Il
panorama che si trovava di fronte era così familiare
ed estraneo allo stesso tempo. Mentre dal tetto del Raddley Hotel,
Spencer
ammirava la città che le si stagliava di fronte sorrideva
ricordando i momenti
della sua vita. I lampioni tra le strane iniziavano ad accendersi
illuminando i
suoi posti preferiti. Il Grill… la Chiesa… Il
liceo che aveva ospitato i
tormenti adolescenziali suoi e delle sue amiche, anche se chiamarli
“tormenti
adolescenziali” era davvero una riduttiva descrizione di
tutto quello che
avevano passato in quegli anni. Persa nei suoi pensieri quasi non si
accorse
del cellulare che le vibrava tra le mani, forse perché negli
ultimi giorni
aveva squillato così tanto che ormai non ci faceva nemmeno
più caso. Aveva
silenziato ogni numero in rubrica, aveva ignorato ogni messaggio,
chiamata,
tweet, email. Li aveva silenziati tutti… tranne uno. Quello
che in quel momento
decise di rompere il silenzio dei suoi pensieri con un sonoro sms.
“
La luce del
tramonto è un po’ spenta…
Miglioriamola con un po’ di rosso sangue.
Salta stronza e l’accordo è chiuso
A.D”
Spencer
lesse il messaggio in silenzio, mentre
raddrizzava la schiena in piedi su quello stesso muro dove Charlotte
aveva
deciso di mettere fine al suo giochetto anni prima. L’intero
edificio era stato
trasformato, ma quel posto era lo stesso, forse perché
nessuno aveva avuto
intenzione di avvicinarsi dopo tutti gli incidenti che aveva visto.
“Game Over”
aveva detto loro quella sera Cece. Quando si era arresa. Quando tutto
era
finito. Quando avevano pensato che ora potevano crescere e vivere in
pace il
resto delle loro vite. Quanto erano state ingenue. Spencer aveva
camminato
tutto il giorno, non si era fermata un momento dopo aver ricevuto la
foto
quella mattina. Aveva camminato per tutta la città, e
quando, senza sapere
come, si era ritrovata al Raddley, aveva capito cosa doveva fare.
Chiuse
gli occhi e fece un respiro profondo, era il
momento, solo così sarebbe finita, solo così le
avrebbe salvate, solo così
avrebbe evitato loro lo stesso tormento di Ali, doveva farlo. Si sporse
leggermente in avanti, ma il rumore di una porta che si spalancava la
fermò
prima che potesse andare fino in fondo. Spencer si voltò
appena in tempo per
vedere Aria, Emily e Hanna irrompere sul tetto e bloccarsi di fronte
allo
scenario che le attendeva. “Ti prego non farle assistere a
questo” prego in
silenzio Spencer mentre si voltava ancora una volta verso la
città sotto di
lei.
- Spencer
scendi di lì – la implorò Aria con voce
soffocata dopo qualche momento di
silenzio. A sentire la sua voce Spencer socchiuse gli occhi, non
trovava il
coraggio di voltarsi ad affrontare gli sguardi impauriti delle sue
amiche,
anche se avrebbe voluto vederle un’ultima volta.
Emily… Hanna… Aria. Vederle e
trovare nei loro occhi il coraggio di fare ciò che andava
fatto, ma sapeva che
se avesse ceduto a quel desiderio, il coraggio di lasciarle sarebbe
scomparso,
e non poteva permettere che accadesse. Strinse ancora il cellulare che
teneva
in mano come monito di quella verità; c’era in
gioco la loro vita, come lo
schermo acceso le ricordava e sarebbe andata fino in fondo.
-
Come sapevate che ero qui? – riuscì a chiedere
Spencer, non era proprio ciò che
le interessava maggiormente ma era l’unica cosa da dire che
non le avrebbe
inondato il viso di lacrime. - Mona ha rintracciato il tuo cellulare
– disse
Hanna senza alcuna emozione nella voce, - si complimenta per le tue
difese a
proposito -.
“Mona”
pensò Spencer, si era illusa che con Caleb in ospedale
nessuna delle sue amiche
sarebbe riuscita a localizzare il suo telefono, ma ovviamente Mona era
sempre
Mona. – Siamo arrivate di corsa e ti abbiamo vista in piedi
qui quando siamo
scese dall’auto – finì Hanna quasi senza
voce. -
Non
dovevate... - - Non dovevamo cosa? - la interruppe Emily –
cinque giorni senza
avere tue notizie e non dovevamo allarmarci? -.
