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Autore: Robigna88    24/06/2016    0 recensioni
Allison Morgan credeva di essersi lasciata alle spalle gli Originali con i loro drammi, i loro segreti e quel sempre e per sempre in nome del quale avrebbero fatto qualunque cosa. Sono suoi amici e vuole loro bene ma ha già abbastanza problemi e nemici di cui occuparsi e non vuole avere a che fare anche con quelli dei Mikaelson. Questo fino a quando Rebekah non la chiama in cerca di un aiuto per trovare un posto sicuro per lei e la piccola Hope e orde di cacciatori sono pronti a raggiungere New Orleans in seguito a strani avvenimenti che hanno attirato la loro attenzione. Allison si sente in dovere di avvertire Klaus ed Elijah; solo avvertirli e niente di più. Una volta arrivata nella città del Quartiere Francese però, tutto cambia e lei viene risucchiata dai loro problemi, come già le era successo in passato. Decide quindi di rimanere per un po'. Nel frattempo, in Kansas, Dean e Sam Winchester, avvertito il tumulto tra i cacciatori decidono di partire per New Orleans ed indagare senza sapere però che quel caso-non caso li condurrà dritti dalla loro amica cacciatrice e dai suoi strani amici.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NDA: Buona lettura. I commenti sono sempre ben accetti :D

bwg

2.

IL CASO

 

 

 

 

 

Dannazione a lei! Sapeva che sarebbe andata a finire così, lo aveva saputo nel momento preciso in cui si era messa a guidare da Baton Rouge fino a New Orleans e guardandosi intorno, in quella squallida camera di motel, si accorse che oramai era troppo tardi. Si era lasciata di nuovo coinvolgere dai drammi della famiglia Mikaelson anche se le intenzioni erano quelle di starne il più lontano possibile.

Si era rifugiata in quella stanza oramai da tre settimane, nessuno si era accorto di lei e le stava bene così. Sperava che continuasse a andare in quel modo e soprattutto sperava che né Dylan né altri cacciatori si sarebbero fatti vivi. Se non fosse successo la situazione sarebbe stata nuovamente sotto controllo e forse lei sarebbe riuscita a lasciare la città e a mettersi alle spalle tutto quanto.

Rebekah si sarebbe occupata di Hope fino al momento in cui avrebbe potuto riportarla a casa, Klaus si sarebbe occupato di uccidere chiunque avesse deciso di mettersi tra i piedi ed Elijah… Elijah si sarebbe occupato di Hayley. O almeno così le era parso di intuire quando li aveva visti interagire, quando aveva visto il modo in cui lui la guardava e lo sguardo con cui lei ricambiava.

Scosse il capo scuotendo via il pensiero e afferrò il suo cellulare che aveva preso a vibrare poggiato sul tavolo dall’altro lato della stanza. “Pronto” rispose. Dall’altro capo del telefono sentì la voce di Roger Miller arrivare sicura e allegra. Strano, pensò, visto che tipo era.

Quando lo aveva incontrato quasi due mesi prima, per cercare di avviare quel progetto che le stava tanto a cuore, aveva incontrato un uomo basso e tarchiato, con dei baffi e pochi capelli rimasti sul capo. Un tipo cupo e scontroso che aveva fatto un sorriso solo quando lei gli aveva offerto una bella somma di denaro in cambio di una piccola cosa che per lei però aveva un grande valore.

Da quello che le stava dicendo in quel momento al telefono però, l’effetto di quel sostanzioso assegno era già passato. O almeno così sembrava.

“Posso alzare la mia offerta” disse. “Sono certa che troveremo un nuovo accordo.”

Altre parole senza alcun senso per lei, ma che un senso per il signor Miller lo avevano.

“Non ho mancato tutti gli incontri stabiliti perché… sì, capisco. Va bene, la ringrazio comunque” Allison riattaccò e deglutendo a vuoto ripoggiò il cellulare sul tavolo. “Mi dispiace mamma, ci ho provato.”

Sobbalzò quando bussarono alla porta e con la fronte corrucciata aprì. Davanti si ritrovò Elijah. Abbozzò un sorriso e si schiarì la voce. “Elijah… come mi hai trovata?”

Lui accarezzò con le dita di una mano lo stipite polveroso della porta, poi la guardò con un sorriso. “Ti conosco abbastanza bene da sapere come trovarti anche quando non vuoi essere trovata.”

Allison rise. “Non dire sciocchezze Mikaelson” gli disse. “Se avessi voluto nascondermi non mi avresti mai trovata.”

