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Autore: Lord_Ainz_Ooal_Gown    29/06/2016    1 recensioni
Un regno martoriato dalla guerra.
Una bambina alla ricerca di suo padre.
Un witcher solitario.
Quando un mostro minaccia le vite di decine di persone, questo guerriero seguirà il suo credo e lo eliminerà per trovare un uomo scomparso o agirà spinto dal mero denaro?
*
CrossOver One-shot tra Fairy Tail e The Witcher! Come descrizione non è un granché ma spero di avervi incuriositi almeno un po'! ^^
Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alzack Connell, Asuka Connell, Bisca Connell, Natsu
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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THE FAIRY WITCHER



Il vento ululava minaccioso, facendo oscillare violentemente gli alberi mentre cupi tuoni si potevano udire in lontananza, preannunciando una tempesta con i contro-fiocchi che avrebbe lavato la terra malata, ormai ricoperta di corpi, sangue e chissà cos'altro.

Le scintillanti armature nere e dorate dell'impero di Alvarez erano ormai coperte di fango e sangue secco così come quelle, meno elaborate, del regno di Fiore insieme alle loro armi. Carretti di legno fatti a pezzi giacevano ai margini della strada, di fianco a grossi spuntoni di legno conficcati nel terreno.

In lontananza qualcosa si mosse. Quattro figure piccole e tozze ma dai denti fin troppo affilati per appartenere a degli umani, soprattutto quando dei pezzetti di carne erano incastrati tra di essi.

“Ghoul... i campi di battaglia sono delle enormi dispense per loro”.

La figura, intenta ad avanzare a cavallo al margine della distesa di cadaveri, lanciò una rapida occhiata a quelle creature, scrutandole con i suoi occhi gialli simili a quelli di un gatto con un'espressione priva di qualsivoglia emozione. Il suo cavallo nitrì innervosito e si fermò di colpo avvertendo delle presenza ostili vicino a lui.

“Buono Happy, non agitarti.” disse il ragazzo muovendo le dita della mano destra, creando poi un triangolo bianco a mezz'aria che andò a dissolversi contro la testa del cavallo, calmandolo all'istante. Dando un colpetto con i tacchi contro il ventre dell'animale, il ragazzo lo fece avanzare nuovamente ma la sua mano andò a stringersi sull'impugnatura di una delle due spade che portava sulla schiena, entrambe con i manici che gli spuntavano dietro la spalla destra.

Una di esse aveva la guardia a V ed era quella che il giovane sembrava intenzionato ad utilizzare, mentre l'altra aveva una guardia più comune, benché entrambe le lame fossero parecchio lunghe, decisamente impossibili da usare con una mano sola.

L'armatura che lo proteggeva era di cuoio marrone ma con dei rivestimenti di cotta di maglia aderenti ai pettorali così come agli spallacci, mentre delle borchie di ferro erano presenti sui guanti, precisamente all'altezza delle nocche. I pantaloni erano come il resto dell'armatura ma senza rinforzi, così come gli stivali.

L'unico oggetto che sembrava di valore erano uno strano medaglione rappresentante la testa di un lupo dalle fauci aperte, e con uno sguardo tutt'altro che amichevole, che il ragazzo dai particolari capelli rosa portava appeso al collo.

Dopo qualche metro lasciò andare la sua arma. I Ghoul non si erano avvicinati oltre, probabilmente a causa di tutto il cibo intorno a loro che doveva sembrare più invitante di un umano vivo e ben armato.

Altri tuoni si udirono nell'aria e alcune gocce d'acqua iniziarono a cadere dal cielo, facendo sospirare il ragazzo che alzò lo sguardo imprecando silenziosamente contro diverse divinità ormai dimenticate in quelle terre desolate devastate dalla guerra.

Dando un nuovo colpo nei fianchi del cavallo lo spronò a galoppare molto velocemente. Nel giro di pochi istanti si ritrovarono entrambi sotto un acquazzone con tanto di lampi e tuoni al seguito. Il ragazzo continuò comunque a tenere lo sguardo puntato in avanti, cercando di scrutare l'orizzonte alla ricerca di un qualche riparo.

-Proprio un'ottima idea quella di andarsene da Magnolia...- pensò il ragazzo girando di scatto la testa verso destra, individuando una casetta solitaria in mezzo agli alberi. Diverse finestre erano rotte e sembrava abbandonata ma se la sarebbe fatta andar bene. Tirando le briglie del cavallo, gli fece cambiare direzione e in pochi istanti raggiunse quella catapecchia, legando Happy ad un alberello vicino all'entrata.

