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Autore: elfanika2    26/06/2016    1 recensioni
Goku si sentiva perso. Si trovava in una stanza buia e fredda, scaraventato in un angolo, sul pavimento di pietra dura e scomoda e sentiva il dolore arrivargli fin nelle ossa, quindi intuì che gli era successo qualcosa di brutto.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Sha Gojyo, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goku si sentiva perso. Si trovava in una stanza buia e fredda, scaraventato in un angolo, sul pavimento di pietra dura e scomoda e sentiva il dolore arrivargli fin nelle ossa, quindi intuì che gli era successo qualcosa di brutto.

Adesso che si era lentamente ripreso, si guardava intorno mentre gli enormi occhi ambrati si adattavano al buio come quelli di un gatto. La stanza era vuota e molto piccola, questo, insieme al fatto che sentiva il freddo del metallo stretto ai polsi lo portò a pensare che fosse in una prigione. Non appena il pensiero gli sfiorò la mente un irrazionale panico che lo attanagliava ogni volta, al ricordo della sua prigionia sul monte Gogyo durata ben 500 anni. Scacciò via il pensiero, concentrandosi su un altro dettaglio che risultò ancora più spaventoso. Era solo. Questo stava a significare che i suoi compagni erano chissà dove. La testa gli pulsava e non riusciva a formulare pensieri di senso compiuto e lasciò che lo stordimento lo inducesse a chiudere gli occhi, rannicchiarsi sul posto e lasciarsi vincere dalla stanchezza. Il sonno fu breve e agitato, scosso da filamenti di incubi che lo avviluppavano come tentacoli di una piovra e alla fine si svegliò, di scatto, tirandosi su. Sapeva cosa era successo, ora lo ricordava.

 

Era una fredda e lunga giornata di pioggia. Il gruppo si era fermato in una piccola locanda, in un paesino remoto e sperduto che avevano impiegato giorni a raggiungere a bordo della jeep. Quando erano scesi, quasi lui e il kappa non si insultavano più. Quasi.

“ Ehi scimmia, levati dai piedi e fammi passare” disse il giovane dai capelli rossi e gli occhi dello stesso colore, che nervoso si stava fumando una sigaretta mentre aveva deciso di avviarsi verso l'ingresso della locanda, trovandosi però il tragitto sbarrato da Goku, che stava recuperando dei sacchetti della spesa dal retro della vettura mentre le prime grosse gocce di pioggia avevano iniziato a cadere.

“ Ti ho detto di non chiamarmi scimmia, pervertito di un kappa”

“ Senti, senti, hai per caso voglia di fare a botte, scimmia?”il ragazzo dai capelli rossi si era gia fatto avanti di qualche passo, avvicinandosi al giovane dagli occhi dorati che stava per rispondere, quando Hakkai si avvicinò a loro con sguardo serio, cosa alquanto strana e quei penetranti occhi di giada .

“ Su, su ragazzi non è il momento di litigare. Aiutatemi a portare su la spesa e concentratevi sul farlo il più in fretta possibile, Sanzo ci sta già aspettando di sopra” i ragazzi insolitamente avevano annuito e Goku aveva percorso le scale di corsa, incurante del suo stomaco che iniziava a borbottare, perché doveva controllare che il bonzo stesse bene.

Aprì la porta e per un attimo rimase a guardare il giovane dai capelli dorati che se ne stava in piedi davanti alla finestra, con una sigaretta accesa che si portava distrattamente alle labbra, mentre osservava la pioggia cadere copiosamente. Aveva sentito che la scimmia era entrata, ma non aveva nemmeno voglia di girarsi a guardare, sapeva che gli avrebbe dato il tormento e non aveva voglia di anticipare le sue sofferenze.

Goku intanto lo osservava, come incantato perché, sebbene Sanzo fosse accigliato il suo profilo delicato, i suoi lineamenti armoniosi e allo stesso tempo severi e austeri, erano illuminati dalla pallida luce della luna che avvolgeva morbidamente la sua figura. Gli occhi di Sanzo erano come due splendenti ametiste, lo sguardo gelido e severo che di solito li animava, aveva lasciato posto a un espressione quasi sofferente.