“Stai forse cercando di dirmi che volevi essere trovata?”

“No. Ma nemmeno il contrario” la donna si inumidì le labbra. “Cosa vuoi?”

“Vorrei sapere perché te ne stai qui, in questa squallida e polverosa camera di motel, mentre alla tenuta ci sono tante camere belle e confortevoli nelle quali potresti stare.”

“Lasciami pensare” Allison si poggiò con la spalla allo stipite che Elijah aveva accarezzato poco prima. “Uno squallido e polveroso motel oppure una gigantesca e lussuosa villa in cui si consumano drammi amorosi e tragedie familiari” sembrò rifletterci e lo fece picchiettandosi un dito sul mento. “Credo che rimarrò qui, ma grazie dell’offerta.”

Elijah accennò una risata che fece sorridere anche lei, poi parlò. “Va tutto bene?”

“Sì, mi sono trattenuta un po’ più del previsto solo per essere certa che altri cacciatori non si facciano vivi ma conto di tornarmene a casa entro la fine della settimana.”

“Non mi riferivo a quello” l’Originale scosse il capo. “Voglio sapere se tu stai bene.”

“Certo, perché me lo chiedi?”

“C’è tristezza nei tuoi occhi” le sussurrò Elijah. “Non mi piace quando le tue belle iridi nocciola sono velate come sono adesso.”

Allison abbassò lo sguardo per un attimo, quando lo rialzò si rimise dritta e tirò fuori dalla tasca posteriore dei jeans un foglio di carta ripiegato in quattro. “Avevo davvero alcuni affari personali di cui occuparmi a Baton Rouge” gli disse porgendoglielo.

Il vampiro lo afferrò e lo aprì rivelando la foto di un edificio antico dalla facciata verde e rovinata. Tutto intorno un bel giardino. “Che posto è?”

“È una vecchia scuola privata di musica, si trova nella periferia di Baton Rouge e mia madre ci ha insegnato per due anni quando ne aveva più o meno venti, subito dopo aver preso il diploma al conservatorio” raccontò. “Circa due mesi fa ho ricevuto – o meglio, Alice Rosenberg, mia madre – ha ricevuto una scatola con alcune cose che aveva lasciato lì quando se ne era andata. C’era una lettera in cui la ringraziavano per aver fatto parte dell’accademia e per aver lasciato qualcosa di lei. Le dicevano anche che stavano per chiudere perché nel corso degli anni c’erano stati diversi problemi economici che li avevano portati ad un punto di non ritorno” Allison gli fece cenno di entrare ed Elijah lo fece. Insieme presero posto al tavolo nella stanza. E lì lei riprese il suo racconto. “Dopo aver contattato il direttore, che è anche proprietario dell’edificio, ho chiesto al mio avvocato di fare qualche ricerca ed è saltato fuori che stava per vendere ad una multinazionale che avrebbe raso la scuola al suolo al fine di costruirci un parcheggio per un centro commerciale che avrebbe aperto lì vicino.”

“E così hai fatto un’offerta per acquistare la scuola” Elijah poggiò le mani sul tavolo senza però lasciare la foto.

Lei annuì. “Sì ma il signor Miller, il proprietario, ha richiesto un po’ di persuasione prima di prendere in considerazione anche solo l’idea di accettare una mia offerta.”

“Lasciami indovinare” le disse lui accavallando la gamba. “L’offerta della multinazionale era parecchio più alta della tua?”

“Esatto” Allison si schiarì la voce. “Ad ogni modo, sembrava che stessi per convincerlo o almeno lo credevo fino ad oggi, quando mi ha telefonato per farmi sapere che ha preso la sua decisione e che venderà all’altro acquirente. Ho detto che avrei alzato la mia offerta, per quanto possibile, mi ha risposto che non è solo una questione di soldi. Visto che ha saltato le ultime quattro riunioni mi viene da pensare che non le importi più di tanto e se devo scegliere tra due acquirenti a cui non importa nulla scelgo quello con più soldi, mi ha detto proprio così.”

“Questo tizio è uno sciocco” il vampiro fece un grosso respiro, turbato da un sospetto.

“Sciocco o no è lui che decide, e ha deciso. Sai, tutti onorano la memoria di mio padre; il brillante medico che ha salvato molte vite. L’uomo che non perdeva occasione per fare del bene. Molti tendono a dimenticare che dietro quel grande uomo c’era una donna ancora più grande. Mio padre amava moltissimo mia madre ma le faceva ombra senza volerlo. Desideravo solo darle un po’ della luce che merita.”

