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Autore: Kanae_    16/06/2016    0 recensioni
Ho voluto riscrivere la scena di Yui e Hinata dell'episodio 10 di Angel Beats, avevo questo forte desiderio e spero di averlo dato frutto al meglio, sono la mia otp e questa parte è davvero stupenda, buona lettura!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hideki Hinata, Yui, Yuzuru Otonashi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sospiri ponderosi riecheggiavano per tutto il campo da baseball, la presa ben salda all'apice della mazza, stille ricadevano sul volto cagionevoli all'eccessivo sforzo, un ennesimo colpo non era giunto all'obiettivo stabilito. La pallina ricadeva sul suolo diaccio, ruzzolando accanto alle altre precedentemente colpite.

 

« Che ti prende? Non stai giocando molto bene! »

 

Quelle furono le parole proferite da Otonashi, pronto a scagliare nuovamente verso di Yui l'oggetto sferico ma che, ancora una volta, fallì nel colpire, dipanando una gira volta sfiancante e crollare con le ginocchia per terra sospirando e successivamente cercare di riprendere fiato.

 

« Stai bene?___ Ammonì il giovane dai capelli carminio, abbandonando la sua posizione per apprestarsi accanto ad ella____ Fammi vedere le tue mani ».

 

« No ».

 

Fu l'unica risposta che riuscì a dare, esitante verso il compagno che, insistente, si chinò ghermendo i suoi polsi, per poi rotearli e osservare i palmi totalmente fregiati da ecchimosi, con tanto di cerotti sulle dita, egli sospirò sconfortato a tale visione.

 

« E' stato impossibili fin dall'inizio ».

 

Continuò la rosea, attirando l'attenzione di Yuzuru su di lei, rialzandosi e afferrando con sé l'oggetto di legno, ritornando completamente in piedi, con la sua persona rivolta verso il lato opposto di egli.

 

« Ora basta con questo sogno ».

 

Già, un sogno, dopotutto prima di morire le era impossibile compiere qualsiasi essenza al di fuori di restare nel letto e quietare, tutto a causa di un incidente avvenuto in passato che la paralizzò per il resto della sua vita, un'ingiustizia cui dava atto di ciò solo ed unicamente a Dio, per questo era lì, quella era la ragione per la quale si era unita al gruppo di Yuri, per affrontarlo delle disgrazie che aveva dovuto subire, senza neanche minimamente pensare a qualcosa di concreto sulla sua vita, Otonashi dopotutto si era anche offerto di aiutarla per realizzare le aspirazioni a cui mirava prima di soggiacere, come compiere una mossa di wrestling cui nome "German Suplex", dribblare cinque ragazzi da sola e adempiere ad un goal... e senza neanche accorgersene si era fatta degli amici lì, in quella specie di purgatorio, prendendo parte anche ad una delle band che più ammirava, le Girl Demon Moster, divenendo vocalist e leader del gruppo, sorprendente, era già felice, energica, ed ora, era lì, in quell'immenso campo sportivo, continuando a tirare come battitore con il solo intento di spedire la pallina al di fuori della rete, qualcosa alla quale aveva ormai rinunciato, qualcosa che non la scoraggiò minimamente, dopotutto lei era già beata.

 

« Non devi arrenderti..-»

 

« Grazie di tutto____ Lo bloccò, prima che egli potesse donarle altra benignità___ Perchè stai facendo tutto questo per me? »

 

Continuò poi, distanziandosi dal consorte, trascinando la clava sul terreno, per poi fermarsi e posizionare l'oggetto dalla sua spalla destra a quella sinistra, sotto lo sguardo crucciato dell'amico, osservando il panorama che le era stato donato in quel momento, tante sfumature di giallo e arancio decoravano il cielo, un tramonto senza fini, e l'aria fresca che rendeva più piacevole la situazione.

 

« Perchè...Volevo lasciarti fare quello che sognavi!____ Esclamò infine, pronunziando ancora quelle parole, con la sola paura di fallire___Almeno alla fine, fa' del tuo meglio! »

 

« Sognare di colpire un home run è molto più che uno scherzo. Anche se non sono riuscita a fare un home run, sono stata in grado di muovere il mio corpo! Questo è più che sufficiente. Ogni giorno sembrava di essere in un club, è stato divertente!».

 

Ammonì entusiasta, ad ogni parola un emozione di allegrezza la inebriava, e gli occhi trasognati rivolti ognora verso l'occaso, dando inizio un esercizio di stretching.

 

« Te l'avevo detto, no? Prima.. Io non potevo muovere il mio corpo. Quindi, adesso mi sono divertita un sacco!»

 

« Allora, si sono realizzate tutte? »

 

Chiese poi, udendo in silenzio ogni dizione proferita dalla compagna, attirando la sua attenzione sulla sua figura, facendola voltare verso di lui, interrompendo l'azione che ella stava compiendo in quel momento.

 

« Realizzate? Che cosa? »

 

Postulò nebulosa, portando i suoi occhi smeraldo in quelli roventi di Yuzuru che, senza esitazione, rispose alla sua domanda.