-
Spencer... - riprese Emily dopo un momento di silenzio – Non
so cosa ti sia
successo, ma questa non è una soluzione quindi ascolta Aria
e vieni giù di li
-. La sua voce era implorante, spaventata. Anche se non le guardava
Spencer
sapeva, conosceva esattamente cosa stavano provando, le conosceva, e
sapeva che
se al suo posto ci fosse stata una qualunque di loro lei avrebbe
provato
esattamente le stesse cose.
-
Vi prego andate via – riuscì a dire Spencer
infine, era inutile sforzarsi di
non piangere si disse in quel momento, e pochi secondi dopo le lacrime
iniziarono ad annebbiarle la vista. Le luci di Rosewood sembravano
acquerelli.
Rosewood, la sua Rosewood. Dove aveva riso, lottato, gridato, scherzato
tra
quelle strade e quelle case che ora la vedevano per l'ultima volta. -
Non
voglio che guardiate – terminò respirando a fondo
e dando ancora una stretta al
cellulare.
-
Spencer che diavolo ti prende si può sapere? - chiese Hanna
che cercava di
sembrare furiosa, ma era solo terrorizzata. - Vi prego –
disse ancora Spencer –
Troverete una lettera quando tutto sarà finito, vi
dirà tutto quello che dovete
sapere. Ma ora andate per favore -. Le lacrime si trasformarono in
singhiozzi,
la paura cresceva. Doveva finirla.
-
UNA LETTERA? - l'urlo di Aria bloccò i pensieri di Spencer e
la paralizzò del
tutto. - Una lettera... - ripetè ancora Aria –
Come potrebbe una lettera
spiegarci il motivo di questo Spencer? -. Ognuno aveva paura a modo
suo, pensò
Spencer mentre l'ascoltava. Per Aria avere paura significava gridare
contro la
persona che vedeva in pericolo, come quella volta a New York quando
aveva
gridato contro Ezra per la paura di perderlo per sempre su quel tetto.
- Aria …
- provò a spiegare Spencer, ma cosa avrebbe potuto dirle?. -
Da quanto Spencer
Hastings si nasconde dietro un foglio di carta? - continuò
l'amica senza
abbassare il tono della voce.
Il
respiro di Spencer si faceva sempre più irregolare, il cuore
batteva così forte
da farle male. - Spencer... - Aria aveva iniziato a piangere, Spencer
lo sapeva
anche se continuava a non guardarla, - Ti imploro... che sta
succedendo? -.
Spencer abbassò il volto, non poteva tenerle allo scuro, ma
come spiegargli che
lo stava facendo solo per proteggerle?. Stinse il cellulare ancora una
volta e
in quel momento decise cosa fare. Sbloccò lo schermo,
l'ultimo SMS ancora lì la
fece rabbrividire ancora una volta, tornò
all’inizio della conversazione,
l’inizio della sua scelta, e senza guardare le amiche se lo
lanciò alle spalle.
L'assenza di rumore le fece capire che una di loro lo aveva afferrato e
che in
quel momento stavano guardando la verità dietro il suo gesto.
“Una
vita per una vita...
dammi la tua o prederò le loro
A.D”
-
Oh mio dio... - sussurrò Emily. - Spencer... - disse Hanna
in lacrime. - L'ho
ricevuto cinque giorni fa. Le foto lo hanno seguito a ruota –
disse ricordando
le immagini ritoccate che aveva ricevuto. - Le ignorate fino a questa
mattina,
nonostante gli incidenti capitati negli ultimi giorni. Anche dopo che
Toby e
Caleb… – continuò - Ma quando ho
ricevuto l'ultima non ho potuto più far finta
di non capire -.
L'ultima
foto. L'aveva riguardata mille volte. Le sue amiche distese nude ed
inermi
nella Doll House, ma i loro volti erano ricoperti di sangue e la loro
pelle era
bianca come il marmo. Poteva ignorare le precedenti, prese dai loro
social e
modificate in stile film horror. Ma non poteva ignorare quella che
ritraeva la
realtà delle loro vite. La realtà che le aveva
davvero portate ad un passo
dalla morte pochi anni prima. Ed il pensiero di quella
realtà l'aveva
accompagnata per tutto il giorno, mentre camminando per la
città aveva
ripensato al misterioso incidente di Caleb e Toby di qualche sera prima, e che li aveva fatti
finire in ospedale. Ad
Alison ancora chiusa in quella casa di cura che per motivi sconosciuti
peggiorava ogni giorno, e alle sue amiche di nuovo perseguitate da un
pazzo. E
sempre quel pensiero era stato al centro della sua mente quando si era
ritrovata
ai piedi del Raddley, quando era entrata in ascensore, quando aveva
raggiunto
il tetto, ed era salita su quel cornicione per fare l'unica cosa in
grado di
salvare le persone più importanti della sua vita.
