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Autore: Fantasia_98    18/06/2016    0 recensioni
Essa è incentrata su Isla Nublar. Racconta di come un gruppo di persone, tra cui i nipoti di Claire, ci approdino sventuratamente; esso si separerà e i superstiti, tra cui i due ragazzi, faranno la conoscenza della loro salvatrice: un vecchio esperimento di Hanry Wu, di cui nessuno a parte lui stesso ne era a conoscenza. La ragazza, durante il tragitto per la salvezza dei naufraghi dall'isola farà scoprire ai due ragazzi i pericoli e le meraviglie del posto. Alla fine Sonia comprenderà che dietro lo sbarco di quelle navi c'è sotto qualcosa di più e si metterà sulle tracce per capire l'intera faccenda
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Oramai era giunto il momento: Sonia, assieme a tutti gli altri aveva raggiunto la costa; difronte a se il mare sembrava tranquillo, ma per lei lo era anche fin troppo. -Ho fatto chiamare un elicottero qualche minnuto fa; ci porterà tutti quanti in salvo- disse Wu aggiungendo poi preouccupato -doveva già essere quì- -ma dov'è?- chiese Claire.
Nel frattempo che tutti aspettavano, Sonia ripensava a tutti quei bei tempi trascorsi con Hammond sull'isola; ad un tratto però le venne in mente una cosa a cui non pensava da anni: la sua famiglia. Lei aveva sempre odiato la sua famiglia, ma senza mai averlo detto a nessuno, conservava ancora in se dei bei ricordi; iniziò a pensare a quando andava a camminare con le zie il fine settimana, a tutte quelle feste che passava a festeggiare con loro giù in cantina e a quando viveva nella sua tanto amata vecchia casa. Pensò a come si era divertita a lavorare con il fidanzato di sua cugina e le venne un po' di nostalgia; successivamente, passarono davanti ai loro occhi dei resti di un elicottero; Sonia, nel vedere i pezzi trasportati via dalla corrente disse -questo è ciò che voi umani chiamate progresso- -anche tu sei umana, non te lo dimenticare- gli rispose lo scienziato con tono spento -non più oramai; conservo solo un lontano ricordo- finì di dire lei.
Poco dopo, davanti i loro occhi, a pochi metri dalla riva, incominciò a fuori uscire una cresta perfettamente riconoscibile, mentre, dal parco, alle loro spalle, si incominciarono a sentire dei tonfi incessanti sul terreno; tutti loro capirono di essere in trappola. Sonia ordinò loro fin che erano ancora in tempo di sparire -sicura di potercela fare?- le chiese Owen -Zack, Gray, sapete cosa fare- disse loro in fine senza rispondere alla prima domanda; mentre si avviavano all'interno di un vecchio edificio semi nascosto da una siepe, la ragazza si preparava per l'imminente scontro. Lo Spinosauro oramai stava uscendo poco alla volta dall'acqua; Sonia poteva oramai vederne lo sguardo minaccioso, sentire il continuo ringhiare e vedere i suoi denti affilati in bella vista. Posò una delle sue enormi zampe sulla riva lasciandone poi evidente l'impronta; non era a molti metri da lei, ma ancora non le era corso in contro: i due si stavano fissando, quasi sfidando. I minuti sembravano non finire più, quando d'un tratto, dietro le spalle della ragazza, apparve una zampa bianca sul cemento: ora erano arrivati entrambi i dinosauri.
Nel mezzo fra i due potenti dinosauri, non provò paura, ne esitazione: l'unica cosa che fece fu restare immobile; sapeva che da un momento all'altro avrebbero attaccato scatenando il caos generale. Chiuse per un istante gli occhi e rimase ferma ad ascoltare il brano che le incominciava nelle cuffiette; nel frattempo, gli altri, dal loro nascondiglio osservavano. Chiuse gli occhi mentre ascoltava il remix della canzone "Hanging on"; aspettava in silenzio.
Quando incominciò il ritornello, riaprì gli occhi e corse verso lo spinosauro; i due dinosauri, finalmente si mossero pronti e caricarono l'uno contro l'altro. Come faceva al suo solito: riuscì ad sfuggirgli oltrepassando sotto il corpo di uno dei due; lui, però, sembrava aver imparato il trucco, così, a pochi centimetri dalla sua bocca, lei puntò i piedi e saltò.
Lo spino aprì la bocca pronto a ingoiarla; il suo salto non sembrava averle dato l'aiuto in cui sperava, ma poco prima che lei potesse cadere nella sua bocca, le venne in mente un'idea: al momento giusto, si voltò e unì gamba e braccia dritte. Facendo così, velocizzò la caduta e l'enorme muso dello spinosauro, andò a cozzare contro quello dell'altro; ci misero molto i due a riprendersi, ma non appena lo fecero, voltarono entrambi la testa verso di lei: erano furiosi.  Mentre i due caricavano verso di lei, Sonia, sul ciglio della costa, aprì le braccia senza guardare giù e si lasciò cadere; i due, la mancarono di un soffio.
A lei piaceva il pericolo; le era sempre piacuto, anche quando non era così "speciale". Claire, in quel momento, si mise le mani sulla bocca; temeva per quello che le era successo. Ovviamente, Sonia, non era morta; poco dopo, la si vide aggrappata alle zampe della sua pterodattila mentre quella volava felice in alto nel cielo. Oltrepassando i due dinosauri che avevano ripreso a darsi fra loro, Sonia, si fece scortare sino dal mosasauro. Sonia, aveva alcuni minuti di vantaggio prima che i due predatori capissero la situazione e la trovassero; di corsa, raccolse una spranga di ferro, un po' arruginita, dal terreno e corse verso il vetro della vasca: si mise subito a cercare di romperla.
Nel frattempo, l' indominus rex era oramai a pochi metri da lei; "In distress" stava andando nelle cuffiette mentre lei colpiva sempre più forte con il pezzo di ferro che aveva raccolto da terra.
 