 

« Ecco... Le cose che volevi fare quando non potevi muovere il tuo corpo ».

 

« Oh.. Ci sarebbe un'altra cosa ».

 

Rispose, voltandosi nuovamente, agitando l'oggetto che impugnava come se stesse per cogliere qualcosa.

 

« Cosa? »

 

Chiese coerentemente, rialzandosi dalla rigida area, per poi darsi una ripulita con le mani.

 

« Sposarmi ».

 

Affermò definita, lasciando il giovane spiazzato dietro la sua persona.

 

« Il più grande desiderio di una donna. Però.. non so pulire, né fare il bucato Non solo! Non riesco a stare da sola. Causerei solo problemi. Sarei solo un peso. Chi vorrebbe sposarmi?____ Discorse tali parole, rivelando la sola ed unica misera realtà, con l'amaro in bocca, non poteva recare alcun vantaggio a nessuno, ed un espressione rassegnata s'impossessò del suo volto___ Dio è proprio crudele, eh? Mi ha portato via.. tutta la mia felicità ».

 

Nel pronunciare quest'ultima frase, Yui poggiò entrambe le mani sulla base della mazza, comprimendo con ira senza dare nell'occhio, una scarica di afflizione.

 

« Non.. è così ».

 

Otonashi prese parola dietro le sue spalle, con il capo rivolto di poco verso il basso e la tristezza che incombeva anche in egli, qualcosa di così tragico poteva capirla, anche lui era mancato quando ancora era un adolescente, seppure aveva lasciato speranza nel prossimo, egli voleva a tutti i costi gratificare i suoi compagni, voleva che anch'essi potevano ritrovare la felicità, qualcosa di positivo nelle loro vite, una nuova fede.

 

« E allora, Senpai.. tu mi sposeresti? »

 

Dritta al punto, con fermezza chiese qualcosa che a lei era più lontano, un'utopia ingiusta per la sua età, qualcosa di cui doveva possedere attualità e amore un giorno, trasmettendo tali sentimenti con lo sguardo risoluto verso la figura di Yuzuru turbata.

 

« Questo è..- »

 

« Lo farò io! »

 

In lontananza, ad interrompere l'eloquio, al confine del campo, attirando l'attenzione di entrambi, vi fu proprio Hinata.

 

« Hinata? »

 

Yui abbandonò rovinosamente più che stupita il randello che poco fa possedeva fra le mani per terra, studiando lo sguardo determinato e accigliato del ragazzo che per giorni, se non mesi, aveva stabilito con ella un rapporto di pura conflittualità, qualcosa di speciale che la giovane non riusciva a definire, provare quel concetto non era da lei, o almeno, fino ad ora non lo era, il cuore le batteva smaniato, minacciando di fuori uscire dal suo petto, stucco di tener rinchiusi tutto lo stupore, la rabbia, e la gioia al suo interno. Egli si avvicinò con passo deciso alla persona attonita dinanzi a lui della rosea.

 

Bastava vederci che cominciavamo a litigare

Ma pure quelli erano bei ricordi.
Me l’hai insegnato tu, ormai non ho più paura.”

 

« Ti sposerò io__ Ripetè, aggrottando le sopracciglia, fissandola, quella ragazza che per giorni, non aveva fatto altro che vessarlo, qualcosa che si trasformò più di semplici battibecchi frivoli__Sono.. maledettamente serio ».

 

« Non è possibile. Non conosci neanche la vera me stessa, Senpai ».

 

Controbatté scettica, voltando il suo sguardo altrove, incapace di reggere quello arduo di lui, con un filo di stento nelle parole che aveva proferito e che, avrebbe pronunziato, ritirandosi nelle sue spalle.

 

Per quante catene mi trattengano, troverò la felicità… Perciò…
Andrò avanti anche da sola! Non importa quanto sarà doloroso
E ti giuro che porterò con me il nostro sogno.”
 

« Non m'importa di com'eri quando eri ancora viva..__ Strinse i pugni e subito dopo poggiò la sua mano sinistra sul petto__ Io ti sposerò! Non mi interessa se non riesci a fare qualcosa ».

 

« Yui non può camminare. Non può stare in piedi ».

 

« Ti ho detto che queste cose non mi interessano! »

 

Volevo stare con te e con nessun altro…

Però una mattina mi sono svegliata e tu non c’eri più…
In qualche modo sentivo che avremmo potuto divertirci per sempre.”


 

Quasi alzò di poco la voce, adirato a causa della giovane dai capelli fausti che, preservava coll'evidenziare le sue mancanze.

 

« Anche se non puoi camminare o stare in piedi..Anche se non puoi avere bambini.. Anche così, io ti sposerò. »

 

Giubilo e certezza accrescevano in quel momento, donando al volto della giovane un filo di letizia e speranza, in quelle parole che proseguivano ricariche di benevolenza, scorrevoli come un ruscello limpido che dove egli lasciava una scia, desisteva tripudio.

