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Autore: Le sclerate per caso    24/06/2016    3 recensioni
| Scritta a quattro mani da Taccy01 ed Eris | Rating arancio scuro (?) - yaoi | Gil/Vincent, Gil/Oz, Oz/Elliot, Elliot/Leo | Altamente non-sense |
Ada decide finalmente di confessare i propri sentimenti all'amato, ma un fratello impiccione, uno psicopatico, una testa d'alghe, un pianista che ruba spartiti altrui e un occhialuto ed ossessivo lettore manderanno in fumo i suoi piani.
"Gil intanto lo scrutava, preoccupato dal suo sguardo: ora, oltre alla luce folle, nei suoi occhi lampeggiava desiderio.
Vince pensò a cosa fare: sarebbe stato corretto baciare il fratellone? Gli bastò guardare ancora una volta quelle labbra per decidere: in fondo, gli doveva pur dimostrare il suo amore in qualche modo, no?"
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Elliot Nightray, Gilbert Nightray, Leo Baskerville, Oz Vessalius, Vincent Nightray
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Darkness falls, I'm calling for the dawn

Prologo - golden and red eyes are watching you -




Era un giorno qualunque e Ada Vessalius attendeva su una panchina, presto sarebbe stata raggiunta da Vincent Nightray.
Come intravide la figura slanciata del ventitreenne, ebbe un sussulto.
Il cuore cominciò a pulsare furiosamente in petto e avvertì le guance imporporarsi al solo incrociare lo sguardo bicromatico del biondo. Egli le sorrise con uno di quei suoi sorrisi benevoli e falsi; la giovane donna ricambiò timidamente e subito dopo abbassò lo sguardo, imbarazzata. Che fosse ora di rivelargli i suoi sentimenti? E magari essere ricambiata, come avveniva spesso nelle sue fantasie.
<< Buongiorno, Vincent-sama >> mormorò, mentre le guance assumevano nuovamente una sfumatura purpurea.
Nightray la scrutò per qualche attimo con un'espressione indecifrabile in volto, per poi ricambiare il saluto con un placido "Ada-sama".
<< Vincent-sama >> lo chiamò poi la bionda, non distogliendo lo sguardo dalle proprie mani candide << Ho bisogno di parlare con voi >> .
L'uomo dai capelli biondi le rivolse un'occhiata gelida - facendo così scuotere la giovane in un sussulto -, attendendo che parlasse. 
Lei esitò diversi attimi, per poi schiudere le labbra in un mormorio: << Voi... siete importante >>.
Vincent la scrutò, la ferì con quello sguardo vitreo, con quegli occhi colmi di vuoto.
La bionda strinse le labbra rosse, un dolore premente al petto.
<< Voi siete importante per me >> era solo un breve momento di coraggio, dopo qualche secondo sarebbe ritornata la vigliacca di sempre.
L'uomo la trafisse con gli occhi bicromatici, uno colorato d'oro lucente e l'altro scarlatto come il sangue che poche volte aveva visto.
<< Non provo lo stesso >> freddo e tagliente, un colpo al cuore di Ada << Mi dispiace >> e non le sembrava affatto vero. Quell'uomo non poteva davvero dispiacersi, non per lei, perlomeno. Quella frase era falsa e distaccata, così come quei sorrisi che, purtroppo, l'avevano invaghita. Se lo sarebbe dovuto aspettare, ma, forse, era solamente masochista.
<< A voi importa solo di Gilbert-san, vero?>> faceva male, terribilmente male ammettere a sé stessa quell'ipotesi veritiera. Rammentava quando quel calore al cuore era provocato dagli occhi ambrati dello stesso fratello di Vincent, quando, dopo la scomparsa e presunta morte di Oz, il loro rapporto si era trasformato in un attaccamento morboso, solamente per sentirti meno soli al mondo. Come tutto era giunto, era poi gradatamente svanito; una semplice cotta che l'aveva accompagnata sin dall'infanzia.
Poi lo vide, quel sorriso cattivo e beffardo, che raramente aveva notato sul bel viso del minore dei due fratelli Nightray, di cui eppure immaginava spesso l'esistenza.
<< Ti credevo più stupida >>
Un sussulto; Ada si issò sulle gambe snelle e si mise traballante in piedi, colpita profondamente nell'animo, offesa dalla stessa persona che tanto adorava.

D'improvviso una terza persona si unì al dibattito, preoccupato nel vedere la giovane Ada soffrire.
Oz - e da dove era sbucato? - le si avvicinò nello stesso istante in cui lei scoppiava a piangere e si voltò adirato verso Vincent:
<< Che cosa le hai fatto? >>.
Vincent gli rivolse un sorriso falso:
<< Le ho solo detto la verità. Ma a quanto pare la debolezza è una dote di famiglia >>.
Oz lo guardò furioso: quant'era, in quel momento, il suo desiderio di chiudere uno dei suoi occhi eterocromi per sempre con un pugno?
Ma non poteva farlo perché avrebbe fatto soffrire ancora Ada.
E nell'istante stesso in cui lei corse via, lui si allontanò: doveva parlare con qualcuno per sbollire la rabbia.


