Gabriella scese le
scale massaggiandosi le tempie mentre lentamente percorreva il salotto.
Socchiuse gli occhi sentendo la televisione parlare e la voce
famigliare della
giornalista diffondersi per la cucina. Con lentezza superò
la soglia
dell’arcata che la proiettò nella cucina e
sorridendo appena si sedette su una
sedia salutando con un mezzo sorriso sua madre che le baciò
una tempia
passandole vicino e posando un piatto con dei toast sopra.
La ragazza li fissò
incerta e ne spiluccò uno mentre ascoltava le notizie del
telegiornale arrivare
alle sue orecchie attraverso una voce apatica e noiosa che borbottava
notizie
su notizie.
-Gabriella non
giocare con il cibo, mangia. Possibile che devo riprenderti come una
bambina
piccola?-
Chiese sorridendo
con rimprovero e tenerezza la madre mentre la ragazza le rivolgeva uno
sguardo
divertito e stanco.
-Sono esausta…-
Mormorò la mora
posando il viso sul braccio inerme. La madre stava preparando la sua
valigetta
e rise dicendole affondando una mano tra i boccoli bruni della figlia.
-Stiamo messe bene,
ti sei appena svegliata e già sei stanca! Ieri sera hai
fatto tardi con i
Wildcats vero?-
Gabriella annuì
leggermente e arrossendo salutò la madre che uscì
di casa ridendo e scotendo la
testa. La mora fissò la porta chiusa e ripensò
alla serata passata, era andata
in discoteca con il suo gruppo e aveva ballato fino a farsi girare la
testa
insieme a Taylor, Sharpay e Kelsie. Chad e Ryan si erano svagati
guardando i
soliti Troy e Zeke che con la loro gara di birra si ubriacavano fino a
che uno
dei due non cadeva privo di sensi sul tavolo. Aveva vinto Zeke.
Come dimenticare
poi il resto della serata?
Arrossì
immediatamente e posò il viso sulla mano sorreggendosi
vagando con i ricordi
alla serata precedente.
-Ella…andiamo a casa, Troy non si sente
bene…-
Taylor la fissò negli occhi limpidi e
scuri
con serietà. Gabriella fissò la pista da ballo
affollata e la gente che rideva
e si svagava come non mai. Sospirò: sarebbe voluta rimanere
ancora.
-D’accordo…-
Taylor la fissò e inarcò un
sopracciglio
chiedendole dispiaciuta.
-Volevi rimanere? Se vuoi chiedo ai ragazzi
se posso rimanere con te e…-
Gabriella scosse i boccoli bruni e le disse
sorridendo timidamente e rassicurante.
-Tranquilla non importa…-
-Gabby, se vuoi ti tengo compagnia io…-
Le due si voltarono verso il riccio che si
era avvicinato. Gabriella gli sorrise riconoscente ma serena.
-No, non voglio obbligarti a rimanere qui
per un mio capriccio.-
-Tay, io e Gabby rimaniamo qui, voi andate
pure. Tranquilla la riporto a casa sana e salva.-
Sorrise il riccio mentre Taylor
annuiva, lanciando
uno sguardo stranito
ai due per poi uscire dalla discoteca al seguito di Troy, Zeke, Ryan e
Kelsie.
-Allora Ella, vuoi ballare?-
La mora si voltò verso il riccio e
inspiegabilmente il suo cuore iniziò ad accelerare eppure
sorrise dolcemente e
annuì afferrando la mano del ragazzo che con un leggero e
dolce strattone la
trascinò in pista.
Gabriella rise e posò le mani sulle
spalle
di lui iniziando a ballare quella canzone movimentata. Mosse il bacino
seguendo
il ritmo e lanciò la testa indietro mentre le mani di Chad
si posavano sui suoi
fianchi seguendo i suoi movimenti e assecondandoli.
La ragazza fu percossa da un brivido freddo
quando Chad le cinsero la vita stringendola a se. Gabriella
aprì di scattò gli
occhi perdendosi in quelli scuri di lui.
-Credo sia stata una pessima idea quella di
rimanere qui…da solo con te…-
Sussurrò Chad mentre le sue mani
scivolavano
sul corpo di lei con lentezza e struggente passione. La mora
diventò rossa eppure
sentendo il respiro di Chad soffiarle sul viso quell’odore
pungente ma non
troppo forte di alcool fu percossa da un tremito che fece scivolare le
sue
braccia più strette attorno al collo del giovane
costringendola ad alzarsi
sulle punte per poter arrivare almeno a sfiorare le labbra del riccio
che
sorrise fissandole le guance per poi far scivolare il suo sguardo sulle
labbra
pesca della ragazza.
-Lo credo anche io…-
Disse debolmente la ragazza mentre le mani
di lui scivolavano con lentezza sul fondo schiena sollevandole con
l’altra una
gamba costringendola a cingerli il fianco.
Gabriella rise quando lui lasciò che la
ragazza buttasse il viso indietro e inarcasse la schiena in un arco
perfetto
contro il suo corpo muscoloso. La risollevò facendo si che
la distanza dei loro
volti diventasse ancora più breve.
-Sai che è sbagliato…-
Mormorò lei presa da un moto di
tristezza
quando la sua mano fredda scivolò sulla guancia ruvida del
riccio che però le
prese il palmo tra le mani e lo bacio con suadente dolcezza.
-Non mi interessa…-
-Sai benissimo che Taylor è innamorata
di
te…e Troy…Troy mi ha chiesto di essere la sua
ragazza e io gli ho detto che
dovevo pensarci…-
La mora sentì il riccio irrigidirsi tra
le
sue braccia e quando lui intrecciò le loro mani al suono di
quella musica
movimentata e rassicurante si sentì fremere.
