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Autore: Silkye96    27/06/2016    2 recensioni
Una One-Shot ambientata nell'episodio 31, come credo che sarà diciamo...
Ho deciso di scrivere questa One-Shot perché ormai manca davvero poco all'uscita dell'episodio 31 e io stavo morendo di ansia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hallelujah                                                                                   HALLELUJAH


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Well I heard there was a secret chord
that David played and it pleased the Lord
But you don't really care for music do 'ya?
 


Sento la sirena dell'ambulanza, Lysandro...

Mi allontano dal cancello cercando di salire sull'ambulanza, le mie gambe sono come di pietra, paralizzate, vedo Castiel correre di getto verso la strada, Nathaniel lo afferra per il braccio tanto forte da farlo sbilanciare.
-MOLLAMI SUBITO IDIOTA!- grida il rosso.
Nathaniel sospira, non lo lascia :-Non vogliamo che qualcun altro venga investito, calmati- risponde pacatamente.
Castiel lo guarda, i suoi occhi sono umidi, senza dire una parola abbassa il capo e Nath gli lascia il braccio.
Non riesco a nascondere le mie lacrime, scoppio a piangere, il mio cuore batte a mille, questo è un incubo, non può essere vero, non può!
Nina mi si avvicina, la guardo con disprezzo.
-Bè? Cosa ci fai qui? VATTENE! E' tutta colpa tua!- grido fra le lacrime.
Tutti rimangono immobili a fissarmi ma non mi interessa, se Nina non fosse così capricciosa probabilmente tutto ciò non sarebbe successo.
Laety mi prende per una spalla e mi trascina a forza verso il cortile.
-Silkye ti prego, ti prego calmati...- mormora.
-Non mi calmo affatto! Hai visto cosa è successo? E' colpa sua! E' solo colpa sua!-
Nathaniel mi compare affianco, accompagnato da Castiel.
-Silkye smettila, calmati su!- esclama il biondo.
-LA VOLETE FINIRE DI DIRMI DI STARE CALMA?!- grido furiosa.
I tre si guardano reciprocamente, non sapendo come aiutarmi o farmi stare tranquilla, vedo mio padre farsi largo tra i miei amici.
-Ci penso io- dice calmo.


Well it goes like this:
the fourth, the fifth
the minor fall and the major lift
The baffled king composing Hallelujah
Hallelujah, hallelujah
Hallelujah, hallelujah

Mio padre mi osserva in silenzio, non penso sappia bene cosa dire, o forse si è reso conto che di Lysandro mi importa più di quanto voglia far credere ma, onestamente, in questo momento non mi interessa nemmeno.
-Silkye, ora rilassati, vedrai che andrà tutto bene, sali in macchina, seguiamo l'ambulanza-
Osservo l'espressione calma e al tempo stesso preoccupata di mio padre, Laety mi conforta silenziosamente mantenendo una mano sulla mia spalla.
-Coraggio, vedrai che sta bene- mi dice Laety.
Prendo un profondo respiro e cerco di calmarmi, seguo mio padre e la mia amica in auto e rimango in silenzio per tutto il tragitto.
Non posso evitare di pensare che fino a qualche attimo prima, io e Lysandro eravamo insieme, e ora...
Le lacrime tornano a sgorgare dai miei occhi, non posso trattenerle, mi sento così in ansia per tutta questa situazione e non so cosa fare, l'unica cosa che mi sento di fare è incolpare Nina dell'accaduto anche se so bene che non è colpa sua, non ha chiesto lei a Lysandro di inseguirla lungo la strada, non era lei a guidare l'auto che l'ha investito.
Laety rimane in silenzio, mi guarda e mi tiene la mano, sembra stupido ma...Sapere che mi è vicina mi aiuta molto, vorrei solo che ci fosse anche Rosa.