“Perché hai saltato le ultime quattro riunioni?”

“Perché ero qui ad accertarmi che nessuno vi desse fastidio” rispose lei guardandolo. “State attraversando un momento difficile, non volevo che anche un’orda annoiata e presuntuosa di cacciatori vi importunasse.”

Elijah piegò il capo per guardarla. “Allison, io…”

“Non c’è bisogno che tu dica niente Elijah” Allison gli sorrise. “Ad ogni modo, rimarrò fino alla fine della settimana, poi credo che me ne tornerò a casa.”

L’Originale rimase in silenzio, incapace di trovare le parole giuste, infine si schiarì la voce e le porse il foglio. Ma la cacciatrice scosse il capo.

“Tienilo pure” gli disse. “Alla villa avete un camino. Buttalo tra le fiamme” si alzò e afferrò una giacca e la borsa. “Ho bisogno di prendere una boccata d’aria, mi fai compagnia?”

Elijah stava per dirle che sì, l’avrebbe volentieri accompagnata. Ma il suo cellulare squillò e sullo schermo comparve il numero di Hayley. “Non posso” disse scuotendo il capo. “Magari un’altra volta.”

Allison piegò le labbra in un mezzo sorriso. “Magari un’altra volta” gli fece eco.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Lebanon, Kansas

 

“Chi era al telefono?” Dean mangiò l’ultimo boccone di hamburger e si mise a sedere di fronte a suo fratello. “Hai una faccia terribile.”

“Era Miles Brown” rispose Sam. “Te lo ricordi?”

“Quel tizio dai capelli rossi che una volta ci ha quasi fatto uccidere durante una caccia? Come potrei dimenticarlo?”

“Sì beh a quanto pare c’è molto tumulto tra i cacciatori. Pare che stiano accadendo cose strane.”

“Strane? Un po’ troppo generico per la vita che facciamo, non credi Sammy?”

L’altro scosse il capo chiudendo lo schermo del portatile. “Angel Sanborra è morto. E Dylan Nesh si trova in ospedale a seguito di un attacco che è stato catalogato come attacco animale. Non si sa cosa gli sia successo. Pare che si trovasse a New Orleans alla ricerca della cosa che ha ucciso Angel. Ma è stato ritrovato privo di sensi a Baton Rouge.”

“Angel Sanborra” Dean annuì bevendo un sorso della sua birra. “Mentirei se dicessi di essere sorpreso che sia morto. So che è terribile da dire ma credo sia durato anche troppo.”

Suo fratello gli riservò uno sguardo perplesso, poi sospirò. “Ad ogni modo, Miles sta radunando alcuni cacciatori per andare a New Orleans. Mi ha chiesto di unirci a loro.”

“Nah!” esclamò il maggiore dei Winchester. “Abbiamo cose più importanti di cui occuparci.”

“Non ho ancora finito” gli fece sapere Sam. “Quando Nesh ha ripreso conoscenza dopo quasi tre settimane di coma, ha telefonato a Brown per chiedere aiuto e ha detto di non ricordare molto di ciò che è accaduto, quasi niente a dire il vero. Niente eccetto una cosa.”

“Cosa?”

“A New Orleans ha incontrato qualcuno, un cacciatore. Anzi, una cacciatrice.”

Dean rimase con la bottiglia a mezz’aria. “Lasciami indovinare; Allison.”

Sam annuì. “Esatto. Le ho parlato ieri, ha detto che va tutto bene ma non mi ha detto nulla su New Orleans o su stranezze che stanno accadendo lì.”

“Miles e compagni sono degli idioti, non mi stupirei se non ci fosse niente di soprannaturale anche se loro sostengono il contrario.”

“Nemmeno io, ma ho fatto qualche ricerca e ci sono decine di denunce di scomparsa a New Orleans. Tutte dell’ultimo mese e mezzo più o meno.”

Dean arricciò la bocca. “Se c’è davvero un caso così grosso di cui Allison non ci ha detto nulla c’è solo una spiegazione; sta provando a proteggere qualcuno.”

“E se pensi a qualcuno che Allison vorrebbe proteggere e a New Orleans cosa ti viene in mente, Dean?”

L’altro sembrò rifletterci per un istante, poi sospirò. “Dannata famiglia Mikaelson!” esclamò guardando suo fratello.

   
 
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