La porta era, come previsto, marcia e la maniglia era arrugginita, così gli bastò spingerla per aprirla, guardando attentamente l'interno: una grossa stanza con alcuni sacchi di stoffa buttati in un angolo, un camino fatiscente, un tavolo e delle sedie di legno, alcuni mobili ricoperti di polvere e visibilmente danneggiati dal tempo.

Lentamente, il ragazzo entrò nella casetta e lasciò andare la porta che si richiuse alle sue spalle. Il tetto era pieno di buchi perciò non si sorprese nel vedere il pavimento bagnato ma a lui andava bene così, avrebbe acceso un fuoco e avrebbe aspettato la fine del temporale o almeno quella era la sua idea, ma prima doveva capire chi si nascondeva in quella casa con lui.

I suoi sensi sviluppati l'avevano subito avvertito della presenza di qualcuno: per prima cosa, delle piccole impronte per terra abbastanza evidenti visti i contorni di fango; il secondo indizio era il dolore appena percepibile nell'aria, un misto di sudore, vecchio e sangue; ultimo fattore che gli aveva fatto capire di non essere solo era un respiro agitato ma comunque lento che poteva sentire anche in mezzo a quei rumori provocati dalla pioggia e dai tuoni.

Si voltò verso i sacchi di stoffa e incrociò le braccia al petto “Puoi uscire, non intendo farti del male”.

Chiunque si stava nascondendo doveva essersi preso un bello spavento perché il rosato sentì il battito del suo cuore accelerare di colpo.

“Andiamo, lo so che sei nascosto dietro a quei sacchi, non costringermi a spostarli uno per uno.” disse il ragazzo senza spostarsi. Dopo qualche secondo, una voce tremante domandò “C... chi sei?”

-Una bambina.- intuì il ragazzo per poi presentarsi “Natsu Dragneel, sono un witcher”.

“U... uno di quei mostri?” domandò allora la bambina e Natsu poté percepire la paura nella sua voce. Sospirando, il ragazzo annuì leggermente “Vengo chiamato anche in quel modo, ma io i mostri li uccido, perciò non devi aver paura di me. Ora, ti dispiacerebbe uscire? Accenderò un fuoco così potremo scaldarci”.

Per alcuni istanti non accadde nulla, ma alla fine i sacchi di stoffa vennero spostati e una bambina dai capelli neri raccolti in due trecce basse si mostrò al witcher, mantenendo comunque un atteggiamento diffidente ma soprattutto spaventato.

Natsu piegò completamente le gambe per portare il volto allo stesso livello di quello della bimba “Come ti chiami?” domandò poi con un leggero sorriso.

“Asuka...” sussurrò la piccola torturando i pantaloni di stoffa nera che indossava insieme ad una sorta di maglia di lana bianca.

“Asuka, è un bel nome.” ammise il ragazzo “Perché eri nascosta qui dentro? Ti sei persa?”

La bambina scosse la testa e il ragazzo annuì impercettibilmente “Stavi cercando qualcosa o qualcuno?” e questa volta la bambina annuì “Volevo trovare il mio papà... è un cacciatore ma non torna a casa da giorni e quando sono arrivata qui c'erano gli Oscuri che combattevano e tutti quegli uomini urlavano come dei dannati...” cercò di riprendere fiato trattenendo i singhiozzi “Alla fine mi sono nascosta qui dopo aver attraversato il boschetto”.

Natsu annuì e le indicò il caminetto “Ora accenderò un fuoco e ci scalderemo, inoltre ho delle provviste con me, così potremo anche riempirci lo stomaco.” e uscì subito dopo, andando a prendere una sacca appesa al fianco di Happy. Dopo averla portata dentro, la posò un attimo a terra, facendo poi a pezzi una sedia di legno.

Dopo aver gettato i pezzi di legno nel caminetto, schioccò le dita e dalla sua mano scaturirono delle scintille che diedero fuoco all'istante a ciò che restava della sedia, illuminando l'intera stanza. Natsu prese poi un mantello che teneva piegato nella sacca e lo mise sulle spalle di Asuka, facendola poi sedere davanti al caminetto mentre prendeva delle pagnotte di pane, un po' di carne secca e due otri d'acqua, dandone una alla bambina.