Arriviamo in ospedale, vengo invasa dall'odore di ammoniaca e disinfettante, le mie narici si bruciano con questa puzza quasi nauseante, per non parlare poi dell'odore dei pazienti più anziani, non so se per l'ansia ma questo ospedale mi sembra terribilmente fatiscente.
Mio padre si avvicina ad un infermiere e gli dice qualcosa a bassa voce, l'uomo indica il corridoio e spiega delle cose a mio padre.
-Venite, dobbiamo andare in quella direzione- ci dice.
Lo seguiamo senza parlare.
Arriviamo dinanzi un'ascensore che tutto mi ispira fuorché sicurezza, mi costringo ad ignorare la mia claustrofobia e ci salgo senza fiatare.
Saliamo fino al terzo piano, l'odore di disinfettante si è un po' attenuato, ma inebria comunque le stanze ed i corridoi interminabili.
Prendo un lungo respiro, sperando che mi aiuti a smettere di tremare così tanto, sinceramente ne dubito.
Noto la Delanay, la Shermansky, Boris e Faraize accompagnati da Castiel, sono tutti di fronte ad una porta blu.
Corro nella loro direzione.
-Castiel!- esclamo.
-Shhhh, tranquilla, vieni qui- mi dice lui prendendomi la mano.
I professori si parlano agitati.
Poco dopo arrivano anche Priya e i gemelli.
Alexy corre ad abbracciarmi, lo stringo forte a me, non mi sono mai resa conto di quanto sia alto e muscoloso, le sue braccia riescono a coprire interamente il mio viso e così, coperta e rassicurata dalle braccia forti di Alexy, ricomincio a piangere in un silenzio tombale.
Castiel non lascia la mia mano.

Your faith was strong
but you needed proof
You saw her bathing on the roof
Her beauty and the moonlight overthrew you.


Siamo seduti fuori da circa un'ora, Alexy continua a stringermi a sé, poso la testa sulla sua spalla e mi accascio contro il suo corpo, immobile dietro al mio, Laety mi tiene la mano destra e Castiel stringe ancora la sinistra.
Armin ha una mano posata sulla spalla di Castiel e siamo seduti a terra, come un gruppo di pazzi.
D'un tratto, vediamo uscire il dottore, ci alziamo tutti spontaneamente.
Mi avvicino a lui, sperando di poter scorgere un barlume della stanza in cui è chiuso Lysandro, l'uomo mi blocca con un rapido gesto della mano e questo è molto frustrante.
-Non si può entrare- mi dice severamente.
Quelle parole mi rimbombano in testa, temo che mi sentirò male
Mio padre se ne sta immobile accanto a me, mi sussurra :-Sei molto pallida, non vorrei che questa cosa ti abbia sconvolta troppo-
-Sto bene- mormoro.
Sto cercando di autoconvincermi del fatto che non mi sto per sentire male.
-Allora dottore, cosa può dirci?- chiede la Delanay preoccupata.
E' la prima volta che la vedo scomporsi a questo modo.
-Per ora non molto, il ragazzo ha battuto la testa molto forte, pensiamo sia indice di trauma cranico, domani faremo una tac-
Castiel ringhia dietro di me :-Perché non fargliela subito eh?-
-Dobbiamo attendere l'arrivo di un familiare, qualcuno che possa spiegarci se il ragazzo ha mai avuto problemi simili in precedenza, se ha allergie particolari...-
Abbasso il capo, praticamente non sto facendo altro che piangere, con la voce strozzata chiedo un'unica cosa :-Si riprenderà vero?-
-Di questo ne siamo sicuri- risponde il medico.
La cosa mi calma moltissimo.

She tied you to her kitchen chair
She broke your throne
She cut your hair
And from your lips she drew the Hallelujah

