Prologo
“Ragazzina, questo non è un posto dove stare. Va' da un'altra parte” disse alla fine Falcone.
“Sì Steven, lo so che non abbiamo più molto tempo.”
“Titanic, Skales ha ragione” Ammise la bambina di nome Laurie.
La nave di nome Titanic alzò al cielo gli occhioni celesti.
“Ssse per quessto” sibilò la voce di nome Skales dallo zainetto. “Neanche di dissstruggere Gotham”.
Laurie alzò gli occhi al cielo e abbozzò un sorriso.
“Vero. In fondo, a me piace qui!”.
“Almeno qui non è bagnato” disse invece Titanic, più a se stesso che agli altri.
Il cane di nome Steven invece abbaiò. Laurie sorrise e le fece una carezza sulla testa.“Steven, davvero per te va bene dovunque basta che ci siamo noi?” Chiese, e gli dette un croccantino, che il cagnone mangiò tutto soddisfatto.
Subito dopo Laurie si alzò e si mise lo zaino blu sulle spalle. Steven si mise anche lui in piedi, sbadigliando e Titanic tornò a irrigidirsi come uno strano giocattolo, sulla testa di Laurie. Poi la bambina, fianco a fianco dell'animale, si avviò al di fuori del vicolo, per poi perdersi fra le strade.