I due mangiarono tranquillamente per diversi minuti, mentre fuori la tempesta imperversava ancora. Natsu ravvivava il fuoco quando si stava per spegnere mentre la piccola continuava a fissare il witcher.

“Perché porti due spade?”

“Una d'acciaio per gli uomini e una d'argento per i mostri.” spiegò Natsu “Il mio compito è quello di uccidere i mostri, ma alle volte gli umani si rivelano di gran lunga peggiori”.

“Perché si fanno la guerra tra di loro?” sembrava piccola ma a quanto pare capiva molto di più di una normale bambina.

“Quello è uno dei tanto motivi ma alle volte gli uomini più mostruosi agiscono lontano dalla guerra, precisamente nelle corti dei re.” spiegò il ragazzo con espressione neutra decidendo poi di cambiare argomento “Hai detto di essere finita qua cercando tuo padre, no?”

Asuka annuì lentamente “Noi viviamo a Ramonero e c'è un grosso bosco non molto lontano ma da quando hanno iniziato a combattere vicino a noi la selvaggina è scappata e mio papà ha deciso di allontanarsi un po', andando nel cuore del bosco per provare a cacciare qualche cervo”.

“Con cosa cacciava?”

“Arco e frecce, ma aveva anche una piccola balestra che gli ha regalato la mamma per il loro anniversario.” sorrise Asuka ripensando a quando il suo papà l'aveva ricevuta in dono, tuttavia ciò non le permise di cogliere lo sguardo leggermente preoccupato del witcher -Nei boschi non si trovano solo cervi e lepri... qualcosa deve aver trovato suo padre...-

Sospirando, il ragazzo addentò un pezzo di pane “Finita la tempesta ti riporterò a casa. Se i Ghoul dovessero trovarti non si farebbero problemi ad attaccarti e non voglio far preoccupare tua madre”.

La bambina non parve particolarmente contenta della cosa ma annuì in silenzio, conscia del fatto che era andata alla ricerca di suo padre senza dire niente a nessuno.

I due finirono di mangiare in silenzio e, sotto indicazione di Natsu, la bambina si mise a dormire, riuscendo ad addormentarsi relativamente in fretta malgrado i continui tuoni che facevano tremare le pareti del loro riparo.

Passati diversi minuti, il witcher si assicurò che la piccola stesse dormendo profondamente e, cercando di non far rumore, si alzò in piedi e uscì dalla casa, chiudendosi la porta alle spalle.

La pioggia lo bagnò nel giro di qualche istante ma a lui non importava. Con un movimento fluido del braccio sguainò la sua spada d'argento e si guardò attorno, individuando cinque figure avvicinarsi a lui. Happy iniziava ad agitarsi così Natsu lo slegò e gli diede una botta con la mano libera per farlo scappare, voltandosi poi a fronteggiare i Ghoul che ormai lo avevano già circondato.

Quei necrofagi camminavano su quattro zampe ed erano grossi poco meno di un uomo adulto ma erano molto più forti e feroci. I loro volti ricordavano vagamente quelli di un umano ma le loro 'mani' erano provviste di grotteschi artigli e il loro corpo aveva ben poco di umano.

Ringhiarono minacciosamente verso il rosato e, uno alla sua destra, gli balzò addosso cercando di artigliargli la faccia ma il witcher fece un passo indietro ed evitò il colpo, menando poi un rapido fendente dall'alto che decapitò la creatura con estrema facilità. La loro carne era morbida malgrado le apparenze e i Ghoul non possedevano alcun tipo di difesa naturale, a parte la superiorità numerica.

Altri due Ghoul tentarono di colpirlo alle spalle saltandogli addosso ma il ragazzo girò rapidamente su sé stesso e, dalla mano libera, generò una violenta onda d'urto che fece cadere a terra le due creature. Mentre la prima fu abbastanza rapida per rialzarsi ed allontanarsi di qualche metro, la seconda fu meno lesta e il witcher ebbe tutto il tempo per trafiggerle il cuore dall'alto, conficcando la spada nel terreno attraverso la sua cassa toracica, facendo schizzare sangue ovunque.

