Anime & Manga > Project K
Ricorda la storia  |      
Autore: g i r e i    09/06/2016    1 recensioni
"Nessun bambino dovrebbe mai vivere qualcosa di simile, pensava ogni volta Izumo, eppure nel momento in cui le carte in tavola si girarono, capì che forse la cosa non si limitava solo ai bambini."
Sono passati pochi giorni dall'incidente dell'isola e le cose, chiaramente, al bar Homra sono cambiate. Tutti si sono fatti forza e hanno ripreso a rivivere i loro giorni nella routine di sempre, forse solo nel tentativo di sopprimere certi pensieri.
Ma quando per la prima volta ci si ritrova a sbattere contro a causa di una semplice, innocente e velata domanda, le cose possono leggermente sfuggire di mano.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Sapete che c'è? In tutto quello che è successo nella prima stagione di K, e mi riferisco al finale, mai e dico mai mi sono fermata a pensare ad una persona altrettanto importante. Izumo. Per questo mi sono odiata con tutta me stessa. Forse non capite di che parlo ma spero che leggendo abbiate tutto più chiaro. Penso tutti volessimo fosse una storia piena di felicità. Ma le cose sono così difficili.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Izumo Kusanagi, Kushina Anna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Però sorrise lo stesso
 

Quando la piccola Principessa si sedette sul suo solito sgabello intenta a guardare il legno liscio e laccato del bancone di fronte a lei, Izumo sentì il cuore stringersi in una morsa dolorosa. La Principessa era seduta da sola, affiancata da sgabelli vuoti, dei quali alcuni mai più sarebbero stati occupati. Anna restava in silenzio mentre chissà quali pensieri le passavano per la testa. Erano passati pochi giorni da quando Mikoto se ne era andato, e un po' di più da quando Totsuka era svanito dalle loro vite. Pochi giorni, ma sembravano essere passati mesi, era come se il dolore rallentasse il tempo.

Izumo, intenerito, le versò un bicchiere di succo di frutta posandolo di fronte ai suoi occhi ormai vitrei, persi nei ricordi. Lui ogni giorno pensava a come Anna potesse sentirsi, aveva solo dieci anni e aveva visto parte della sua famiglia sgretolarsi e sfumare via nel gelo di Dicembre.
Nessun bambino dovrebbe mai vivere qualcosa di simile, pensava ogni volta Izumo, eppure nel momento in cui le carte in tavola si girarono, capì che forse la cosa non valeva solo per i bambini.

-Izumo...- lo richiamò lei ancora assorta. -Tu come stai?- 

Non gli stava chiedendo come stesse quel giorno e la consapevolezza di quel fatto subito lo colpì crudelmente in pieno volto. Perchè Anna, piccola com'era, ne era fin troppo consapevole di come per Izumo, Mikoto e Totsuka fossero stati tutta la sua vita. Erano cresciuti insieme, erano l'uno parte della vita dell'altro e se ne erano stati stretti in un legame che li aveva portati a condividere un futuro che si prospettava roseo. Avevano dato vita all'Homra tutti e tre insieme, e tutti e tre insieme avevano creato una bellissima famiglia.

Prima che se ne potesse rendere conto, le lacrime, silenziose, iniziarono a scivolare lungo le guance, pur restando impassibile l'espressione sul suo volto. Perchè ormai era passata più di una settimana da quel giorno, eppure mai una volta aveva versato una lacrima al ricordo dei suoi amici, della sua famiglia, troppo preso da ciò che aveva susseguito quel giorno, ma ora che si era un attimo fermato, era come se la consapevolezza dei fatti lo avesse toccato un po' più del profondo. Lui lo sapeva, sapeva che non avrebbe più rivesto il sorriso di Totsuka e tanto meno la solita espressione assonata di Mikoto, sapeva che non avrebbe più condiviso i suoi giorni e la sua vita con loro, che non avrebbe più udito le loro voci, allegre o silenziose risuonare in quel bar ricolmo di ricordo che, ora a guardarlo, parlava solo di loro. Eppure solo ora, che la premura della piccola Anna si era fatta strada in quell'immagine forte di lui che si ostinava a mostrare, ne aveva ricavato il lato più fragile e umano.

Perchè Mikoto e Totsuka potevano essere ovunque, nel cuore, nella mente, negli'occhi, ma la consapevolezza di non sentirli più al proprio fianco faceva male, un male che anche il più forte degl'animi, pur sempre umano, avrebbe fatto fatica a sopportare. 
Sorrise alla piccola che allarmata lo guardava. Lui gentilmente le posò una carezza sulla testa, come a rincuorarla, quando in realtà in quel momento era lui che ne aveva più bisogno. Però sorrise lo stesso, sorrise con la spensieratezza dei ricordi addietro, e la gentilezza scaturita dall' amore rimasto della piccola Principessa. 

-Si, Anna.- le rispose dolcemente. -Sto bene.- disse asciugandosi le ultime lacrime.

Perchè quella doveva continuare ad essere una storia piena di felicità. Perchè voleva che quella continuasse ad essere una storia piena di felicità. Per Mikoto e per Totsuka.



 



Dove la figlia del Rosso riposa;
Dedicata a tutti quelli che, come me, tendono a perdere di vista le cose importanti, ma che nella consapevolezza di ciò rimediano agli errori.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Project K / Vai alla pagina dell'autore: g i r e i