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Autore: LaVampy    18/06/2016    6 recensioni
Un piccolo Max Lightwood alle prese con la magia, con la famiglia e con l'arrivo di un nuovo fratello. *spoiler* delle Cronache dell'Accademia. e spoiler " La signora della mezzanotte"
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Max Lightwood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Malec's family'
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“Basta Magnus questa cosa deve finire!!” , il cacciatore stava percorrendo in lungo e in largo l’appartamento.

Sembrava fosse esplosa una bomba. “Ma fiorellino,cerca di capire, è piccolo non sa ancora come controllarla, diamogli tempo....”.

La cucina era un completo disastro e l’artefice di tutto, si era rinchiuso in bagno. Max, il piccolo stregone blu adottato dal cacciatore e dallo stregone, aveva cercato di imitare il padre e, con uno schiocco delle dita, aveva fatto esplodere ogni pacco di farina, pasta e latte.

In realtà voleva solo preparare una torta. Papà Magnus era così bravo, quando guardava lui tutto sembrava semplice .
 
“ Avevi promesso di non utilizzare più la magia davanti a lui!” continuava l’arciere fuori di sé , “ Ed invece continui ad usarla anche per le minime cose. E questi sono i risultati!!”. nella voce tutta la rabbia e la frustrazione.

Era rientrato a casa dopo una lezione in accademia abbastanza pesante. Aveva dovuto sostituire Jace in ufficio perché lui era in missione . E lui odiava stare in ufficio. Voleva solo tornare a casa dalla sua famiglia mettere a dormire Max e buttarsi tra le braccia del suo compagno. Ed invece era entrato un casa in tempo per vedere la “fine del mondo”.
 
“Scusa Fiorellino” disse Magnus avvicinandosi al suo uomo. “Vai a farti una doccia e io nel frattempo sistemo questo caos”, gli disse baciandolo sulle labbra, mentre agganciava con le dita i passanti della divisa da cacciatore per farselo più vicino.

 “Non te la caverai così,Bane” ringhiò il cacciatore. “Dovrai pulire tutto e senza usare la magia”. Per un attimo vide un lampo di terrore negli occhi dello stregone, sostituito subito dopo da uno sguardo malizioso. “Va bene” rispose “ ma dopo voglio la mia ricompensa”. E mentre lo diceva fece scorrere le dita sotto la maglia del cacciatore , provocandogli piccoli brividi.
 
Si allontanò per dirigersi verso il bagno, mentre in sottofondo sentiva Magnus lamentarsi della farina nei suoi capelli , e di una manicure da rifare. Sorrise tra se.
 
Appoggiato al muro c’era Max che appena vide il padre si fiondo’ tra le sue braccia. “Scusa papà Alec, volevo preparare una torta” disse il bambino ad un passo dalle lacrime. “Max, tesoro, tu sei un bambino speciale e devi ancora imparare ad usare la magia”.
 
“Ma io voglio essere bravo come papà” sussurro sul petto del padre, “ e lo sarai Max, non si può scegliere come nascere, ma bisogna accettare quello che si è. Ora vai ad aiutare tuo padre a pulire e senza schioccare le dita”. Detto ciò si alzò,  scoprendo sullo stipite della porta un Magnus che osservava la scena.  
 
Aveva la guancia sporca di farina e Alec allungò una mano e con una carezza gliela tolse. Si avvicinò e posò le labbra su quelle del nascosto , che in risposta incastro’ le sua dita tra i capelli corvini.
 
“Ti amo” disse lo stregone, e dopo un altro delicatissimo bacio aggiunse “ hai ragione non devo più usare la magia davanti a lui, cercherò di non farlo più”.
 
“ Grazie “ rispose Alec, scendendo con la bocca sul collo del compagno, ricevendo in risposta un sospiro. 
 
“Papà, Papi vieni a darmi una mano” urlò Max dalla cucina. Magnus guardo Alec e fece uscire delle scintille blu dalle mani . Alec le prese e le intreccio alle sue. “Niente magia Bane”, sussurrò baciandolo.

“Uff”rispose lo stregone. 

Poco dopo Alec si diresse in cucina, e fu piacevolmente sorpreso di trovere i due coperti di farina, ma con la cucina linda .  E sorrise.

"Forza visto che siete stati così bravi, vi volgio fare un regalo" disse Alec, osservando il figlio. "Stasera c'è l'apertura speciale dello zoo in notturna e io ho deciso che vi ci porto, ho già chiamato Izzy e Simone, e stanno arrivando".

il bambino rimese per un attimo pietrificato e poi inziò a saltellare per tutta casa, mentre Magnus si avvicinava al compagno. 