Il ragazzo lasciò andare momentaneamente la spada per poi impugnarla al rovescio. Ruotando su sé stesso, intercettò al pelo un altro Ghoul e, colpendolo con molta forza, gli amputò il braccio sinistro e lo tagliò in due, facendo volare il torso alle sue spalle, mentre le gambe della creatura caddero a terra schizzando acqua, fango e sangue tutt'attorno.

Facendo roteare la spada nella mano per un paio di volte la impugnò nuovamente nel modo giusto e questa volta strinse l'elsa con entrambe le mani, fissando attentamente il Ghoul davanti a lui. Quello che era riuscito a sfuggirgli prima era ancora dietro di lui. Poteva sentirlo.

Le due creature, malgrado i loro compagni morti provarono ad attaccare Natsu all'unisono. Quello davanti al witcher gli saltò addosso mentre l'altro provò a colpirlo con un'artigliata nella schiena.

Senza alcun problema, Natsu fece un breve scattò laterale, evitando entrambi i colpi e, mulinando la sua spada con tutta la forza di cui era capace, la conficcò nella schiena del Ghoul che gli era saltato addosso. Il corpo della creatura non oppose troppa resistenza e venne tagliato perfettamente a metà ma l'attacco del witcher non era ancora finito e riuscì a decapitare anche il secondo Ghoul, facendo volare la testa in alto.

Dopo un respiro profondo, il ragazzo rinfoderò con calma la sua arma e rientrò nella capanna, lanciando subito un'occhiata ad Asuka, la quale era ancora addormentata, avvolta nel suo mantello.

Sorridendo leggermente, il witcher si sedette davanti al camino e rimase a fissare le fiamme, tenendo i sensi in allerta per percepire l'arrivo di altri Ghoul. Quelle bestie amavano la carne fresca, anche quella dei loro simili.

La tempesta cessò qualche ora dopo, andandosene così com'era arrivata e solo in quel momento Natsu chiuse gli occhi, sdraiandosi a terra in cerca di una posizione comoda per trascorrere la notte

§ § §

La luce del sole svegliò il witcher molto presto, quando la luna era ancora ben visibile nel cielo e alcuni pipistrelli svolazzavano ancora alla ricerca di insetti ma per fortuna, di lì a poco, il sole avrebbe illuminato completamente quella terra e tutti i suoi campi ricoperti di cadaveri, silenziosi testimoni del massacro avvenuto il giorno prima.

Uscito dalla capanna, Natsu portò due dita tra le labbra ed emise un breve fischio ma decisamente rumoroso e, dopo qualche secondo, il suo cavallo arrivò da lui trottando. Il witcher gli accarezzò la criniera dopodiché rientrò per svegliare Asuka e darle della frutta per colazione. Finito il pasto, si misero subito in marcia per raggiungere Ramonero.

La cavalcata durò poco meno di un'ora e non incontrarono alcun tipo di contrattempo. Era strano in effetti. Nessun soldato, nessun segno di scontri e neanche un accenno di presidio militare.

“Non sembra esserci nessuno qua.” disse Natsu guardandosi attorno.

“E' perché i soldati si sono stabiliti in un castello poco lontano da qui e vengono da queste parti solo per chiedere delle provviste per il fronte.” spiegò Asuka seduta davanti a lui mentre osservava un campo di grano risparmiato dalla guerra.

Natsu annuì in silenzio e continuò a cavalcare verso le casette che erano già visibili in lontananza insieme a delle piccole colonnine di fumo, probabilmente provenienti da alcuni camini. Quando furono a circa duecento metri dal villaggio, alcuni contadini nel campo lì vicino videro Asuka e rimasero completamente sorpresi nel vederla a cavallo insieme ad uno sconosciuto.

“Asuka! Per amore degli dei, credevamo che fossi scomparsa!” urlò un uomo correndo verso di lei con ancora una zappa stretta tra le mani. La bambina parve vergognarsi nel parlargli “Scusa Macao... ero andato a cercare il mio papà...”

“Posso capire che tu sia preoccupata per lei ma andartene da sola senza dire niente a nessuno!” sbottò l'uomo venendo poi fermato da un altro contadino dalla folta barba che ridacchiò leggermente “Suvvia Macao, è tornata sana e salva e questo è ciò che conta, bisogna solo dirlo a Bisca”.

“Tsk, la difendi sempre Wakaba...” commentò seccamente Macao massaggiandosi le tempie per poi scoccare una rapida occhiata a Natsu, il quale non aveva ancora detto mezza parola.