I minuti passavano e il dinnosauro correva, i minuti passavano e il dinosauro l'aveva trovata, i minuti oramai erano diventati secondi e il dinosauro le si stava avvicinando sempre più; non aveva più tempo. Il vetro, oramai si era rotto a sufficenza, e per sua fortuna, un minuto prima che potesse afferrarla, venne provocata un enorme uscita di acqua che travolse subito tutto ciò che si trovò di fronte. Il dinosauro, cieco di rabbia, andò contro questa ondata di acqua, finendo così per cadere ed essere allontanato; l'ondata di acqua, oltre a portarsi via l'indominus, si portò via anche il mosasauro. Quando tutto finì, la ragazza era sparita assieme ai i due dinosauri.
 
Nel frattempo, nel nascondiglio, tutti erano impazienti e preoccupati; erano al sicuro ma questo non li fece stare più tranquilli. -Non lo ucciderà mai- stava dicendo Wu agli altri che non si volevano spostare da li -ha ucciso la sua migliore amica; lo ucciderà di certo- disse Claire -non hai ascoltato mentre raccontava? sono stati sua madre e suo fratello: se non fosse per loro, Selene sarebbe ancora viva!- -e lo lascerà andare come fosse nulla?- chiese dunque Owen -no; riporterà le cose com'erano: riportando lo spinosauro sulla sua isola e blu qui con i suoi piccoli- -ma è praticamente impossibile!- disse Zack -possibile o non possibile, lei lo farà lo stesso e non le importerà chi ci andrà di mezzo- finì di dire Wu -non lo farebbe mai- disse Zack assieme al fratellino; dopo aver sospirato, Wu aggiunse -la prima volta, dopo che comprese cos'era diventata, tornò da sua madre e da suo fratello e li uccise lentamente e dolorosamente; si vendicò di coloro che le avevano messo i bastoni fra le ruote sin dall'inizio, quindi, cosa le impedirà di rifarlo?- dopo questo discorso, tutti i presenti iniziarono ad avere un po' di paura -ci sarebbe un altro modo- aggiunse Wu poi -sarebbe?- chiese Owen -è un antidoto: questo riporterà il suo dna allo stadio normale- tutti i presenti ci pensarono per alcuni minuti; dopo molti istanti a guardarsi accettarono di utilizzarla, ma solo se fossero veramente stati in pericolo: sapevano che non era giusto decidere al posto della ragazza che dopo tutto li stava difendendo; non sarebbero stati loro a cusare la sua fine.
 
Era sera oramai e Sonia ancora non si era decisa a fare nulla; se ne stava quatta quatta nell'erba alta ad ascoltare la musica mentre finiva di riascugarsi sotto la luna. Stava osservando i dinosauri che circolavano liberi; d'un tratto, da dietro, qualcosa di familiare comparve: riconobbe l'enorme e lungo muso: era lo spinosauro. Con i segni dei graffi dell'altro sul lungo muso, il dinosauro, rimase fermo a guardarla. Lei, poco dopo, girò la testa e tornò a guardare il panorama che le si presentava davanti; quando si rigirò, lui era sparito.
 
