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Autore: zaynseyes_    12/06/2016    2 recensioni
Neo Bartosz aveva spezzato il cuore ad Alexander Sullivan solo per ottenere la sua vendetta. Alexander cerca disperatamente di andare avanti con la sua vita sebbene sia ancora innamorato di Neo, iniziando perciò una nuova relazione. Quando dopo qualche mese Neo ritorna nella sua vita, entrambi i ragazzi si rendono conto di quante cose siano cambiate. Le uniche cose che erano rimaste inalterate erano i loro sentimenti l'uno per l'altro, e il dolore che essi avevano causato.
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[La storia NON è mia e non mi appartiene, tutti i crediti vanno a @SkeneKidz e alla sua fervida immaginazione. Questa è solo una traduzione. Il primo libro appartenente a questa serie, The Show Must Go On che potete trovare qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3046758&i=1. La storia è disponibile anche su wattpad. Grazie per l'attenzione e buona lettura!]
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Mi sedetti in classe, incredibilmente annoiato. I miei occhi vagarono su un ragazzo attraente annoiato tanto quanto me. Donald Caligor batteva la penna sul banco, come se quel movimento fosse l'unica cosa a tenerlo sveglio.

La campanella suonò e a Donald quasi cadde la penna per la sorpresa. Posò le sue cose dentro lo zaino ed io lo copiai, alzandomi subito dopo.

Superai Donnie senza lanciargli nemmeno un'occhiata. Era una vecchia e indesiderata parte della mia vita. Ex ragazzo. Ex migliore amico di un altro mio ex ragazzo.

Corsi lungo il corridoio verso il mio armadietto, dove il mio amico mi stava già aspettando. Mi fermai davanti a lui, guardandomi intorno e sospirando.

"Bennett," lo salutai "Dov'è Scott?"

"Dove pensi che sia? La nonnetta sta arrivando" rispose lui.

Mi voltai e misi la combinazione nell'armadietto, aprendolo "Hai intenzione di andare a quella cena, stasera?"

"Certo. E anche Scott." Rispose Bennett "Beh, si presenterà con un paio di ore di ritardo ma sì, ci sarà"

"Parla sempre male di me, la nonnetta" rispose Scott, apparendo dietro Bennett.

"Era ora" rispose lui, riferendosi al suo ritardo.

"Le persone cercano sempre di mettermi fretta nella vita" esclamò Scott.

"No, semplicemente camminiamo più veloci di una vecchia donna senza gambe" rispose Bennett.

"Chiudete entrambi la bocca" esclamai, richiudendo l'armadietto.

"Volete venire a casa mia prima di cena?" offrì Bennett.

Scossi la testa "Non posso, ho degli impegni. Ci vediamo direttamente lì"

"Ci sta abbandonando ancora una volta" esclamò Scott.

"Ti invierò una foto di un koala per farmi perdonare" risposi.

Il solito viso senza emozione di Scott si illuminò "Allora sarai perdonato. Mandami dei koala felici"

"Affare fatto" Scott aveva una strana ossessione per i koala e il mio cane.

"Andiamo, prima che continui a viziarti ancora di più." Disse Bennett, afferrando il polso di Scott e portandolo via con sè "Ci vediamo a cena, Alexander"

"Sì, ci vediamo" conclusi, uscendo definitivamente da scuola. Entrai in macchina e collegai il telefono alle casse, facendo risuonare subito dopo la musica.

"Love's so alive, but it died in its sleep. And now that it's dead, i live in your head and i will haunt your fucking dreams" cantai mentre guidavo verso casa.

I miei pensieri incominciarono a vagare, così alzai il volume della musica continuando a cantare a squarciagola il testo della canzone. Stavo diventando bravo nel reprimere ricordi sul mio ex ragazzo Neo.

Non lo vedevo da molto tempo e, a parte qualche messaggio imbarazzante scambiato una volta ogni tanto, non gli avevo parlato. Col passare del tempo anche quei messaggi stavano diventando sempre meno frequenti. Ero determinato a voltare pagina, anche se era un lento processo.