“Beh... mi sembra giusto ringraziarti per averla riportata a casa. Te ne siamo grati.” disse Wakaba tendendo la mano al rosato che però si limitò ad osservarla con sguardo distaccato “Lo avrebbe fatto chiunque. Ditemi solo dove posso trovare sua madre”.

“La troverai al centro del villaggio vicino al pozzo. Starà di sicuro preparando alcune frecce insieme a Kinana.” disse Wakaba indicandogli il villaggio con un dito “Di certo ti ringrazierà di cuore anche lei”.

Natsu annuì e fece riprendere il cammino ad Happy che trottò velocemente fino alle prime case, sotto lo sguardo sorpreso di altre persone le quali parvero sollevate nel rivedere Asuka sana e salva. Dopo pochi minuti, il cavallo raggiunse il centro del villaggio e Natsu smontò con un movimento fluido, prendendo poi la bambina per poi poggiarla a terra e vederla correre verso una giovane ragazza dai capelli verdi che, vedendola arrivare, gettò a terra una freccia e le corse incontro, abbracciandola di slancio con le lacrime agli occhi.

“Piccola mia... credevo di non rivederti mai più...”

“Scusa mamma... volevo trovare papà...” spiegò Asuka iniziando a singhiozzare mentre Natsu si avvicinava con passo calmo. Bisca parve notarlo e prese in braccio Asuka, facendo un breve inchino “Non so chi tu sia, ma ti ringrazio per avermi riportato mia figlia”.

“Sono Natsu Dragneel, un witcher.” spiegò con voce piatta il ragazzo, ricevendo diverse occhiate sorprese da parte delle persone riunitesi lì vicino, alla quale seguì un leggero vociferare ma il giovane non parve badarci troppo.

“Capisco... immagino che tu l'abbia trovata mentre davi la caccia a qualche mostro.” azzardò Bisca il cui sguardo si era leggermente indurito.

Natsu scosse leggermente la testa “Non ho nessun contratto per le mani al momento e in quanto alla bambina, l'ho trovata in una capanna poco lontana da un campo di battaglia infestato da alcuni Ghoul.” dopodiché incrociò le braccia al petto “Inoltre mi pare di capire che tuo marito sia scomparso misteriosamente”.

Bisca rimase in silenzio per qualche secondo “Sì, è così. Si è avventurato nel bosco poco lontano da qua e da allora non abbiamo più sue notizie”.

“I boschi non offrono rifugio solo alla selvaggina ma anche a lupi, orsi, banditi e mostri.” spiegò Natsu con sguardo impassibile “Tuo marito potrebbe essere incappato in uno di essi. Se sei interessata a trovarlo, posso andare nel bosco e cercarlo”.

“Lo faresti veramente?” domandò la ragazza con sguardo speranzoso e Natsu annuì “Dietro compenso ovviamente. Da come mi avete guardato non appena ho detto di essere un witcher posso dedurne che sapete diverse cose su di noi”.

“Come ad esempio che non lavorate mai gratis... lo so.” rispose acida la ragazza per poi annuire “D'accordo, ti pagherò. Basta solo che lo trovi e lo riporti a casa”.

Il witcher annuì una sola volta e poi tornò al suo cavallo, montando in sella per poi avvicinarsi al gruppetto di persone “Dove posso trovare questo bosco?” e Bisca gli indicò una direzione “E' a circa un'ora di cammino, a cavallo dovresti metterci meno tempo”.

“Come posso riconoscere tuo marito?” domandò allora il ragazzo e la risposta arrivò rapida “Corti capelli neri, abiti di cuoio con una mantella rossastra. Si chiama Alzack”.

Senza dire niente, Natsu si lanciò al galoppo verso la direzione indicata da Bisca, lasciandosi il villaggio alle spalle dopo pochi secondi. Nuvole grige stavano oscurando il cielo e il giovane poteva avvertire un nuovo acquazzone in arrivo, inoltre i tuoni in lontananza non lasciavano molti dubbi. Di lì a poco sarebbe scoppiato un altro temporale.

-Devo sbrigarmi... se il temporale di ieri non ha cancellato tutte le tracce, questo potrebbe farlo molto velocemente.- pensò Natsu per poi spronare ancora di più Happy che aumentò la velocità mentre piccole gocce di pioggia cadevano dal cielo.