·٠•● Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ ●•٠·
 

Gilbert sedeva in una delle numerose stanze di Pandora quando vide suo fratello poggiarsi allo stipite della porta.
<< Nii-san! >> esclamò il biondo, mostrando il solito sorriso sincero ma sinistro, il quale era riservato esclusivamente al corvino.
<< Vince >> replicò il moro osservandolo stupito: era abituato alle incursioni a sorpresa del fratello, ma era raro vederlo così… euforico << che è successo, Vince? >>.
Vincent esitò, l’espressione improvvisamente vacua che fece rabbrividire il maggiore. << Il tuo caro Bocchan mi ha insultato >> miagolò poi, arricciando le labbra in una smorfia.
Gil lo guardò sorpreso: Oz non era di certo il tipo da insultare le persone a caso! Ma… perché Vince avrebbe dovuto mentire? Mentire a lui, che era il suo amato fratello?
<< Che ti ha detto…? >> mormorò con un fil di voce, quasi istupidito.
<< Un sacco di cose orribili. E solo perché ho detto a sua sorella di non essere innamorato di lei >>.
Il corvino lo rimirò distante, non concependo l’idea che quel ragazzino così mite potesse realmente dir qualcosa di crudele verso qualcuno… verso suo fratello, poi. Oz non poteva davvero aver fatto un torto simile ad entrambi.
<< Avrai frainteso… >>.
<< Lo spererei >> asserì il minore, scrollando le spalle << ma credimi quando ti dico che il suo tono lasciava intendere ben altro>> .
Gil lo scrutò in silenzio, cercando nei suoi occhi cremisi e dorati la verità, ma non vi trovò altro che una luce di follia, come sempre.
<< Gil? Sei pensieroso? Forse non mi credi? >> il biondo assunse una maschera di delusione e tristezza, convincendo finalmente il maggiore dei Nightray.
In fondo Vincent era suo fratello, si doveva fidare di lui. Glielo doveva per tutte quelle volte in cui aveva pensato di abbandonarlo al suo destino.
<< No, no, certo che ti credo. Mi fido di te >> si affrettò a rispondere Gil.
Vince abbozzò un sorriso e si buttò tra le braccia del maggiore, fingendosi subito dopo disperato, singhiozzando come preda di un atroce pianto.
Gilbert, sorpreso, lo strinse a sé, cercando di consolarlo.
Vincent improvvisamente alzò il viso verso il maggiore, il quale, con inquietudine, notò una lacrima imperlare le ciglia dell’occhio dorato dell’altro.
Allora il corvino si affrettò a catturarla con un dito, volendo impedire al minore di piangere. Nel farlo si avvicinò un poco e Vince si trovò ad osservare le labbra rosee del fratello, che da sempre aveva trovato altamente invitanti.
 
Gil intanto lo scrutava, preoccupato dall suo sguardo: ora, oltre alla luce folle, nei suoi occhi lampeggiava desiderio.

Vince pensò a cosa fare: sarebbe stato corretto baciare il fratellone? Gli bastò guardare ancora una volta quelle labbra per decidere: in fondo, gli doveva pur dimostrare il suo amore in qualche modo, no?







Angolo delle autrici yaoiste:
Ciao! Siamo Fra e Naru - rispettivamente Taccy01 ed Eris. E' la prima fiction che scriviamo a proposito di questo fandom, nonché la nostra prima collaborazione.
Siamo entrambe patite dello yaoi e dalla prima pagina di questo manga ci siamo innamorate della coppia Gil/Oz (piccolo appunto: se mai qualcuno recensirà, si prega di non fare nessun accenno al finale o simili, dato che Fra non ha ancora finito di leggere), ma l'amore ossessivo di Vincent ha fatto sì che si accendesse in noi la passione per l'incesto e quindi eccoci qua.
Speriamo che vi piaccia e che venga seguita da molti, dato che, come precedentemente detto, è la nostra prima fiction insieme - e scriversi spezzoni di storia su whatsapp non è esattamente un gioco da ragazzi (per Naru poi che l'ha ricopiato tutto sul pc, ecco).
E quindi niente, speriamo in un minuscolo commento.
Hasta luego!

- Fra e Naru (Fraru (?))

Ps. di Fra: Naru è mia.
Ps. di Naru: Fra è mia e a guai chi la tocca - e da notare l'entrata casuale di Oz, sì.
   
 
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