 

« Sarò sempre dalla tua parte. La Yui che ho incontrato qui non è un falso. E' Yui, non importa in che modo, io m'innamorerò sempre di te. Anche se ci fosse una probabilità su un milione, noi ci rincontreremo, anche se in quel modo i tuoi piedi non si muoveranno..io ti sposerò lo stesso. »

 

Portò le sue mani minute al petto, come se esse stessero stringendo, o meglio, custodendo un tesoro appena rinvenuto, con le lacrime che le intimidavano di rigarle il volto per l'immensa gaiezza, prodigandole una voce spezzata ad ogni eloquenza.

 

« Non ci incontreremo. Yui rimarrà bloccata a casa ».

 

« Io..giocherò a baseball___Alzò lo sguardo al cielo, disponendo le sua mani nelle tasche del suo pantalone, con un espressione lieta___ Un giorno romperò la finestra di casa tua e bam. Quando verrò a prendere la palla, io ti vedrò lì. Così ci incontreremo. Una volta incontrati, ce la caveremo, comincerò a venire a casa tua tutti i giorni. Comincerò col prendermi cura di te, ti piace così? »

 

E’ solo quel che sentivo, ma sapevo come stavano le cose

Il fatto d’esser venuta al mondo, ora non lo rimpiango più

Sembra uno di quei momenti, dopo una festa… E’ triste, ma ormai è ora d’andare.”

 

« Sì.. ___ Prese un leggero secondo di pausa, per poi proferire tali parole ripiena di gratitudine___ Ascolta, quando questo momento arriverà.. La persona che si è sempre presa cura di me, da sola..La persona che ha fatto del suo meglio per me..Mia madre. Prenditi cura anche di lei, va bene? »

 

« Lascia fare a me ».

 

Non importa fino a dove, io andrò avanti. Quel che ho conosciuto qui,
quel (nostro) sogno, la felicità”, vedrai che lo farò avverare!
Anche se divisi, per quanto tu possa essere lontano,
io vivrò in un nuovo giorno!”
 

Sorrise, un sorriso che le intimidò calore e protezione, un sigillo per la promessa appena consolidata.

 

« Sono così felice ».

 

Andrò avanti anche da sola! Non importa quanto desideri la morte
Sento sempre una voce: “Non devi morire!”
Per quanto doloroso, anche se piango, triste e sola,
in fondo al cuore sento un tepore!
Tornano le stagioni, scivolano via; e il tempo passa.”
 

Quasi sussurrò, mentre le prime lacrime iniziarono a scenderle dai suoi occhi drastiche.

L'immagine di un futuro ripieno di felicità e sogni l'appagava, un avvenire con lui, finalmente qualcosa che per anni aveva visto svanire davanti ai suoi occhi, la figura di un Hinata rammaricato che varcava la soglia di camera sua a causa di un piccolo incidente che le aveva forato una finestra di vetro a causa sua, era nitida nelle loro menti, ed è lì che vide Yui, una giovane ragazza dai lunghi capelli di un insolito colore rosa, obbligata ad esistere nel suo letto, con gli occhi di chi aveva visto il suo futuro essere distrutto. Loro due che grazie ad un innocuo incidente si erano trovati in quella stanza che fin da allora non aveva fatto altro che prosciugare rancore e lacrime, lui che la portava in giro fuori su di una sedia a rotelle per ammirare il fresco paesaggio che solo l'Iddio aveva potuto donargli, l'ottimismo e l'amore di un abbraccio per recarla nuovamente nel suo talamo, ornando, in conclusione, quella camera di risate.

 

Non ricordo più che sia successo ormai, però..”
 

Era svanita, finalmente poteva ritornare a vivere la sua vita, attendendo che la speranza avrebbe bussato alla sua porta, abbandonando lì, per terra, il caschetto e la mazza che poco prima possedeva.

 

« Sicuro che vada bene così? »

 

Chiese Yuzuru che si trovava di spalle ad un Hinata con lo sguardo mesto rivolto verso entrambi gli oggetti omessi da Yui, per poi sorridere, sarebbe ritornato da lei, si sarebbero rincontrati, doveva solo aspettarlo.

 

« Certo ».

 

« Ed ora, cosa farai? »

 

Chiese angustiato.

 

« Voglio restare fino alla fine___ Chiuse gli occhi, ed entusiasta alzò il capo al cielo___ C'è ancora un sacco di gente di cui preoccuparsi ».

 

“Se provo a chiudere gli occhi, ritrovo la voce di qualcuno
…e chissà perché quella voce è ora il mio tesoro più prezioso.
Andrò avanti anche da sola!"

 

« Capisco... »

 

Sorrise anch'egli, e una brezza di vento si fece spazio in quell'ampio campo.

 

Non importa fino a dove, io andrò avanti.”

 


 

[La canzone che ho usato è proprio  Ichiban no Takaramono, nonché la stessa usata nella vera scena, spero di aver descritto al meglio la situazione.

Ecco un video: https://www.youtube.com/watch?v=yNQ6CD3h6IM

   
 
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