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Autore: stimu    25/06/2016    2 recensioni
cosa voleva il nonno di takishima da me?sa per caso del mio segreto,eppure non avevo ancora rivelato a nessuno.
nemmeno a Kei.
mi sento una grossa stretta al cuore,forse era giunto il momento tanto atteso.
erano l'ultimi giorni della Special A,perche da li in poi le loro strade si sarebbero divise per sempre.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Akira rimase senza parole ma allo stesso di tempo era felicissima che avessero trovato la sua adorata Hikari. -Tadashi!dobbiamo partire subito- non fece in tempo a girarsi che i dolcetti che aveva preparato con tanto amore erano già stati mangiati tutti. -sei il solito ingordo!!-gli disse tirandogli una padellata sulla testa,ma ormai lui era abituato ai suoi maltrattamenti che si sposto in tempo. -che c’è avevo fame!- gli rispose con ancora in bocca il dolcetto che aveva fatto. -ti rendi conto chi mi ha appena telefona nato?- lui in risposta fece cenno di non sapere chi fosse. -era Kei!sa dov’è Hikari. E ci ha chiesto di andarci a parlare.-lui mi guardo stupito –scusami ma perche dobbiamo andarci?forse non e meglio che gli parli lui prima di noi?- la sua domanda non faceva una piega. -infatti e quello che ho pensato anch’io ma lui mi ha detto che doveva fare una cosa prima.- gli dissi lasciandoci perplessi alla mia risposta. -io sento puzza di guai,anzi ne sono certo credo che ci sia lo zampino del nonno di Kei in tutto questo non trovi?- il ragionamento di Tadashi non faceva una piega. Eliminare Hikari era l’unico modo per lui di riprendersi Kei a Londra,ma non spiegava il fatto perche la loro amica aveva ceduto cosi facilmente,non ne era il tipo che si arrendeva facilmente. -perche non rispondi Akira?- lo guardai dritto nei suoi grandi occhioni castani,era l’unica persona che era in grado di rassicurala quando si sentiva persa. -credo che tu abbia ragione. Ma ciò non spiega perche abbia accettato.-conclusi in fine -allora che aspettiamo?- lo guardai sconcertata,lui era sempre pronto a seguirla ovunque,anche se lei la maggior parte delle volte lo picchiava perche rubava quello che preparava lei lo amava veramente tanto. -direi proprio di si. Tadashi –lascio un minuto di silenzio –ti amo- Mi stavo assaporando un buon the in una caffetteria quando la piccola Helena si sveglio. -yei tesoro ti sei svegliata dormigliona- le accarezzo le sue guance morbide e vellutate che erano delicate e profumate come le pesche. Quando senti il cellulare suonare. -pronto?- dissi non sapendo il numero che mi aveva appena chiamato -Hikari,sono Aoi. Abbiamo un problema,se ci tieni alla bambina devi tornare a casa subito e preparare i bagagli. io sto arrivando li- non mi lascio nemmeno il tempo di contro battere che mise giù il telefono. Lascio i soldi sul tavolino e prendo tutte le mie cose mi dirigo all’uscita dove tre volti familiari mi bloccarono all’uscita. Ero senza parole,non potevo credere che proprio davanti a me c’erano Jun,Megumi e Yahiro. -non ti lasceremmo scappare questa volta- mi disse Jun,non si sarebbe mai aspettata una cosa simile da parte sua. Lo ricordava come un eterno fanciullo buono con tutti,ma la persona che si trova davanti a lei adesso era determinato a non lasciarla passare. Si aspettava un atteggiamento simile da parte da Yahiro ma non da Jun. Forse in questi mesi i suoi amici erano cambiati. -tu non sai quanto abbiamo sofferto quando sei sparita!- questa era la voce di Mangumi,cosi bassa e triste,la si sentiva parlare solo in rare occasioni e raramente,le sue lacrime di fecero stringere il cuore. Li aveva fatti soffrire. -mi dispiace,ma io devo proprio andare- avevo le lacrime ai occhi,ma non potevo rimanere se solo sapessero quello che gli avrebbero fatto. Forse si renderebbero conto che non avrebbero dovuto intervenire,ma lei non poteva spiegare doveva solamente scappare. Quando Kei si trovo nell’ufficio del nonno con lui davanti a se,seduto sulla sua scrivania,che mi scrutava per scoprire come mai il suo caro nipotino entro in quel modo nella stanza. Gli urlai -dimmi almeno il suo nome!- lui si tiro su in piedi sapendo benissimo a chi mi stessi riferendo. Lui si volto a guardare la finestra,come se fosse alla ricerca di qualche motivazione plausibile da dirgli. - l’ho fatto per te. Non sei pronto a essere padre alla tua età. E poi hai ancora una carriera davanti a te- -IO TI HO CHIESTO COME SI CHIAMA!