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Autore: serClizia    29/06/2016    3 recensioni
“Come, scusa?!”
Thomas era seduto sul banco, braccia conserte ed espressione accigliata.
Una decina di minuti prima, ragazzo della sua classe l’aveva fermato alla fine della lezione e gli aveva chiesto se poteva fermarsi a parlare con lui. Thomas non l’aveva mai visto. Aveva dei capelli neri e lisci, l’espressione un po’ spaventata e dei grandi occhioni blu sopra degli zigomi alti. Era anche un po’ bassino. A differenza sua Thomas era alto, castano e pieno di lentiggini. I suoi occhi marroni avevano delle sfumature gialle e alla prima occhiata sembrava un tizio perfettamente normale. Il ragazzo davanti a lui invece… beh, diciamo solo che aveva un’aura affascinante. Forse per questo Thomas aveva accettato di restare, era curioso.
Avevano aspettato che il resto della classe sfollasse, professore compreso. E poi questo sconosciuto, dopo aver chiuso la porta e controllato che non arrivasse nessuno, gli aveva detto di essere in realtà una ragazza di nome Grace.
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We need to find you a name.
 
“Come, scusa?!”
Thomas era seduto sul banco, braccia conserte ed espressione accigliata.
Una decina di minuti prima, un ragazzo della sua classe l’aveva fermato alla fine della lezione e gli aveva chiesto se poteva fermarsi a parlare con lui. Thomas non l’aveva mai visto. Aveva dei capelli neri e lisci, l’espressione un po’ spaventata e dei grandi occhioni blu sopra degli zigomi alti. Era anche un po’ bassino. A differenza sua Thomas era alto, castano e pieno di lentiggini. I suoi occhi marroni avevano delle sfumature gialle e alla prima occhiata sembrava un tizio perfettamente normale. Il ragazzo davanti a lui invece… beh, diciamo solo che aveva un’aura affascinante. Forse per questo Thomas aveva accettato di restare, era curioso.
Avevano aspettato che il resto della classe sfollasse, professore compreso. E poi questo sconosciuto, dopo aver chiuso la porta e controllato che non arrivasse nessuno, gli aveva detto di essere in realtà una ragazza di nome Grace. Ecco perché aveva esclamato il sonoro: “Come, scusa?!”
“Non sto scherzando, ok? Magari.”
Il ragazzo sembrava pallido e aveva gli occhi lucidi, da pazzo.
Thomas non batté ciglio. “Ceerto.” Fece per prendere lo zaino ma l’altro lo fermò.
“Ho le prove. Sapevo che non avrei potuto convincerti senza delle prove. Credi che non mi sia messa nei tuoi panni?”
E dannazione, sembrava pure serio. Forse per questo si convinse a restare, o almeno a fingere di crederci.
“Ok, ok, ammettiamo che sia vero. Perché lo stai dicendo a me?”
Grace o come cavolo si chiamava si trattenne dal ridere. “Dici sul serio?”
Thomas alzò entrambe le sopracciglia, incoraggiandolo. C’erano almeno 500 persone nella loro scuola. Perché rivolgersi a lui?
Il ragazzino ridacchiò. “Ho guardato le tue magliette per tutto l’anno,” indicò con la testa quella che indossava al momento. Thomas abbassò lo sguardo. Aveva una maglietta di Supernatural, oggi. Gli venne in mente che ieri aveva messo quella di Lost e meditava di indossare quella di X-Files l’indomani.
“Ok, capisco il punto,” gli rispose, gesticolando. Era uno che gesticolava parecchio. “Il nerd dei telefilm con tutte le risposte, più incline a credere all’esistenza del sovrannaturale. Ma… tutto l’anno? Non ti ho mai visto in classe, prima d’ora.”
“Esatto," gli rispose, chiudendo gli occhi ed espirando.
“Ah, già. Fino a ieri eri una ragazza, giusto?”
Ogni sua parola trasudava sarcasmo.
“Fino a venerdì,” precisò lui. Lei? Si tolse lo zaino dalla spalla e cominciò a frugarci dentro, avvicinandosi lentamente. Thomas lo guardò tirare fuori un portafoglio (effettivamente femminile) e porgergli una patente. Sopra c’era scritto Grace Hutcherson, vicino alla foto di una ragazza carina.
Thomas alzò un sopracciglio. “Potresti averlo rubato.”
“Sapevo che l’avresti detto. Guarda,” tirò fuori una tessera da uno scomparto. “Qui c’è la mia calligrafia.”
Prese foglio e penna dallo zaino e scribacchiò qualcosa. Gli porse quasi subito il pezzo di carta. Thomas esitò. Scrutò il viso del ragazzo, gli sembrava serio come non mai, poi abbassò lo sguardo su quello che gli stava porgendo. Le due scritture erano identiche.
A Thomas si gonfiò il petto dall’eccitazione. Forse gli stava accadendo davvero, forse poteva sperimentare il sovrannaturale in prima persona. Forse tutto quel mondo esisteva sul serio. Sempre che non fosse uno scherzo. Voleva, doveva esserne certo.
“Ci devo pensare su,” disse con un sospiro. “E non mi hai ancora detto cosa ti aspetti che io faccia, esattamente.”
Il mistero fatto persona che gli stava davanti l’aveva guardato speranzoso durante tutto questo tempo, e gli sorrise. “Aiutarmi a risolvere questo casino? Mi piacerebbe davvero non dover capire tutto da sola. Ci ho provato, credimi, ma ho bisogno d’aiuto.”
Thomas annuì di nuovo, poteva capire le intenzioni. Ma, sul serio? Fino a ieri, una ragazza? “Come ho detto, devo pensarci su. In ogni caso, primo: devi allenarti coi pronomi e le coniugazioni maschili, e secondo… Grace?” Fece una pausa ad effetto.
Lui pendeva dalle sue labbra. “Sì?”
“Dobbiamo trovarti un nome da uomo.”




Spazio autrice:
primo sbarco nelle Originali, benvenuta a me! I capitolo sono molto corti, almeno all'inizio. È un esperimento che sto facendo, se vedo che la narrazione langue inserirò più scene, sicuramente.
A tu che stai leggendo, bevenuto nella pazzia di quello che è Thomas' Grace, frutto di un sogno in cui ero un ragazzo svegliatosi nel corpo di una ragazza. Rielaborando un po', è venuto fuori questo. Non esitare a farmi sapere cosa ne pensi, anche in caso non ti piaccia. Il feedback è sempre molto apprezzato.
Buona afosa serata a tutti.
PS: qui per la mia pagina autrice
  
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