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Autore: laughxthey    17/06/2016    3 recensioni
"Come mai sei così gentile? -chiese Rachel sorridendo- Di solito sei scorbutico e odi tutti"
"Non so, ma penso che si faccia così per farsi perdonare, mi sbaglio?" Domandò il figlio di Apollo.
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Octavian, Rachel Elizabeth Dare
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non si sa come, a Ottaviano fu risparmiata la morte, precoce e poco dignitosa. Forse le Parche decisero che era bene dargli una seconda possibilità oppure il ragazzo era talmente patetico da far loro pena e quindi evitargli tale sventura. Ad ogni modo, qualunque fosse stato il corso degli eventi, Ottaviano era vivo e vegeto e si aggirava alla ricerca di Reyna: doveva assolutamente farsi perdonare dai suoi vecchi compagni del campo e pensava che iniziare con il pretore fosse il modo migliore. 
Con piccoli e timorosi passi l'ex augure si incamminava verso le stanze dove ella risiedeva. Bussò timidamente alla porta della stanza e aspettò che qualcuno venisse ad aprire; quando Reyna aprì la porta e si trovò davanti il compagno, che credeva morto, per poco non svenne e, credetemi, erano rare le occasioni in cui la ragazza sveniva. 
"Ott...Ottaviano? Sei tu?" Chiese con voce incerta la figlia di Bellona. 
"Sì, sono io. Ti spiegherò tutto, lasciami entrare, ti prego." Reyna annuì.
Dopo che Ottaviano si fu accomodato ed un bicchiere di acqua per riprendersi il pretore era pronto ad ascoltare la storia. "In pratica sono vivo" con questo si guadagnò uno sguardo a metà tra l'arrabbiato e lo sconvolto  "Sì, grazie Ottaviano, ora è tutto più chiaro" esclamò sarcastica la ragazza. "Sono vivo, gli dei mi hanno risparmiato, sì, ma ho promesso loro che mi sarei guadagnato la vita facendomi perdonare da tutti i miei compagni, da tutti coloro che ho tradito e ferito. Mi sono pentito per ciò che ho fatto, mi sono reso conto troppo tardi che quella non era la via giusta. Ho pensato che iniziare con il tuo perdono fosse la mossa migliore..." concluse il figlio di Apollo. Reyna era sconvolta, sembrava che pensasse veramente ciò che diceva, che si fosse veramente pentito. Forse dargli un'altra occasione non era poi così male. "Va bene Ottaviano, sei perdonato. Farò in modo che tu riesca a conquistare anche il perdono degli altri" 
Gli occhi dell'augure si illuminarono "Grazie mille Reyna, non so come ringraziarti" 
"Ma..." esclamò Reyna, "non posso riassegnati per via diretta la carica di augure, è una decisione che deve prendere un'assemblea" Ottaviano annuì, immaginava che sarebbe accaduto ciò, ma era pronto ad accettare tutte le conseguenze delle sue azioni "inoltre -continuò la figlia di Bellona- Rachel Elisabeth Dare si è offerta come Oracolo provvisorio per il Campo Giove finché non troviamo un nuovo augure, è stata molto gentile" Per poco Ottaviano non si strozzò con la sua stessa saliva e "Cosa vorrebbe dire che Rachel si è offerta come Oracolo provvisorio?! Stiamo scherzando? Come hai potuto autorizzare una cosa del genere?!" Il ragazzo non poteva credere a ciò che aveva appena sentito. "Non è neanche una figlia di Apollo! Non può disonorare così il mio lavoro!" Reyna batte una mano sul tavolo per porre fine allo sproloquio del vecchio augure "Ottaviano smettila. Tuo padre, Apollo, era d'accordo. Ha capito che non c'erano altre soluzioni e ha deciso che per una volta potevano infrangere il regolamento." Concluse il pretore. "Ma..." 
"Niente ma Ottaviano, così è stato deciso." 
"Bene, andrò a parlare personalmente con Rachel" girò i tacchi lasciando una Reyna sconvolta nella stanza.

Il ragazzo raggiunse con grandi e pesanti falcate il tempio di Apollo sicuro di trovarci l'Oracolo. 
"Tu! Ragazzina! Come ti sei permessa di prendere il mio posto e infangare questo ruolo!" Sbottò, più arrabbiato che mai.
Rachel era sconvolta, non sapeva ancora che Ottaviano fosse vivo "Tu...sei vivo?" 
"Sì, proprio così! Ora ritirati, tornate nella tua caverna al Campo Mezzosangue e restituiscimi ciò che mi appartiene!" Esclamò alludendo alla cintura porta peluche e al coltello sacrificale. La ragazza scoppiò a ridere "Ottaviano, non so cosa ti sia passato per la testa, ma io sono qui solo perché era una situazione di estrema necessità. Se vuoi indietro le tue cianfrusaglie sono chiuse in quel baule -indicò un vecchio baule posto ai piedi dell'altare- io non uso quella roba" dichiarò per poi avvicinarsi al ragazzo che la fissava con una rabbia immensa. "Tu hai osato rinchiudere le mie cose in uno stupido baule!? Ragazzina come hai osato!" 
Rachel era una brava ragazza, molto paziente e comprensiva, ma quando qualcuno le urlava incessantemente contro lei non ci vedeva più, soprattutto odiava essere chiamata 'ragazzina'. "Ora smettila!" Esclamò talmente forte da far spaventare Ottaviano e farlo indietreggiare di qualche passo "sono stufa! Stufa di te che mi urli contro! Stufa di te che mi chiami ragazzina! Stufa di essere sottovalutata solo perché non sono una semidea!" Non poteva più sopportare tutta quella pressione. Non dovevo venire qui, pensò.  
E scappò, il più lontano possibile lasciando Ottaviano interdetto.
"Posso sedermi?" Chiese il figlio di Apollo; era andato a cercare Rachel e l'aveva trovata dietro l'altare del tempio di Venere, seduta, con le mani  a stringere le ginocchia.
La ragazza annuì semplicemente, cercando di non ricominciare a piangere come poco prima. "Mi dispiace per prima - disse Ottaviano sedendosi accanto alla ragazza- non volevo offenderti" 
"Non capisci Ottaviano, non sei solo tu. Molti mi hanno guardata con diffidenza quando sono venuta qui, sono stufa di essere guardata così solo perché non sono una semidea" esclamò sconfitta la ragazza. Ottaviano era quasi dispiaciuto per lei.
"Okay, prometto che appena mi sarò fatto perdonare dai membri del consiglio cercherò di risolvere la questione" disse. Rachel si sorprese delle sue parole, anche Ottaviano non riusciva a credere a ciò che era appena uscito dalla sua bocca. "Va bene, grazie." Ottaviano sorrise e si diede dello stupido per averlo fatto; non sapeva cosa gli stesse succedendo, non era mai stato così gentile con qualcuno.
"Come mai sei così gentile? -chiese Rachel sorridendo- Di solito sei scorbutico e odi tutti" 
"Non so, ma penso che si faccia così per farsi perdonare, mi sbaglio?" Domandò il figlio di Apollo. 
"Hai ragione, penso che ti perdonerò" esclamò la ragazza, abbracciando Ottaviano. Il ragazzo ricambiò imbarazzato la stretta, chissà cosa l'aveva spinta a quel gesto. 
"Scusa" disse impacciata Rachel interrompendo il gesto, un intenso rossore si faceva spazio sulle sue guance. Ottaviano sorrise e "Va tutto bene, nessun problema" 
Rimasero così, seduti per altre interminabili ore, in un silenzio piacevole.
   
 
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