Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: bilo99    15/06/2016    1 recensioni
L'argenteo prese un libro dallo scaffale polveroso, sembrava antico.
Lo aprì iniziando a leggere qualche verso......
" E forgiò dunque dal suo sangue l'arma che avrebbe difeso gli uomini dalle bestie....
con la consapevolezza che un suo uso improprio sarebbe stato devastante per lui stesso......
Ma gli uomini non ascoltarono e con la loro stoltezza si lasciarono prendere dalla bramosia del potere.....
Sangue a flutti fu versato sui luoghi di scontro.....
La spada, intrisa del sangue dei caduti, racchiuse in se odio profondo, tramutando il suo colore
da rosso scarlatto a nero infernale........
Solo colui che aveva forgiato tale spada poteva risollevare la sorte degli uomini......
E fu così che decise di riportare a se quell'arma ormai deputata al male, prima che l'odio
in essa contenuto conducesse se stesso al sonno eterno......."
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kaname Kuran, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La Luna ben presto fu sostituita dal Sole, i caldi raggi passavano a malapena dalle spesse tende scure, tutto taceva nel Dormitorio Luna, dove, all'interno  di una particolare stanza, stavano discutendo due
vampiri:
 
Il più grande se ne stava poggiato ad una delle pareti lattee, quella munita di finestra, con lo sguardo curioso puntato in quello della sua interlocutrice, il secondo, o meglio la seconda, era seduta, con le gambe accavallate, sulla scrivania in faggio rosso pregiato.
 
- Mia piccola Yuki, allora, volevi parlarmi?
 
la giovane annuì sicura, dopo ciò che era accaduto, sentiva il bisogno di aprirsi con il fratello maggiore.
 
- Vedi Kaname......ieri sera....durante la pausa, ho incontrato Daisuke.....
 
Kaname le sorrise incrociando le braccia al petto, parlava del nuovo guardiano, il ragazzo dagli occhi amaranto che tanto lo avevano colpito, esprimevano gentilezza, dolcezza, ma traspariva anche un sottile filo di malinconia, forse il ragazzo non ne era nemmeno realmente a conoscenza.
 
- Continua…. è successo forse qualcosa?
 
Yuki sospirò, quella notte la cosa che maggiormente l'aveva colpita, oltre allo sguardo del ragazzo, era statala spada che impugnava in modo cosi naturale, con sicurezza.
Non c'era che dire, era una spada davvero bella, adorava le rose, quindi era un punto in più a favore dell'arma, ma i rovi scuri, che parevano muoversi, l'avevano un po’ impressionata, come ciò che aveva sentito......
 
- Io......non pensavo di incontrare proprio lui.....ecco, ho sentito il suo profumo, era così invitante......
 
non mi era mai successo. Se non mi fossi resa conto in tempo di ciò che volevo fare inconsciamente.... Kaname...io...io lo avrei morso!
 
Il purosange per un attimo rimase sorpreso, come poteva essere? La sua adorata Yuki aveva rischiato di azzannare uno studente della Day Class....non poteva crederci! Cercò di riacquistare il suo solito autocontrollo dopotutto chiunque poteva sbagliare no? Lei, la sua dolce sorellina non aveva fatto nulla di male, si era fermata, doveva esserne fiero! Ma.....poi si rese conto di ciò che stava pensando, si meraviglio di se stesso, ok, lei si era fermata, ma ciò nonostante non avrebbe dovuto farsi trascinare. Se lo avesse morso ci sarebbero stati non pochi problemi....
 
- Yuki.....hai resistito, te ne dò atto, ma devi stare attenta. Non vuoi fare del male a nessuno vero?
 
la ragazza annuì, non avrebbe mai potuto! Stava male solo a pensarci.
 
- Non me lo sarei mai perdonato......però....Kaname, il ragazzo si è spaventato.....aveva un'arma, non che sia
 
sbagliato data la presenza di vampiri nel collegio, ma.....quell'arma aveva qualcosa di strano!
 
Kaname poté ben notare nella voce della fanciulla una nota di paura, come poteva un'arma intimorirla tanto?
 
- In che senso?
 
chiese avvicinandosi alla scrivania e sedensosi sulla morbida sedia dai cuscini rossi vellutati e le componenti in legno intarsiato laccato in oro.
 