“ Sanzo ti senti bene?” Goku si era riscosso dal torpore in cui era caduto e guardava il bonzo con aria preoccupata.

“ Tzk” fu l'unica risposta che ricevette dal bonzo, migliore di quella che si aspettava, quindi prese coraggio e si avvicinò. Accanto al giovane dagli capelli dorati c'era un tavolino sul quale il ragazzino poggiò la busta di carta che teneva tra le braccia.

“ Ti ho portato qualcosa da mangiare, mi sembri giù e penso che dovresti riempirti la pancia con qualcosa di buono per tirarti su, con me funziona” aveva detto con un sorriso il bambino.

“ Non mi sembra di averti chiesto nulla. Smettila di trattarmi come se fossi convalescente, sto bene.” non si era nemmeno girato a guardare il bambino dagli occhi dorati che lo guardava, stupito.
“ Sanzo, ma cosa....” lo sguardo di Sanzo, freddo e impenetrabile l'aveva colpito poco prima che le quelle parole lo trafiggessero da parte a parte come una lama:
“ Vattene scimmia, sei inutile. Solo feccia, non voglio più vederti.” la voce di Sanzo era gelida e inespressiva, i suoi occhi invece avevano un aria decisamente minacciosa e anche crudele. A quel punto Goku aveva spalancato gli occhi, guardando Sanzo, prima di lasciar cadere il sacchetto, sentendo a malapena il rumore di oggetti sparsi che rotolavano fuori e correre via come un pazzo, scendendo quasi con un balzo gli scalini della locanda e dirigendosi verso l'esterno ignorando le urla di Hakkai e Gojio che lo chiamavano inutilmente, intimandolo a rientrare.

Goku sentiva il dolore trapassarlo a intervalli regolari, ogni volta che inspirava ed espirava, come se quella sensazione sgradevole e acuta volesse ricordargli che la sua sola esistenza era un crimine: “ Perchè mi tratta così, io non capisco. Che cosa ho fatto di male stavolta? Non c'era davvero bisogno che mi dicesse quelle parole, e io che volevo solo aiutarlo....” perso com'era nei suoi pensieri e concentrato nella corsa, non volendo incespicare sui propri passi a causa delle lacrime che fastidiosamente gli appannavano la vista, non aveva sentito qualcuno strisciare dietro di lui e raggiungerlo. Se ne era accorto troppo tardi quando aveva ricevuto un forte colpo alla testa e l'ultima cosa che aveva visto era il buio che lo circondava.

 

Sanzo sapeva di aver esagerato con quella stupida scimmia, ma non capiva come mai Goku continuasse ad essere autolesionista e a volersi avvicinare a lui quando fuori pioveva e lui sentiva la tempesta infuriare anche nel suo cuore, travolto da una valanga di ricordi, trai quali spiccava per primo e più vivido la morte del suo amato maestro. Per questo durante i lunghi temporali il suo umore si guastava a tal punto da essere più freddo e cinico del solito.

Sentì la porta riaprirsi poco dopo che la scimmia era scappata e guardò con la coda dell'occhio, si sentì sollevato quando vide che la figura in piedi vicino alla porta era quella di Hakkai, che di solito non lo infastidiva mai nelle lunghe e solitarie giornate di pioggia.

Stavolta però le cose sarebbero andate diversamente: “ Ho visto che Goku è scappato di nuovo da qui, aveva l'aria di un cane bastonato. Io non so esattamente a cosa tu stessi pensando Sanzo, né voglio conoscere le motivazione che ti hanno spinto a trattarlo male, ma so che Goku ci sta rimettendo. Hai lottato, abbiamo lottato, così duramente perchè le sue ferite si richiudessero. Io non voglio in alcun modo che si possano riaprire a causa di una tua distrazione.” detto questo, uscì dalla stanza senza fare rumore.

Sanzo era lievemente stupito da quelle parole, di solito il mezzo demone non si immischiava nelle faccende che riguardavano lui e la scimmia. Dovette constatare a malincuore che Hakkai non era del tutto in errore. Sapeva che ci era voluto molto perchè Goku trovasse il suo equilibrio e minarlo non avrebbe aiutato a finire la missione in fretta e a riportarlo in un luogo tranquillo.