Mi fermai al vialetto e spensi la macchina, uscendo poco dopo. Camminai fino a casa mia afferrando il telefono e controllando la casella dei messaggi.

"Stai diventando come Scott. Pensavo non saresti venuto"

Sobbalzai leggermente e alzai lo sguardo con un sorriso sul viso. I miei occhi si posarono sul possessore di quella voce, seduto nella panchina del mio porticato.

Aveva dei capelli castano chiaro con qualche riflesso biondo. La sua pelle era leggermente abbronzata e i suoi occhi di un colore verde-azzurro. Mi sorrise, alzandosi.

"Non mi sto trasformando in lui. Mi sono solo fatto distrarre. Il che mi ricorda che gli devo la foto di un koala" 

"Meglio che gliene invii una prima che si arrabbi" disse il ragazzo.

"Scott rimane arrabbiato per un massimo di dieci minuti." Risposi, prendendo il contatto di Scott e inviandogli una delle tante immagini di koala che avevo salvato nel cellulare per momenti come questi "Dov'è la tua macchina?"

"A casa. Mi hanno dato un passaggio" rispose lui.

"Avresti dovuto dirmelo, Tobias. Avrei potuto accompagnarti io, qui"

Toby sorrise, sembrando più carino di quello che era "Volevo farti una sorpresa. Dai, entriamo"

Aprì la porta di casa e feci entrare Tobias all'interno. Ci togliemmo le scarpe e salutammo il mio cane, Link. Lui abbaiò felice, andando da me a Toby con l'intento di salutare entrambi allo stesso momento.

"Vuoi qualcosa da mangiare?" chiesi mentre entravo in cucina.

Scosse la testa "Nah, ci sarà cibo in abbondanza alla cena di stasera"

Feci spallucce e mi diressi al piano di sopra, guidandolo verso la mia camera. Mi sedetti sul letto facendo correre una mano tra i capelli.

"I tuoi capelli continuano a crescere" disse Toby, sedendosi sulle mie ginocchia e circondandomi così la vita con le sue gambe, incrociando poi le braccia intorno al mio collo.

"Lo so. Avevo intenzione di tagliarmeli" risposi. L'avevo già fatto un paio di settimane fa con l'intenzione di mantenere i capelli corti e gestibili.

Toby si chinò leggermente, pressando le sue labbra sulle mie. Le mie mani scivolarono sotto la sua maglietta, con le dita premute delicatamente sulla sua schiena mentre lo tenevo stretto a me.

Toby mi spinse contro il letto, sdraiandosi sopra di me e approfondendo il bacio. Sorrisi e lo spinsi leggermente.

"No, no," mormorai contro le sue labbra "Non adesso. I miei genitori arriveranno da un momento all'altro, dobbiamo andarcene"

Mi baciò la mascella, e poi giù lungo il mio collo "Abbiamo ancora un pò di tempo"

Lo allontanai definitamente da me. Lui rotolò su un fianco e mi baciò una guancia, sorridendo di nuovo. Un'innocente curva delle sue labbra in contrasto con lo sguardo malizioso stampato in viso.

"Sei sopportabile quanto un dito nel culo" esclamai, dandogli un colpetto sul petto.

"Mmm, non credo ti sarebbe dispiaciuto" rispose lui, avvicinandosi lentamente al mio corpo e baciandomi.

"Sì infatti. Ma non adesso" risposi sedendomi.

La porta di casa si aprì e Link incominciò nuovamente ad abbaiare. Toby sospirò e sprofondò contro i miei cuscini.

"è l'ora della cena" disse lui.

"Non sarà così male," lo rassicurai, facendolo alzare dal letto. Quasi inciampai nel mio gatto mentre avanzavo verso la porta "Vesper! Smettila di sdraiarti sui miei piedi o finirò col calpestarti!" lo sollevai e lo poggiai sulle mie spalle.

"Meow" disse in risposta lui, facendo le fusa contro la mia guancia.