- Era una spada rossa piena di rose, c'era anche una croce e...e poi dei rovi neri.....emanava un' aura strana,
 
inquietante, quasi come se....volesse proteggere Daisuke, quasi come se davvero avesse vita propria!
 
Kaname non aveva mai sentito di armi simili, le armi antivampiro erano si, particolari e lui lo sapeva bene, ma addirittura vive......non era possibile.
 
- Piccola mia, ne sei sicura?
 
La purosangue annuì, ne era certa al cento per cento!
 
- Se potrà farti stare più tranquilla, alla prossima ronda cercherò di saperne di più
 
disse sorridendo in modo dolce alla giovane, che, ricambiato il sorriso, gli schioccò un leggero bacio sulla guancia e corse allegra e pimpante nella sua stanza, lasciando solo il purosangue con i propri pensieri. Aveva tutta l'intenzione di scoprire il più possibile su ciò che preoccupava la sua Yuki......
 
 
                                                                                                                                                                                                                                         
 
 
Aprì lentamente gli occhi, notando intorno a se solo il buio. Tastò la superficie su cui era steso supino, sentendo le morbide coperte, sembrava essere nella sua stanza, ma come c'era arrivato?
Fece mente locale:
era il suo turno di ronda, aveva incontrato Yuki e poi? Ah già.... aveva notato i suoi occhi....beh, era pur sempre una vampira, ma lo doveva ammettere, aveva temuto la ragazza per qualche istante, quel dannato sogno lo stava condizionando e non poco!
Aveva rischiato di colpirla, già una volta gli era successo, ma molto tempo addietro. Ricordava la voce di Zero, lo rassicurava....e cosa era successo dopo? Non riusciva a ricordare.
 
Si tirò a sedere e una fitta alla testa lo colse di sorpresa, si tenne le tempie per qualche secondo e, quando il dolore si acquietò, scostò le coperte e si alzò, era persino stato cambiato, si imbarazzò appena a quel pensiero, chi era stato? Lo avrebbe poi chiesto. Pian piano, tendendo la mano davanti a se riuscì a raggiungere la finestra, afferrate poi le tende, aprendole in uno scatto, subito una luce accecante lo colpì in volto.
 Capiva i vampiri in quel momento, il sole mattutino, dopo ore di completa oscurità, poteva essere davvero fastidioso.
Si sentiva stranamente affaticato, sbuffò appena, non aveva nè la voglia, nè la forza di andare a lezione. Si diede una sistemata, indossando poi la divisa, aveva intenzione di chiedere una giustificazione al direttore per saltare, almeno quel giorno, le ore di studio, il suo malessere infatti non accennava a diminuire, quindi gli sembrava la cosa più giusta e sensata da fare in quel momento.
 
Uscito dalla stanza, si diresse a passo svelto verso l'ufficio di Kaien Cross, che non distava poi molto dai dormitori diurni. Una volta arrivato dinanzi alla grande pota in legno, dal pomello dorato, bussò
tre volte, attendendo la voce allegra dell'uomo, che non tardò ad arrivare.
 
- Avanti!
 
Aperta la porta il ragazzo strabuzzò per un attimo gli occhi, il direttore portava un grembiule rosa pastello con tanto di merletto abbinato, una scopa ed una paletta tra le mani. La stanza era piena di oggetti per bambini:
 una culla in legno antico con una tendina leggera azzurrina, con all'interno un piccolo cuscino bianco e una copertina del massimo colore, ma con dei ricami rosa, un seggiolone lilla e giallo, sulla scrivania un biberon, un ciuccio, tre confezioni di pannolini, pacchi con vestiti di piccola taglia, un peluche a forma di orsacchiotto beige, spazzole in setola e altri oggetti ancora.
 
Ma che stava succedendo?!
 
- Ehm.....direttore?
 
L'uomo girò il volto verso Daisuke, sorridendo come un bambino, aveva un'espressione alquanto......preoccupante.
 
- Oh! Ciao Daisuke caro! Stai bene? sei molto pallido!
 
il ragazzo abbozzò un piccolo sorriso, guardandosi ancora attorno.
 
- Beh.....insomma......ma....Direttore, come mai tutti questi oggetti?
 
Lo sguardo di Cross si illuminò improvvisamente, come se stesse aspettando solo quella domanda, e, preso il peluche orso disse:
 
- Questi? Beh, a breve arriverà la figlia di un mio caro, vecchio amico, aveva degli impegni urgenti, dunque
 
mi sono offerto di badare alla piccola! Sto un po' ordinando Ahhhh non è fantastico?
Una dolce e piccola creaturina starà qui con noi!
 