"E' il caso che mi cambi però" disse Magnus.

"Per me sei bellissimo anche così" disse Alec baciandolo, felice di vedere lo stregone arrossire.

"Hai cinque minuti" disse Alec, spingendo il compago in direzione della camera.
 
“Andiamo allo zoo! Andiamo allo zoo!!!!!” , disse saltellando Max. “ Che bello,  andiamo allo zoo!!!”, continuò il giovane stregone blu . Sprizzando gioia da tutti i pori e anche dalle mani, avvolte da piccole scintille gialle. 
 
“Andiamo allo zoo!!!!!” non stava più nella pelle. Come promesso da Papà Alec.
 
“Mirtillo, smettila di saltare” disse lo stregone, ritornato dalla camera. “ Mi stai facendo venire il mal di mare”.

“ Ma papà ci saranno gli ippopotami? E le tigri ? E le zebre? E i draghi ?” urlava il bambino felice, strattonando la manica dello stregone.
 
“I draghi ?!” chiese Alec. “ Sì, i draghi. Mi ha detto lo zio Jace che esistono”. “ Mirtillo, i draghi sono animali non adatti ai mondani e di conseguenza non ci sono negli zoo”. Max ascoltava il papà attentamente anche se la delusione era palese negli occhi del bambino.
 
Mandare uno stormo di anatre in camera di Jace.  Pensò lo stregone irritato.  Grazie al biondino ora si ritrovava suo figlio deluso per l’assenza dei draghi. 
 
Ma del resto la delusione in un bambino ha vita breve infatti Max ricominciò a saltellare felice , battendo le mano.  “Andiamo allo zoo!!!!!!”.
 
“Fiorellino sei pronto? “ chiese Magnus. “ Eccomi” rispose Alec uscendo dalla camera. “Izzy e Simon ci aspettano in metropolitana”.
 
“Ehi tu fermati “. Alec bloccò il figlio già pronto ad uscire di casa. “Niente magia” ricordò Alec. E sapeva che in realtà più che per il figlio, il vero avvertimento era per Magnus, che fingeva di non sentire , controllando lo smalto sul pollice. 
 
“Niente magia Bane” sussurrò Alec prima di baciarlo sulle labbra. “Oggi siamo una coppia di mondani e il loro bambino.”
 
“Io non sono un bambino” rispose Max , Ed indicando con le dita disse “Ho già cinque anni”. Alec si abbassò per posargli un bacio sulla testa ricciuta. "Il mio ometto grande".
 
“Adesso possiamo andare allo zoo Papà Alec ?”, chiese speranzoso il piccolo. 
 
Un ricordo offusco’ per un attimo la vista del cacciatore. Anche il suo fratellino gli aveva chiesto di andare allo zoo ma, tutti troppo presi dagli allenamenti, avevano sempre rimandato. Finché purtroppo ….
 
Una piccola manina strinse la sua. Max guardava il padre in attesa di risposta. 
 
Giunse in aiuto Magnus che prendendo sulle proprie  spalle, il figlio disse ,  “ Forza Mirtillo. Iniziamo a scendere, intanto che Papà chiude la porta.” 
Alec lo ringraziò con lo sguardo. Magnus sapeva a cosa stava pensando. Spesso da quando avevano adottato  il piccolo stregone,  abbandonato sulla porta dell’accademia. Alec si ritrovata a pensare al suo fratellino ucciso da Sebastian, da cui il piccolo stregone prendeva il nome.
 
“Ciao fratellino” sussurrò Alec mentre chiudeva la porta ed ebbe come la sensazione di aver sentito un voce che rispondeva “ Ti voglio bene fratellone”.
 
Scese le scale e raggiunse la sua famiglia. “ Direzione zoo” disse Alec. 
 
“ Tutto bene, fiorellino?” . La risposta arrivò con un dolcissimo bacio. “Grazie” disse il cacciatore.
 
“Max dove sono i tuoi papà?” chiese Isabelle al nipote che, vedendola era corso da lei. “ Sì stanno di nuovo baciando “ disse Max alzando gli occhi al cielo . “Loro si baciano sempre” .E il modo in cui lo disse scatenò la risata della giovane. 
 
Ma quella sera, fu ricompensato nel modo migliore. Il suo compagno lo amò in modo dolce e umano. E mentre si spogliavano dei propri vestiti, senza l’uso della magia, capì che era lo stregone più fortunato del mondo. Aveva una famiglia che lo amava e un piccolo bambino che prendeva esempio da lui. Ma soprattutto aveva Alexander, il suo Alexander.
 
 
   
 
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