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Autore: Sam Lackheart    10/06/2016    0 recensioni
Dal primo capitolo:
"Amare non è respirare, è nuotare; è la simbiosi con un elemento naturale, è la vittoria sulla paura di essere sovrastati"
[Immensi e forse roboanti girotondi di parole]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ripensandoci, avrebbe voluto essere meno assonnata il giorno in cui diede il primo bacio. Non era così importante, comunque, ne aveva ricevuti altri. E le piacevano, davvero molto. Le davano una fresca scarica di adrenalina, uno sfarfallio leggero dello stomaco. Era la parte che preferiva, con le sue mani che gli sfioravano freneticamente il viso e il collo e quelle di lui che le stringevano i fianchi.
Era sospetto che non si amassero. Tutti lo pensavano, anche lui a volte – lei glielo leggeva nello sguardo preoccupato e spaventato che le rivolgeva, come a chiedere se fosse andato troppo oltre, se tutto quello fosse troppo per essere etichettato con “un’amicizia particolare”.
Lui non capiva. Quasi nessuno poteva, e a lei non importava particolarmente. Non era tenuto a capire. Una notte aveva cercato di spiegargli perché non poteva innamorarsi di lui, aveva cercato di dipingere il vuoto che aveva dentro senza farlo sembrare spaventoso o malato o pericoloso. Non ci era riuscita. Per quanto fossero persone diverse, per quanto fosse impossibile che lui capisse, aveva intuito che era un problema. Lei sperava che capisse anche – non era affatto stupido – che non poteva guarirla.
Il loro primo bacio, sì.
Era una mattina. Avevano dormito insieme, abbracciati – lo facevano ogni volta che potevano, ormai. La sera prima avevano passato poco tempo a parlare e molto a sfiorarsi, in silenzio. I suoi baci sul collo la facevano rabbrividire di piacere, le sue labbra sul viso lo facevano rilassare e sorridere – aveva un sorriso meraviglioso.
Era un tipo molto più mattiniero di lei, doveva ammetterlo. Era sempre il primo ad uscire dal letto e prepararsi, mentre lei restava a godersi il tepore delle coperte. Capitava anche che lui si svegliasse prima della sveglia, e quindi di lei. Quella mattina si svegliarono insieme. Lei aprì gli occhi miopi, sorrise debolmente e li richiuse. Lui la guardò dormire, le labbra gonfie che si muovevano appena, i capelli in disordine che avrebbe di lì a poco raccolto in uno chignon morbido.
Lo fece perché gli andava, sostanzialmente. In quel momento, non gli importava di cosa potesse significare, non voleva saperlo, non voleva capire se fosse troppo o se potesse essere frainteso. Le prese il viso con una mano, la avvicinò piano a sé e la baciò lentamente.
Gli era sempre piaciuto sentire le sue dita tra i capelli. 

  
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