse una buona occasione per fidarmi nuovamente. Un esplosione alle mie spalle rovina tutto. Sento sirene della polizia, ambulanza e vigili del fuoco, stranamente arrivano più velocemente del solito. Un agente inizia a gridare che dobbiamo liberare il quartiere perché c'è stato un esplosione e di sicuro ci sono dei morti. Aggiunge che non dobbiamo allontanarci troppo perché potremmo essere dei testimoni. Cercando di rimanere impassibile annuisco, tengo ben stretta a me la mia maschera di cristallo.
Una cosa mi ha tradito quel giorno. Il sorriso. E' per questo che ora non sorrido più. La mia euforia di aver fatto saltare in aria quel palazzo mi ha dato una gioia immensa che dal mio cuore ho sorriso con tutto il mio corpo.
Accidenti, avrei dovuto farmi contagiare dalla pioggia e apparire depresso, solo in quel caso l'avrei fatta franca...

Il mio consiglio? Se avete una maschera, cristallo, cera, marmo o di qualsiasi altro elemento esistente su questo pianeta, fate attenzione, tutte prima o poi cadranno e la vostra vera natura sarà mostrata a chi vi circonda. Solo... assicuratevi di non essere un pluriomicida e che intorno a voi non ci siano poliziotti pronti ad arrestarvi per salire di grado e fare carriera.



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Ciao a tutti!!! =)
Questa storia ho deciso di inserirla nella sezione nonsense perché non ho trovato posto più adatto. In fondo il testo non ha né capo né coda, perché il protagonista è un pluriomicida con problemi mentali, quindi quello che scrive nel diario non è molto coerente e connesso da un filo logico... o forse lo è, chissà. S
pero solo che la pazzia del protagonista non sia contagiosa... 
Vi auguro una buona lettura! ^_^

 
  
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