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Autore: misteryOo    08/06/2016    2 recensioni
"Le ginocchia cedono, gli occhi si chiudono. Sa che può abbandonarsi."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO


Si piega, per poter osservare il cadavere più accuratamente. «Dovremmo vederci questa sera» Appena Will parla Hannibal smette di fissarlo.
«Lo so benissimo» «E come mai è qui?» Domanda il profiler, lasciando temporaneamente perdere il corpo della vittima. Si alza, spolverandosi i jeans stropicciati con le mani fasciate nei guanti di lattice.
«Mi andava di osservarti» Will solleva le sopracciglia, in un’espressione perplessa. «Sul campo» Specifica Hannibal.
«Poteva restarsene a letto a dormire, non c’è niente d’interessante da osservare qui» Will mette alcuni campioni appena raccolti in una busta ermetica e, ignorando Hannibal, si dirige verso la scientifica, accampata sotto un tendone montato velocemente -a causa dell’imminente temporale- per farli analizzare.
«Jack è preoccupato per te» Lo psichiatra lo segue, deciso ad instaurare una conversazione soddisfacente. «Sono arrivato ad un punto in cui m’importa poco, e sono sicuro che è così anche per lui» Will si volta di scatto, ritrovandosi Hannibal, che non è riuscito a fermarsi in tempo, a pochi centimetri dal viso. «A Jack non interessa, finché faccio il mio lavoro è tutto perfettamente nell’ordine in cui deve essere» Soffia il profiler. Prende le distanze da Lecter, osservandosi le punte delle scarpe consumate.
«Le ripeto volentieri che sarebbe meglio se ci vedessimo questa sera, ora sono impegnato» Si allontana poi, con aria rassegnata, stanco morto di tenere in piedi un’impalcatura costruita male, nella vana speranza che non crolli tutto da un momento all’altro. Ha abbandonato Hannibal nel bel mezzo della scena del delitto, avendo altro a cui pensare.

«Arrivederci, allora» Sussurra l’uomo, infilando le mani nelle tasche del cappotto, e avviandosi verso l’auto, deluso dall’aspettativa mancata di una grande chiacchierata, di un ottimo scambio di opinioni. Attenderà impaziente la sera.

***

Will arriva a casa, e si rende conto di avere una quantità di tempo limitata per riacquisire almeno la metà delle forze necessarie per affrontare una seduta di terapia. Getta la giacca sulla poltrona. Riempie le ciotole dei cani e si concede qualche minuto per coccolarli: vederli scodinzolanti e alla ricerca di attenzioni lo rallegra. 

La doccia lo calma. L’acqua lava via ogni residuo di convenevoli e formalità, lasciandolo pulito e libero da ciò che non è più sicuro di riuscire a fingere. Si strofina le palpebre, insapona il corpo ed i capelli. Sospira, mentre lo specchio comincia ad appannarsi. 

Sente le mani grandi del sonno afferrargli dolcemente la testa, avvolgerlo in un abbraccio dal calore quasi umano, trasportarlo lontano. Si lascia andare quindi, a sensazioni che sa essere solo frutto della sua mente. Si racconta una moltitudine di bugie per vivere meglio con un mondo che, altrimenti, non saprebbe come affrontare. Sogna di prati sconfinati dove dormire, senza che i volti degli assassini, le pareti imbrattate di sangue e gli arti mutilati dei cadaveri lo possano raggiungere. Le ginocchia cedono, gli occhi si chiudono. Sa che può abbandonarsi. 

***

«Will» Hannibal bussa alla porta. L’orologio da polso segna le nove in punto. Will non si è presentato all’appuntamento, il che è risultato strano allo psichiatra, dato che aveva avuto l’occasione per ribadirgli dell’incontro quella mattina. E poi Graham non dimentica, non dimentica mai.

«Will, sono Hannibal, apri!» Prova ora a suonare il campanello, ma il risultato è sempre lo stesso: non giunge alcuna risposta dall’interno.
Hannibal sfrutta i cliché di tali situazioni. Si piega e, da sotto lo zerbino, tira fuori la chiave per aprire la porta di casa. Due giri e la serratura, con un “cloc” metallico, si apre. I cani abbaiano, ma Lecter coglie immediatamente il rumore dell’acqua della doccia che scorre. Si avvia verso il bagno. Bussa un paio di volte e poi entra.
Le sue congetture, le sue ipotesi, non sono mai basate su astrattismi inutili, ed Hannibal ne ha la conferma quando vede Will, senza sensi, accasciato nel box doccia. 

 

 

 

NOTE DELL’AUTRICE: Bene, eccomi qui. Qualche giorno fa avevo provato a scrivere l’input per un’altra storia ma, rileggendolo, non mi convinceva affatto. Ho deciso quind,i di riprovarci, cambiando totalmente la trama e correlati. Spero che questa volta vada meglio, e che vi piaccia.

Alla prossima,

Bice.

  
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