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Autore: ThiefOfVoid    11/06/2016    1 recensioni
E' passato poco meno di un anno da quando Alexis ha lasciato l'Interpol e si è unita alla banda di Lupin III, cambiando per sempre la sua vita. Ma non immagina neanche che cosa sta per accadere. Siamo sicuri che i nemici che credono morti lo siano davvero? E come si evolverà il suo rapporto con Jigen?
Sequel di Interpol no more.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jigen Daisuke, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo avrà circa dieci o undici anni, capelli corti castani e occhi azzurri. Continuano a parlare tra loro di argomenti insoliti per un ragazzino della sua età, principalmente di casi affrontati dalla polizia di Tokyo o dall'Interpol che riguardano in qualche modo Jigen, e anche il ragazzo stesso a quanto riesco a capire. Citano la Vespania più e più volte. Da quanto capisco si conoscono da un po'. Sono ancora lì, pietrificata, incapace di dire qualcosa. Lo sguardo di posa su di me con curiosità, e appena Jigen se ne accorge si volta per capire cosa abbia tirato fuori da lui questa reazione

“Ciao dolcezza, ci sono delle-?”

“Come mai non mi hai detto di avere un figlio?” chiedo, interrompendolo malamente

“Di che cosa stai parlando Alexis?” controbatte sinceramente incredulo

“Ti ha chiamato paparino, ci sono poche interpretazioni per questo” rispondo, riferendomi al ragazzino con un cenno

Sospira esasperato “In passato qualcuno ha avuto la brillante idea di dire che sembriamo padre e figlio, e da allora mi chiama spesso così per darmi fastidio

Sorrido divertita dal suo comportamento “Dai, non essere così scontroso, non mi sembra così male”

“Impara a conoscerlo e ti ricrederai” borbotta. Quella che mi ha dato potrebbe sembrare solo una scusa, ma conoscendolo capisco che è sincero.

Dopo le dovute presentazioni, i due riprendono il loro discorso, e nel frattempo ordino del caffè freddo. Il ragazzo è Conan Edogawa, e io fingo di non sapere il suo segreto. So che in realtà si tratta di Shinichi Kudo. Non ha 10 o 11 anni, è un liceale in realtà, o meglio, dovrebbe esserlo. So che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, a causa del suo istinto investigativo. Non so che cosa gli abbiano somministrato, ma è ringiovanito. Non sapevo che conoscesse Jigen, ma poco male. Mentre i due continuano a dialogare sorseggio il mio caffè in pace, riflettendo. L'anniversario non è lontano, e io non ho ancora una straccio di idea per un regalo utile, ma che colpisca nel segno. Rimango distratta a lungo, fino a che non sento parlare di hackeraggio ai danni di una banca importante. Il responsabile è riuscito ad impossessarsi di una grossa sommma

“So che negli ultimi tempi siete tornati ad agire più spesso in Giappone. Forse l'hackeraggio è opera tua, Alexis?”

Rimango immobile per un secondo, con il bicchiere vicino alle labbra “Quindi hai sentito parlare di me”

“Naturale. Il tuo è stato un caso molto discusso un po' ovunque, in particolare qui in Giappone e negli Stati Uniti. E' comprensibile vista la tua provenienza, e viste le tue parentele”

Assumiamo entrambi uno sguardo serio e concentrato, come se ci stessimo scrutando a vicenda “Mi dispiace deluderti, ma quella rapina non è opera nostra. E non cercare di dire il contrario. Non ho motivi per mentire al momento, o sbaglio?”

“Effettivamente la probabilità che centrassi tu era minima, ma avendovi visti qui a Tokyo quest'ipotesi assumeva una maggiore importanza”

“Come mai dici questo?”

“Bhe, quell'hackeraggio non è nel tuo stile. In più l'autore si è firmato, con una sigla: CW” spalanco gli occhi, trattenendo un'imprecazione “Lo conosci?”