- non mi importava delle sue scuse e di qualche motivazione plausibile del suo comportamento. Voleva sapere il nome di sua figlia. -si chiama Helena - mi rispose con un filo di voce - e se vuoi saperlo e uguale alla madre. A parte per i colori dei occhi,quello ha preso da te- non avevo più bisogno di sapere altro da lui,faccio per uscire. -Kei… non ti permetterò di rovinarti la vita per tali sciocchezze- sentendo quelle parole piombai di fronte a suo nonno. Sentivo la rabbia crescermi dentro,strinsi i pugni fino a farle diventare bianche dalla forza che ci stavo mettendo nel tenerle serrate. -azzardati a toccarle e ti giuro che la prossima volta non mi risparmierò nel trattenermi- la sua voce era fredda e distaccata,sapeva benissimo di aver messo in allerta suo nonno. Fornendoli su un piatto d’argento l’opportunità di rovinarlo,ma non aveva importanza. C’era solo una cosa che in questo preciso momento gli importava più di ogni altra cosa,ed era riavere vicino la sua amata Hikari e la loro bambina. -non posso venire con voi!-gli urlai contro a pieni polmoni. Anche la piccola Helena aveva iniziato a piangere,come se avesse capito la mia disperazione. -noi ti possiamo dare una mano!-mi disse Yakiho -No,nessuno può aiutarmi!-chinai la testa in segno di sconfitta. Non ero mai stata una che si arrendeva facilmente,anzi ero decisamente ottusa a quel riguardo. Ma non potevo permettere che succedesse qualcosa alla mia piccolina,era l’unica cosa che mi era rimasta. Tutto il mio mondo girava attorno a lei,adesso. E non aveva importanza se lei soffrisse e che venisse calpestata nell’orgoglio di aver ceduto a un tale ricatto,la sua priorità era un'altra adesso. -voi non capite!non riguarda più me!io adesso devo prendermi cura della mia bambina,e non sarete di certo voi a impedirmelo!- presi la piccolina in braccio,pronta a scappare da quella situazione frustrante. Mi lanciai sopra di loro correndo come una pazza,con la piccola imbraccio,che nel frattempo mi guardava incuriosita. Sentivo le loro voci che mi chiamavano in lontananza di fermarmi,ma non potevo farlo,il mio cuore batteva talmente forte che gli sembrava che da li a poco sarebbe potuto uscirle dal petto. -Maledizione sta scappando!-Yahiro era fuori di se,non aveva mai capito come quella ragazza potesse essere cosi stupida. Non erano mai stati realmente amici ma pure lei lo aveva aiutato varie volte ad accertarsi e a comprendere i suoi sentimenti. Guardo la mia piccola Mengumi in lacrime,mi si strinse il cuore. Odiava vederla piangere,lei che aveva un cuore cosi dolce e gentile che si preoccupava sempre del bene dei altri. La stringo forte a me per consolarla. -Non ti preoccupare l’abbiamo trovata una volta. la troveremmo anche la seconda- la assicuro, lasciando che lei si rimprendesse dal pianto. I suoi occhi violacei erano opachi dal pianto e il suo piccolo visino era rigato da profonde lacrime. Tiro fuori il telefono pronto a chiamare Kei, e fare rapporto. Quando mi trovai una chiamata persa di una mia vecchia conoscenza. Era di Aoi. Faccio per richiamare quando lui stesso mi richiamo. -si pronto?- chiesi allontanando un pò dai due gemelli,non volevo che loro capissero con chi stavo parlando. E soprattutto avevo bisogno di tutta la concentrazione possibile senza distrazioni per accogliere il meglio di quella inattesa chiamata. -salve signor Saiga,avrei bisogno di un favore da parte sua- -ma certo, dimmi pure. Non potrei mai lasciare qualcuno in difficoltà,soprattutto se un amico come te- gli rispondo,ritornando il vecchio me stesso in quelle parole. -avrei bisogno che lei mi ospitasse per qualche giorno nella sua villa poco fuori da New York- -ma certo, avviserò i miei domestici del tuo arrivo. non ti preoccupare puoi rimanere tutto il tempo che vuoi.- Quando terminai la chiamata ritornai a guardare i due gemelli,ancora disperati dall’accaduto. Mi avvicino a loro ‘come vi ho già detto prima trovata una volta possiamo trovarla anche la seconda colta.-dissi in fine facendo concentrare i loro sguardi su di me. -che cosa vorresti intendere?-mi chiese in fine Jun, facendo smettere di piangere sua sorella. -che so dove la porteranno. Tutto qui. Ma adesso abbiamo cose più importanti da pensare- -Tadashi- chiesi svegliandolo dal sonno. -si Akira?- mi guardava come solo lui sapeva fare ,nel suo sguardo certa tanta dolcezza da farmi sciogliere. -sono preoccupata,io sono sempre preoccupata quando si tratta di Hikari.- gli confesso -perche gli vuoi bene. E fra poche ore la vedrai.-mi rispose accarezzandomi la mano dolcemente. Il loro rapporto era un continuo su e giù,come della montagne russe,cerano momenti che lei stessa lo avrebbe ucciso con le sue mani ma altre volte non riusciva a non apprezzare la sua gentilezza. -ho ricevuto notizie dai altri che sono li,e hanno detto che sanno dove trovarla. E poi lo sai che abbiamo dalla nostra parte Yahiro che è sempre ben informato su tutto!