Storie originali > Generale
Segui la storia  |      
Autore: Marti_PenguinOwl    28/06/2016    0 recensioni
"Diana correva col fiato corto, il fianco le doleva, le lacrime le rigavano il viso, ma continuava a correre verso l'uscita d'emergenza. Una fioca luce verde lampeggiava davanti ai suoi occhi, ancora troppo distante. Diana cominciò a correre più veloce, arrancando nel buio, disperata, fissando la sua unica via di scampo: l'uscita d'emergenza. "
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti... è da tempo che non scrivo, e non so cosa dire. Quindi, niente, lasciate un parere così potrò decidere se continuare o meno. 


Passato e futuro
 

1. Prologo


L'ultima lampadina della stazione si fulminò in un istante, e calò il buio.
Diana correva col fiato corto, il fianco le doleva, le lacrime le rigavano il viso, ma continuava a correre verso l'uscita d'emergenza. Una fioca luce verde lampeggiava davanti ai suoi occhi, ancora troppo distante. Diana cominciò a correre più veloce, arrancando nel buio, disperata, fissando la sua unica via di scampo: l'uscita d'emergenza.
Quella notte, chissà perché, caso volle che nessun treno partisse e nessun treno arrivasse.
La metro era vuota e buia.
Il terrore la assalì, quando vide un'ombra afferrarla per il braccio. Diana urlò, in preda al panico, e cercò di divincolarsi con tutte le sue forze. Le scarpe lucide scivolavano sul pavimento bagnato e Diana cadde. Qualcuno l'afferrò per un piede e la trascinò contro il muro, facendole battere la testa sullo spigolo di pietra. Lei urlò, disperata, provando a liberarsi cominciò a dimenarsi come una mosca in un barattolo. Capì di essere riuscita a colpire il suo aggressore quando sentì un'imprecazione mormorata. Si trascinò, si dimenò riuscendo ad alzarsi, e iniziò nuovamente a correre verso l'uscita di sicurezza. Sentì dei passi dietro di lei e provò ad accelerare, ma non ci riuscì: la testa le girava, i sensi si affievolivano.
Cosa stava succedendo?
Si portò la mano alla testa e scoprì di avere i capelli zuppi di qualcosa di viscoso: il suo sangue.
Dietro di lei l'uomo che l'aveva colpita si era rimesso in piedi e la stava inseguendo.
Diana sentì di essere perduta. Continuò a correre con tutte le forze che gli erano rimaste in corpo, poi crollò, ai piedi della scala che portava all'uscita d'emergenza. Era a un passo dalla libertà, ma non sarebbe mai riuscita a raggiungerla.
Sorrise amaramente di fronte all'ironia della sorte, e ripensò a ciò che l'aveva cacciata in quel guaio.
Se solo non fossi stata lì quella notte... se solo non fosse accaduto niente...
I pensieri si rincorrevano nella mente di Diana, mentre aspettava che il suo inseguitore la raggiungesse. Anche lui brancolava nel buio, col sangue che gli colava dal naso e dalle labbra, alla ricerca di Diana, che nascosta ai piedi della scala, ansimava piano. E aspettava.
Sapeva che sarebbe morta, eppure cominciava a non avere più paura.
Solo un pensiero la tormentava: cosa sarebbe accaduto dopo?
L'uomo la raggiunse, i suoi occhi brillavano nell'oscurità. Si avvicinò al suo viso talmente tanto che Diana riuscì a sentire l'odore del sangue fresco che solcava il viso dell'uomo.
-Sei morta.- sibilò.
Diana lo fisso dritto negli occhi, senza timore. Si alzò lentamente, tenendo le spalle attaccate al muro.
-Tutto questo non ha senso.- mormorò.
Una sensazione di gelido le tagliò il respiro, i pensieri si spensero. Diana aprì la bocca, in un urlo silenzioso, mentre il coltello si conficcava sempre più a fondo nel suo addome.
E' finita, pensò.
L'ultima cosa che vide fu il volto magro e squadrato dell'uomo che l'aveva uccisa. Rideva, soddisfatto. Le lacrime le solcarono il volto, ma Diana non se ne rese conto. Scivolò lungo il muro di pietra della metro, disegnando una linea rossa. Si accasciò a terra, e il dolore cominciava a essere un ricordo lontano. Le luci si accesero.
Pian piano, tutta nella sua mente divenne nero, chiuse gli occhi e il suo corpo si afflosciò sul pavimento.
L'assassino rimase immobile a guardare la scena, con un ghigno beffardo sul volto. Poi, lentamente, si voltò e sparì.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Marti_PenguinOwl