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Autore: obidoia    15/06/2016    0 recensioni
Ares è un ragazzo normale come qualsiasi altro. Famoso a scuola, un prodigio nel tiro con l'arco eun rapporto col padre meraviglioso. Ma tutta questa quotidiana serenità verrà cancellata dall'improvviso arrivo di un nuovo individuo, Eros, il quale si rivela essere fratello, per giunta gemello, di Ares. E' subito odio quello che prova Ares nei confronti di suo fratello. Ma questa burrascosa relazione è destinata a cambiare portando i due ragazzi verso il punto di non ritorno.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Tutto era successo all'incirca tre anni e mezzo fa, quando all'improvviso Ares scoprì di avere un fratello. Un gemello per giunta, una persona uguale, identica a lui, aveva pensato. Non sarebbe più stato se stesso, perché ora, c'era qualcuno come lui. Non era affatto contento della notizia, anzi il contrario. Perché proprio adesso dopo 13 anni doveva spuntare così fuori dal nulla? Perché doveva trasferirsi da loro? Perché doveva accettare l'esistenza di un essere che nemmeno conosceva e che per giunta lo rispecchiava? In realtà non poteva essere sicuro che gli somigliasse al cento per cento, aveva solo visto una sua immagine di quattro anni fa, ma per quel che ne sapeva poteva essere cambiato tantissimo. Tuttavia quella foto non mentiva, raffigurava un ragazzino timido con gli occhi chiari e i capelli mori come i suoi, solo che lui li teneva un po' più lunghi di Eros. Ares detestava il nome del fratello, era praticamente uguale al suo, senza originalità. Scommetteva che i genitori avessero voluto prendersi gioco di loro. Cosa volevano fare, un gioco di parole? Era venuto a sapere da suo padre che si sarebbe trasferito in quella casa pochi giorni prima del suo arrivo. A quanto pare prima abitava con la madre, la loro madre, la quale era morta di malattia in quei giorni. Per questo ora che era rimasto orfano doveva trovare un'altra sistemazione. In teoria anche Ares era rimasto orfano, ma i loro genitori si era separati poco dopo la loro nascita e ognuno aveva preso con sé un gemello. Fino ad ora aveva visto solo una foto di sua madre. Doveva ammettere che era molto bella e graziosa. E un po' lui le somigliava, avevano lo stesso naso leggermente all'insù. Comunque non aveva mai avuto modo di incontrarla o conoscerla e questo fece si che non si creassero legami fra loro. Per questo motivo la sua morte non lo turbò affatto. Anzi lo infastidì quasi, perché ora per colpa della sua morte dovevano prendersi in casa uno sconosciuto. Detestava quella persona anche non conoscendola, gli stava rovinando la vita. Aveva avuto una bellissima infanzia fino ad ora, perché gli doveva succedere questo? A scuola era il più popolare e molte ragazze lo ammiravano . Era bravo negli sport, suo padre gli aveva insegnato il tiro con l'arco e dopo circa due anni di allenamento era diventato uno dei migliori. Non andava molto bene a scuola, ma riusciva a non farsi bocciare e questo bastava per ora. Tra lui e suo padre c'era una grande intesa, si capivano, anche se la decisione di prendere in casa Eros no, quella non l'avrebbe mai capita.

Non l'avrebbe mai considerato un fratello, non l'avrebbe mai riconosciuto come tale. Questa fu la prima frase che rivolse al “fratello” appena arrivato a casa. Si era subito una sfuriata dal padre, ma non gli importava, voleva chiarire fin da subito quali erano i confini della loro relazione. La prima impressione che ebbe fu di fastidio, perché Eros era veramente uguale a lui per quanto riguardava l'aspetto, teneva ancora i capelli corti come nella foto. C'erano due cose che dopo un'attenta analisi Ares notò diverse tra loro due e questo lo fece sollevare un po'. La prima era che Eros aveva le lentiggini, anche se ne aveva poche e avendo la pelle scura non si notavano fin da subito; la seconda era il colore degli occhi, lui li aveva azzurro scuri, quasi blu, mentre Eros li aveva più sul verde. Quel bambino era davvero timido come si mostrava nella foto, il padre cercava di metterlo a proprio agio facendogli delle domande e portandolo in giro per la casa, ma lui biascicava a malapena qualcosa, e quando lo faceva la sua voce era talmente flebile e insicura da farlo irritare. Non lo sopportava. Unica nota positiva al riguardo era che la loro casa era abbastanza grande da permettere ai gemelli di avere ognuno una camera per sé. Questo avrebbe risolto grandi problemi. Col passare del tempo sembrava che Eros si fosse finalmente abituato alla casa nuova e alla convivenza con suo padre, ma i rapporti tra i fratelli non erano affatto migliorati, non si parlavamo quasi e se lo facevano era perché strettamente necessario, questo era Ares a volerlo ovviamente. C'erano delle volte in cui Eros tentava di parlargli, di iniziare una conversazione e fare qualcosa, ma a lui semplicemente non gli importava, per cui ogni volta chiudeva la sua iniziativa in modo freddo. Dopo un po', quando Eros capì di non avere speranze, smise di provarci. Loro padre cominciò a stare spesso fuori casa per lavoro, sia perché la sua carriera stava migliorando e sia perché ora aveva più bocche da sfamare. Delle volte stava via anche due-tre giorni lasciandoli soli in casa. Questa routine continuò così per tre anni.

  
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