§ § §

Un centinaio di alberi bianchi si stagliavano davanti al witcher mentre legava le briglie del suo cavallo ad un albero vicino alla strada principale. Volgendo lo sguardo a destra e a sinistra era possibile vedere altre decine di alberi che andavano a formare quell'enorme bosco il quale ricopriva svariate colline e anche una zona pianeggiante.

Avvertendo il temporale sempre più vicino, Natsu iniziò a camminare in mezzo a quegli alberi facendo attenzione ad ogni suono ma i tuoni in lontananza uniti al fruscio degli arbusti a causa del vento lo mettevano in difficoltà.

Tuttavia il rumore dei corvi non passò inosservato ai suoi sensi modificati e, dopo quasi mezz'ora di camminata, cambiò direzione per la prima volta. Era ormai nel fitto del bosco e non c'era alcun tipo di sentiero. Cespugli, alberi e rocce varie rappresentavano l'ambiente circostante su cui calava una leggera oscurità dovuta alle nuvole cariche di pioggia.

Dopo alcuni minuti di avanzata verso i versi dei corvi, Natsu si fermò di colpo, fissando senza batter ciglio una grossa roccia alta almeno tre metri davanti a lui. Era larga poco più di lui e sembrava una roccia come un'altra ma i profondi segni di artigli che ricoprivano la sua superficie sembravano indicare qualcos'altro.

Il witcher si avvicinò lentamente e toccò delicatamente i segni “Lunghi artigli, molto resistenti. Qualunque cosa abbia graffiato questa roccia è alta e tremendamente forte. Potrebbe averla usata per affilarsi gli artigli o per segnare il suo territorio.” poi posò lo sguardo a terra e non vide assolutamente nulla “Niente impronte recenti... devono essere segni vecchi oppure il mostro si muove in modo molto furtivo”.

Riprendendo a seguire il rumore provocato dai corvi, Natsu spuntò in una piccola radura coperta da un piccolo prato e costeggiata da un fiumiciattolo. La prima cosa che però saltò all'occhio del cacciatore non fu l'acqua e neanche lo stormo di corvi alzatosi in volo, bensì il cadavere di un uomo incastrato in mezzo ad alcune spesse radici uscite dal terreno, ricoperte con il suo sangue.

Dopo essersi guardato attorno, il ragazzo si avvicinò lentamente ed osservò la vittima “Capelli biondi, almeno quarant'anni, armatura dell'impero di Alvarez. Un soldato disertore probabilmente ma di sicuro non è Alzack.” dopo aver guardato il volto pallido, si concentrò di più sui dettagli “Ha perso molto sangue dalla bocca... un'emorragia interna, causata dalle radici. Hanno piegato il metallo come se fosse carta e gli hanno distrutto la cassa toracica e qui...” osservò con più attenzione il braccio sinistro “Tre grossi tagli che gli hanno lacerato la carne e incrinato l'omero, di certo non si tratta di un orso ma neanche di un lupo mannaro... è stato qualcosa di più grosso e forte”.

Un improvviso ululato catturò la sua attenzione e a quel verso si unì quello di decine di corvi.

“Lupi, corvi, un bosco, radici che uccidono... non ci sono dubbi, da queste parti dimora un Leshen, uno molto forte tra l'altro.” ricapitolò Natsu “Per quanto possa essere bravo, neanche un cacciatore esperto potrebbe passare inosservato in un luogo del genere.” e riprese a camminare in direzione degli ululati ma si fermò dopo qualche passo.

Lui era lì per trovare Alzack e non poteva perdere troppo tempo tra lupi e corvi, perciò chiuse gli occhi e si concentrò intensamente mentre il temporale iniziava a far piovere acqua e fulmini in egual misura, causando un frastuono assurdo che però non deconcentrò il witcher. Grazie ai suoi sensi, individuò un suono diverso dagli altri, qualcosa di molle stava venendo fatto a pezzi o divorato da dei lupi e quelle bestie mangiavano solo una cosa: carne.

Mettendosi a correre, raggiunse ben presto un piccolo spazio tra dei grossi alberi secolari che, con le loro fronde, coprivano il terreno dalla pioggia, mantenendolo parzialmente asciutto. Alla base dell'albero più grande c'erano due lupi intenti a banchettare con qualcosa o per meglio dire: qualcuno.