- mi disse con il suo sorriso migliore che mi faceva sciogliere. Ormai era da parecchio che stavano insieme ma lui aveva sempre avuto quell’effetto su di lei. Era come se riuscisse a leggergli l’anima. -non so proprio come farei senza di te. Lo sai?- gli risposi girandomi verso di lui,notando che stava già mangiando le ciambelle che avevo preparato prima di partire. Sento la rabbia crescermi,come era possibile che passasse da un momento romantico a ingozzassi cosi! -TADASHI!!- urlai a pieni polmoni facendo tremare l’aereo. -scusami Akira, ma non picchiarmi per favore! Lo sai che quando sono agitato continuo a mangiare!- replico mentre io avevo già iniziato a lanciarli a dosso ogni oggetto che avevo a portata di mano. -JUN! Finalmente sei tornato tesoro mio!- la voce di Sakura fece tremare i vetri del Hotel. Si era già lanciata tra le braccia del suo amato,a una velocità impressionante. -dove eravate finiti?vi ho aspettato un sacco!- ci disse rimanendo perplessa quando si accorse delle face dei due gemelli. -ma che cosa è successo per avere delle facce del genere. Sembrate due appena tornati da un funerale!- -Sakura. Abbiamo trovato Hikari- gli disse Jun con un filo di voce. Gli spiegammo tutta la storia, e del fatto che da li a poco sarebbero arrivati anche Akira,Tadaschi e Ryuu . -non vi preoccupate ragazzi ci penso io!- urlo a pieni polmoni, era entusiasta e la cosa stava facendo assai paura ai suoi amici. -comunque dobbiamo organizzarci, adesso che sappiamo dove Aoi la porterà, possiamo pensare a un piano!- Sakura si stava divertendo un sacco gli piaceva fare quelle,era nella sua natura uscire dai guai o crearne,altronde essendo nata da una famiglia molto ricca era ordine del giorno che li capitassero queste cose,al contrario del suo principino lui era molto riservato anche se da quando si sono conosciuti aveva tirato fuori un lato di se,che nessuno dei presenti si aspettava. Era diventato determinato. Ryuu non vedeva i suoi amici da mesi. Aveva infine accettato di partire in Africa in una riserva dove studiava come salvaguardare gli animali in via estinzione. Aveva accetto di buon grado quella opportunità,visto che ormai la scuola si era conclusa e i gemelli ormai erano in grado di badare a se stessi. Anche se ogni tanto si preoccupava per loro,ma era contento che loro due avessero trovato due persone che gli amavano e si prendevano cura di loro. Lui nel gruppo era quello saggio e riflessivo,che si prendeva cura dei suoi animali e di Jun e Megumi. Ogni tanto aiutava ancora il padre con il lavoro,ma nel campo sportivo non era nel suo interesse. Lui era nato per essere li in Africa,lo faceva sentire a casa come quando andava alla Special A. Ripenso alla cerimonia dei nostri diplomi. Sarebbe dovuto essere uno dei giorni più importanti e più felici della nostra vita,se solo non fosse successo che Hikari spari nel nulla. Da quel giorno pian piano ci siamo divisi prendendo strade diverse. Mi venne in mente le parole che Hikari mi disse quando per un breve tempo la Special A rimase chiusa. “l’importante che siamo tutti insieme” ecco cosa aveva detto,ma è stata lei proprio a non mantenere la sua promessa. Ero frustato e deluso dalla sua sparizione,lei era l’unica che riusciva a tenere insieme quella banda di secchioni insieme. E come si voleva dimostrare con la sua partenza, anche gli altri si persero di vista. Kei fu il primo a sparire,parti per cercala senza successo per poi infine trasferirsi definitivamente a Londra. I gemelli avevano finalmente deciso di partire con i propri compagni alla ricerca della musica,organizzandosi diverse tappe. Akira e Tadaschi avevano aperto una scuola di cucina dove lei lo rimproverava di continuo mentre lui non pensava d’altro che a mangiare. Mentre io… Sentendomi solo accettai questa proposta,non ero affatto deluso della mia scelta,anzi ero serenamente felice di curare e allevare tutti quei piccoli animaletti. Ma mi sentivo sempre come se non avessi concluso qualcosa. Quando mi arrivo la chiamata di Jun capi che cosa era quella cosa che ogni giorno mi faceva sentire incompleto. Non avevo cercato le risposte di cui il mio animo aveva bisogno. Non mi ero più soffermato a pensare,che infatti la scomparsa della sua amica fosse strano,anzi no, aveva fatto finta di niente come aveva fatto tutti loro. Ero deluso da me stesso per non aver capito che Hikari aveva bisogno dei suoi amici. Mi sentivo indegno di essere chiamato tale. Ma questa volta non avevo intenzione di fare finta di niente. Lei lo aveva sempre aiutato,anzi aveva aiutato tutti loro in diverse situazioni, tenendoci per mano senza mai arrendersi.
   
 
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