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Autore: fly90    15/06/2016    0 recensioni
Una ragazza dall'aspetto singolare, due entità nascoste nel profondo dell'anima che la porteranno a dover affrontare una battaglia dall'esito tutt'altro che scontato.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ariell fece scorrere lo sguardo dal padre, alla madre, fino a fermarsi negli occhi verdi smeraldo della donna.

Era come se quegli occhi le stessero comunicando qualcosa.

Tesoro” la chiamò Joyce dolcemente riportando l'attenzione su di sé. “c'è una cosa che io e tuo padre ti abbiamo nascosto.”

Ariell la guardò aggrottando la fronte.

Non c'erano mai stati segreti tra loro, o meglio non ce n'erano mai stati prima che la sua vita venisse sconvolta dai poteri che da qualche tempo la sconvolgevano.

Scrollò il capo incapace di dire qualsiasi cosa.

Si sentiva la gola secca e lo stomaco attanagliato dall'ansia.

Ecco vedi...noi non siamo...” cominciò Joyce ma venne interrotta dal marito.

Non lo fare Joyce. Non è ancora pronta per questo.” gli occhi del padre si velarono di lacrime.

Smettila di parlare come se io non ci fossi papà. Ho il diritto di sapere qualunque cosa mi dobbiate dire, mi pare troppo tardi per tirarsi indietro.” sbottò spazientita Ariell puntandolo con uno sguardo duro.

Norman scosse il capo abbattuto e mise una mano sulla spalla di Joyce come a sostenerla in quel difficile compito.

La donna prese un grosso sospiro tremante e strizzò gli occhi per poi riportarli in quelli della figlia.

Noi non siamo i tuoi veri genitori...” disse con voce roca.

Le parole attecchirono nel cervello di Ariell come macigni.

Sussultò sulla sedia sgranando gli occhi.

C- come è possibile? State scherzando vero?” balbettò attonita facendosi sfuggire una risatina isterica.

Purtroppo no. Volevamo parlartene ma solo quando saresti stata pronta.” rispose la madre atterrita.

E quando pensavate di dirmelo? Quando sarei stata una quarantenne?” sibilò la giovane irritandosi sempre di più.

Non è facile lo devi ammettere anche tu. L'avremmo fatto coi nostri tempi ma l'avremmo fatto.” intervenne Norman supplicandola con lo sguardo.

Avreste dovuto dirmelo già anni fa, non sono più una bambina!” sbottò lei dura.

Tesoro noi...” sussurrò Joyce ma s'interruppe incapace di continuare.

Chi sei tu? Cosa c'entri in tutta questa storia?” Affrontò la donna che fino a quel momento era rimasta in silenzio come una semplice spettatrice.

La inchiodò con lo sguardo come volesse spaventarla ma capì che la donna non era una che si faceva intimorire facilmente.

Per tutta risposta la scrutò per qualche secondo con quei suoi occhi che sembravano scavare nell'anima.

Sono tua madre.” scandì semplicemente, come se quell'affermazione non stesse sconvolgendo del tutto la vita di Ariell.

M-mia madre?” riuscì a balbettare dopo qualche attimo la ragazza.

La donna annuì brevemente continuando a scrutarla in attesa.

Ariell prese ad osservare meglio la donna.

I lunghi capelli corvini così uguali ai suoi, i lineamenti dolci del viso che ora le parvero famigliari, il taglio leggermente allungato degli occhi.

Come aveva fatto a non notare quelle somiglianze prima?

Più la guardava e più le sembrava di vedere se stessa con diversi anni in più.

So che non ho scelto il modo giusto, che non è facile ritrovarsi di punto in bianco faccia a faccia con una madre che non sapevi di avere...” la donna si tuffò a capofitto in un discorso di scuse ma Ariell la interruppe con freddezza.

Tu non sei mia madre.” disse con disprezzo.

La donna sussultò come colpita da uno schiaffo e, probabilmente se lo avesse ricevuto davvero avrebbe fatto meno male ma, sapeva di meritarselo dopotutto.

Ariell, so che ora sei arrabbiata ma col tempo forse le cose ti sembreranno più chiare. A volte le persone sono costrette a fare delle scelte per quanto sbagliate possano sembrare.” intervenne Joyce dolcemente.

Il fatto che la madre cercasse di giustificare l'abbandono della sua vera madre le fece salire la pressione alle stelle.

Il consueto dolore all'occhio tornò a tormentarla mentre cercava di prendere dei respiri profondi.

No, ha ragione. Non sono sua madre, non mi conosce.” le si rivolse Maria con un accenno di sorriso come se la volesse ringraziare per il tentativo di scusarla.

Infatti. Tu mi hai abbandonata e io non voglio avere nulla a che fare con te ne ora ne mai. Ho due genitori favolosi e sto benissimo così. Non c'è nulla che tu mi possa dare. E voglio che tu sparisca, in tutti questi anni non mi hai mai cercata quindi non vedo perché dovremmo avere un rapporto ora.” sentenziò Ariell guardandola con sdegno e rabbia.

Quando vide gli occhi di Maria velarsi di lacrime provò un moto di soddisfazione che assaporò fino in fondo.

Ti prego, so che non mi merito nulla ma dammi una possibilità. Non voglio entrare nella tua vita come un uragano. Voglio soltanto avere la possibilità di conoscerti.” provò a farla ragionare la donna prendendole la mano.

A quel contatto Maria sentì una scossa e si ritrasse bruscamente con un senso di angoscia.

In quel momento capì che c'era qualcosa di speciale in quella ragazza che la guardava con spavalderia e cattiveria quasi volesse incenerirla sul posto.

Te lo ripeto: io non ti voglio conoscere!” ripeté gelida.

Tesoro, io credo che dovresti pensarci con calma prima di...” provò a calmarla Joyce ma venne bruscamente interrotta.

No!” urlò la ragazza facendola sobbalzare.

Il padre stinse la spalla della madre come a trattenerla dal dire altro.

Vattene e non tornare mai più!” urlò in faccia a Maria prima di alzarsi di scatto facendo cadere la sedia.

Il consueto velo le annebbiò la mente e capì di dover uscire da quella stanza subito prima di perdere definitivamente il controllo.

Si voltò e corse in camera sbattendo la porta.

Bene, spero che tu sia contenta.” commentò aspro Norman alzandosi a sua volta e lasciando la stanza.

Maria abbassò lo sguardo sul tavolo piangendo sommessamente.

Singhiozzò per qualche minuto prima che la mano leggera di Joyce le accarezzasse la testa con dolcezza.

Sono sicura che col tempo Ariell ti cercherà. Non so dirti quando ma la conosco abbastanza per esserne certa.” le sussurrò incontrando il suo sguardo.

Provò un istintiva stima per quella donna che, invece di odiarla la stava consolando.

Joyce, non voglio portartela via. Voglio solo avere la possibilità di conoscerla.” le disse atterrita.

Avrai questa possibilità solo quando lei si sentirà pronta.” rispose la donna stringendole brevemente le mani.

A quel gesto Maria sorrise con calore sentendo una complicità inaspettata che la legava a quella donna.


Maria abbandonò la casa mestamente.

Prima di salire in macchina guardò in direzione della casa e fece appena in tempo a notare Ariell che la osservava prima di scomparire dietro la tenda.

Aveva sentito che c'era qualcosa in lei che la stava distruggendo e non l'avrebbe permesso.

Quella ragazza era in pericolo e avrebbe fatto qualunque cosa per salvarla anche a costo della propria vita, era sua figlia.



ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti!

Che ne pensate?

Ve lo aspettavate?

Al prossimo capitolo.

Un bacione da Fly90.




  
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