Hallelujah, hallelujah
Hallelujah, hallelujah

A casa non riesco a prendere sonno, ho chiamato Rosalya e le ho raccontato ogni cosa, ha deciso di dormire da me e i miei gliel' hanno permesso senza fare troppe storie, ci troviamo tutte nella mia stanza, io ho ancora l'ansia.
-Non ci voleva, con suo padre in ospedale...- mormora Rosa.
-Che dicono Leigh e sua mamma?- chiedo.
-Sono distrutti- risponde lei con un filo di voce.
Laety sbuffa :-Mi dispiace Silkye-
-Sono solo contenta che voi due siate qui- dico sottovoce.
Le due mi sorridono appena.
Poco dopo, il nero.
Sprofondo nel sonno più profondo mai sperimentato fin'ora.
Nella mia mente le immagini macabre si ripetono rapidamente come in un flash, mi sento oppressa eppure non riesco a svegliarmi, mi trovo nel peggiore degli incubi, costretta a subire l'incidente ancora e ancora in un loop infinito senza potermi destare.
Quando apro gli occhi è mattina, sudo freddo, le coperte sono scivolate a terra e il mio cuscino è storto, devo essermi mossa parecchio.
-Il dottore ha detto che starà bene- mi dico.
Mi alzo lentamente, mi guardo attorno ma Rosa e Laety non ci sono.
Controllo l'orologio, è molto presto, sono le sette.
Mi vesto e corro di sotto.
Papà e mamma sono seduti al tavolo a mangiare pancakes, Laety e Rosalya sono al bancone a bere del tè.
-Fai colazione?- chiede mamma.
-No- rispondo.
I ricordi del giorno prima mi appaiono sfocati.
-Ho sognato?- chiedo titubante.
-Che cosa?- chiede Laety.
-L'incidente, Lysandro...- mormoro.
Spero che mi dicano di sì, spero che mi venga detto che è tutto nella mia mente, che ho sognato.
-No- mormora Rosa.
La mia espressione torna cupa, non era tutto nella mia testa, è successo sul serio...
-Oh- è tutto ciò che esce dalla mia bocca.
-Tesoro, non ci pensare, vedrai che andrà tutto bene- mi incoraggia mia madre.
-Lo so, solo che non me lo aspettavo, di solito Lysandro è un ragazzo molto attento anche se smemorato...- rispondo.
-L'importante è che i medici possano fare qualcosa per lui, hanno detto che si rirprenderà, questo è l'importante- continua mio padre.
-Sì, hai ragione- mormoro.
Vado al bancone e mi verso del tè, non me la sento di mangiare.


Arriviamo a scuola, mia madre si è offerta di darci un passaggio ma lo ammetto, avrei preferito di gran lunga passeggiare, penso che mi avrebbe schiarito le idee.
Sospiro una volta giunta all'entrata, l'immagine di Lys steso a terra è ancora vivida, nel punto in cui è stato investito è rimasta una macchia di sangue.
-Non sembra vero- mormora Rosa.
-Ma lo è- rispondo secca.
Entro in cortile con la furia di un carroarmato lasciando Rosalya indietro, Laety rapida al mio seguito.
-Laety, che ci fai qui?- chiede Alexy quando arriviamo al corridoio.
-Ho deciso di venire a studiare qui come mi hai consigliato- risponde lei con un gran sorriso, Alexy l'abbraccia.
-Che bello! Sono felice- esclama gioioso.
Lo ammetto, questa scenetta mi fa sorridere finalmente.
-Finalmente un sorriso signorina!- esclama Alexy.
-Ma sì, con te è impossibile rimanere seri- borbotto.
Andiamo in classe dopo aver scaricato Laety in sala delegati con Nath.
La scuola oggi sembra di aver perso un po' del suo brio.
La Delanay spiega a malapena, il che può solo farmi piacere, però lo trovo così strano, di solito lei non perde occasione per ammorbarci con le sue lezioni lunghissime.
Non presto la minima attenzione, fisso inerme il banco di Lys, mi fa impressione vederlo vuoto, anche Castiel non c'è...


Mi decido ad andare in ospedale, sollecitata da un messaggio di Castiel dove mi diceva di andare a trovare Lysandro.
Tremante, percorro i corridoi imbevuti di disinfettante dell'ospedale, tutto ha un aspetto così familiare, così conosciuto...

Well baby I've been here before
I've saw this room and walked this floors
I used to live alone before I knew you
And I've seen your flag on the marbe arch
And love is not a victory march
It's a cold and it's a broken Hallelujah!

Hallelujah, hallelujah
Hallelujah, hallelujah

Arrivo all'interno della stanza, vedo solo un'infermiera dai capelli rossi.
-S...Scusi, sto cercando Lysandro Ainsworth...- mormoro.
La donna si gira nella mia drezione :-Puoi aspettarlo qui, è dallo psichiatra-
-Psichiatra?- chiedo confusa.
-Sì, deve aver subito un forte shock dato che non parla- mormora la donna.
Annuisco e mi siedo.
-Sta bene?- chiedo.
-Non saprei dirti cara, il suo cervello sta bene, le tac non mostrano nessun tipo di danno cerebrale, ha solo un braccio rotto e una frattura al ginocchio, per il resto sembra star bene, solamente che...Non parla, tutto qui-
Non riesco a capire se sono felice perché Lys sta bene o preoccupata perché non parla affatto.
Accavallo le gambe sperando che arrivi presto.

