Mezzi di trasporto
Un miraggio?
Una figura mitologica?
Oppure una leggenda metropolitana?
Partiamo con il dire che non in tutta Italia, la situazione dei mezzi di trasporto sia impeccabile.Un miraggio?
Una figura mitologica?
Oppure una leggenda metropolitana?
O meglio, questo è quello che penso, e che so.
Io sono del sud, e qui la situazione non è delle migliori.
Insomma, voi pensereste che io sia una persona che si lamenti, quando ci sono certe persone che sono ridotte peggio di noi anime candide, ma aspettare un'ora nell'attesa disperata che il pullman arrivi...Non vi pare eccessivo?
Detesto quando sono le sette e quaranta e magari tu sei ancora tra veglia e sonno, dopo aver superato tutti i test mattutini di tua madre con i suoi:"Che materie hai oggi?", "E quando esci?", "Cosa vuoi per pranzo?" ormai, la mattina scendo dal letto con una capriola che nemmeno il più bravo degli atleti, e mettendomi subito sull'attenti, mi porto le cuffiette alle orecchie "Quanto tempo ho per rispondere? E la cifra in palio?"...
Potrei sicuramente vincere con dimistichezza uno di questi programmi in TV.
Tralasciando i giochi a premio di mia madre, dopo aver ascoltato le sue mille raccomandazioni, in modo esasperato la saluti con lo zaino sulle spalle e le cuffiette nelle orecchie per evitare di sentire ancora i suoi "Mi raccomando, gli sconosciuti, mi raccomando fai attenzione ai mostri..." e così via, inizi a dirigerti, o meglio a trascinarti giù per le scale ancora a mo di zombie fino a quando non giungerai alla prima fermata più vicina.
Una delle cose più intelligenti che abbiano mai inventato?
Il tabellone della programmazione dei pullman...senza orario!
Ancora mezzi arcaici, siamo nel ventunesimo secolo, e questi continuano a non mettere un tabellone che indichi anche l'orario della partenza e dell'arrivo degli autobus.
Yeahhh!
Così tu sei lì, sotto la fermata ad invecchiare mentre i tuoi compagni si diplomano, come ForrestGump, con il quaderno di greco tra le mani che ripeti, e la gente che ti guarda come a dire "Alieno?".
Poi, verso le sette e cinquanta che il pullman non è ancora arrivato, inizi ad andare nel panico più assoluto, e ad imprecare in tutte le lingue che conosci, anche quelle "morte".
E nel mentre che ti disperi cantando "La fine" di Tiziano Ferro poichè pensi già alla fine che farai quando il preside ti vedrà arrivare in ritardo, ecco che da lontano un pallino arancione si avvicina, inizialmente l'immagine è sfocata, ma a poco a poco, diventa sempre più nitida fino a che..."Pullman!!!!!".
E ti commuovi, e tu e gli altri viaggiatori aprite anche lo Champagne sotto la fermata nel vano tentativo di pensare ad altro, e non al ritardo madornale che stai per commettere.
Ed ecco una routine giornaliera.
Questo è quanto. Non è un semplice tragitto nel pullman, è un viaggio avventuroso.