Il telefono squilla.
Il giovane professore prosegue nel suo lavoro col portatile ormai datato, i tasti talmente consunti che buona parte delle lettere non si legge più – ma lui va a memoria, che gl’importa?
Il dannato trillo continua imperterrito e Shaun, punzecchiato ora da un certo nervosismo, persiste nella sua pretesa sordità. Ogni volta che decide di sedersi alla scrivania e lavorare dimentica di staccarlo; non aspetta chiamate importanti, che in ogni caso gli arriverebbero sul cellulare, perciò che senso ha rendersi reperibile anche dal fisso?
L’irritante squillare termina dopo un’eternità, e Shaun trae un sospiro di sollievo, ma cinque minuti dopo ricomincia; rassegnato, si alza con un borbottio e si avvicina alla cornetta.
“Pronto”.
“Shaun Hastings?” chiede una voce femminile dall’accento palesemente americano.
“Dipende. Chi mi cerca?”
Sono poche le persone di cui si fida, e gli sconosciuti al telefono non rientrano in questa cerchia privilegiata. Soprattutto se americani.
“Il mio nome non ha importanza” risponde la donna. Il tono è sbrigativo. “Quello che conta e che dovresti tenere bene a mente è l’avviso che sto per darti”.
Shaun aggrotta la fronte, decisamente perplesso.
“E tu ti aspetti che io stia ad ascoltare una sconosciuta che conosce il mio nome ma non si degna di darmi il suo?”
“È quello che mi aspetto, sì”.
“Ah. E ne sei così sicura perché…?”
“Perché sei troppo appassionato – anzi no, ossessionato – dai misteri per chiudermi il telefono in faccia e vivere come se niente fosse”.
Il livello di allerta nel cervello di Shaun cresce parecchio: chi diamine è questa stalker?
“Sai un po’ troppe cose su di me. Chi diavolo sei?”
“Mmm… un’amica che sta cercando di salvarti il culo? Adesso zitto e ascoltami” gli intima, e Shaun è troppo sconcertato dal suo modo di fare per interromperla. “I tuoi saggi, quelli che pubblichi sui Templari, ti lasceranno morto stecchito sotto un cavalcavia se non smetti di farli girare”.
“Io non ho mai pubblicato niente del genere” ribatte, ma un simile ammonimento può voler dire solo una cosa…
“Tu no, ma Guy Fawkes sì”.
Appunto.
Come ha fatto a risalire a lui? Eppure è stato bene attento a non collegare le due identità.
“Tu… come hai fatto a… aspetta, sei una di loro?”
La risata dall’altra parte gli anticipa la risposta.
“Io, una Templare? Non credo proprio! Ma come puoi vedere, ci sono persone come me al di fuori di quel… gruppo, diciamo così… che in cinque minuti sono in grado di scovarti, perciò immagina quanto potrebbero impiegarci loro. Anzi, probabilmente ci stanno già ascoltando!”
L’istinto prende il sopravvento e Shaun si guarda attorno; per scrupolo, solleva qualche oggetto in cerca di microspie.
“Quindi, ricapitolando, tu non sei una di loro, ma vorresti salvarmi la vita. Perché?”
“Uhm… spirito del buon samaritano? Mi sono solo imbattuta in quello che scrivi e, come dire, ci ho visto subito un graziosa sentenza di morte sulla tua testa. Ho pensato di fartelo sapere, tutto qua! Stai attento, quelli non scherzano”.
Cercando di non farsi sentire, Shaun continua a cercare. Sotto il divano non c’è niente, sotto la poltrona nemmeno…
“È tutto?” chiede, chino dietro la scarpiera accanto alla porta d’ingresso.
“Lo dici come se non fosse importante”.
“Non è che non sia importante, ma non ho intenzione di smettere solo perché una sconosciuta mi suggerisce di farlo”.
“Quindi non t’importa di morire?”
“Se rischiassi davvero la vita, sì, m’importerebbe” risponde, di nuovo in piedi. “Ora, se non ti dispiace, avrei del lavoro da fare”.
La donna sbuffa ad alta voce.
“Mi aspettavo che fossi testardo, ma non fino a questo punto!”
“Che dire: te ne farai una ragione! Addio, Miss Sconosciuta”.
E riaggancia.

________________________________________
Nota: per chi non lo sapesse, è stata Rebecca a far entrare Shaun negli Assassini. Sin da giovane era interessato all'occulto e a misteri di vario genere e finì per imbattersi nelle storie e trame dei Templari, perciò cominciò a fare ricerche e pubblicare articoli. Rebecca cercò di metterlo sull'attenti, ma lui continuò col suo lavoro, fino a che... beh, o ve lo cercate, o lo scoprite con i prossimi capitoli ;P

NdA - Erano decenni che mi ripromettevo di venire a rompervi le scatole anche su questo fandom e finalmente ci sono riuscita!
Devo ammettere che Shaun e Rebecca prima non mi ispiravano granché, ma questo mese ho ripreso alcuni capitoli (II, Brotherhood, Black Flag) e giocato a Syndicate, e all'improvviso ho cominciato ad amarli! Senza contare che le loro scene nell'ultimo gioco mi lasciano ormai pochi dubbi sul fatto che ci sia qualcosa di tenero tra loro (voglio dire, il modo in cui Rebecca gli tiene delicatamente il viso mentre lo medica non è quello che usi con un semplice amico! E come si sacrifica per lui - ecco, questo lo si può fare anche tra amici, però, se lo vediamo dopo quella sorta di carezza che gli fa...).

Naturalmente mi son subito messa a cercare fan art (praticamente non ne esistono T-T), fanfic in italiano (giusto una manciata T-T) e in inglese (qualcuna in più, ma niente di che T-T) e mi son messa a scriverne anch'io!

L'idea è di scrivere una serie di raccolte su di loro e raccontare, passo passo, l'evoluzione del loro rapporto, fino a quello che per me è amore, per forza!

Spero che vi piaccia! Magari fatemi sapere con un commentino ino ino ino, anche se avete delle critiche!