 

Il bambino guardò fuori dalla piccola finestrella che dava sull'esterno e i suoi occhi dorati rifletterono la pallida luce del sole.

“ Il sole sta sorgendo. È sempre uno spettacolo rassicurante.” pensò. Quelle parole semplici gli provocarono una fitta di dolore. Era stato il suo sole, quello in carne ed ossa a portarlo lì, era merito di Sanzo se ora era in cella. Nonostante questo, una voce nella sua testa protestava, perché il giovane eretico non poteva essere arrabbiato con Sanzo, semplicemente non gli riusciva a provare sentimenti negativi verso la persona che lo aveva preso con se e liberato dalla prigionia. Nonostante avessero avuto dei diverbi, sperava con forza in cuor suo che il bonzo sarebbe andato a cercarlo se lui non fosse riuscito a liberarsi da solo e ce la doveva fare.

La quiete dell'alba fu interrotta da alcuni demoni che entrarono nella cella e forti delle catene che lo tenevano bloccato, iniziarono a picchiarlo con violenza mentre lui urlava: “ Dannati! Vi farò pentire di essere venuti a sfidarmi!”. Si agitava convulsamente, facendo appello a tutte le sue forze per scollarseli di dosso e trovare un modo per allontanarli, scalciando e flettendo il busto per riuscire a scappare ad alcuni dei loro colpi. Era pur sempre incatenato, però, e non riuscì a respingerli, il loro numero crebbe a dismisura finché la piccola cella non fu piena e lui non cadde di nuovo nell'incoscienza.

 

L'alba era arrivata anche nella piccola locanda. Sanzo aprì gli occhi a fatica. Dopo diverse ore passate senza dormire, rigirandosi nel letto e fissando il soffitto, era riuscito a prendere sonno. Aveva dormito si, ma i suoi sogni erano densi di minacce infauste. Fece scorrere lo sguardo sui semplici mobili all'interno della stanza e sul letto doppio su cui si era disteso a riposare. Notò subito che mancava qualcosa e quando fu abbastanza sveglio riuscì anche a dargli un nome. Goku. La scimmia non era rientrata a dormire, questo voleva dire che nella migliore delle ipotesi era andato a dormire con Gojio e Hakkai. Ma questa idea fu smentita qualche attimo dopo dagli interessati che, vestiti e svegli guardarono il bonzo, Hakkai visibilmente preoccupato, Gojio che si era acceso una sigaretta, ma la portava nervosamente alle labbra: “ Goku non è con te vedo. Proprio come pensavamo, non è tornato a riposare per la notte e temo possa essergli accaduto qualcosa.”
“Non che mi interessi più di tanto in realtà, ma se lui sparisse, ci mancherebbe una persona per giocare a Mahjong. Dovremmo cercare di capire che fine ha fatto.”

D'improvviso la voce di Goku, che lo aveva condotto da lui quando l'aveva liberato dalla prigionia, una voce che non era una vera voce ma che nonostante ciò era ben udibile per il bonzo, che si mise a sedere, lentamente.

Sanzo.

Sanzo se mi senti, ti prego vieni.

Ti prego!

Il bonzo scosse la testa e si alzò in piedi, con una calma che non sentiva sua e prese la shoreiju impugnandola con forza e si diresse a passo spedito verso l'uscita ignorando gli altri due, finchè, alla porta della locanda disse: “ Vi muovete? Avanti o vi lascio qui”

 

Goku sentiva ancora più male dappertutto e non aveva il coraggio di aprire gli occhi. Aveva sentito rumori che non riusciva a collegare ed era rimasto steso a terra, senza provare nemmeno ad aprire gli occhi. Sentiva che se l'avesse fatto, il pulsare sordo che sentiva nella testa sarebbe soltanto peggiorato, quindi aveva aspettato, racimolando le forze per un ultimo disperato scontro. Poi uno, due cinque spari provenienti da una pistola inconfondibile, vicinissimi a lui. Pensò confusamente che persino Sanzo avrebbe voluto eliminarlo. Non si aspettava quindi quelle braccia forti che lo sollevarono e nello stato di incoscienza sentì un calore che si irradiava per tutto il suo corpo. Non gli serviva aprire gli occhi per sapere che la persona che aveva accanto era Sanzo. Quando arrivò a questa conclusione la sua mente smise di lavorare del tutto, rintanandosi nell'oblio, perchè ormai sapeva di essere al sicuro. Sanzo era lì, lo aveva trovato e lui, era in salvo.

