09/06/2016
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La candida neve continuava a scendere come indifferente da quello che era appena successo, i miei occhi erano fissi nel vuoto, erano fissi a guardare quel colore che ormai macchiava tutto e che aveva sporcato anche la cosa più pura che c'era in quel momento, anche più pulita della neve sul suolo.me.
Il mio sguardo poi venne attratto da due persone, ormai senza vita e che piano piano si dissolvevano nell'aria, lacrime di dolore scendevano lungo il mio piccolo e delicato viso da bambina, ormai anch'esso sporco di sangue, le rose bianche che rivestivano quel meraviglioso giardino erano ormai rosse.rosso. era il colore che odiavo di più eppure i miei occhi erano di quello stesso colorito scarlatto.
Persone stupite da quella visione si fermavano dinanzi al cancello di ferro, io ero immobile, o meglio non riuscivo a muovermi ero bloccata e le lacrime, come la neve non cessavano di scendere. I miei capelli color grano erano tinti di bianco, l'uomo e la donna ormai non c'erano più ma io non distaccavo lo sguardo da quel punto.
Quegli orribili mostri, come avevano potuto, ed io invece ero stata più orribile di loro, ero fuggita, ero una codarda, una bambina spregevole che non si sarebbe dovuta meritare la vita, non avrebbe dovuto avere la soddisfazione di avere una così bella cosa, e ora avrei dovuto soffrire, avrei dovuto avere una vita disperata, piena di dolore e di amarezza. Finalmente riuscii a muovere le pupille, il mio sguardo venne attirato da Bloody Rose a terra, apparteneva a mio padre, da quella sera mi ripromisi che avrei trovato i colpevoli di quell'ingiusto omicidio e avrei vendicato i miei genitori.