Non vedo l'ora che arrivi! E mi aspetto che tu e Zero mi diate una mano!
 
Il ragazzo non sapeva se essere felice, preoccupato o scioccato, accennò un sorriso, in fondo non sarebbe stato così terribile no? Almeno a lui piacevano i bambini, ma.....a Zero? La reazione dell' hunter lo preoccupava.....e non poco!
 
- L'aiuteremo come possiamo Direttore
 
l'uomo parve commosso, poi chiese al giovane:
 
- Comunque, eri venuto a chiedermi qualcosa?
 
Daisuke annuì avanzando di qualche passo verso l'uomo, poi parlò:
 
- Vede direttore, stranamente questa mattina non mi sento particolarmente in forma, poteri saltare le lezioni solo per questa volta?
 
L'uomo, preoccupato, subito poggiò le mani sulle spalle del ragazzo e annuì.
 
- Nessun problema, tu riposati, penso io ad avvertire i professori e Zero, mi raccomando, non andrtene in
 
giro, Ri-po-so. Chiaro?
 
Daisuke annui, sorridendogli poi lo salutò ed uscì dalla stanza, dirigendosi verso il giardino.
 
Si sedette sotto un grande albero e poggiò la schiena contro il ruvido tronco, adorava stare li in tranquillità, godersi la brezza leggera mattutina, osservare i cespugli di rose variopinti, sentire il cinguettio degli uccelli.....
tutto ciò lo rilassava, chiuse gli occhi con un sorriso leggero stampato sulle labbra e si lasciò trasportare dalle sensazioni piacevoli che il luogo gli donava, cadendo nuovamente tra le braccia di Morfeo.
 
 
                                                                                                                                                           
                                                                                              
 
Seduto al suo solito posto, in quella stanza, le cui pareti quasi sembravano soffocarlo, il prefetto Zero Kiryu dava colpetti con le dita sul lungo banco in legno intarsiato.
Era stanco di quella noiosissime lezioni, in più Daisuke non era nemmeno venuto, il Direttore era passato, appena iniziata la giornata scolastica, in classe dicendo che aveva avuto un malore e che per quel giorno non avrebbe seguito le lezioni.
Gli toccava subire quel flagello da solo! Le ragazze, poi, avevano iniziato a mormorare qualcosa sulla questione squadrando sospettose Zero che, in tutta risposta mandava loro occhiate omicide per zittirle.
 
Non vedeva l'ora che quella maledetta campanella suonasse, in modo che potesse andare a trovare l'amico.
 
Ciò che era successo la notte prima......era colpa di quei vampiri, Daisuke stava benissimo prima che arrivassero.....o almeno cosi credeva....
 
Finalmente le sue preghiere furono esaudite, al suono squillante della campanella, subito corse fuori, ignorando bellamente ciò che il professore stesse dicendo, doveva sbrigarsi, altrimenti quelle pazze si sarebbero buttate a capofitto sui ragazzi della Night Class quando avrebbero varcato la soglia dell'imponente cancello laccato in nero.
 
A passo svelto si diresse verso la stanza del ragazzo, bussò più volte, senza però, ricevere alcuna risposta, allora aprì la porta e rimase sorpreso nel trovarla vuota.
Dov'era finito?
 
                                                                                                                                                 
                                                                                            
 
Camminava ormai da tempo, non sapeva quanto, percorreva quel lungo corridoio buio, tenendo una mano tesa a tastare la parete per capire dove andare, ma non c'erano curve, ne scalini.
 
Camminò ancora per un bel po', sino a vedere, assottigliando lo sguardo, un barlume di luce candida in lontananza, più si avvicinava, più avvertiva un piacevole tepore scaldarlo.
 
Finalmente giunto alla fine del corridoio, ne varcò la soglia, senza la minima esitazione, la calda luce lo investì e per non restarne accecato dovette chiudere gli occhi.
 