 

Sanzo era entrato con calma nell'edificio protetto da demoni inetti e si disse che solo sorprendendo Goku alle spalle avrebbero potuto sperare di sopraffarlo. Sparava con precisione e non si curava di eliminali tutti, Hakkai e Gojio erano abbastanza abili da riuscire a fare piazza pulita di quegli incompetenti senza il suo aiuto e con facilità, anche.

Si era quindi diretto a passo sicuro verso la cella che sapeva, incerto anche lui sul come, essere quella di Goku. C'erano diversi demoni che lo stavano picchiando e a giudicare dal fatto che era immobile, doveva essere svenuto. Una fredda rabbia lo aveva travolto e colto di sorpresa. Nessuno poteva toccare la scimmia o maltrattarla, solo lui ne aveva il diritto. Eliminò quel branco di animali con qualche sparo, così rapido che i malcapitati non ebbero nemmeno il tempo di gridare. In pochi istanti si sgomberò la visuale, abbassò quindi lo sguardo su Goku e ciò che vide lo scosse profondamente. Il giovane era incatenato, tenuto fermo per le braccia, le gambe e il collo, era rannicchiato su se stesso il più possibile ed era pieno di ferite e lividi. Non lo aveva mai visto in quello stato, mai prima di allora Goku si era ferito gravemente o aveva riportato più di qualche danno interno. Sapeva che la sua scimmia sarebbe guarita in fretta, incredibilmente veloce, ma non era certo di poter lavare via questa esperienza dalla sua mente. Lo liberò, spezzando le catene a metà con la sua shoreiju e lo sollevò da terra. In quel momento non sentì la sua vocetta allegra, ma una sensazione di pace che lo inondava e seppe che Goku era tranquillo. Un piccolo sorriso gli incurvò le labbra.

Quando uscì dalla stanza, i suoi due compagni sembravano alquanto allarmati nel vedere le condizioni in cui verteva il loro giovane compagno, ferito e malmenato. Si affrettarono a riportarlo alla locanda, dove Hakkai iniziò subito a curarlo, dando fondo a tutte le sue energie per alleviare il dolore del giovane dagli occhi dorati.

 

Quando Goku rinvenne e riuscì ad uscire da quell'oblio in cui era caduto, si agitò debolmente perché sentiva ancora quel calore confortante accanto a se e non riusciva a capire. Aprì gli occhi quel tanto che bastava per scorgere la figura snella di Sanzo accanto a se che riposava, una mano lo cingeva per la vita e lo teneva stretto in un abbraccio consolatorio. Il giovane dai capelli scuri guardava il suo maestro con un misto di affetto e gratitudine. I suoi occhi erano spalancati e scintillavano nella penombra, il viso rilassato. Sanzo aveva questo potere su di lui, lo faceva sentire protetto e nello stesso tempo libero, perché l'aveva liberato sempre dalle sue catene e aveva curato, a modo suo, la solitudine che Goku aveva sperimentato in quei 500 anni di prigionia. Sanzo era la rappresentazione stessa del sole per lui, perché ai suoi occhi riusciva a splendere più dell'astro stesso, dandogli un senso di forza e di appartenenza.

Goku si mosse un po' troppo mentre cercava di mettersi comodo, perché con uno sbuffo irritato Sanzo aprì gli occhi, solo per incontrare quelli dorati del ragazzo che gli stava davanti.

“ Beh scimmia? Che hai da guardare e da agitarti tanto? Usa quella tua zucca vuota e pensa che ho bisogno di riposare.”

Goku provò a tirarsi su, ma il braccio forte del bonzo lo teneva giù, deciso. Sospirò. Capendo che non avrebbe potuto fare nulla per convincere Sanzo a lasciarlo andare rispose di getto: “ Non chiamarmi scimmia!”

