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Autore: Rukia_95    21/06/2016    2 recensioni
[Bungō Stray Dogs]
Questa è una fanfiction AU sulla SouKoku ambientata in un mondo fantastico dove Dazai è un elfo e Chuya un nano. Dazai non può proseguire il suo viaggio e questo gli permetterà di fare una nuova conoscenza.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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In un'epoca non precisata vivevano insieme esseri di qualsiasi specie o genere dotati o meno di poteri magici e tra questi vi era l'elfo Dazai. Questo era però un elfo alquanto particolare, dal momento che passava da un villaggio all'altro in cerca di un modo per morire. Dal momento che l'immortalità era una caratteristica della sua razza, era insolito trovarne uno che rifiutasse la propria stessa natura. Avrebbe potuto morire se ucciso da altri, ma lui non voleva soffrire e quindi era alla ricerca di una soluzione alternativa.

Un giorno Dazai si ritrovò a dover passare per una grotta per poter raggiungere il villaggio successivo, ma il passaggio era ostruito da un grosso masso e quindi non poté proseguire. L'elfo si diresse quindi nella piazza cittadina di quello precedente in cerca d'aiuto e lì delle persone lo informarono esserci un nano bravo come minatore nei pressi della taverna, così decise così di recarcisi. Quando il giovane vi entrò, vide che all'interno era abbastanza affollato e quindi facendo molta fatica ad individuare una persona così bassa, si avvicinò al proprietario per domandarglielo ma questo era già impegnato a parlare con un ragazzino dai capelli arancioni o almeno pensava che lo fosse finché non ascoltò involontariamente la conversazione.

"Non servo da bere ai bambini" disse con tono fermo il proprietario.

"Ti ho già detto che non lo sono! Io sono un... appartengo alla razza dei nani ed è per questo che non sono così alto..." sbottò il ragazzo.

"I nani solitamente hanno la barba e tu mi sembri troppo giovane, perciò non avrai nulla!" rispose l'altro tornando poi a servire gli altri clienti.

Il nano fece una smorfia e poi notando la presenza dell'elfo gli rivolse la parola duramente: "E tu cosa vuoi?!"

"Sei tu il nano abile come minatore?"

"Sì, sono io... perché?"

"Mi servirebbe il tuo aiuto per frantumare un masso davanti alla grotta qui vicino, sennò non potrò proseguire il mio viaggio."

"Non aiuto uno sporco elfo, vai via!"

"Non mi conosci neanche e mi tratti così? Non ti sembra ti essere maleducato?"

"Tu non solo se un elfo, ma pretendi che ti aiuti senza offrirmi qualcosa in cambio. Sei tu il maleducato, brutto arrongante!"

"E va bene... mi chiamo Osamu Dazai e se mi aiuterai... ti comprerò il liquore!"

"Perfetto, il mio nome è Chuya Nakahara e ti darò una mano allora!" il nano sorrise e guardandosi attorno preferì aspettarlo fuori per non dare sospetti.

Dazai comprò una bottiglia e una volta uscito la passò al nano: "Bene, ora possiamo andare".

I due s'incamminarono verso la grotta, ma quest'ultimo qualche secondo dopo la partenza era già attaccato a bere dalla bottiglia e l'elfo si stava già pentendo di avergli fatto quel favore. "Sei sicuro di riuscire a lavorare anche dopo aver bevuto?" disse Dazai guardandolo storto.

"Certo, non è un problema." disse Chuya con le guance leggermente rosse.

"Se ne sei sicuro, va bene, ma non dovresti bere già a quest'ora di mattina..." gli rispose l'elfo con noncuranza.

"Fatti gli affari tuoi..." disse il nano sbuffando.

"Forse ho fatto male a credere che un nano fosse affidabile, poi tu sei pure irresponsabile..." affermò il ragazzo alto.

"Nessuno ti ha obbligato a chiedere a me e poi se io sono irresponsabile, tu sei incosciente a chiedere aiuto al primo che passa e sei pure debole a non riuscire a cavartela da solo!" replicò alterato Chuya.

"Ma come ti permetti?! senza di me non avresti quella bottiglia adesso e saresti ancora lì a lamentarti!" alzò il tono di voce l'elfo.

"L'avrei ottenuta prima o poi comunque e poi non hai il diritto di parlarmi così quando non vengo neppure pagato per questo lavoro... anzi, non ne posso più! Me ne vado! Addio scemo!" Chuya si voltò di scatto e cambiò strada. In quel momento Dazai era così arrabbiato che non cerco neppure di fermarlo e proseguì come se non fosse successo nulla.

Il nano si diresse verso il villaggio, ma essendo confuso per via dell'alcool, si perse per il bosco ritrovandosi da solo in una radura sperduta. Inizialmente non se ne preoccupò perché non si era reso conto della situazione e pensava solo a finire la bottiglia, ma ad un tratto arrivarono lì anche un gruppo di goblin. Questi usavano quel luogo solitamente per far festa, ma Chuya non lucido ancora alterato dalla discussione di prima cercò di scacciarli con parole offensive e questi per tutta risposta lo presero di mira. Si avvicinarono quindi intenti ad attaccarlo e Chuya ancora stordito non era in grado di difendersi e avrebbe fatto una brutta fine, se proprio in quel momento non fossero stati tutti colpiti da delle frecce in modo grave tanto da farli cadere a terra dal dolore. Queste erano state scoccate da Dazai che, nonostante il battibecco, aveva seguito Chuya di nascosto. "Dazai! Perché sei qui?" chiese stupito il nano.

"Ti conosco da poco e già non riesco più a sopportarti perché sei irritante e il tuo modo di fare non mi piace... ma in quello stato non potevo lasciarti da solo, tutto qui..." l'elfo distolse lo sguardo.

"So badare a me stesso..." Chuya ormai sembrava essersi ripreso, ma il rossore in faccia non era ancora sparito del tutto "ma per ringraziarti sono costretto ad aiutarti con quel masso di cui mi parlavi prima...".

"Dici veramente, Chuya?" disse Dazai con gli occhi che sembravano brillare per la gioia.

"Sì, sì, ma ora andiamo prima che questi si rialzino" disse l'altro abbassando lo sguardo.

I due si diressero così davanti alla grotta, dove Chuya riuscì senza problemi a frantumare il masso e a liberare il passaggio. "Spero che ora tu sia contento..." sbuffò il nano. "Certo!" rispose l'elfo con un grande sorriso. "Bene, allora adesso posso pure andarmene".

Chuya si voltò per andarsene ma venne bloccato per il braccio dalla presa dell'altro: "Aspetta... che ne diresti di viaggiare insieme a me?'.

"Cosa?! Perché dovrei?!" disse il ragazzo più basso stupito ma al tempo stesso lusingato dall'offerta senza farlo notare.

"Mi sei stato utile e poi è più divertente viaggiare in compagnia, che ne dici?" propose quello più alto.

Chuya rimase zitto per qualche istante e poi fece un piccolo cenno di assenso con la testa: "Va bene... penso che per un pò potrei stare con te..." disse con tono basso. "Ottimo!" Dazai sorrise, mentre l'altro si diresse a testa bassa verso la grotta: "Non perdere tempo e andiamo allora, scemo!". "Ehi, aspettami!" l'elfo seguì di corsa l'altro e fu così che iniziò il loro viaggio insieme.
   
 
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