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Autore: PandoraHearts    17/06/2016    0 recensioni
Una bambina senza famiglia in un giorno d'inizio estate, viene a contatto con un ambiente di cui sospettava solo l'esistenza .
Il mondo magico .
Questa tenera testa calda insieme a fantasmi e compagni, riuscirà a scoprire un mistero, che Hogwarts stessa aveva cercato di celare per un millennio .
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Helena Corvonero, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Prologo - parte prima 

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Il paesaggio cambiava troppo velocemente per poter capire cosa avesse di fronte, i contorni dei palazzi di una città trafficata e chiassosa, le figure imponenti degli alberi dalle chiome di un verde segno della stagione primaverile ormai inoltrata insieme ai campi coltivati di un giallo scuro delle spighe di grano . Era in viaggio da ormai alcune ore, aveva perso il conto da tempo, si era appisolata ed aveva appena riaperto gli occhi color smeraldo con il riflesso azzurro lucente del mare cristallino, era il suo tanto adorato mare .
Doveva essere arrivata in Liguria, alla stazione sarebbe dovuta scendere per incontrarsi con sua zia Ofelia di cui non sapeva nulla, ma che avrebbe risposto ad ogni sua domanda non appena l' avrebbe incontrata, anche se ci credeva poco. Non si fidava molto degli adulti, solo buoni a parole, distorcevano la realtà a loro piacimento " la storia viene scritta dai vincitori " mai detto più azzeccato poteva essere creato, la sua vita si era ritrovata intrecciata per errore o di proposito a questi "vincitori", si sarebbe ribellata se le cose fossero peggiorate per ora non si poteva lamentare .

- Tra circa un ora dovremmo arrivare alla stazione, preparati .- informò una donna di mezza età di fronte a lei dai folti capelli ricci ingrigiti dal tempo ed occhi scuri come due pozzi profondi, ma straordinariamente espressivi .
Ogni suo gesto faceva percepire la sua tristezza, nemmeno lei era entusiasta di quella separazione dopotutto era stata la sua tutrice da quando ne aveva memoria, con la sua sola presenza si sentiva protetta ed al sicuro era una brava persona.
Si tolse le cuffie dell'orecchie ed interruppe la musica di sotto fondo proveniente dalle cassette su cui erano registrati i brani più famosi di band dagli anni sessanta in poi, ne aveva ricevuta una ogni anno con all'interno canzoni e gruppi differenti, infine ogni volta vi era un messaggio registrato . Era una voce dolce e gentile che le augurava un felice compleanno, la sua defunta madre che non aveva mai incontrato e purtroppo mai farà .

- Delia solo tu puoi lavorare a maglia su un treno per più di cinque ore di viaggio, che stai realizzando questa volta? Un paio di guanti per Simone od un maglione per Cecilia? - chiese interessata e l'altra sorrise, scuotendo la testa .
- No, lo scoprirai quando avrò finito . - disse ridacchiando, spostando la sua attenzione dalla bambina all'ammasso di lana colorata di un blu oceano . Sgranando gli occhi verdi e socchiudendo leggermente la bocca fu il segnale aveva capito a chi era destinato il regalo, a lei, abbassò la testa e si abbandonò al sedile scomodo cercando di trovare una posizione abbastanza confortevole .

Si rimise le cuffie e la musica ripartì all'assolo di chitarra di un brano dei Queen seguita dalla voce di Freddy Mercury, chiuse nuovamente gli occhi abbandonandosi all'oscurità delle tenebre. Si risvegliò di soprassalto udendo lo stridore dei freni che sembravano il grido acuto di milioni di anime, presero i loro bagagli e scesero dalla loro carrozza, trovando il corridoio semi deserto con persone che andavano avanti ed indietro creando due flussi diversi come le correnti inverse di un fiume . Caricandosi sulle spalle un borsone a testa, iniziarono a camminare verso la testata del treno sotto il sole delle quattro di quel pomeriggio ligure . Delia prese la mano di Violette e cominciò a fare strada verso la loro meta .

- Mi chiedo se te la caverai a Londra in fondo é uno stato straniero, tu, solo una bambina vorrei venire con te per accertarmi di persona com'é il posto . Non voglio che ti accada nulla di male, piccola mia scrivimi o chiamami se riesci fammi avere tue notizie almeno sarò più tranquilla .- disse Delia con le lacrime agli occhi che si asciugò velocemente con la mano sinistra .
- Anche io spero di cavarmela, non ti preoccupare ti farò avere mie notizie .- finirono in questo modo la loro conversazione, scontata per la piccola che pensava che la tutrice si stesse preoccupando per niente .

Arrivando davanti alla locomotiva, Delia si guardò in torno in cerca della donna che stranamente notò subito, mentre si avvicinava con camminata leggera e composta verso di loro . Non doveva avere più di trent'anni, il tailleur composto da giacca e gonna viola scuro lunga fin sopra il ginocchio ed impeccabile camicia bianca appena stirata, lasciava trasparire un aura di serietà . Il volto aveva tratti delicati ed allo stesso tempo misteriosi come se oltre quei zaffiri scuri che erano i suoi occhi in armonia con il trucco leggero i capelli biondo cenere, morbidi e curati lasciati sciolti sotto i baci del sole, si celasse altro .

