Anime & Manga > Binan Kōkō Chikyū Bōei-bu Love!
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Autore: Rota    26/06/2016    1 recensioni
En Yufuin non era certo uno studente modello: svogliato, scansafatiche, attento solamente a determinati argomenti che gli risultavano o facili o stranamente interessanti. Eppure, in quelle rare circostanze in cui si applicava, risultava con enorme sorpresa eccellente, tanto che persino il suo compagno Atsushi non poteva fare altrimenti che non chiedergli aiuto per l’una o l’altra materia in cui lui non brillava, per quanto si impegnasse.
Anche quella sera, quindi, sembrava tutto normalissimo.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsushi Kinugawa, En Yufuin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: Avevo detto che avrei scritto una cosa del genere, in onore al mio rewatch dei maghetti e in onore alla puntata otto della prima serie.
Mi sono cavata gli occhi per scrivere questa cosa, sappiatelo xD
Buona lettura <3
 
 
 
 
 





 
 
En Yufuin non era certo uno studente modello: svogliato, scansafatiche, attento solamente a determinati argomenti che gli risultavano o facili o stranamente interessanti. Eppure, in quelle rare circostanze in cui si applicava, risultava con enorme sorpresa eccellente, tanto che persino il suo compagno Atsushi non poteva fare altrimenti che non chiedergli aiuto per l’una o l’altra materia in cui lui non brillava, per quanto si impegnasse.
Anche quella sera, quindi, sembrava tutto normalissimo. En, già disteso sul materasso del proprio letto a contemplare il vuoto cosmico nell’attesa di un bel sonno ristoratore, come un eroe del suo calibro meritava, sentì un rumore familiare proveniente dal comodino poco vicino – se fosse stato appena più distante della lunghezza del suo braccio non avrebbe fatto neanche lo sforzo di provare a prendere l’apparecchio, ma a quell’ora c’era una sola persona che ancora lo cercava, e ancora aveva diritto di importunarlo.
Prese il cellulare e vide il mittente: Atsushi. Come previsto.
Aprì la mail senza il minimo sospetto.
“En-chan m(_ _;;m come hai svolto l’ultimo esercizio di matematica? Io ho provato ma non ci sono riuscito (ノ´д`)”
Non ci fece molto caso, con quel primo contatto innocente: sebbene le difese fossero basse, la sua attenzione non era delle migliori e tutto ciò che non era utile alla comprensione del messaggio non gli arrivò neanche al cervello, per scampare il pericolo di un sovraccarico.
Per amore e amicizia, fece lo sforzo immane di ricordare quei pochi compiti che aveva fatto – perché era più faticoso poi rimediare a un cattivo rendimento scolastico, con annesse tragedie familiari, che fare giusto quei pochi esercizi giornalieri capaci di mantenere alti reputazione e voti. E se anche non rimembrava esattamente quello che aveva fatto, si ricordava come trovare la soluzione a ogni problema.
“Metti la regola di pagina 20”
Chiuse gli occhi, senza attendere davvero la risposta che sarebbe comunque venuta. Atsushi era quel tipo di persona che ringrazia anche cinque volte, se necessario.
“Grazie, Eh-chan (v^_^)v ora mi esce giusto (*^ω^)人(^ω^*)”
La sua mente, però, cominciò a registrare qualcosa di strano – infatti, fu con una certa qual perplessità che En chiuse quella mail, senza riuscire a capire davvero dove stesse l’inghippo. Atsushi era gentile e cordiale, niente di straordinario o diverso dal solito.
Dovette leggere la mail successiva, dopo qualche minuto, per notarlo davvero.
“En-chan (০ᄇ০) questa domenica Yumoto vorrebbe uscire a fare un picnic, dice che è tanto che non facciamo qualcosa di davvero divertente tutti assieme, si sta lamentando molto ¿ⓧ_ⓧ”  
“Va bene”
“Riferisco subito, allora (〜^∇^)〜”

