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Autore: SophieSeveride    26/06/2016    0 recensioni
È la mia prima fanfiction e la voglio scrivere sui miei personaggi preferiti e sulla loro relazione. Jade e Beck dovranno lottare per restare insieme e succederà anche qualche cosa inaspettata.
Come andrà a finire la loro storia d'amore dopo litigi e sentimenti incontrollabili?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Jade West, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Pov Jade
Quell’arpia di Tori mi ha detto di tornare a casa così sarei stata più tranquilla; certo grazie, solo che a casa c’è Beck.
Ho dormito male stanotte, fortunatamente non ho svegliato il mio fidanzato quando sono tornata, però la paura che la mattina mi avesse fatto un sacco di domande non era infondata per niente e infatti:
“Ehi, tesoro stai bene? Ieri sera non ti ho sentita rientrare…” bene, vediamo quale strana bugia posso rifilargli ora
“Sì, ho fatto tardi perché… ho trovato Rex nel parcheggio e… e l’ho riaccompagnato da Robbie” sapevamo che Robbie aveva lasciato in giro Rex, ma… voglio dire, è un pupazzo: non ci crederà mai; mi guarda confuso e stranamente si zittisce poi mi serve il mio abituale cappuccino, di solito sono io a preparare la colazione: l’unico giorno in cui mi devo arrangiare, lui la prepara al mio posto, uffa.
Non posso fare storie, se rifiuto il cappuccino farà altre domande, quindi mi appresto a berlo contro voglia e contro salute.
*A scuola*
Siamo davanti all’armadietto di Tori ad ascoltare quali orrori ha commesso oggi Trina, come per esempio lavarsi i capelli con il balsamo e lasciarlo asciugare sopra senza sciacquarlo, delle volte mi chiedo se quella ragazza cambierà mai; comunque  non riesco nemmeno a cercare di trovarci una logica, perché per colpa di qualcuno, sono qui a sperare che le fitte allo stomaco cessino e che non mi ritorni la febbre visto che oggi è scesa, ma a quanto pare nessuno sente le mie preghiere, perché non solo il male non diminuisce e ho iniziato a sudare freddo, ora ho anche i giramenti di testa.
Non resisto più, per evitare di cadere mi attacco al braccio di Beck, però non appena mi sente tremare, rivolge il suo sguardo su di me e io gli sussurro la cosa più ovvia:
“Beck, non mi sento tanto bene…”
A: “Caspita Jade, va bene che io sono marrone, però tu sei veramente pallidissima” come se non bastasse si aggiunge anche Andrè.
DRIIIIN
La campanella mi salva, tutti vanno in classe, mentre Tori e ovviamente il mio fidanzato restano con me; comincio a vedere tutto sfuocato: sento la voce della ragazza, ma non riesco a distinguere le parole che si accavallano tra di loro, d’un tratto le gambe cedono e le palpebre diventano troppo pesanti da sostenere, un tocco deciso mi afferra e poi buio e silenzio totale.
Pov Beck
Io e Tori ci assicuriamo che Jade stia bene e le chiediamo se vuole essere accompagnata in aula, forse sedendosi le sarebbe passato; la sua risposta non arriva, vedo che chiude lentamente gli occhi e in meno di un secondo si lascia andare, riesco a prenderla e a sorreggerla , che cos’ha? Stamattina non stava male? La portiamo a casa, io volevo portarla in ospedale, ma Tori ha insistito dicendomi che non serviva.
*A casa*
La adagio delicatamente sul letto, sono preoccupato.
“Vedrai che starà bene!” mi rassicura Tori
“Perché  dicevi che non era necessario l’ospedale?” dovevo chiederlo, se l’ha affermato così convinta vuol dire che qualcosa sa
“Ok… Non dovrei essere io a rivelartelo, e in oltre sai che lei, quei luoghi pieni di gente mezza morta, li odia” va bene, aspetterò il mio angelo per saperlo.
Dopo due ore lei ha ancora la febbre e non accenna a svegliarsi, sono il suo fidanzato, la amo, ho il diritto di sapere cosa le sta accadendo:
“Tori, ora basta , non posso più aspettare, ho bisogno di sapere perché è in queste condizioni” lei mi guarda e comincia a spiegare
“Ieri sera… Jade è venuta da me, era in lacrime e non capivo il perché, così mi sono fatta spiegare e ha detto che aveva la febbre e il mal di testa, ma poi ha anche aggiunto che poteva essere incinta e ha fatto dei test. Il risultato era positivo” stringo forte i pugni, come ha potuto tenermelo nascosto, dopo la prima volta, sa che amerei sia lei che mio figlio, non capisco, che bisogno c’era?
