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Autore: lightitup    15/06/2016    2 recensioni
Patrizia Santoro, nipote di Malammore, dopo aver fatto da "messaggero" per conto di Don Pietro Savastano, si ritroverà in una situazione molto particolare: è sbocciato l'amore tra lei e il famigerato boss di Secondigliano?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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"Patrì sta casa è gross, riman cu me"

Nonostante, ormai, il mio compito fosse finito, Don Pietro mi aveva chiesto di rimanere con lui, il che era una richiesta abbastanza strana. O forse no. Giudicando dal modo in cui mi guarda tutte le volte che mi parla, dal tono di voce che usa, sembra quasi che lui ci tenga molto a me. E sembra quasi che ci tenga anche io, dal modo in cui rimango lusingata tutte le volte che mi sfiora il viso con le mani. Così, dato che i miei fratelli mi odiano per il casino in cui li ho messi, ho deciso che sì, è meglio così, me ne vado da Don Pietro. Lui dice che c'è ancora bisogno di me, anche se pare che questa guerra sia finita, e se non lo è, evito di finire nei pasticci se rimango qua, non devo spostarmi tutte le volte. Ho fatto le valigie e me ne sono andata a vivere a casa sua. Quella casa ornata in ogni angolo da cornici dorate e arredamento pacchiano, che a questi potenti piace molto avere. A me non dispiace affatto, in fondo tutta questa ricchezza io non l'ho mai vista e mai vissuta.
Lui tutto preso dai suoi affari, non mi dice una parola quando mi vede entrare con le borse piene dei miei vestiti e delle mie cose. Mi fa solo un sorriso. D'altronde Don Pietro è così, non spiccica mezza parola, ma i suoi occhi sembrano dire tutto. A volte faccio certi pensieri... ma poi penso che potrebbe avere la stessa età di mio padre. Se lui mi vuole qua però, di certo non è per fargli le faccende di casa. Penso per compagnia, perché sta da solo e suo figlio è un ingrato. O forse si è innamorato di me... mi ha chiesto praticamente di dargli del tu, e di smetterla di chiamarlo Don Pietro. Ma per me lui sarà sempre il mio generale e io il suo messaggero/soldato.
Mi metto ad aggiustare tutte le cose. Da quando è arrivato anche tutto l'arredamento di Don Pietro, c'è un casino qua, così ho messo a posto tutto e lui mi guarda sempre con aria fiera, le mani in tasca e quel sorriso malizioso che solo Dio sa che significa. Forse gli ricordo sua moglie, non ne abbiamo mai parlato di lei, ma so quanto ci teneva e quanto ci tiene ancora. Per questo penso che non "tradirebbe" sua moglie con me. Sono una semplice ragazza, sua moglie era una donna con le palle, della sua età.
Dal primo momento che ci siamo visti, probabilmente lui ha capito che poteva fidarsi di me e io subito l'ho preso a cuore. Non ci siamo più lasciati e ho fatto qualsiasi cosa per lui, ho rischiato anche la vita, e lui questo lo sa.
Stasera, dopo aver finito di mettere a posto le mie cose, mi sono seduta davanti alla specchiera a sentire un po' di musica mentre mettevo lo smalto sulle unghie. Canticchiavo e ad un certo punto Don Pietro mi accarezza il collo e poi le spalle, dolcemente, poi sempre più violentemente infila la mano nella mia maglia e mi stringe un seno, forte. E il calore che emanavano le mani di quell'uomo era l'unica cosa che il mio corpo desiderava sentire da tempo. Così poi ci siamo baciati e non abbiamo più smesso, fino a fare l'amore. Mi ha spogliata e baciata in ogni angolo del mio corpo. Mi sono sentita così piena mentre sottostavo al tocco delle sue mani frementi sulla mia carne ardente di passione. E' stata una sensazione unica che non vedevo l'ora di provare. Ho dormito accanto a lui ed era chiaro che ora dovevo davvero smetterla di chiamarlo Don Pietro e di dargli del voi.
Il giorno dopo, quando mi sono svegliata, lui nel letto già non c'era più, così magari avevo pensato di essermi sognata tutto. Peccato che sotto le lenzuola ero completamente nuda, e questo non confermava la mia ipotesi. Mi sono alzata, vestita e lui stava già di là in soggiorno a parlare con i suoi uomini di come far fronte a questo problema della droga. Li hanno sgamati e adesso quel posto in cui vanno sempre non è più sicuro, si deve trovare un altro modo. Così Don Pietro ha giustamente suggerito di non venderla in un solo posto, ma smistare gli uomini in vari posti di Secondigliano e aspettare che gli altri la vengano a prendere. Ovviamente tutte azioni che durano una manciata di secondi, e tutti spariscono. In una settimana, grazie a questo metodo, non solo è riuscito a non far scovare i suoi uomini dalla polizia, ma ha guadagnato quasi mezzo milione, e c'erano una decina di uomini a casa intorno al tavolo da pranzo a contare tutto quel ben di Dio. Tanti soldi tutti assieme io non li avevo mai visti.
Poi è venuto Genny a casa, suo figlio, a contestare ciò che aveva appena fatto suo padre. Come fa sempre. Però stavolta un po' aveva ragione. Non era il caso di ammazzare quella bambina, anche se era la figlia di Ciro. Che colpa aveva quella bambina se suo padre è uno stronzo? Hanno un po' esagerato tutti, anche se tutto è mirato a far crollare Ciro. Penso che ci siano riusciti davvero. Ora non ha più uomini e la sua famiglia è sfasciata del tutto. Ora non c'è neanche più sua figlia, che era l'unica cosa che gli rimaneva.
Così Genny e Pietro si sono scagliati un po' l'uno contro l'altro per questa cosa, finché Don Pietro non ha ricordato che Ciro gli aveva ucciso Imma, sua moglie, che era la cosa più importante della vita sua. Così ci siamo ammutoliti tutti e tre e Genny mi ha guardata, con uno sguardo quasi di pena. Mi ha dato un po' fastidio. So che non potrò mai competere con sua moglie, però non voglio sentirmi una nullità. E' vero anche che suo figlio ha la mia età. Però non è detto che io non possa avere una relazione con un uomo più grande di me. Dove sta scritto?
Quando è finita questa discussione, mi sono seduta sul divano a guardare un album pieno di foto di Don Pietro, Genny quando era bambino e sua moglie, mentre lui mi guardava. Ho continuato a riflettere sulla conversazione tra padre e figlio di prima, così mi sono alzata dal divano chiudendo l'album sbattendolo e gli ho gridato in faccia che io la controfigura del fantasma della moglie non la voglio fare. Perché io sono un'altra cosa e con sua moglie non c'entro nulla. Non sto qua a colmare questo buco che ha lasciato lei. Sto qua perché me l'ha chiesto lui, perché pensavo di contare qualcosa e di servire a qualcosa. Non per essere usata come una toppa da cucire su questo maledetto strappo. 
E sono uscita dalla stanza, sono andata sulla terrazza a fumare una sigaretta perché avevo bisogno di stare da sola. Lui non mi aveva detto niente. Giustamente, cosa poteva dire? Ho troppo ragione, e lui continua a trattarmi come se stessi rimpiazzando sua moglie. E' per questo che mi ha chiesto di stare qua con lui?
   
 
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