Quando avvertì il fastidio diminuire li riaprì, restano piacevolmente sorpreso:
 
una meravigliosa distesa verdeggiante, delimitata da una bassa cinta di mattoni in pietra, l'uno addossato all'altro, che pian piano si chiudeva a semi cerchio. Alberi alti e frondosi, ricchi di frutti e fiori di ogni genere e colorazione, si stagliavano davanti i suoi occhi, cespugli ricchi di rose rosse, bianche, rosa e blu, circondavano il tutto.
Vi era poi un piccolo pozzo in pietra antica, sistemato tra alcuni alberi più piccoli, alcune panchine erano disseminate lungo il contorno in pietra, ma la cosa più bella, che fece dipingere un sorriso sulle sue labbra, fu un grande gazebo, realizzato in fine marmo bianco, una grossa cupola, sorretta da pilastri alti e intarsiati, componevano l'elegante opera.
Piante rampicanti erano avvolte attorno alle colonne, con vere rose a decorarle, la grande cupola, era contornata da un susseguirsi di campanule blu, che davano un tocco magico alla maestosa costruzione.
 
Raggiunse la suddetta, posando una mano su di un pilastro, godendo della leggera brezza primaverile, che gentile gli scompigliava i capelli. D'improvviso sentì una graziosa risatina dietro di se, ah...quanto amava la sua voce, cosi carica di amore, cosi vellutata, solo una parola pronunciata dalle morbide labbra, gli faceva dimenticare ogni cosa, esisteva solo e soltanto lei, tutto il resto era nulla.
 
Solo con lei, il suo cuore saltava di gioia. La creatura più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita.
 
Questa, con un gesto elegante lo sorpassò, piroettando allegramente, con un dolce sorriso sulle labbra.
 
- Visto? Oggi c'è il sole, io amo la luce del sole, è cosi calda......ma non posso starci troppo, quindi questo è il luogo perfetto, qui sono protetta.
 
Troppo bella, troppo delicata, quasi come una bambola di porcellana. Quando la stringeva a se, aveva quasi paura di spezzarla.
 
- Ehi, ti sei incantato? Mi fissi come se non mi conoscessi affatto, stai bene?
 
Già era rimasto incantato dalla sua effimera bellezza, dal suo viso delicato, dalle sue invitanti labbra, dai suoi grandi occhi profondi....tutto di lei emanava perfezione. La brezza dispettosa le sfiorava i lunghi capelli setosi,vederla li, davanti  a se, mentre si teneva le ciocche scure ribelli, la sua risata cristallina gli riempiva la testa, gli sembrava quasi un sogno.
 
Stava per dire qualcosa, pendeva dalle sue labbra, aspettava con impazienza che pronunciasse una qualsiasi parola, ma sentire quella melodiosa voce gli era negato, da cosa? Da chi? Non lo sapeva.......tutto sbiadisce, tutto scompare e il buio lo inghiotte, senza poter urlare.......
 
 
Aprì gli occhi di scatto, aveva sognato? Sembrava tutto così reale.......chi era quella donna? Era una donna, giusto? Non ne era sicuro, era tutto confuso, ma allo stesso tempo nitido......era tutto così strano......
 
Si alzò spolverandosi un po' i vestiti e, stiracchiandosi appena, iniziò a passeggiare senza una meta precisa,
 
per schiarirsi le idee.
 
                                                                                                                                        
 
                                                                                         
 
 
Era stanco di quelle gallinelle, perché diavolo non la smettevano di urlare! Un Kyaah di qua, un Kyaah di là.....ma che aveva fatto di male! Tutto solo per essere arrivato due secondi più tardi, ma che avevano un orologio incorporato!?
 
Doveva resistere, era questione di pochi minuti, poi sarebbe tutto finito, o meglio, sperava fosse cosi.
 
I cancelli, nemmeno quella sera, tardarono ad aprirsi.
 
- Buona sera belle fanciulle! Anche oggi site splendide!
 
Ecco, il solito spaccone! E le ragazze gli stavano pure dietro urlando il suo nome come delle pazze assatanate.
 
- Hanabusa smettila, non cambierai mai vero?
 
Kain cercava di tenerlo a bada con scarso successo, era proprio incorreggibile il biondino.
 
- Rassegnati Kain, Aidoh è un testone
 
asserì Ruka scocciata, Shiki e Rima parlavano a bassa voce, era praticamente impossibile sentirli, Takuma, invece, stranamente non disse nemmeno una parola, fissando con interesse, un taccuino che teneva tra lemani, non badando agli sguardi delusi di alcune fanciulle, desiderose di incrociare i suoi meravigliosi occhi smeraldini.
 