Muovendosi rapidamente, il witcher sguainò la sua spada d'acciaio e con due potenti fendenti uccise le due bestie prima ancora che potessero reagire, dopodiché lanciò un'occhiata al ragazzo morto sulle radici di quell'enorme albero.

Corti capelli neri, vestiti di cuoio marrone ridotti a brandelli, una mantella ormai completamente rossa a causa del sangue e una piccola balestra stretta nella mano destra.

Alzack.

Rinfoderando l'arma, Natsu si accovacciò di fianco al corpo del ragazzo e lo analizzò attentamente “Enormi tagli sul petto. Gli artigli hanno spaccato le costole ma è morto per l'impatto contro l'albero.” osservò notando lo schizzò rosso sul tronco “Le uova di mosche si sono già schiuse, dev'essere morto da diversi giorni ormai ma ciò non ha scoraggiato i lupi che hanno banchettato con i suoi resti.” rialzandosi, notò un piccolo particolare “La faretra per le frecce e quella per i dardi sono entrambe vuote... ha lottato fino alla fine contro un nemico impossibile da uccidere con quelle armi”.

Si guardò attorno, decidendo il da farsi “Ho trovato il padre della piccola ma non ha senso tornare per dirglielo e basta.” e portò una mano sull'elsa della spada d'argento “Tanto vale uccidere il Leshen e vendicarlo. Prima devo trovare i totem così potrò ucciderlo del tutto.” così iniziò a camminare in quel labirinto di alberi, seguendo il suono dei corvi, i seguaci dei Leshen.

Grazie a loro trovò velocemente i primi due totem composti da alcune ossa, un grosso teschio e del legno, distruggendoli con dei colpi di spada ben assestati. Il terzo ed ultimo totem si trovava alla base di una collinetta e, non appena gli ebbe dato fuoco con uno schiocco delle dita, l'aria parve farsi più densa.

Il temporale infuriava e ormai la luce del giorno andava via via scemando, lasciando spazio all'oscurità. Natsu si guardò attorno con calma, sapendo bene che, di lì a poco, avrebbe avuto compagnia.

Un lampo improvviso illuminò la foresta e, insieme ad essa, una figura scheletrica a qualche decina di metri dal witcher il quale però riconobbe le enormi corna da cervo così come le grosse braccia con tanto di artigli. Non appena la luce del lampo si spense, lasciando spazio ad un potente tuono, la figura del Leshen parve svanire in mezzo a tutti quegli alberi.

Passarono solo una manciata di secondi ma alla fine un altro lampo illuminò tutto quanto, compresa la sagoma del mostro ad appena trenta centimetri da Natsu.

Era una creatura alta almeno due metri e mezzo che sembrava fatta con le parti di un albero. La testa era il teschio di un cervo con delle enormi corna, le braccia erano lunghe quasi fino alle caviglie ed erano fatte di legno con delle ossa legate sugli avambracci, mentre una strana veste logora copriva parte del torace e del bacino del Leshen.

Restando in silenzio, Natsu lo osservò per qualche istante contemplandolo con aria incredibilmente calma. Sapeva benissimo che un Leshen non era un avversario da sottovalutare ma sapeva anche riconoscere i Leshen antichi, quelli più pericolosi e potenti e di sicuro quello davanti a lui era un esemplare giovane.

Cercò quindi di giocare d'anticipo e, estraendo all'istante la sua lama d'argento, tentò di colpirlo con un fendente dall'alto ma il Leshen esplose in una nuvola di fumo dalla quale scaturirono diversi corvi che colpirono in pieno Natsu, sbalzandolo all'indietro di qualche metro.

Rimettendosi subito in guardia, il witcher cercò di individuare il suo avversario e lo vide a diversi metri di distanza con un braccio alzato verso il cielo. Sgranando leggermente gli occhi, Natsu si gettò di lato e, quando il Leshen ebbe colpito il terreno, diverse radici spuntarono dal terreno, distruggendo il punto dove stava prima il giovane.

Quelle radici erano una delle armi più letali dei Leshen e Natsu lo sapeva bene perciò gli corse incontro e, quando fu abbastanza vicino, cercò di dargli fuoco generando una vampata incendiaria dalla mano sinistra ma purtroppo per lui, la pioggia insistente spense le fiamme quasi subito, riducendo i danni.