La mattina seguente lei aveva già ideato e posizionato la trappola che avrebbe imprigionato e separato i due dinosauri carnivori; erano le 10 quando arrivò nella radura. Mentre camminava furtivamente fra l'erba, notò che qualcosa non andava; gli animali erano irrequieti. Decise di rimanere per parecchi minuti ad osservare e ascoltare; all'iniziò sembrò tutto tranquillo, ma fu dopo che avvenne il caos: sul campo erano arrivati un gruppo di stupidi soldati ricolmi di armi non letali, mentre dal cielo, un elicottero teneva sottocontrollo la situazione. Sonia la vide così: un gruppo di rumorosi umani ed un rumoroso elicottero che stavano per mandare a rotoli il suo piano finendo uccisi da un enorme dinosauro parecchio incazzato. La ragazza, dopo un po', sembrava preoccupata: sentiva l'odore dello spinosauro nei dintorni, ma non ne vedeva le tracce, ne l'enorme corpo; poco dopo, i soldati scesi nella radura, si erano fermati vicino a qualche albero: non sapevano che li, si era mimetizzato fra la radura il temibile dinosauro di Isla Sorna.
Pochi istanti dopo, dalla parte opposta, uscì allo scoperto l'indominus, che si era mimetizzato molto meglio dell'altro dinosauro; Sonia, ci rimase di stucco non avendolo previsto. Tentando ancora di non essere visti, i soldati, si mossero piano e in silenzio, con molta calma, controllavano di non fare nessun passo falso; in realtà, l'indominus li aveva già fiutati. Stava giocando con loro. Nel frattempo, Sonia, potè avvicinarsi senza farsi vedere; passando da un albero all'altro. Le bastò percorrere ancora qualche passo per vedere le due serie di impronte che andavano in direzione opposta: una andava verso la costa e l'altra verso la radura; capì che lo spinosauro se n'era andato. Sonia decise di scendere e di percorrere il tragitto a piedi, il più velocemente possibile, usando i triceratopi e gli altri erbivori per nascondersi dall'elicottero vigile nel cielo; quando arrivò, si trovava esattamente dietro al gruppo di soldati armati. Uno di loro, si girò di scatto poco dopo che lei fu li, ma per sua fortuna non la vide; era vigile sull'enorme dinosauro vicino. Mentre era nascosta dietro alcune rocce, sentì un'odore forte e nauseabondo; lei non riusciva a spiegarsene il perchè. Quell'odore era molto diverso da quello odorato in origine ed era così forte ed intenso che dovette tapparsi il naso per non vomitare: sapeva di escrementi di dinosauro.
Passarono alcuni minuti prima che le rocce incominciassero a muoversi; Sonia nemmeno se ne accorse. Dietro la ragazza, il corpo dello spinosauro prese a muoversi lentamente, la coda, che l'aveva protetta dalla vista degli uomini sino ad ora, era sparita misteriosamente assieme a quell'odore nauseabondo; poco dopo, il dinosauro, si girò verso Sonia e le rimase sopra con la bocca spalancata. Lei, ancora concentrata sulla scena davanti a se, non si mosse sino a che non le cadde sopra la spalla una goccia di bava; quando la vide, alzò la testa al cielo. In men che non si dica, le fauci si richiusero, ma si bloccarono a pochi centrimetri; Sonia lo stava bloccando, decisa a non farsi divorare. I due rimasero li per parecchi minuti: lei che spingeva con tutte le sue forze verso l'esterno, per fargli aprire la bocca e lui, che spingeva verso l'interno per magiarsela; alla fine, Sonia ebbe la meglio.
La radura, era oramai calma e silenziosa, gli erbivori si erano oramai messi tranquilli e stavano pacificamente brucando l'erba; improvvisamente, sbucò fuori Sonia mentre correva e urlava senza guardarsi alle spalle. Il gruppo di soldati, non riuscì a capire perchè stesse correndo e urlando contemporaneamente mentre avanzava sempre di più verso di loro -scappate!- gli urlò poco dopo facendogli un gesto con la mano -ehi, secondo te dovremmo ascoltarla?- disse uno di loro ridendo -no- rispose ridacchiando uno dei suoi compari che stava facendo i suoi bisogni voltato verso l'altra parte; non appena lo spino apparve dal boscame improvvisamente, rompendo con la testa il gruppo di alberi che gli sbarrava la via, loro presero subito le loro cose e si misero a correre il più velocemente possibile. Sonia era oramai arrivata dall'altra parte della radura, quando fu costretta a tornare indietro di corsa; l'indominus, che si era mimetizzato aspettando il momento giusto, era quasi riuscito ad acciuffare Sonia. Per sua fortuna, la ragazza, si era fermata in tempo ed era tornata indietro con il nuovo dinosauro alle calcagna. Alla fine, Sonia, si ritrovò di nuovo in mezzo ai due; era stufa oramai di ritrovarsi in quella situazione e soffio piagnucolando. Questa volta, lei, però, non venne nemmeno calcolata; lo scontro era fra i due: Spinosauro vs Indominus; Sonia, prese gli umani con se e si scansò lasciandogli libero spazio. Mentre i due si scontravano e si urlavano contro, Sonia disse con un po' di fiatone -non resteranno occupati per sempre; avete un mezzo con cui andarcene?- -si; è sulla costa che ci aspetta- rispose uno di loro -bene: allora andiamo- disse in fine mentre si allontanava a malicuore dal suo vecchio amico di giochi. 
