Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: The Sorrow    17/06/2016    1 recensioni
Un giorno, dopo la scuola, vidi Lei che divorava il torace di un ragazzo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Odas



Un giorno, dopo la scuola, vidi Lei che divorava il torace di un ragazzo. Pensavo che non c'era niente di male, perché non era notte e l'apocalisse non era ancora arrivata. Io mi trascinavo come un non-morto, o forse ero semplicemente vivo, quando pensai che potevo andare in quel bar dove tutti sputano i caffé e aspettare. Tutto qui, aspettare. Lo feci ma non successe nulla. Mentre fuori si sentiva la voce di qualcuno che provava a iniettare strane sostanze con una siringa nel suo braccio. Lei era ancora lì e osservava la scena con un espressione compiaciuta. Si divertì a rompere quella siringa.
Un giorno, dopo la scuola, Lei si vestì da strega e fece una strana danza. E a chi le chiedeva spiegazioni Lei rispondeva: "Sto invocando il Male", ridendo poi alle spalle di chi fuggiva terrorizzato. Per me fu una cosa naturale prendere un pennarello rosso e scrivere sul muro della scuola:
"Nessun rivoluzionario e nessun poliziotto ha la capacità di farmi diventare felice".
Lei invece, quella notte, scrisse di fianco alla mia frase delle parole in inglese:
"I kill children
I love to see them die
I kill children
And make their mamas cry
".
Pensavo che se a qualcuno fosse venuto in mente di canticchiare quelle parole, poteva davvero venire fuori una canzone di successo. Lei rideva mentre una sua amica (nemica? Complice? Sostenitrice? Amante?) le ripeteva che doveva scappare. Stava per pregarla in ginocchio quando Lei capii che era davvero arrivato il momento di andarsene.

Un giorno, dopo la scuola, vidi Lei che camminava avanti e indietro sopra un uomo, calpestandolo con dei tacchi a spillo. Qualche passante incuriosito e inorridito al tempo stesso osservava la scena. Io mi limitai a cambiare strada , convinto della mia incapacità di intervenire. Perché intervenire? Come?
Mentre davo da mangiare a qualche formica, mi resi conto che quel giorno non c'era ancora stata nessuna esplosione. Solo una ragazza che si muoveva in modo strano e si arrampicava sugli alberi. Lei, invece, annunciava a tutti l'uscita del suo libro. Una sola frase ripetuta per circa duecento pagine.
Il libro uscì e più o meno tutti lo comprarono. Qualcuno prese la copertina e la mise in bella mostra nel salotto come se fosse un mobile prezioso. Qualcun'altro invece bruciò il libro, convinto che dare fuoco alle sue pagine fosse un'opera di beneficenza.

Un giorno, dopo la scuola, Lei era seduta su una panchina a fumare una sigaretta. La fissai; volevo farle mille domande. Lei si accorse di me e sorrise. Stavo per porle una domanda e lei lo aveva intuito. Così prese un coltello e si tagliò la gola.










Note:

Le parole:
"I kill children
I love to see them die
I kill children
And make their mamas cry"
sono tratte dalla canzone "I Kill Children" dei Dead Kennedys.
Il titolo invece è una citazione all'omonima canzone degli Arab Strap.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: The Sorrow