“C’è un motivo Beck, non arrabbiarti; lei aveva paura che sarebbe finito tutto male un’altra volta e non ti ha disturbato per una decisione che aveva già preso lei per tutti e due, lei vuole abortire” Cosa? Ma come può, anche solo per un secondo, pensare di poter uccidere nostro figlio per un nostro errore, non era lei che odiava l’idea di togliere la vita ad una creatura che non ha colpa? Questo lo posso chiedere solo a lei.
Ho chiamato Alice per fare visitare Jade nel caso con la caffeina qualcosa sia andato storto:
“Non ha nulla di grave, avete fatto bene a farla riposare, però adesso deve bere tanto, con la caffeina che ha assunto, essendo in minime quantità, non si sono creati problemi; ripeto quando si sveglia fatela bere tanta acqua” le racconto tutto per filo e per segno di quello che so e nel frattempo si sveglia
“Guarda sta aprendo gli occhi” mi fa notare Alice
“Amore mio, come ti senti?” sembra disorientata
“Che cosa è successo?” chiede il mio angelo, guardo Alice con aria interrogativa e preoccupata
“Con lo svenimento è possibile che non si ricordi, ma non temere in qualche minuto al massimo riuscirà a collegare tutto” mi spiega lei
“Stamattina hai bevuto il tuo cappuccino anche se sei incinta e poi sei svenuta scuola” le ricordo, lei fa una faccia rassegnata
“Te l’ha detto la gallina vero?” sta bene ed è in forma, quindi possiamo affrontare l’argomento aborto
“Perché volevi abortire senza dirmi nulla, non credevi che mi sarebbe interessato?” quando la sua amica capisce, ci lascia soli e torna in ospedale
“Scusa… Beck, qui si tratta anche di me… e io non voglio ripetere lo sbaglio” abbassa lo sguardo, quando fa così si sente in colpa
“Ma non lo ricommetteremo, non lo dirai un’altra volta a tuo padre e questa volta avremo un bambino” mi abbraccia forte, ne abbiamo entrambi bisogno.
Prima di dormire le faccio bere, o meglio la obbligo a bere una bottiglia d’acqua e ci addormentiamo esausti, mentre io la tengo appoggiata al mio petto per proteggerla.
Jade oggi si è alzata; a scuola ha fatto arrabbiare la prof. di antologia che ci ha restituito i temi: io ho preso ‘C+’ e ne sono orgoglioso, invece lei ‘A-‘, lo avrebbe accettato, se quella stramba signora fuori moda non le avesse detto che sarebbe stata una ‘A’ se non avesse messo in mezzo la sua vita personale.
Ora la voglio portare a fare un’ecografia, ma non lo sa; appena parcheggio capisce e mi schiocca un tenero bacio a stampo sulle labbra.
Pov Jade
*In ambulatorio*
Ad accoglierci è di nuovo il Dottor Stevenson che mi fa accomodare come l’altra volta sul lettino con di fianco Beck
DS: “Bene, questa volta sarà un po’ diverso, siccome l’embrione non è ancora sufficientemente grande perché si possa veder con una sonda esterna, eseguirò un’ecografia transvaginale, o interna” guardo il mio fidanzato che mi tiene la mano e mi rassicura
DS: “Lo so, il nome fa paura, ma non farà male, al massimo darà un po’ fastidio; funziona allo stesso modo: io inserisco il sondino e voi guardate il monitor sul quale si vedrà il piccolo”.
Detesto questa situazione, sto mostrando la parte inferiore del mio corpo, completamente scoperta, ad un uomo, per di più estraneo, fortuna che c’è Beck se no gli avrei tirato un calcio. Con tutti questi pensieri non mi accorgo neanche che lui ha già fatto e che l’immagine è sullo schermo: vedo il mio piccolo, così tranquillo e indifeso, stringo la mano del mio fidanzato. Finita l’ecografia torno a casa con la voglia di vedere mio figlio in viso e non più di abortire come avevo deciso.
   
 
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