Alzai gli occhi al cielo e scesi le scale con Toby che a seguito. I miei genitori ci sorrisero quando ci videro entrare in cucina.

"Alexander!" mi salutò mia madre "Ciao Toby!"

"Buonasera signora Sullivan! Buonasera signor Sullivan" rispose lui allegramente.

"Ciao Toby," rispose mio padre. Poi mi si avvicinò e mi diede un mezzo abbraccio "Pronti per andare?"

"Pronti." Dissi annuendo "Oh, aspetta. Dovrei cambiarmi. Non sono vestito in modo adeguato per una serata del genere"

Afferrai Vesper e lo posai sul pavimento. Ritornai nella mia stanza insieme a Toby. Mentre mi spogliavo, rimanendo solo in mutande, lui mi lanciava addosso i vestiti più eleganti che possedessi.

"Grazie" risposi mentre indossavo ciò che aveva scelto.

"Aspetta, aspetta, aspetta." Esclamò avvicinandosi. Allungò una mano e mi sistemò i capelli "Ecco! Adesso sei perfetto"

"Andiamo prima che facciamo tardi" dissi prendendogli la mano.

Scendemmo nuovamente le scale e gli lasciai la mano, raccogliendo poi Vesper dal pavimento e portandolo con noi in cucina.

"Adesso siamo pronti" affermai, poggiando Vesper da qualche parte per terra.

"Allora andiamo!" rispose mio padre afferrando le chiavi.

Uscimmo fuori ed entrammo nella sua macchina. Ci guidò fino ad un gradevole ristorante pieno di persone vestite in modo formale. Parcheggiò la macchina e senza indugiare oltre, seguì i miei genitori dentro il locale. Sorrisi e salutai un bel pò di persone mentre ci dirigevamo al nostro tavolo.

"Toby, i tuoi genitori sono già arrivati?" chiese mia mamma curiosamente.

"Sì, mia mamma mi ha inviato un messaggio poca fa. Sono seduti dall'altro lato della sala" rispose lui annuendo.

"Alexander, tu e Toby potete sedervi con i vostri amici. Sono sicuro che Bennett e Scott siano in qualche tavolo in fondo alla sala." Disse papà con un sorriso "Se hai bisogno di noi saremo seduti qui"

"Okay" Io e Toby percorremmo la sala. Subito dopo aver individuato Bennett e Scott, guidai Toby verso di loro.

"Alexander. Toby" ci salutò Bennett alzando lo sguardo dal telefono.

"Scott?" chiesi sedendomi al tavolo. Toby scivolò accanto a me.

"Sei davvero sorpreso?" alzò un sopracciglio "Nemmeno i suoi genitori riescono a fare arrivare quel ragazzo in tempo. L'ho visto sorridere in macchina, quindi presumo che tu gli abbia inviato una foto di un koala"

"Beh, avevo detto che lo avrei fatto"

"E lo hai fatto." Rispose Scott sedendosi vicino a Bennett "Smettila di parlarmi alle spalle. Ferisci i miei sentimenti"

"Ma tu non ne hai"

"Se ce li avessi, adesso sarei offeso" rispose lui.

"Povero Scott" esclamò Toby ridendo.

"Gli hai già rubato il cane?" chiese Scott.

"Non ancora, ma ci sono vicino. Alexander finalmente ha abbassato la guardia. Devo solo aspettare il momento in cui và in bagno e me ne andrò con il cane" rispose lui.

"Voi due non ruberete il mio cane!" dissi severamente "Nessuno dei due ha l'autorizzazione a restare solo con Link! O Vesper!"

"Non ti fidi di me?" chiese Toby, rivolgendomi un sorriso innocente.

"Stavi progettando di rubare il mio cane di fronte a me!"

"Credo che dovremmo inventarci qualcos'altro adesso" Toby disse a Scott.

"Prendilo e scappa." Disse semplicemente lui "Il cane, intendo. Non Alexander. Non voglio lui"

"Grazie" gli lanciai un'occhiataccia.

