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Autore: armony_93    16/04/2009    2 recensioni
[Gabriella scese le scale massaggiandosi le tempie mentre lentamente percorreva il salotto. Socchiuse gli occhi sentendo la televisione parlare e la voce famigliare della giornalista diffondersi per la cucina. Con lentezza superò la soglia dell’arcata che la proiettò nella cucina e sorridendo appena si sedette su una sedia salutando con un mezzo sorriso sua madre che le baciò una tempia passandole vicino e posando un piatto con dei toast sopra]
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Gabriella scese le scale massaggiandosi le tempie mentre lentamente percorreva il salotto. Socchiuse gli occhi sentendo la televisione parlare e la voce famigliare della giornalista diffondersi per la cucina. Con lentezza superò la soglia dell’arcata che la proiettò nella cucina e sorridendo appena si sedette su una sedia salutando con un mezzo sorriso sua madre che le baciò una tempia passandole vicino e posando un piatto con dei toast sopra.

La ragazza li fissò incerta e ne spiluccò uno mentre ascoltava le notizie del telegiornale arrivare alle sue orecchie attraverso una voce apatica e noiosa che borbottava notizie su notizie.

-Gabriella non giocare con il cibo, mangia. Possibile che devo riprenderti come una bambina piccola?-

Chiese sorridendo con rimprovero e tenerezza la madre mentre la ragazza le rivolgeva uno sguardo divertito e stanco.

-Sono esausta…-

Mormorò la mora posando il viso sul braccio inerme. La madre stava preparando la sua valigetta e rise dicendole affondando una mano tra i boccoli bruni della figlia.

-Stiamo messe bene, ti sei appena svegliata e già sei stanca! Ieri sera hai fatto tardi con i Wildcats vero?-

Gabriella annuì leggermente e arrossendo salutò la madre che uscì di casa ridendo e scotendo la testa. La mora fissò la porta chiusa e ripensò alla serata passata, era andata in discoteca con il suo gruppo e aveva ballato fino a farsi girare la testa insieme a Taylor, Sharpay e Kelsie. Chad e Ryan si erano svagati guardando i soliti Troy e Zeke che con la loro gara di birra si ubriacavano fino a che uno dei due non cadeva privo di sensi sul tavolo. Aveva vinto Zeke.

Come dimenticare poi il resto della serata?

Arrossì immediatamente e posò il viso sulla mano sorreggendosi vagando con i ricordi alla serata precedente.

 

-Ella…andiamo a casa, Troy non si sente bene…-

Taylor la fissò negli occhi limpidi e scuri con serietà. Gabriella fissò la pista da ballo affollata e la gente che rideva e si svagava come non mai. Sospirò: sarebbe voluta rimanere ancora.

-D’accordo…-

Taylor la fissò e inarcò un sopracciglio chiedendole dispiaciuta.

-Volevi rimanere? Se vuoi chiedo ai ragazzi se posso rimanere con te e…-

Gabriella scosse i boccoli bruni e le disse sorridendo timidamente e rassicurante.

-Tranquilla non importa…-

-Gabby, se vuoi ti tengo compagnia io…-

Le due si voltarono verso il riccio che si era avvicinato. Gabriella gli sorrise riconoscente ma serena.

-No, non voglio obbligarti a rimanere qui per un mio capriccio.-

-Tay, io e Gabby rimaniamo qui, voi andate pure. Tranquilla la riporto a casa sana e salva.-

Sorrise il riccio mentre Taylor annuiva,  lanciando uno sguardo stranito ai due per poi uscire dalla discoteca al seguito di Troy, Zeke, Ryan e Kelsie.

-Allora Ella, vuoi ballare?-

La mora si voltò verso il riccio e inspiegabilmente il suo cuore iniziò ad accelerare eppure sorrise dolcemente e annuì afferrando la mano del ragazzo che con un leggero e dolce strattone la trascinò in pista.

Gabriella rise e posò le mani sulle spalle di lui iniziando a ballare quella canzone movimentata. Mosse il bacino seguendo il ritmo e lanciò la testa indietro mentre le mani di Chad si posavano sui suoi fianchi seguendo i suoi movimenti e assecondandoli.

La ragazza fu percossa da un brivido freddo quando Chad le cinsero la vita stringendola a se. Gabriella aprì di scattò gli occhi perdendosi in quelli scuri di lui.

-Credo sia stata una pessima idea quella di rimanere qui…da solo con te…-

Sussurrò Chad mentre le sue mani scivolavano sul corpo di lei con lentezza e struggente passione. La mora diventò rossa eppure sentendo il respiro di Chad soffiarle sul viso quell’odore pungente ma non troppo forte di alcool fu percossa da un tremito che fece scivolare le sue braccia più strette attorno al collo del giovane costringendola ad alzarsi sulle punte per poter arrivare almeno a sfiorare le labbra del riccio che sorrise fissandole le guance per poi far scivolare il suo sguardo sulle labbra pesca della ragazza.

-Lo credo anche io…-

Disse debolmente la ragazza mentre le mani di lui scivolavano con lentezza sul fondo schiena sollevandole con l’altra una gamba costringendola a cingerli il fianco.

Gabriella rise quando lui lasciò che la ragazza buttasse il viso indietro e inarcasse la schiena in un arco perfetto contro il suo corpo muscoloso. La risollevò facendo si che la distanza dei loro volti diventasse ancora più breve.

-Sai che è sbagliato…-

Mormorò lei presa da un moto di tristezza quando la sua mano fredda scivolò sulla guancia ruvida del riccio che però le prese il palmo tra le mani e lo bacio con suadente dolcezza.