Infine, come la ciliegina sulla torta, apparvero anche i due purosangue, belli, eleganti, dal portamento regale come sempre, le ragazze aumentarono il volume delle grida, quasi perforando i timpani del povero disciplinare, che, infuriato le sgridò per bene alzando la voce, facendo si che si calmassero.
 
- Ehi Kiryu! Dov'è il tuo amichetto? È forse scappato per il tuo caratteraccio?
 
Disse il vampiro biondo con un tono che irritò non poco il prefetto che, per non cedere alla sua provocazione, prese un bel respiro profondo e disse, con tono talmente tagliente, da fargli gelare il sangue nelle vene.
 
- Non si è sentito bene, punto.
 
Kain, prima che Aidoh potesse provocare ulteriormente Zero, lo portò via, nonostante le varie proteste.
 
Yuki, che aveva ascoltato in silenzio pensò che l'assenza del ragazzo potesse essere dovuta a quanto accaduto la notte trascorsa e si sentì terribilmente in colpa, Kaname se ne accorse, conosceva bene la ragazza, sapeva quanto potesse essere sensibile e le prese la mano in segno di conforto.
 
La giovane, al contatto con il palmo caldo del fratello, volse il viso nella sua direzione e gli sorrise, dopodiché continuarono il loro tragitto. Zero li fissò appena, ma non si soffermò oltre.
 
Notando poi le ragazze, ancora impalate a fissare il punto in cui i ragazzi erano scomparsi, come fossero assorte, il prefetto, per farle allontanare, lanciò loro uno sguardo più gelido degli altri e disse un'unica e semplice parola:
 
- Sparite....
 
In un attimo tutte le ragazze si dileguarono senza lasciare traccia.
 
 
 
                                                                                                                                               
 
                                                                                       
Ormai tutti gli studenti della Day Class dormivano profondamente, probabilmente Zero stava facendo il suo solito turno di ronda, forse avrebbe dovuto raggiungerlo, ma ancora non se la sentiva.
 
Aveva tanti pensieri per la testa, adesso un sogno totalmente diverso dagli altri, forse avrebbe capito qualcosa in più, doveva solo concentrarsi.
 
Mentre seguiva quei pensieri, controllò varie zone del collegio, fino a raggiungere un pianerottolo, ma avendo la testa altrove, non vide gli scalini.....cadde come una pera cotta, senza poter far nulla, perché colto alla sprovvista, investì qualcuno, ma non riuscì a capire chi fosse.
 
Ruzzolò con lo sconosciuto o la sconosciuta per tutta la rampa di scale, sino a sbattere contro una parete,dotata di finestra.
 
Teneva gli occhi serrati, aspettò qualche minuto, dopotutto era troppo tardi per impedire l'impatto, dunque, non gli restava che aprire gli occhi e scusarsi con la persona travolta. Sperava non fosse una ragazza della Day Class.....sarebbe stato più imbarazzante di ogni altra cosa.
 
Dunque aprì lentamente gli occhi amaranto e, alzato un po' lo sguardo, incontrò due occhi seri ma allo stesso tempo preoccupati, di una tonalità più chiara dei suoi, più profonda, uno sguardo penetrante......notò la divisa della Night Class, poi puntò di nuovo lo sguardo sul volto della sua "vittima" capelli castano scuro lunghi fino al collo, alto, decisamente più di lui.....
 
O Santo.....Santissimo.....Benedettissimo Kaien Cross.......aveva praticamente sballottato per le scale il capo dormitorio della Night Classe, capostipite dei vampiri, purosange tra tutti i purosange, Kaname Kuran!
 
Si sentì totalmente in imbarazzo, in quel momento sarebbe voluto sprofondare sotto terra.
 
- Stai bene? non ti sei fatto male, vero?
 
Daisuke rimase un attimo intontito, si era nuovamente perso negli occhi del purosangue, erano molto belli, magnetici avrebbe aggiunto, uno sguardo capace di capire qualunque cosa, ma non lasciava trasparire i propri pensieri, davvero incredibile.....
 
- Ehi.....
 
il ragazzo si ridestò, distogliendo poi subito lo sguardo da quello del più grande ed annuì distrattamente.
 
 
- Mi hai colto di sorpresa, è raro sai?
 
Daisuke abbozzò un piccolo sorriso imbarazzato, non credeva fosse possibile
 
- Mi spiace, ero distratto e....probabilmente sono inciampato...tu....non ti sei ferito vero?
 
che domanda stupida! Si stava rendendo ridicolo, era un vampiro! Mica si faceva male per così poco!
 