"Ti uso soltanto per i tuoi animali." rispose lui "E non me ne vergogno"

Bennett spinse leggermente Scott "Spostati. Devo chiedere a mio padre una cosa"

"Tutti abusano verbalmente e fisicamente di me" affermò Scott, alzandosi e lasciando passare il ragazzo.

Bennett sparì e Scott si sedette nuovamente al tavolo. Una cameriera si avvicinò e prese gli ordini delle nostre bevande, scomparendo e ritornando un minuto dopo con dell'acqua.

"Quando porteranno il cibo. Sto morendo di fame" disse Toby, giocando con la sua cannuccia.

"Abbi un pò di pazienza" risposi, prendendogli sotto il tavolo la mano e intrecciando le dita con le sue.

"Mi sento come se fossi il terzo incomodo" esclamò Scott.

"Questa è la ragione per cui ti serve Link" rispose Toby.

"Lo avrei già avuto se tu fossi riuscito a rubarglielo"

"Sono ancora qui," dissi irritato "Vi posso sentire"

"è da maleducati interrompere una conversazione, Alexander" disse Toby, premendo la sua mano libera contro la mia bocca.

Gli leccai il palmo e lui si allontanò con una lamentela, pulendosela poi contro il pantalone. Ghignai quando lo vidi mettere il muso.

"Anche questo era da maleducati" soffiò offeso lui.

"Inviagli la foto di un koala per farti perdonare" intervenne Scott.

"Scott, le foto dei koala non risolvono ogni cosa"

Scott aveva l'espressione di uno che era stato sparato dritto al cuore.

E con questo intendevo occhi spalancati e gli angoli della bocca tirati verso il basso. Sospirai.

"Mi spiace Scotty, non lo pensavo davvero"

"Sì invece" ribattè lui.

"La foto di un koala con un cappello a cilindro mi farà perdonare?" offrì.

"Potrebbe alleviare il dolore"

Presi il telefono e gli inviai la foto. Poco dopo Scott sbloccò il suo cellulare e sorrise vedendo l'immagine.

"è così carino!" affermò, troppo distratto dal telefono. Io e Toby ci guardammo e scoppiammo a ridere.

"Scott, spostati" ordinò Bennett, avvicinandosi al nostro tavolo. Lui obbedì, alzandosi dal tavolo senza però staccare gli occhi dallo schermo.

Bennett sprofondò sulla sedia. I suoi occhi sfrecciarono velocemente intorno alla stanza prima di fermarsi su di me.

"Alexander, cattive notizie" annunciò lui.

Sospirai "Jake Chambers?"

Lui scosse la testa "No, Jake non è qui. I suoi genitori sono presenti ma lui non c'è"

Mi si seccò la bocca, e sapevo cosa stava per dire prima ancora che le parole gli uscissero dalla bocca. Bennett incontrò i miei occhi, un'espressione neutra sul suo viso.

"Neo è qui" 

 

 

 

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Solo il fatto che ha citato una canzone dei Set It Off mi ha fatto sclerare come non so cosa...Ditemi che non sono l'unica al mondo a cui piacciono *sospira tristemente* *forever alone*

ANYWAY, sono ritornata e scommetto di aver fatto felice qualche persona u.u

Primo capitolo di una lunga avventura appena iniziata. Sono entusiasta di riprendere questo percorso con voi, e ancora più curiosa di sapere i vostri pensieri su questo inizio!

Un grande bacio a tutti xx

 

Nota: questo è il secondo libro di 'The Show Must Go On', per chi non l'avesse letto consiglierei di farlo per capire un pò meglio la tensione tra Alexander e questo famigerato Neo-- vi assicuro che non ve ne pentirete perchè il ragazzo ha un carattere piuttosto vispo e inusuale che di certo non vi farà annoiare-- e per poter anche comprendere meglio l'atteggiamento di Alexander nei confronti degli altri ragazzi.

Ad ogni modo, potete anche continuare a leggerla senza nessun problema, il mio è solo un consiglio. Grazie per l'attenzione!

  
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