Sento un rumore flebile di passi, alzo lo sguardo e lui è qui, in piedi di fronte a me, sorretto da una sedia a rotelle e con una fasciatura al braccio, i punti ancora visibili sulla fronte.
-Lysandro- mormoro.
I suoi occhi mi guardano spenti, sembra che non ricordi chi io sia.
L'infermiera lo mette a letto.
-Ma...Può sentirmi vero?- chiedo titubante.
La donna mi sorride e annuisce con espressione compassionevole.
Se ne va chiudendo la porta alle sue spalle.

When there was a time
When you let me know
What's really going on below
But now you never show me that to me, do you?
And remember when I moved in you
And the holy dove was moving to
And every breath we drew was Hallelujah

Hallelujah, hallelujah
Hallelujah, hallelujah

-Come ti senti?- chiedo stupidamente.
Lui continua a fissarmi, i suoi occhi non esprimono nessun tipo di sentimento.
-Lysandro, parla con me ti prego...- mormoro.
La mia voce appare esausta, e lo è, sono stanca, ho dormito malissimo e vorrei solo parlare con lui, sapere come si sente.
All'improvviso, il suo sguardo si sposta sulla bottiglietta d'acqua sul comodino.
-Oh, certo, ecco tieni-  gli passo l'acqua.
La beve avidamente finché non finisce l'intera bottiglietta.
-Grazie, è tutto il giorno che aspetto di bere- mi dice con voce roca.
-Per questo non parlavi?- chiedo ridendo.
-Esatto, e anche perché non ho nulla da dire...- mormora :-Non ricordo nulla di quel che è successo...-
-Niente?- chiedo.
-Mhm...Mi hanno detto che ho avuto un incidente, un'auto mi ha investito giusto?-
-Sì- confermo.
La scena mi balena alla mente, la ricordo ancora con sofferenza.
-Immagino che i miei amici si siano spaventati...Quel...Castiel ad esempio, mi pare si chiami così- mormora.
-Non ti ricordi di lui?- chiedo.
Il pensiero che possa aver perso la memoria mi si inoltra nella mente e non mi da tregua.
-No, non ricordo nulla e nessuno- conferma lui.
-Non sai nemmeno chi sono io?- chiedo delusa.
-Eh no, mi spiace...- mormora :-Qualcosa che dovrei sapere?- chiede poco dopo.
-Ehm...Non so se dovrei dirtelo in realtà, spesso i medici dicono che in caso di amnesia il paziente debba recuperare da solo la propria memoria...-
Lui mi osserva, non sembra capire molto bene cosa sto tentando di dire, cosa dovrei fare?
-Siamo ottimi amici, molto legati- mormoro.
-Oh, un vero peccato, sei così carina- dice lui con un sorriso.
Sento le gambe tremare, ma cosa sta dicendo?
Non è da lui.
-Sembri sorpresa...- mormora.
-No è che...Non è da te dire certe cose, di solito sei più cavalleresco ecco...-
Lui mi sorride, le mie guance vanno a fuoco.
-La cosa ti mette a disagio?- chiede divertito.
-Non particolarmente...- mormoro.
Fintanto che sta bene può dirmi tutto ciò che vuole, sono solo preoccupata per questa amnesia.


Racconto a Laety tutto quel che è successo in ospedale, lei mi ascolta attentamente :-Hai fatto bene a non dirgli nulla di voi...- mormora.
-E' stato molto difficile...- borbotto.
-Lo so ma è bene che riprenda a ricordare da solo- afferma lei con sicurezza.
-Lo so...- ammetto.
Rimaniamo a parlare fino a tardi approfittando del fatto che domani non abbiamo lezione.
-I tuoi sono d'accordo sul fatto che cambierai liceo?- chiedo.
-Sì, gli va a genio l'idea...E ho un'altra notizia, oggi eri in ospedale e non ho potuto dirlo anche a te, i tuoi lo sanno già....-
Le sorrido e le faccio cenno di andare avanti.
-Starò da te! I miei non si vogliono trasferire quindi...Vivremo insieme da oggi in poi!- esclama.
-Sul serio? Che bello!- esclamo abbracciandola forte.
Questa è la notizia migliore del giorno!