Non appena arrivarono sulla costa, Sonia e gli altri poterono vedere che un gruppo di navi della marina aveva appena attraccato; accanto stava atterrando l'elicottero in volo da cui era sceso il gruppo di militari. Owen, Claire, Gray, Zack e, purtroppo Wu, erano sani e salvi. I quattro vennero fatti, per puro caso, salire sull''elicottero, mentre Wu venne fatto salire con Sonia sopra la nave; lei li salutò mentre il veicolo si alzava in volo e si allontanava, lei li salutò con un gesto della mano. L'ultima cosa che loro videro, fu la ragazza esitante a salire mentre si voltava in dietro: sentiva il verso di uno dei due che chiedeva aiuto. Con la forza venne portata verso le navi; per il suo dinosauro, oramai, non poteva fare più nulla.
Dopo esser stata fatta salire, ed essersi assicurati che l'elicottero fosse ben lontano la fecero mettere in ginocchio; poco dopo, Sonia si liberò e tentò la fuga. Sfortunatamente per lei, dopo aver fatto pochi passi, l'isola venne bombardata sotto i suoi occhi; se lui si fosse salvato o meno, non aveva più importanza: oramai erano morti tutti.
-è troppo tardi- le disse Wu mentre l'isola veniva avvolta tra le fiamme -non puoi farci più nulla- aggiunse poi mentre lei cadeva in ginocchio e le lacrime le bagnavano le guance; un enorme vuoto le si formò nello stomaco. Il cuore le si fermò e il dolore e la tristezza le offuscarono la mente, mentre guardava bruciare la sua isola e mentre sentiva i lamenti di coloro che non avevano via di scampo.
Quando furono abbastanza lontani, la ragazza si accorse che qualcosa fluttuava nell'aria, qualcosa nascosto fra le nuvole; il capitano se ne accorse subito e ordinò ai suoi uomini -abattetela- -no!- urlò lei tentando inutilmente di fermarli. Sonia vide la sua fedele amica morire in mare, la vide cadere fra le immense acque; -i raptor sono già stati trasferiti?- chiese Wu che aveva fatto accordi con loro -certo- rispose l'uomo -ah; un ultima cosa capitano: mi servirà una fiala del suo sangue- disse in fine indicando la donna che era furiosa più che mai. Mentre le veniva tolto il sangue, lei, si dimenò un poco, ma smise subito, non appena sentì una pistola scattare pronta per far fuoco. -Molto bene- disse loro prendendo poi una fiala dal contenuto trasparente, che Sonia conosceva fin troppo bene -no!- urlò lei mentre si dimenava di nuovo -no!- urlò in fine inutilmente per l'ultima volta; Wu, le aveva somministrato la fiala che le avrebbe reso il sangue di nuovo normale. Mentre lei, rimaneva a terra, sconfitta, Wu le passò davanti e le disse contento e soddisfatto -ben tornata fra di noi- poi l'oltrepassò per andare a sentire un avviso da parte di un ufficiale -molto bene- disse in fine; subito dopo, tornò verso di lei aggiornandola -ti farà piacere sapere che abbiamo appena bombardato Isla Sorna- -tu..- incominciò a dire senza finire la frase.
Quando Sonia fu finalmente sola, rimase a piangere le sue perdite: era senza più nulla per una seconda volta. Fra i suoi mille pensieri, se ne insinuò uno nella sua testa; uno che non se ne sarebbe andato via molto facilmente: la vendetta. Come per la madre ed il fratello tempo fa, si promise di staccargli la testa e di fargli patire ogni sofferenza possibile ed immaginabile su questo mondo; non appena la riportarono alla civiltà, lei passò tutta la sua vita a cercarli e a tentare di vendicarsi.
 
7 anni dopo...
 
Erano passati oramai 7 anni dall'accaduto, nessuno aveva più sentito nulla sulla Ingen o su chiunque avesse dato loro supporto; si erano perse tutte le tracce. Sonia, oramai era cresciuta e anche se dimostrava 24 anni, ne possedeva molti di più. Non passava giorno che non pensasse a tutto ciò che le era successo; oramai, era passato troppo tempo e sembrava essersi arresa, finchè un giorno, non le arrivò un messaggio sul cellulare; questo diceva: Isla Morazan.  
   
 
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