Ma il purosangue parve apprezzare la preoccupazione del ragazzo, sorrise, tutti si preoccupavano perché era
 
un purosangue, una persona di alto rango sociale, invece, quel ragazzo glielo stava chiesto così, come se fosse una persona normale, gli fece davvero piacere quel piccolo gesto che, magari, per altri poteva sembrare banale.
 Kaname gli carezzò un attimo i capelli per tranquillizzarlo, notò come fossero morbidi e ben curati, un po' insolito per un ragazzino, doveva tenere al suo aspetto.
 
Daisuke arrossì appena, non si aspettava quel gesto da parte del vampiro.........poi, in un lampo, si ricordò di essere ancora a terra, beh, ad essere precisi si trovava praticamente addosso al ragazzo più grande.
 
Subito si spostò, alzandosi poi in piedi e tendendo una mano a Kaname, con un dolce sorriso sulle labbra, il purosangue accettò l'aiuto e tornò in posizione eretta.
 
- Come mai in giro a quest'ora? Se posso chiedere.....dovresti essere a lezione
 
Kaname lo sapeva, ma aveva promesso a Yuki di sapere di più su quanto accaduto, quindi decise di parlare con il ragazzo dinanzi a se.
 
- Si, dovrei, ma avevo una cosa più urgente da fare
 
Daisuke alzò un sopracciglio, chissà di che parlava.....Kaname parve capire i suoi pensieri e subito continuò
 
- Volevo parlare proprio con te, possiamo andare in un posto più appartato? Sai, "le pareti hanno orecchie"
 
Daisuke rimase sorpreso, di cosa voleva parlare? Non ne aveva idea, ma accettò la cosa e lo portò nella sua stanza, chiudendosi  poi la porta alle spalle.
 
- Prego, accomodati pure
 
disse cordiale il più piccolo, Kaname annuì e si sedette sul letto accavallando le gambe in modo elegante.
 
 Daisuke si accomodò sul davanzale della finestra, trovava comoda la posizione, dato che poteva poggiare la schiena e tenere le gambe più rilassate.
 
- Allora? Di cosa volevi parlare?
 
Kaname lo guardò un attimo intensamente, dei brividi percorsero tutta la schiena del ragazzo, senza capirne effettivamente il motivo preciso.
 
- Di quanto successo la notte scorsa, Yuki mi ha raccontato un po' la situazione
 
Daisuke sospirò guardandolo negli occhi dispiaciuto, non era sua intenzione creare problemi, e sperava che il purosangue lo capisse.
 
- Mi spiace per quanto accaduto, non avrei mai voluto puntare contro Yuki un' arma. Ho esagerato, solo che....
 
Kaname lo guardò curioso e chiese:
 
- Solo che?
 
- Mi sono impressionato guardando i suoi occhi, non quelli che ha normalmente.....mi spiego?
 
Disse Daisuke cercando di non dare un'impressione sbagliata, Kaname annuì, non c'era nulla di male nell'avere paura, ma il purosangue voleva sapere anche un'altra cosa.....
 
- E cosa mi dici della spada?
 
Daisuke sussultò, che voleva sapere della sua arma?
 
- È una spada normalissima, particolare negli elementi che la compongono, ma nulla di speciale, è con me da quando ho memoria, non so dirti altro, mi spiace.
 
Kaname annuì, ma ciò che Yuki gli aveva riferito era un po' diverso....
 
- Capisco, ma....Yuki mi ha detto che avvertiva qualcosa di strano nella tua arma, quasi fosse viva
 
Lo sguardo del purosangue era diventato ancora più intenso, quasi pesante, il ragazzo iniziava a sentirsi a disagio, tanto è vero che abbassò la testa.
 
- Non so di cosa stia parlando, è solo una spada!
 
Non stava mentendo, davvero non sapeva a cosa stesse facendo riferimento. Ma......il purosangue non sembrava molto convinto.
 
- Eppure, l'istinto di un vampiro non sbaglia mai......
 
Kaname si avvicinò lentamente al ragazzo, che, inconsciamente, si appiattì di più alla parete e, poggiate le mani di lato al suo viso, bloccandogli ogni possibile via di fuga, in modo che non potesse distrarsi, inclinandosi leggermente in vanti, portando il viso a pochi centimetri da quelli del ragazzo, continuò dicendo:
 
- Cos'è che nascondi?
 