-
Spencer scendi – disse ferma Aria rompendo il silenzio e
riportando la mente di
Spencer alla realtà. - Scendi ho detto –
ripetè ancora ma Spencer rimase
immobile. - Aria … - - Spencer ti ho detto di scendere da
quel dannato muro –
continuò Aria riprendendo ad urlare. - Lui vi
ucciderà – riuscì infine a dire
Spencer senza fiato mentre le lacrime diventavano più
intense. - Scendi – disse
ancora Aria ma questa volta con voce spezzata, stava piangendo anche
lei, e a
Spencer si spezzò il cuore.
-
Spencer ascolta... - continuò Emily – Non puoi
lasciare che lui ti faccia
questo. Che ci faccia questo. Scendi e sistemeremo la cosa ok? -.
Spencer non
si mosse, voleva credere che Emily avesse ragione, voleva credere che
potessero
davvero sistemare tutto come avevano sempre fatto insieme, ma se non
fosse stato
così? Come avrebbe vissuto sentendosi responsabile per la
morte delle sue
amiche?. - Spencer andiamo. Non puoi darla vinta a questo pazzo.
– disse piano
Hanna – Non si fermerà lo sai. Alison, Toby...
Caleb, stanno già soffrendo per
colpa sua, non farlo vincere anche questa volta -.
-
Non posso rischiare. - disse Spencer in un sussurro – Se
questo servirà a
salvarvi... a tenerlo lontano da voi tre... allora... -. Nessuna delle
amiche
rispose mentre Spencer si preparava a portare a termine quella
situazione, ma
il rumore di una zip che scorreva la costrinse a voltarsi. Aria era
abbassata a
terra e si stava slacciando gli stivali sotto gli sguardi increduli
delle
altre. Prima che Spencer potesse chiederle cosa aveva in mente, Aria
sollevò lo
sguardo e incrociò il suo sguardo. Rimasero così
per qualche minuto, ferme,
senza dirsi una parola, e in quei pochi istanti Spencer vide tutta la
paura e
il dolore negli occhi dell'amica. Provò a parlarle, ma prima
che potesse
iniziare Aria scattò in piedi, e due secondi dopo si era
arrampicata sul muro
ed era in piedi al suo fianco mentre Hanna ed Emily le gridavano di
fermarsi.
-
Aria cosa... - disse e Aria le sorrise. - Ribalto le carte in tavola
– disse
lei semplicemente confondendo Spencer ancora di più. - Ti ha
detto che vuole la
tua vita per salvare le nostre, ma buttarsi non servirà
perchè... se ti
butti... io salto con te -. Tutto il sangue sembrò defluire
dal corpo di
Spencer mentre ascoltava Aria. Se prima aveva paura di cosa sarebbe
successo,
ora era terrorizzata, non sapeva più cosa pensare o dire,
avrebbe ipotizzato
ogni scenario possibile, ma quello non l'aveva nemmeno sfiorata, anche
se
conoscendo le sue amiche... conoscendo Aria, forse avrebbe dovuto.
-
Aria... ti prego... non renderlo più difficile di quanto - -
Spencer... -
l'interruppe lei con calma – Non lascerò che lui
ti metta un tale peso sulle
spalle... non gli permetterò di farti fare una scelta
così impossibile –
continuò incrociando di nuovo il suo sguardo, quello sguardo
che Spencer aveva
visto tante volte nel corso degli anni, quello che riservava solo a
pochi
fortunati quando decideva che avrebbe fatto di tutto pur di aiutarli.
Lentamente
Aria allungò la mano e prese quella di Spencer stringendola.
Spencer non voleva
ma senza controllo ricambiò quella stretta. - Ora ascolta...
- cominciò Aria
sempre con calma, - Questa situazione può finire in due
modi. Ci giriamo
dall'altra parte, torniamo giù e troviamo il modo di
prendere questo A.D. A
calci in culo definitivamente. Oppure saltiamo e questo forse
terrà Emily e
Hanna al sicuro fino a quando lui non deciderà che anche
loro devono pagarla
per Cece – Aria fece la sua stretta più decisa
– Ma qualunque cosa decidi...
non sei da sola... io sono qui e non ti lascio... qualunque cosa vorrai
fare...
la faremo insieme -.