- É da molto che volevo incontrarti Violet .- disse porgendo una mano alla bambina che la osservò per un momento rimanendo ferma sul posto imbambolata ad osservarla, dopo una frazione di secondo strinse la mano della parente che le sorrise calorosamente .
- Lei deve essere la sua attuale tutrice, Delia Di Bella, sono felice di poterla vedere di persona .- disse e solo ora la bambina si accorgeva del suo leggero accento straniero, mentre entrambe le signore si stingevano la mano, subito dopo Ofelia si voltò indietro e facendo venire avanti un'altra bambina poco più grande di lei .
Aveva gli stessi occhi magnetici della madre poco più scuri, pelle appena abbronzata dal sole . I lunghi capelli neri non stonavano neppure in quell'aspetto armonico e curato, che riusciva a dissipare ogni possibile sospetto o diffidenza .

- Non vi siete ancora presentate . Lei é mia figlia, Emily di due anni più grande di te .- disse e la corvina la strinse in un inaspettato abbraccio, che per i primi secondi non ricambiò neppure,quando si staccò dalla cugina appena conosciuta, inavvertitamente si era ritrovata a sorridere con lei.
- Mi dispiace di non essere riuscita a vederti prima, ma non avevo una posizione stabile con il mio lavoro che mi permettesse di tenerti con me e tua cugina .- si scuso la donna con espressione triste, poi guardò le due e prese il borsone di Delia che oppose resistenza per non darle disturbo, ma la donna la rassicurò .
- Sarete stanche, venite vi porto a casa mia.- disse facendo strada, mentre Emily prese il borsone della cugina, caricandoselo sulle spalle ignorando le proteste della proprietaria che si arrese sospirando . Uscirono dalla stazione per poi fermarsi davanti ad una macchina nera, caricarono i bagagli nel bagagliaio dell'auto .
- Che cassetta vuoi ascoltare adesso? - chiese la corvina, facendo trasalire l'altra quindi erano state loro a mandarle quel regalo ogni anno .
- Non saprei ..- rispose incerta e l'altra sorrise mostrandosi più convinta, mentre entrambe si sistemavano nei sedili posteriori, le due donne davanti con Ofelia alla guida della macchina .
- Beh, io ho un idea a proposito . - disse tirando fuori una nuova cassetta numerata dal lato della sua portiera, mettendola nella radio della minore . Le due donne continuarono a parlare anche quando il primo brano partì, scoprendo quale fosse il nuovo gruppo. Intuendo quale canzone fosse madre e figlia iniziarono a cantare a squarcia gola in un inglese impeccabile, Ofelia non aveva staccato gli occhi dalla strada invece Emily aveva cinto con un braccio la spalla di Violette ed anche se era legata dondolava da un lato all'altro lentamente come se fosse ad un concerto, canticchiava incerta il ritornello . Delia rimase in silenzio ad osservarle con il sorriso sulle labbra; erano brave persone per questo ora era più tranquilla e serena , la sua piccola sarebbe stata felice in quella famiglia . A fine canzone le due avevano il fiatone .

- Non ho più l'età per andare ad un concerto degli U2, peccato .-disse sospirando Ofelia , la figlia le diede una pacca sulla spalla .
- No, manca un pò d'allenamento tutto qui . Siamo una bomba insieme noi tre! Dovremmo farlo più spesso d'ora in poi, voi che dite? - propose la ragazzina stendendosi sul sedile trascinando con se la minore che constato con piacere che i sedili dell' auto erano molto più confortevoli rispetto a quelli del treno .
- Chi sono gli U2 ?- chiese voltandosi verso la corvina che le rispose subito
- Sono un gruppo londinese molto conosciuto .- rispose prontamente, sporgendosi dal finestrino sinistro indicando un negozietto con l'insegna di ristorante, chiamato "Pioniere".
- Un giorno di questi dovresti provare il pesce che cucinano lì è strepitoso ! – commentò
- Tra circa 20 minuti saremo a destinazione, intanto godiamoci la musica .- disse Ofelia e continuò a parlare con Delia e lo stesso fecero le due bambine .

** Angolo Autrice **

Salve ! Come ve la passate ?
Sinceramente sono molto contenta di riuscire a pubblicare questa storia, per riuscire a crearla ho dovuto passare molto tempo provando a scrivere svariati branetti e dare un senso logico a tutto . Seriamente, stavo diventando matta !
Forse la vicenda ci metterà un pò ad entrare nel vivo, preferisco soffermarmi di più sui legami tra i vari personaggi e cercare di crearli tra loro .
Comunque spero vi piaccia e continuate a seguire la storia di questa piccola strega, alla prossima !
   
 
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