-Gli hai detto che ci avresti pensato, non
che avresti accettato…-
Disse lui sinceramente, anche se un moto di
rabbia lo faceva leggermente fremere. Gabriella non riuscendo
più a sospettare
si fermò e si separò di scatto dal ragazzo
spintonandolo lontano da se. Non
poteva baciarlo, non poteva fare nulla con lui, ma soprattutto non
poteva e non
doveva provare qualche cosa per lui.
-Chad, torniamo…-
Il riccio la prese per un polso con
prepotenza e Gabriella cercò di liberarsi con uno strattone
dalla presa ferrea
di lui che la trascinava fuori dal locale. Aprì le porte con
una spinta e la
spinse davanti a se fissandola leggermente iroso.
-Forza! Dillo!-
Disse alzando il tono di voce mentre una
musica ovattata giungeva dall’interno del locale. Gabriella
rabbrividì per il
freddo e ripensando ai loro corpi stretti mentre ballavano si
sentì pervadere
da un calore piacevole, quando riaprì gli occhi disse
distogliendo lo sguardo
da quelli insistenti di lui che la fissavano infiammati.
-Cosa?-
-Gabriella non fare la finta tonta…stavi
per
baciarmi e avevi la stessa voglia di farlo che avevo io…-
La mora si strinse le braccia e si
sfregò le
spalle nude rabbrividendo per il freddo mentre Chad sospirava e chinato
il capo
le si avvicinava posandole sulle spalle il suo giacchetto.
-Andiamo…ti accompagno a
casa…-
La voce le giunse così rassegnata e
frustrata che non resistette e bloccatolo incatenò i loro
sguardi. Lo fissò
negli occhi e si maledisse mentre si alzava sulle punte e gli posava un
bacio a
stampo sulle labbra. Chad la fissò sorpreso quando lei si
separò subito dicendo
con un sorriso amaro.
-Sei contento adesso? Ti senti realizzato?-
Chad la fissò serio e le disse
carezzandole
semplicemente una guancia.
-Si…perché so che quello che
provo per te
almeno è ricambiato…-
Gabriella aprì appena gli occhi per la
sorpresa tuttavia sentì la mano di lui stringerle il polso e
trascinarla in
macchina. Lo seguì e entrò nel posto vicino al
guidatore.
Vide Chad salire e mettere in moto ma si
sentì prendere da un momento di sconforto e gli
bloccò la mano poggiata sul
freno a mano e lui si voltò a guardarla leggermente
sorpreso, ma lei senza
aspettare lo baciò con passione sulle labbra annegando una
mano tra i ricci di
lui e spingendo i loro visi più vicini.
Dischiuse le labbra permettendo a quelle del
ricciolino di penetrare tra le sue rosee. Sospirò e
separandosi poggiò la sua
fronte contro quella del ragazzo tenendo gli occhi chiusi.
-Portami a casa prima che possa fare
altro…-
-Gabriella…nessuno ci impedisce di stare
insieme…-
-Si invece…la mia parte razionale
si…il
cuore però…fuggirebbe con il vice-capitano dei
Wildcats immediatamente…-
Sentì una leggera risata del riccio e
lui le
stampò un bacio sulle labbra leggero e voltatosi mise in
moto e uscì dal
parcheggio. Poco dopo percorrevano in silenzio la statale completamente
buia e
vuota quando il ragazzo le lanciò un rapido sguardo
dicendole.
-Gabby…-
Gabriella gli lanciò uno sguardo e gli
mormorò quando vide casa sua comparire su un lato della
strada.
-Chad…devo pensare. Non so che fare, mi
serve del tempo per decidere…domani forse ti
chiamo…forse.-
Scese rapidamente dall’auto sperando che
Chad comprendesse l’importanza di quel
“forse” dal quale sarebbe dipeso l’esito
delle loro amicizie.
Spense
la
televisione e percorse lentamente il corridoietto lanciando uno sguardo
all’orologio.
Senza dire nulla digitò alcuni numeri e comparve la rubrica.
Scorse rapidamente
i nomi e si bloccò al primo che trovò
“Chad”. Sospirò e spostò il
dito sul
pulsante per effettuare la chiamata, il suo cuore iniziò a
battere per la gioia
pompando nel sangue la voglia di lui e dei suoi baci, di una relazione
con il
ricciolino…eppure al tempo stesso il suo corpo fu pervaso
dal senso di colpa e
il dito si spostò nuovamente sul tasto della rubrica, scorse
l’elenco e arrivò
ad una nuova voce che brillava azzurra come gli occhi del ragazzo che
avrebbe
risposto effettuata davvero la chiamata “Troy”.
Premette
lievemente
il pulsante con sopra rappresentata la cornetta verde ma subito presa
dalla
paura di ferire se stessa schiacciò il pulsante rosso.
Nemmeno uno squillo,
nemmeno un richiamo, nulla.
Si
morse il labbro
e sentì le lacrime pungerle gli occhi. Doveva farlo, per il
suo bene e per la
sua felicità…voleva farlo.
Premette
il
pulsante e attese mentre il cuore batteva come un matto nel suo petto.
Ormai era
troppo tardi, le dispiaceva per i suoi amici, le dispiaceva per il suo
gruppo, che
sarebbe stato costretto a dividersi se le cose si fossero troppo
complicate ma
lei doveva farlo…lo amava.
-Pronto?-
All’udire
la voce
di quella donna sorrise e il suo cuore esplose di gioia,
sospirò e con voce
rilassata disse.
-Pronto
casa
Danforth? Vorrei parlare con Chad…-
Fine