Lo stava facendo deliberatamente, non poteva essere altrimenti.
Tutte quelle faccine. Quella dose eccessiva di emoticon assolutamente inutili. Quei segni grafici messi come interpunzione assai casuale.
Era perplesso ancora più di prima, e anche un po’ preoccupato decise che fosse il caso di prendere l’iniziativa e indirizzare il discorso su un altro punto che non i desideri capricciosi di quel bambino di Yumoto.
“Atsushi, stai bene?”
“Certo che sto bene (⌐▨_▨) perché me lo chiedi? ( 〇□〇)”
“Sembri strano”

Molto strano. Un po’ troppo strano.
E Atsushi di solito non faceva le cose senza uno scopo preciso. Era buono, certo, ed era per lo più privo di malizia.
Proprio per questo la presenza di tutte quelle novità doveva essere in riferimento a qualcosa accaduto fin troppo recentemente.
Il suo sospetto fu sedato subito, nel giro di qualche istante.
“Hai notato qualcosa di diverso? (σ゚∀゚)σ”
“Sì”
“Ti piace? O(≧∇≦)O”

Si lasciò scappare uno sbuffo – era imbarazzato, ora, davvero molto.
Quello stupido lo stava facendo apposta per fargli piacere, anche se entrambi sapevano fin troppo bene che tutti i discorsi fatti quei due giorni non erano niente di reale, niente che potesse essere definito serio o vagamente verosimile.
Ma eccolo, Atsushi Kinugawa, che gli riservava l’ennesima premura a cuor leggero, come se non si rendesse davvero conto di quanto amorevole e tenero risultasse ai suoi occhi.
“Non lo so”
“Scrivo così anche a Yumoto, di solito (*´∀`*)”

 Sbuffò di nuovo senza riuscire a trattenersi, perché cominciava a essere davvero un po’ troppo. Lo stava stuzzicando, e lui non poteva certo rimanere zitto di fronte a una provocazione del genere.
Tuttavia, Atsushi fu ancora più veloce di lui, e gli mandò un’altra mail.
“Però alcune emoticon le uso soltanto per te (/^.^(^.^*)> quindi non essere troppo geloso ♡〜٩( ˃́▿˂̀ )۶〜♡”
E a riprova che stesse dicendo la verità, gli mandò altre mail contenenti unicamente delle emoticon strane, che En impiegò alcuni secondi a decifrare.
Faccine stupide che si baciavano. Cuori ovunque.
Faccine che facevano altre cose, anche, un po’più che semplici effusioni.
Si sentì scoppiare la faccia dal caldo; gli rispose subito, sperando che la smettesse quanto prima, perché già non riusciva a reggere.
Quando mai si era lamentato di non ricevere abbastanza attenzioni via messaggio. Quando mai era capitato quel maledetto giorno – troppa felicità lo imbarazzava a livelli insopportabili.
“Non sono geloso”
Atsushi non fece neanche finta di credergli, ma lo risparmiò ugualmente mandandogli soltanto un’ultima mail piena d’amore.
“A domani, En-chan dormi bene (^з^)-☆”
“Anche tu”

Gli rispose un’altra volta qualche minuto dopo, con una faccina che sapeva di sicuro fare la felicità di Atsushi. L’indomani lo avrebbe ringraziato in altro modo, questo era certo, e con tutta quell’agitazione addosso non sapeva neanche se sarebbe riuscito a dormire subito: bastava poco, per un animo così quieto come il suo, perché tutto cambiasse.
Atsushi, poi, sapeva fare la differenza in ogni più piccola cosa, rendendola incredibilmente speciale.
Spense il telefono, prima che all’altro venisse la tentazione di ricontattarlo – improbabile, perché si conoscevano abbastanza da sapere quando smettere, ma la sicurezza non era mai troppa, in particolar modo dopo quello che era appena successo.
Affondò il viso nel cuscino, girandosi di pancia contro il materasso, e ci sfogò tutti gli innumerevoli sbuffi che gli vennero dal petto. Riuscì ad addormentarsi in poco tempo, in effetti, perché la felicità lo aveva sfiancato, ma con ancora in mente l’immagine di quelle due labbra a forma del numero tre che si toccavano, come se fosse la cosa più dolce e carina del globo intero.
Sentendosi, quindi, amato.
   
 
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