Maybe there's a God above
But all I've ever learned from love
Is how to shoot somebody who outdrew you
And it's not a cry you hear at night
It's not somebody who's seen the light
It's a cold and it's a broken Hallelujah

Hallelujah,hallelujah
Hallelujah, hallelujah

Io e Laety decidiamo di andare di nuovo all'ospedale a trovare Lysandro, magari vedendomi spesso si ricorderà chi sono.
Qualcuno, a quanto pare, ha avuto la nostra stessa idea.
-Castiel, buongiorno- dico.
-Oh, ciao...Hai saputo che...-
-Sì, sì ho saputo...- mormoro.
-Posso farti una domanda?- mi chiede.
-Lo hai già fatto mi pare- rispondo scherzosamente.
-Sono serio- dice lui.
Annuisco appena.
-Cosa c'è fra te e Lysandro?- chiede.
Sgrano gli occhi.
-Che vuoi dire?- chiedo imbarazzata.
-Insomma, so che siete amici ma...Quando c'è stato l'incidente hai pianto molto, hai perso la testa, insomma...Va bene essere legati ma così mi pare esagerato, no?-
-Non capisco dove vuoi andare a parare- rispondo.
In realtà so bene che ha capito ogni cosa, solo che non voglio parlarne, non ora, non con lui.
-Silkye...- la sua voce suona come un avvertimento.
-Castiel, non mi va di parlarne- confesso.
-Allora è vero, state insieme...- mormora.
Cerco di ignorarlo ma non mi viene semplice.
-Silkye, parla con me...E' vero?- incalza lui.
-Sì, sì è vero ma...Non voglio dirlo a nessuno-
-Tanto dopo la tua scenata se ne sono resi tutti conto, Armin ci è rimasto piuttosto male- confessa Castiel.
In tutto ciò, Laety ci ascolta con attenzione.
-Armin?- chiedo confusa.
-Sì, Alexy non te l'ha detto? Armin ha un debole per te...-
-Non ne sapevo niente- ammetto titubante.
-Ah! Lo sapevo, era così ovvio- commenta Laety.
-Se era tanto ovvio perché non me lo hai fatto notare?- chiedo imbarazzata.
-Bè, non mi sembrava carino rovinargli la dichiarazione- dice lei.
Sbuffo infastidita, la situazione mi sfuggirà di mano, me lo sento.
-Domani ci parlo, intanto entriamo nella stanza...-
-Lys sta facendo una visita, non possiamo ancora entrare- comunica Castiel.
-Allora vado a prendermi un caffè, calmo i nervi- commento andando in direzione del bar.

Hallelujah, hallelujah
Hallelujah, hallelujah


Sono passati diverse settimane, finalmente Lysandro è tornato a scuola, la sua memoria migliora, si ricorda di tutti, tranne che di me...
Non so spiegare quanto la cosa mi ferisca, tutto ciò mi fa molto, davvero molto, male.
Non ho voglia di andare in classe, mi sento come Castiel per un giorno, mi siedo sulla panchina nel club di giardinaggio e osservo le bellissime rose rosse che Jade cura con tanta attenzione e tanto amore.
Inalo il dolce profumo di queste ultime, sperando che addolciscano un po' anche l'amarezza che provo nell'anima.
Un gatto si accoccola pigramente sul muretto di fianco a me, lo osservo rapita, è molto elegante nonostante la stazza, è un gatto bianco con gli occhi bicolore.
-Che meraviglia- mormoro.
-Sono d'accordo- osserva una voce profonda alle mie spalle.
Mi volto e Lysandro è in piedi dietro di me, appoggiato saldamente alle sue stampelle.
-Lysandro!- esclamo alzandomi in piedi per farlo sedere.
Lui lascia cadere le stampelle, posa le mani sulla panchina per sorreggersi, e mi bacia.
Non so descrivere quanto sia felice, il mio cuore batte così forte...

Hallelujah.



  
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