“Si tratta sicuramente di Charles Wood. E' uno stupido esibizionista, pieno di se, e ha l'abitudine di firmarsi, anche se questo è un piccolo rischio. Mi chiedo solo in che cosa sia coinvolto sta volta, di solito non lavora da solo, ma è, diciamo un mercenario informatico, e colpisce sempre per conto di qualcuno. Lavora principalmente per soldi, non gli importano le conseguenze dei suoi “prelievi”. Lavora indistintamente con e contro la legge”

Non ho motivo per dargli tutte queste informazioni, ma se questo può servire per mettere i bastoni fra le ruote a Charles, ben venga. Ho paura di scoprire in che razza di affare si sia cacciato, ma è necessario scoprirlo. Se dovesse agire contro di noi preferisco giocare d'anticipo ed essere pronta a tutto. Sta sicuramente lavorando per la malavita, o non avrebbe svaligiato quella banca, ma per chi lavora ora? Visto che negli ultimi anni non mi ha creato troppi problemi, credo che lo farà ora. Mi odia terribilmente, e si diverte a complicarmi la vita. Tutto è iniziato quando ero ancora nell'Interpol e avevo da poco finito l'addestramento. Charles stava dando molti grattacapi all'ICPO, e fui l'unica in grado di arrestare i suoi piani, difendendo un sistema dal suo attacco informatico. Fu un lavoro difficile, ma diedi il tempo alla polizia di rintracciarlo, e lui dovette così arrendersi e fuggire, per evitare l'arresto. Non fu catturato, certo, ma mandai a monte un colpo di una certa importanza. Ecco il motivo di questa nostra rivalità. Quando poi negli anni i suoi sistemi sono migliorati e sono stati capaci di contrastare i miei le cose sono peggiorate, e quest'odio è diventato reciproco. Ha mandato a monte diverse operazioni, o ha comunque complicato la situazione, e l'anno scorso ha rischiato di farci arrestare, ma quello forse stato un caso. Se decide di accanirsi su di me fa cose peggiori, arrivando anche a crearmi problemi sul campo, e non solo a livello informatico. Lui e i suoi maledetti pugnali...sinceramente spero di non incontrarlo. Mi secca dirlo, ma è un avversario tosto, e fastidioso. Finisco con una certa calma il mio caffè freddo, per distendere i nervi, e poi faccio cenno a Jigen di lasciare il locale. Cammino abbastanza velocemente per tornare il più presto possibile al nostro rifugio, zigzagando fra la folla

“Notizie di Fujiko?” mi chiede all'improvviso in un momento più tranquillo

“Ancora nulla dal suo cellulare, ma Lupin starà tracciando anche il suo computer probabilmente, oltre che la sua posizione”

“Come mai tutta questa fretta? Qualcosa ti preoccupa?”

“Di solito quando Wood fa cospicui prelievi come quello di questi giorni c'è sempre da temere. E' da un po' che non si è fatto vivo, e ho un brutto presentimento riguardo la collaborazione che ha sicuramente in atto al momento”

“Credi che possa essere in affari con Fujiko?”

“Peggio. Charles collabora raramente con una singola persona, a meno che la sua offerta non sia superiore di quella di un qualche gruppo mafioso, ma visto che questo è raro collabora quasi esclusivamente con la malavita. Se devo essere sincera temo che qualcuno abbia preso il posto di Riez, e abbia risollevato quello che era il clan di Gavez. Se è così e Charles li sta aiutando in questo, bhe, sarà una brutta gatta da pelare. E' da troppo tempo che non mi infastidisce sul campo oltre che a livello informatico, credo che colpirà, molto presto”

“Bhe, un tuo problema è un mio problema, e poi ci sono anche Lupin e Goemon, non sarai da sola ad affrontarlo stavolta”

“E' proprio questo che mi spaventa. Non è un avversario da sottovalutare, e farà di tutto per uccidermi, o per rovinarmi la vita”