Daisuke sentiva un nodo in gola ed un'ansia che saliva sempre di più. Perché si sentiva cosi? Voleva si allontanasse, si sentiva soffocare in quella stanza, continui brividi gli percorrevano la schiena, ma non poteva scappare...
 
- Io....io non nascondo nulla. Davvero non so cosa tu stia dicendo, per favore non insistere
 
Kaname incatenò il suo sguardo a quello del più piccolo, una sensazione familiare lo pervase, simile a quella che provava quando stava insieme a Yuki, ma allo stesso tempo era diversa. Inconsciamente avvicinò il viso al collo del ragazzo, ma resosi conto che stava invadendo fin troppo il suo spazio, si allontanò sorridendogli.
 
- Scusami, non volevo metterti a disagio, magari davvero Yuki si sarà sbagliata. Spero di poter parlare ancora con te.
 
Improvvisamente tutta la tensione che opprimeva il ragazzo parve sciogliersi ed un sorriso spontaneo si dipinse sulle sue labbra.
 
- Certo. Sarà un piacere. Buona notte...Kaname.
 
Il purosangue ricambiò il sorriso del ragazzo con uno piccolo ma gentile.
 
- Buona notte anche a te Daisuke.
 
Detto ciò uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle, incamminandosi lungo uno dei corridoi, ma prima che potesse raggiungere gli altri vampiri sentì la presenza del prefetto Zero Kiryu dietro di se. Si voltò appena nella sua direzione e gli sorrise sardonico.
 
- Cosa c'è Kiryu, adesso ascolti anche le conversazioni altrui?
 
Ma Zero non aveva proprio voglia di scherzare, se ne stava poggiato ad un pilastro con le braccia incrociate e uno sguardo truce in volto.
 
- Molto spiritoso Kuran, dove hai lascito la tua preziosa principessa? Cos'è hai cambiato interesse?
 
In tutta risposta il purosangue sorrise di più, ma senza vero divertimento ed assottigliando lo sguardo disse:
 
- E se anche fosse? Cosa faresti…Kiryu
 
Una profonda rabbia gli montò dentro, odiava quel purosangue, non gli avrebbe permesso di rovinare la vita di Daisuke come aveva fatto con Yuki, anche se con lei, in generale, era un’altra storia, era la sua disgustosa natura infondo.
 
- Ti ucciderei. E sta volta non esiterei, nemmeno un istante. Per Yuki mi sono fermato, trattenuto, ma adesso…è tutto diverso. Daisuke NON è lei
 
Kaname rise appena tornando sui suoi passi.
 
- Ma che paura disciplinare.....
 
Zero continuò a guardarlo in cagnesco stringendo i denti. Non sarebbe finita li.
 
- Stagli lontano Kuran!
 
Il purosangue, nonostante avesse udito la voce dell'altro, non si soffermò, raggiunse l'entrata del Dormitorio Luna e si rifugiò nella sua stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Aveva avvertito Takuma che quella sera, molto probabilmente non avrebbe condotto i vampiri al dormitorio per una questione da risolvere, anche se era tutt'altro cherisolta.
 
Si poggiò di schiena ad una delle pareti della stanza ed un sorriso leggero gli si dipinse sulle labbra,
 
Yuki aveva ragione, quel ragazzo era particolare, aveva qualcosa che lo intrigava e non poco.
 
Capiva la reazione della ragazza, aveva ben notato anche lui il suo dolce profumo, con una leggera punta piccantina, quasi poté immaginare il sapore del suo sangue....
 
Si coprì il volto con una mano, ma a cosa pensava? Possibile che lo destabilizzasse a tal punto?
 
Doveva scoprire di più su quel ragazzino, sentiva di non avere tutto sotto controllo e questo, non era accettabile per una creatura del suo calibro.
 
Si stese sul morbido materasso a due piazze e si coprì gli occhi con un braccio. Quella storia non sarebbe finita cosi, avrebbe giocato ogni carta a sua disposizione pur di approfondire la questione e non si sarebbe di certo tirato indietro per un “ordine” del prefetto.
 
 
Puntò lo sguardo verso la grande finestra semi coperta dal pesante tendaggio e si lasciò trasportare dalla fluida corrente dei propri pensieri.
 
Quale sarebbe stata la sua prossima mossa?
 
 
 
  
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