Le
lacrime iniziarono ad inondare il viso di entrambe le ragazze, nessuna
delle
due distoglieva lo sguardo lo sguardo dall'altra, nessuna delle due
emetteva un
fiato. Gli unici rumori che le circondavano erano i respiri irregolari
di Hanna
ed Emily che assistevano alla scena senza muovere un muscolo e
stringendosi a
vicenda.
Spencer
strinse ancora la mano dell'amica, - Non voglio che lui vi faccia del
male –
disse in un sussurro. Aria non distoglieva lo sguardo da lei
– Lo so... ma non
gli permetterò di far del male a te – disse
avvicinandosi di qualche passo a
lei. - Spencer... - cominciò Hanna – Nessuno
sarà al sicuro finché lui sarà in
circolazione
-. - Hanna ha ragione... - continuò Emily – Non si
fermerà finché non si sarà
vendicato su tutti noi. Credi che gli basti tenersi Alison? Lei
sarà il suo
giocattolo e noi quelle che dovranno sparire una alla volta per farla
soffrire
-.
-
Spencer non ci siamo mai arrese fino ad ora – disse Aria
mentre spostava lo
sguardo su Hanna ed Emily, - Abbiamo vinto quando eravamo poco
più che
ragazzine. Possiamo vincere anche ora – continuò e
le restituì ancora lo
sguardo – Ma solo se rimaniamo insieme. -
Spencer
spostava lo sguardo da Hanna, ad Emily, ad Aria. Poi chiuse gli occhi
respirando a fondo per qualche minuto e respirando a fondo
lasciò la mano di
Aria. Rivolse di nuovo gli occhi verso le luci della città,
era quasi l'alba
ormai, la luce dell'aurora iniziava ad avanzare, un nuovo giorno.
Un
ultimo sguardo e poi sotto lo sguardo vigile di Aria, pronta a scattare
al più
minimo movimento, Spencer lentamente scivolò giù
dal muro e raggiunse il
pavimento al fianco di Emily e Hanna che le sorrisero mentre buttavano
fuori
tutta l'aria che avevano in corpo. Spencer non disse loro nulla, si
voltò verso
Aria, ancora in piedi e in lacrime sul muro e allungò un
mano verso di lei. -
Vieni giù di lì piccoletta prima di farti male
– le disse sorridendo, e vide
Aria tirare un sospiro di sollievo mentre afferrava la mano dell'amica,
tornava
giù e le gettava le braccia al collo. I pianti che fino a
pochi minuti prima
erano stati trattenuti, ora furono liberi di esplodere. Spencer tra le
braccia
di Aria piangeva a dirotto, e quando anche Hanna ed Emily si unirono a
loro e
si strinsero tutte insieme, iniziarono a piangere senza controllo.
Rimasero
così, senza dirsi nulla, non serviva. Dopo tutti quegli
anni, si conoscevano
talmente bene che ogni parola sarebbe stata superflua. – Mi
dispiace… - disse
loro piano mentre si separavano. Erano rimaste abbracciate per
così tanto, che
ormai il sole era ben visibile all’orizzonte. – Va
tutto bene – disse Hanna
mentre l’aiutavano e rimettersi in piedi, - Si…
una normale giornata a Rosewood
– disse Aria, facendole sorridere tutte. Spencer le strinse
la mano, quel
piccolo terremoto l’aveva riportata a casa ancora una volta,
e Spencer non
l’avrebbe mai ringraziata abbastanza.
-
Dovevo parlarvi appena ricevuto quel messaggio – disse
Spencer chiudendo gli
occhi – Ma non sapevo come -. Emily si tolse la giacca e
gliela mise sulle
spalle dolcemente, - Pagherà anche questa te lo prometto
– disse, e Spencer
annuì sorridendo. – Andiamo da Toby e Caleb
– disse dopo qualche minuto di silenzio
– Scrivete a Mona ed Ezra di trovarci li. – Le
amiche la guardavano senza dire
nulla, ma pochi secondi dopo Hanna ed Aria tirarono fuori i cellulari
per fare
ciò che aveva chiesto. Spencer respirò a fondo e
raddrizzò la schiena, - E’ ora
di tirare fuori Ali da quella clinica, e di rimandare A.D. dal girone
infernale
da cui è venuto fuori – disse, più a se
stessa che alle altre.
Le
amiche sorrisero decise, e insieme si avviarono verso
l’ospedale, era il
momento di mettere la parola fine, ma quello che le ragazze non
sapevano era
che qualcuno aveva visto l’intera scena, e che era pronto a
giocarsi tutte le
carte pur di vincere la partita contro di loro.