-Non mi interessa…-

-Sai benissimo che Taylor è innamorata di te…e Troy…Troy mi ha chiesto di essere la sua ragazza e io gli ho detto che dovevo pensarci…-

La mora sentì il riccio irrigidirsi tra le sue braccia e quando lui intrecciò le loro mani al suono di quella musica movimentata e rassicurante si sentì fremere.

-Gli hai detto che ci avresti pensato, non che avresti accettato…-

Disse lui sinceramente, anche se un moto di rabbia lo faceva leggermente fremere. Gabriella non riuscendo più a sospettare si fermò e si separò di scatto dal ragazzo spintonandolo lontano da se. Non poteva baciarlo, non poteva fare nulla con lui, ma soprattutto non poteva e non doveva provare qualche cosa per lui.

-Chad, torniamo…-

Il riccio la prese per un polso con prepotenza e Gabriella cercò di liberarsi con uno strattone dalla presa ferrea di lui che la trascinava fuori dal locale. Aprì le porte con una spinta e la spinse davanti a se fissandola leggermente iroso.

-Forza! Dillo!-

Disse alzando il tono di voce mentre una musica ovattata giungeva dall’interno del locale. Gabriella rabbrividì per il freddo e ripensando ai loro corpi stretti mentre ballavano si sentì pervadere da un calore piacevole, quando riaprì gli occhi disse distogliendo lo sguardo da quelli insistenti di lui che la fissavano infiammati.

-Cosa?-

-Gabriella non fare la finta tonta…stavi per baciarmi e avevi la stessa voglia di farlo che avevo io…-

La mora si strinse le braccia e si sfregò le spalle nude rabbrividendo per il freddo mentre Chad sospirava e chinato il capo le si avvicinava posandole sulle spalle il suo giacchetto.

-Andiamo…ti accompagno a casa…-

La voce le giunse così rassegnata e frustrata che non resistette e bloccatolo incatenò i loro sguardi. Lo fissò negli occhi e si maledisse mentre si alzava sulle punte e gli posava un bacio a stampo sulle labbra. Chad la fissò sorpreso quando lei si separò subito dicendo con un sorriso amaro.

-Sei contento adesso? Ti senti realizzato?-

Chad la fissò serio e le disse carezzandole semplicemente una guancia.

-Si…perché so che quello che provo per te almeno è ricambiato…-

Gabriella aprì appena gli occhi per la sorpresa tuttavia sentì la mano di lui stringerle il polso e trascinarla in macchina. Lo seguì e entrò nel posto vicino al guidatore.

Vide Chad salire e mettere in moto ma si sentì prendere da un momento di sconforto e gli bloccò la mano poggiata sul freno a mano e lui si voltò a guardarla leggermente sorpreso, ma lei senza aspettare lo baciò con passione sulle labbra annegando una mano tra i ricci di lui e spingendo i loro visi più vicini.

Dischiuse le labbra permettendo a quelle del ricciolino di penetrare tra le sue rosee. Sospirò e separandosi poggiò la sua fronte contro quella del ragazzo tenendo gli occhi chiusi.

-Portami a casa prima che possa fare altro…-

-Gabriella…nessuno ci impedisce di stare insieme…-

-Si invece…la mia parte razionale si…il cuore però…fuggirebbe con il vice-capitano dei Wildcats immediatamente…-

Sentì una leggera risata del riccio e lui le stampò un bacio sulle labbra leggero e voltatosi mise in moto e uscì dal parcheggio. Poco dopo percorrevano in silenzio la statale completamente buia e vuota quando il ragazzo le lanciò un rapido sguardo dicendole.

-Gabby…-

Gabriella gli lanciò uno sguardo e gli mormorò quando vide casa sua comparire su un lato della strada.

-Chad…devo pensare. Non so che fare, mi serve del tempo per decidere…domani forse ti chiamo…forse.-

Scese rapidamente dall’auto sperando che Chad comprendesse l’importanza di quel “forse” dal quale sarebbe dipeso l’esito delle loro amicizie.

 

Spense la televisione e percorse lentamente il corridoietto lanciando uno sguardo all’orologio. Senza dire nulla digitò alcuni numeri e comparve la rubrica. Scorse rapidamente i nomi e si bloccò al primo che trovò “Chad”. Sospirò e spostò il dito sul pulsante per effettuare la chiamata, il suo cuore iniziò a battere per la gioia pompando nel sangue la voglia di lui e dei suoi baci, di una relazione con il ricciolino…eppure al tempo stesso il suo corpo fu pervaso dal senso di colpa e il dito si spostò nuovamente sul tasto della rubrica, scorse l’elenco e arrivò ad una nuova voce che brillava azzurra come gli occhi del ragazzo che avrebbe risposto effettuata davvero la chiamata “Troy”.

Premette lievemente il pulsante con sopra rappresentata la cornetta verde ma subito presa dalla paura di ferire se stessa schiacciò il pulsante rosso. Nemmeno uno squillo, nemmeno un richiamo, nulla.

Si morse il labbro e sentì le lacrime pungerle gli occhi. Doveva farlo, per il suo bene e per la sua felicità…voleva farlo.

Premette il pulsante e attese mentre il cuore batteva come un matto nel suo petto. Ormai era troppo tardi, le dispiaceva per i suoi amici, le dispiaceva per il suo gruppo, che sarebbe stato costretto a dividersi se le cose si fossero troppo complicate ma lei doveva farlo…lo amava.

-Pronto?-

All’udire la voce di quella donna sorrise e il suo cuore esplose di gioia, sospirò e con voce rilassata disse.

-Pronto casa Danforth? Vorrei parlare con Chad…-

 

 

Fine

  
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