Dopo qualche istante di silenzio, mentre Gojio e Hakkai facevano la loro comparsa, Goku con la testa affondata nel cuscino gridava, platealmente e anche piuttosto ingenuamente: “ Saaaaaanzooooooooo, io ho fameeeeeeeeeee!”

Sanzo soffocò il sorriso che gli era salito alle labbra a un pensiero: “ Non c'è niente da fare con te, sei davvero troppo rumoroso” nascose subito quell'attimo di debolezza come solo lui sapeva fare. L'harisen scattò veloce, picchiandogli la testa che già faceva male: “ Ma che cavolo fai stupido bonzo violento?! Invece di picchiarmi potresti darmi da mangiare, sono giorni che non tocco cibo”
“ Ma smettila scimmia, ti sei ingozzato proprio ieri, non dire sciochezze” il kappa era in piedi accanto alla porta e fumava una delle sue solite sigarette, mentre Hakkai sorrideva tranquillamente con un vassoio in mano: “ Su, Gojio non te la prendere tropo con Goku, ne ha già passate abbastanza” e appoggiò il vassoio sul comodino, che Goku, con rinnovate forze, si apprestò a svuotare, mangiando con gusto il delizioso cibo che l'amico gli aveva portato.

Un altra volta l'harisen lo aveva colpito alla testa: “ Ehi Sanzo la vuoi smettere? Che ho fatto stavolta me lo spieghi?”
“ Scimmia non fare confusione e mangia come si deve” il bonzo sembrava infastidito come sempre mentre sgridava la scimmia, ma qualcosa in lui era cambiato. Si era reso conto che per quanto negasse a più riprese di avere legami con qualcuno, sapeva in fondo al cuore che quella scimmia, per quanto idiota e ingenua, riusciva ad alleviare la sua solitudine e il suo cuore si faceva un po' meno vuoto, la giornata meno malinconica. Certo, odiava tutta la confusione che quel ragazzino aveva portato nella sua vita, ma si sentiva rassicurato da quegli occhi color ambra così puri, innocenti e pieni di vita. Era certo che qualsiasi cosa sarebbe successa, il ragazzo sarebbe corso in suo aiuto e non lo avrebbe mai lasciato in difficoltà, costi quel che costi. Da quando il suo maestro era morto, voleva solo cose che non sarebbe stato necessario difendere, ma sapeva di voler difendere quella scimmia, perché in fondo, e solo mooolto in fondo, gli voleva bene. Anche se non avrebbe dovuto, questo pensiero rasserenò il giovane biondo.

Hakkai aveva notato lo sguardo del bonzo rivolto verso lui e Gojio, tuttavia il giovane dai capelli rossi era troppo intento a litigare con il ragazzino moro per accorgersene. Il giovane dagli occhi di giada aveva annuito con un sorriso a quell'espressione criptica, intuendo le intenzioni del biondo e aveva trascinato fuori l'amico dagli occhi color sangue con una scusa, in modo da lasciare soli Sanzo e Goku per un po'.

“ Ehi scimmia” la voce del ragazzo dagli occhi color ametista era priva di emozioni, ma il suo sguardo tradiva un po' di preoccupazione che non sfuggì all'altro, che però rimase in silenzio aspettando.
“ Fa in modo di scordarti quel che ti ho detto ieri. Io sono di malumore a causa della pioggia, ormai dovresti aver capito che mi arrabbio per niente.” il ragazzo era così sorpreso che alzò lo sguardo dal piatto e guardò il bonzo con gli occhi sgranati.

“ Sanzo...” fu interrotto dall'ennesimo harisen in testa, mentre Sanzo gli urlava: “ Finisci di mangiare, scimmia!”. Nonostante sentisse male dappertutto e la colazione fosse quasi finita, Goku sorrise davvero felice per la prima volta da ore e guardò il bonzo che non potè fare a meno di incurvare le labbra in un piccolo sorriso. Per quanto il viaggio fosse lungo e difficile il giovane dagli occhi dorati era certo che sarebbe andato tutto bene, perchè Sanzo era con lui e il sole era tornato a splendere, più luminoso che mai.

Scusatemi se la storia non dovesse piacervi, ma è la  mia prima fanfiction su saiyuki, quindi lasciate recensioni e commenti così posso migliorarla
grazie, elfanika2

 

   
 
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