“Ma non è detto che ci riesca” controbatte con un sorriso sicuro

Scuoto la testa e sorrido, fingendomi spazientita. Una volta arrivati al nostro nascondiglio mi metto al lavoro, cercando di scoprire in che giro si sia infiltrato. Dopo molto lavoro ho scoperto come sfruttare il microfono di un PC per ascoltare le conversazioni, e così mi infiltro nel suo, usando un sistema che cambia di continuo i dati su di me, ossia posizione e dispositivo. Cambia di continuo il segnale satellitare, ora ad esempio risulto essere a Parigi, e il numero di serie del mio computer. Può bastare solo quello per rintracciare un terminale, se esso è acceso, o per tracciare i suoi spostamenti. E' un gioco da ragazzi, per questo prendo queste precauzioni. Al momento non si sente nulla dal microfono, non sta parlando con nessuno, e a giudicare dal rumore credo che la stanza sia vuota, non percepisco nessun respiro, così me ne approfitto per scandagliare il pc da cima a fondo. Trovo qualcosa di interessante, dei profili. Sono gli obiettivi che sta seguendo al momento, su questo file vengono continuamente aggiornati la posizione e altri dati. Gli obiettivi sono sette: Lupin, Jigen, Goemon, mia madre, il padre di Jigen, ossia Jason, lo zio Koichi, e per finire ci sono anche io. C'è una cosa che non capisco: perché Charles dovrebbe mirare anche a Jason? Non abbiamo ancora un rapporto chissà quanto importante, ci siamo parlati un paio di volte in tutto. Si sente poi una porta aprirsi, e alzo il volume così che possano sentire anche i ragazzi

“Ho già identificato la posizione dell'Ispettore Zenigata, è a Tokyo ora. Tenendo conto che di solito dove c'è lui c'è anche Lupin con la sua banda, ipotizzo che anche loro siano lì. Non ci resta che trovare Jason e Pam” dice Charles, non si sa bene a chi

“Lavoro fantastico Charles. Direi che a questo punto ci conviene iniziare dall'Ispettore. Potremmo far sembrare il tutto come un incidente, ma che divertimento ci sarebbe? Userò le stesse modalità che ho usato con il fratello. Tu intanto cerca di rintracciare Lupin e i suoi, e occupati di loro, ma lascia in vita Alexis” Questa voce è quella di...Riez

“Farla soffrire per bene prima di ucciderla? Ottimo” mi accorgo che c'è anche un altro dispositivo infiltrato, e l'istinto mi dice che si tratta di mia madre

“Alexis, Pam, che piacere avervi qui con noi” parte un attacco informatico ai miei danni, e immagino anche a quelli di mia madre “Mi dispiace che abbiate sentito tutto, doveva essere una sorpresa, bhe, poco male”

Respingo l'attacco di Charles, e interrompo l'azione di infiltrazione. Rapidamente, scollego e spengo il PC, rimuovendo la batteria per sicurezza. Ci vuole tempo per smontare la falsificazione del segnale, e di certo Charles non l'ha avuto. Abbandono il computer e la batteria sul tavolo, inorridita e incredula. I ragazzi però non sembrano voler lasciare la città, o trovare un nascondiglio diverso. Mi assicurano che questo posto non è facile da trovare, grazie ad alcuni sotterfugi che hanno ideato. Ora il problema sta nel avvisare mio zio. Attivo il sistema di falsificazione del segnale satellitare che ho usato con il computer, e consiglio anche ai ragazzi di fare lo stesso, e poi cerco di chiamare mio zio. Provo e riprovo, ma continua a squillare, e non risponde. Esasperata, cerco di pensare dove potrebbe essere al momento. Forse è semplicemente in commissariato, e non mi sta rispondendo per motivi di lavoro, ma come posso esserne certa? Con l'aiuto di Jigen, decido di controllare ogni luogo dove è probabile trovarlo, e gli indico alcuni posti, così che possa controllare anche lui, e che si possa quindi risparmiare tempo. Esco e prendo la moto, dirigendomi prima al commissariato, dove non trovo la sua auto, ed escludo così che si trovi in ufficio. Sempre meno tranquilla, vado quindi alla banca che è stata svaligiata da Wood e Riez, e lo cerco lì. Intravedo la sua auto, e un ispettore di Tokyo che conosco di vista, Megure. Dopo un momento sento anche mio zio, sono appena fuori dalla banca. Corro incontro ad entrambi, e non lascio a nessuno il tempo di reagire

“Zio, devi lasciare assolutamente la città, o farti dare una scorta...o fare entrambe le cose” dico con fiato corto

“Alexis, calmati e respira, che sta succedendo?”

