~~La notte non era ancora finita, sempre a parigi ma in un altro luogo in una villa che si ergeva su tutta la città parigina al cui interno era costituita da un grande spazio ,dove era stato costruito quello che sembrava un grosso laboratorio scientifico all’avanguardia, un uomo dalla maschera argentata, sbraitava contro quegli incompetenti dei suoi sgherri lanciando fogli e tavoli ovunque, i quali pur di salvarsi la pellaccia avevano abbandonato nelle mani di quel lurido gattaccio come lo definiva il loro padrone, la chiave del suo maestoso progetto.
Gli c’erano voluti anni di ricerche e studi per arrivare finalmente alla chiave dei suoi desideri-
Aveva condotto esperimenti su tutto e tutti, non aveva risparmiato nemmeno il suo unico erede, ormai nell’uomo non albergava più nessun sentimento umano e si era sbarazzato così del figlio, come se fosse un mero pezzo di una qualche macchina difettosa.
< niente ma! Ricordate che senza di me voi non siete nulla…….., ma ancora potremmo fare qualcosa, in previdenza di ciò avevo installato nello strato sotto cutaneo della chiave un chip con quello dovremmo essere in grado di localizzarla e naturalmente alla nostra ospite procurerà una serie di problemi, che a me non interessa, voglio solo il suo potere.!>, l’uomo dal vestito viola e dalla maschera d’argento, non era altri che lo scienziato di fama internazionale LE PAPILLON, l’uomo più influente del mondo e niente e nessuno, nemmeno un gatto di strada l’avrebbe fatto vacillare.
L’interno della stanza era in penombra, le luci non troppo forti, non illuminavano abbastanza, l’uomo avanzò lo stesso quello che lo interessava era contenuto in una piccola sfera, dove al suo interno dimorava in uno stato semi cosciente un esserino dai colori vivaci.
Papillon afferrò la sfera e con inumana crudeltà la agitò fortemente mandando l’esserino al suo interno a sbattere contro le pareti della sua piccola gabbia.
La sfera divenne incandescente, l’esserino si destò completamente emetteva una calda luce rossa e cercava di uscire dalla sua prigione.
< Papilooooonnnnnnnnnnnnnn…………. Tu non puoi, non devi assolutamente toccarla, lo saiiiiiiii!!!!!!!, non te lo permetteròòòòòòòòòò!!!>, Papillon rise di gusto a quella reazione e infine disse< mia cara TIKKI, tu finchè sarai rinchiusa in questa bolla non potrai fermarmi e per quanto riguarda la chiave , non mi interessa se sarà viva o morta, lei mi darà ciò che voglio e finalmente regnerò su questo modo a mio piacimento,addio mio piccolo KWAMI alla prossima!!!>.
Uscì dalla stanza con ancora le urla del KWAMI alle spalle, la porta attutì tutti i rumori e sulla faccia dello scienziato andò a crearsi un ghigno davvero poco rassicurante.