Fanfic su artisti musicali > Bastille
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Autore: dansvoiceislife    23/06/2016    0 recensioni
dal capitolo 2
Era l'ultima bottiglia di candeggina. Cazzo no!, pensò Stephanie. Non pensò nemmeno a quello che stava facendo. Afferrò la bottiglia, strappandola dalle mani del ragazzo, che ora aveva un'espressione di incredulità stampata sul viso. Stephanie sfrecciò verso la cassa, dove lanciò qualche dollaro per pagare. Sentiva il ragazzo correrle dietro, perché? Forse voleva suicidarsi anche lui, forse avrebbero potuto farsi un'ultima bevuta insieme. Chissà perché quel pensiero la fece sorridere. Si girò per fargli quella malata proposta, ma non si rese conto di trovarsi nel bel mezzo della strada. Quando vide la macchina arrivare a tutta velocità sorrise dalla gioia. Aprì le braccia, la candeggina ancora in mano, e chiuse gli occhi. Poi avvertì il suo corpo sbalzato lontano, il respiro le si smorzò in gola e nel petto e aprì gli occhi di scatto.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dan Smith
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Stephanie Johnson si trovava stesa su un letto d'ospedale per l'ennesima volta. Fissava il soffitto bianco con sguardo impassibile, pensando con indifferenza a tutto ciò che la circondava. O non pensandoci affatto. Caroline, la sorella, non poteva dirlo con certezza: era tornata di corsa dall'America in Inghilterra per prendersi cura di Stephanie. Anche questa volta i medici erano riusciti a salvarla per un soffio. Si dice che i gemelli abbiano un legame speciale e che se uno sta male, l'altro lo percepisca, ovunque si trovi. Questo era accaduto a Caroline: nel bel mezzo di un incontro con i fans aveva avvertito un tremito, come una scossa che la aveva attraversata dalla testa ai piedi. Era tornata a casa immediatamente e aveva ricevuto una telefonata dalla madre. Aveva risposto controvoglia, ma aveva dovuto farlo per sapere come stava Stephanie, "Stephanie si è tagliata le vene nella vasca da bagno...Io ero fuori e ho appena chiamato i soccorsi...". La rabbia aveva invaso Caroline, la donna dall'altro capo del cellulare non piangeva nemmeno, ma il suo respiro era rotto dall'ansia. "Forse se tu stessi più con lei al posto di andare a drogarti non sarebbe successo!". E aveva spento la chiamata. Ed ora si trovava lì, in ospedale, vicino a sua sorella che però non era mai stata così lontana. "Steph?", la chiamò debolmente Caroline. Stephanie girò la testa verso la sorella. "A cosa pensi?". Stephanie rifletté qualche secondo, poi disse, "Penso che ho tanta voglia di una sigaretta". Il respiro di Caroline uscì dalle sue labbra tremolando. Quelle due erano come il giorno e la notte: Caroline era bionda naturale e aveva dei brillanti occhi verdi pieni di vita, mentre Stephanie era tinta di nero, ma aveva gli stessi occhi della gemella. Solo più spenti e cupi. Caroline era da sempre andata bene in tutte le attività che decideva di intraprendere, era sempre stata forte ed aveva perfino fatto carriera nella vita. Era diventata nel giro di pochissimo tempo una famosa attrice, ma facendo carriera aveva dovuto abbandonare Stephanie ad una vita con la madre drogata. Avevano entrambe compiuto da poco 18 anni, ma Stephanie non riusciva ad evadere da quello stile di vita. O forse non voleva. "Perché non ti trasferisci con me?", chiese nuovamente. Era da mesi che le proponeva soluzioni di ogni tipo, ma la sorella rifiutava tutte le volte. "Stai ben, così, allora?", domandò esasperata. Stephanie le sorrise debolmente, "No". "Non riesco a capirti! Cazzo, vieni con me Stephanie...ti prego". "Sì, come no. Immagino già l'articolo di prima pagina 'Caroline Johnson e la sorella 'mancato suicidio' insieme!' No, grazie". Caroline si alzò di scatto, "Cosa te ne importa, Stephanie?! Lo sai quanta bellezza c'è fuori dalla depressione che ti circonda?". L'espressione di Stephanie cambiò, si alzò in piedi e si posizionò di fronte alla sorella gemella: identiche, ma riflesse in uno strano specchio distorto. "Non mi interessa. Voglio solo che finisca! Lasciami morire!". Caroline la abbracciò con uno slancio, "Non lo farò mai. Io ti salverò. Troverò un modo". Dopodiché la fece stendere di nuovo sul lettino. "Per prima cosa abiterai con me. E ti affiancherò un infermiere che ti tenga d'occhio, o qualcosa del genere". Lo sguardo di Stephanie bruciava di rabbia ed astio. "Niente storie. Preparo le valigie e partiamo non appena ti sarai ripresa". * SPAZIO AUTRICE* E' la prima fanficton che pubblico quindi non siate crudeli hahahahah
   
 
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