“Riez...è ancora vivo. Vuole ucciderti, e vuole uccidere anche noi e la mamma...Charles Wood è il responsabile del colpo alla banca, e lavora con Riez al momento”

Sentiamo poi un'auto avvicinarsi a grande velocità, e un secondo prima che inizino a spararci riusciamo a mettere in salvo noi e Megure. In una frazione di secondo abbiamo impugnato le pistole, e i sicari scendono dall'auto con i mitra. Lasciamo passare la raffica di colpi, e usciamo allo scoperto, rispondendo al fuoco. A dire il vero mio zio fa il grosso del lavoro, ha più colpi di me onestamente. Arrivano però altri sicari, e la situazione si fa complicata, si sono evidentemente preparati ad una resistenza “Takagi, Sato, venite qui, abbiamo bisogno di una mano!” ordina a due agenti, che ho già sentito nominare fra l'altro

Dopo alcuni minuti difficili riusciamo ad avere la meglio, e a contrastare il loro attacco. Inutile dire che siano stati arrestati tutti. Avverto a malapena mio zio di stare attento, e poi salgo di nuovo a bordo della mia moto, lasciando questo luogo. Inutile dire che mi avrebbero arrestata, sono pur sempre ricercata no? Appena credo di essere abbastanza lontana e trovo una zona tranquilla, accosto e chiamo Jigen, per avvertirlo che può smettere di cercare. Torno poi al nostro nascondiglio, assicurandomi più volte di non essere seguita. Una volta entrata trovo già Jigen, e spiego l'accaduto ai ragazzi. Cala il silenzio per alcuni minuti, dopo i quali mi isolo, per cercare di mettermi in contatto con mia madre, e avvertire anche lei. Immagino che Jigen stia facendo lo stesso con suo padre al momento. Al telefono con mia madre scopro che la CIA era già al corrente di tutto questo, e quindi le hanno dato una scorta ed è al sicuro. L'hanno quasi isolata, ed è un miracolo che sia riuscita a mettersi in contatto con me, ed è per questo che non ha potuto dirmi subito che aveva già scoperto tutto questo da alcuni giorni. Interrotta la chiamata finisco inesorabilmente per pensare. Dove potremmo essere al sicuro? Escludo New York, è la base per eccellenza di Riez, ma d'altro canto può trovarci ovunque andiamo, ed è risaputo. Grazie ai miei sistemi rintracciarci sarà più difficile, ma per quanto potranno proteggerci? Mi siedo sul davanzale della finestra, con lo sguardo perso al di la del vetro, rigirando il mio ciondolo, irrequieta. 

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Angolo autrice

Non è passato un mese, ma non ho saputo resistere. L'ispirazione è tornata finalmente *-* e visto che non credo mi abbandonerà tanto presto, pubblico comunque. Oltretutto mi sembra il minimo, dopo mesi di inattività c': In più così sono spinta a continuare la storia ancora di più di quanto lo sarei se non avessi pubblicato c': Spero che i corsi, le ripetizioni e lo stage non mi facciano perdere questo miracolo di ispirazione, e spero che non mi portino via troppo tempo. Che ci crediate o no, la marcia di Zenigata mi ha aiutata ad immaginarmi tutto questo, insieme a Tornado (per chi non la conoscesse è questa bellissima canzone qui 
https://www.youtube.com/watch?v=-kCqknG1KjQ  ). Non c'è mai pace per i nostri protagonisti, sigh ;^; 
Con questo crossover ho intenzione di dare più attenzioni a personaggi che nella storia precedente hanno avuto poco spazio, come credo che si sia capito: Pam, la madre di Alexis, il cui nome intero sarebbe Pamela, e Jason, il padre di Jigen. Vorrei coinvolgere maggiormente la nonna di Alexis, che è stata altamente apprezzata c': ma questo credo che avverrà più avanti, in un'occasione particolare -//u//- 

Detto questo, mi auguro che vi sia piaciuto anche questo capitolo c: e spero di aver curato bene la scena davanti al commissariato ;^; 

  
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