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Autore: guimug    16/06/2016    3 recensioni
È il 1941 e alla Royal S. Paul School sarebbe tempo di una nuova Festa di Maggio ma nei cieli di Londra nere sagome portano terrore e morte, Candy pensa alla figlia studentessa in quel collegio...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Candy saga'
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ANOTHER MAY ANOTHER PLACE




Candy spense la radio e si avvicinò alla finestra, la primavera dell'Illinois stava riempiendo il giardino della villa di Lakewood di colori e profumi ed il roseto col suo monumentale cancello fiorito era uno spettacolo da mozzare il fiato ma lei non aveva occhi per quelle meraviglie, la sua mente ora aveva varcato i confini dell'Atlantico per ritornare in un luogo antico dove aveva passato una parte della sua gioventù e dove adesso qualcun altro a lei caro stava vivendo momenti difficili.
Sua figlia Angie era a Londra, allieva di quella St. Paul School che lei stessa aveva frequentato e dove aveva conosciuto l'uomo della sua vita, dove aveva vissuto momenti meravigliosi ma anche terribili conoscendo l'amore ma anche la perfidia e la prevaricazione.
Ciononostante aveva deciso di far studiare lì sua figlia, ormai Suor Gray non c'era più e anche le ferree regole del collegio erano state da tempo ammorbidite in ossequio ad un mondo che fatalmente cambiava, certo rimaneva ancora il vecchio aplomb tipicamente britannico ma da tempo ormai la “camera di meditazione” non veniva più usata per rinchiudervi gli studenti indisciplinati...come era successo a lei tanto tempo prima!
La mente di Candy rivide le mura spoglie dello stanzino nel sottotetto, la brandina traballante ed il cipiglio di Suor Gray che le intimava di entrare:
“Rimarrà lì dentro sig.na Andrew a meditare sul suo comportamento fino alla conclusione della Festa di Maggio, e che questa punizione possa insegnarle il rispetto che si deve alle persone incaricate della sua istruzione!”
La Festa di Maggio, fu allora che cominciò a vedere Terence sotto un'altra luce, che cominciò a nascere nel suo cuore quel sentimento che sarebbe cresciuto fino ad esplodere in un amore immenso; Candy guardò fuori dalla finestra, ecco un altro Maggio era arrivato ed anche alla St. Paul School sarebbe stato tempo di festeggiare.
Già, sarebbe...Candy ripensò alle parole del notiziario appena trasmesso alla radio:

“...le notizie che giungono dai nostri corrispondenti in Gran Bretagna parlano di nuovi attacchi da parte della Luftwaffe su Londra e sui sobborghi, sembra che siano stati colpiti anche molti obiettivi civili quali ospedali, scuole e collegi...”

Non ce l'aveva fatta ad ascoltare oltre, l'angoscia le aveva attanagliato il cuore e adesso guardava il cielo come a cercare una risposta: “Angie! La mia Angie! Come stai piccola?”, mormorava mentre le lacrime le scendevano dagli occhi di smeraldo.
Una mano le si posò sulla spalla e Candy si strinse all'uomo che cercava di consolarla
“Terence, che sarà successo?”
Terence la guardò, avrebbe voluto avere una risposta per quel piccolo cuore materno in ansia ma la verità era che anche lui soffriva nello stesso modo, maledizione dopotutto era stata proprio sua l'idea di mandare la figlia in quella scuola!
“Vedrai” aveva detto a Candy “le piacerà stare dove i suoi genitori si sono conosciuti, e poi le farà bene stare un po' lontano da casa e dalle gonne della mamma!”
“Cosa vorresti dire Terry? Che io la vizio?” gli aveva risposto la moglie inalberando quel broncio combattivo che tanto gli piaceva.
“No, no... figurati, è che pensavo solo che...”
“Ecco, pensavi!!” gli disse ancora Candy, ma poi lo abbracciò sorridendo e fu così deciso che la piccola Angie avrebbe attraversato l'oceano.
Ora sembrava che quella decisione così normale solo due anni prima suonasse come una condanna pronunciata proprio dalle persone che più avrebbero dovuto avere a cuore il destino della ragazza, si sapeva che in Europa c'erano fermenti di guerra ma ingenuamente forse avevano pensato che l'Inghilterra sarebbe rimasta al di fuori della mischia, ma poi le cose erano precipitate e adesso...no, non voleva nemmeno pensarci!!
La sua Angie ora avrebbe dovuto essere impegnata a scegliere il vestito per il ballo, a fare magari la ritrosa con un cavaliere, a ridere e giocare come tutte le ragazze di quindici anni devono fare senza che qualche pazzo decida di sganciare bombe sulla loro testa!
“Terence, che cosa facciamo adesso?” chiese Candy al marito che ancora la teneva fra le braccia.
“Non possiamo fare nulla Candy, se non pregare e sperare”
“Mi sento responsabile, sono stata io a mandarla laggiù! Mi ricordo ancora quando l'abbiamo accompagnata al porto di New York e lei era talmente eccitata che quasi non ci salutava ed io l'ho sgridata...e se l'ultimo ricordo di lei fosse quel rimprovero?”
“Non dirlo nemmeno per scherzo Candy” le rispose Terence in tono duro da non ammettere repliche “Non voglio sentirti fare questi discorsi!”
“Terry... ho tanta paura” sussurrò in un singhiozzo.
“Si Candy, anch'io... anch'io, ma dobbiamo aver fede ed aspettare”
Si chinò e sfiorò la fronte della moglie con un leggero bacio e lei gli nascose la faccia nel petto.
Scese la notte, una notte di tarda primavera che sarebbe stata dolcissima se i demoni dell'angoscia non avessero deciso di tormentare il cuore di Candy; dormì poco e male e solo verso l'alba finalmente il suo corpo cedette al sonno cosicché lo squillo del campanello la colse di sorpresa.
Si precipitò dalle scale con indosso solo la vestaglia ed col cuore in gola, le visite mattutine di solito non erano foriere di buone novità e quando vide che a suonare era stato il postino quasi svenne.
Prese dalle mani del portalettere una busta che conteneva un telegramma e rientrò in casa, Terence era sceso anche lui e la guardava non riuscendo a celare l'ansia.
“Terence... non riesco... non ho il coraggio...” balbettò tendendogli la busta ancora chiusa.
“Va bene Candy, lo leggerò io”, e la sua mano tremava visibilmente mentre lacerava la carta ed estraeva un foglietto.
Ci mise qualche secondo a mettere a fuoco lo scritto, poi leggendolo sembrò che dal suo viso si allontanassero le tetre nubi che lo offuscavano per lasciare il posto ad un sereno sorriso.
“Terry... cosa dice?” chiese Candy con un filo di voce, lui non rispose ma sorrise e le tese il telegramma.
Candy si fece forza e lesse:

NEW YORK 18 MAGGIO 1941 H.11:30 P.M.
SBARCATA ADESSO DA QUEEN ELIZABETH STOP
ALLOGGIO HILTON STOP
DOMANI PARTO PER CHICAGO TRENO 10:30 A.M. STOP
SCUOLA EVACUATA E CHIUSA TORNO A CASA STOP
MAMMA PAPÀ VI VOGLIO BENE VOSTRA ANGIE STOP

“È salva! Sta bene e sta tornando a casa” gridò Candy al colmo della gioia, “Sta tornando a casa!!”
“Si Candy!” esclamò Terence non meno emozionato “Si, il Signore ha ascoltato le nostre preghiere!”
Si abbracciarono piangendo questa volta di gioia ed uscirono nella luce di quel mattino di sole, tutto andava bene e ora poteva cominciare davvero la loro Festa di Maggio
  
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