Il Leshen emise comunque un verso di dolore e cercò di colpire Natsu con i suoi artigli ma il witcher fece un rapido scatto laterale ed evitò il colpo, riuscendo poi a colpire il mostro sul fianco destro, aprendogli un profondo taglio dalla quale colò della linfa d'albero.

Il mostro questa volta ruggì in modo furioso e, alle spalle di Natsu, spuntarono alcuni lupi che gli ringhiarono contro in modo minaccioso.

Imprecando contro quell'abilità dei Leshen, il witcher si allontanò rapidamente dal mostro e impugnò anche la spada d'acciaio, lasciando andare quella d'argento, per poter eliminare in fratte i lupi che si divisero all'istante, cercando di colpirlo dai lati.

Quelli che lo colpirono dalla destra furono accolti dal freddo acciaio della sua spada che li colpì con violenza, uccidendoli sul colpo ma Natsu non poté girarsi per intercettare in tempo gli altri, così mosse le dita della mano libera e una strana aura arancione rivestì per un istante il suo corpo come una seconda pelle.

Quando i lupi cozzarono contro di lui, uno stridulo rumore metallico si udì nell'aria e tutti gli animali vennero sbalzati all'indietro, finendo prenda della spada di Natsu che li eliminò velocemente per poter tornare a guardare il suo vero avversario.

Il Leshen era di nuovo scomparso.

Prima ancora che potesse reagire, Natsu venne colpito nella schiena da un colpo incredibilmente potente che lo scagliò in avanti di diversi metri, facendolo ruzzolare sul terreno bagnato. Scuotendo la testa, il ragazzo si rialzò e rinfonderò la spada d'acciaio, andando a recuperare quella d'argento.

-Questa pioggia mi impedisce di usare il segno Igni al meglio. Dovrò ripiegare su Quen fino a quando non mi viene in mente qualcosa.- pensò il ragazzo per poi rivestirsi nuovamente con quell'aura arancione che svanì in un secondo, lasciando comunque degli strani riflessi arancioni su tutto il suo corpo.

Tornando alla carica, colpì il Leshen sul braccio destro ed evitò al pelo un'artigliata gettandosi all'indietro dove fu poi costretto a gettarsi di lato per evitare altre radici che gli avrebbero fatto altrimenti molto male, Quen attivo o meno. Provò quindi a colpire nuovamente il mostro ma questi svanì in una nuvola di fumo e Natsu ebbe il buon senso di allontanarsi per evitare i corvi, dopodiché ricominciò a guardarsi attorno.

“Se non uso del fuoco la cosa potrebbe andare per le lunghe...” si disse il witcher per poi portare una mano su una piccola sfera di ferro appesa alla cintura dalla quale spuntava una piccola miccia. Dopo qualche secondo di apparente calma, il Leshen riapparve poco lontano con un verso demoniaco ed evocò nuovamente delle radici per cercare di colpire Natsu ma il ragazzo non si fece cogliere impreparato e si gettò di lato, lanciando nel mentre la piccola bomba verso il mostro.

La bomba esplose a mezz'aria generando un potente lampo di luce che accecò completamente il mostro per qualche secondo, facendolo ruggire con rabbia.

Senza perdere tempo, Natsu lanciò altre tre piccole bombe che esplosero vicino al Leshen, creando una sottile nebbia argentea intorno a lui che non venne dissipata neanche dalla pioggia. Prendendo un'ultima bomba, il witcher prese bene la mira e la lanciò contro il petto del mostro.

All'impatto, la bomba generò una violenta fiammata che diede fuoco a tutta la nebbia argentea, generando una vera e propria vampata di fuoco che non venne indebolita dalla pioggia, avvolgendo nelle fiamme il Leshen che si dimenò come un ossesso cercando di spegnere le fiamme.

Quella era l'occasione per concludere il tutto così, senza destare troppa attenzione ai lupi in avvicinamento, Natsu scattò in avanti a piena velocità con la spada d'argento stretta nella mano destra. Il Leshen lo vide arrivare e provò a colpirlo dall'alto con un'artigliata ma il ragazzo si fermò giusto un secondo per evitare il colpo per poi saltare sopra al braccio del mostro e raggiungergli la spalla dove, ruotando su sé stesso, menò un violento fendente a due mani che staccò di netto la testa del mostro dal resto del corpo.

I lupi parvero spaventarsi dalla scena e scapparono via mentre il corpo privo di vita del Leshen si accasciava a terra e Natsu saltava giù senza alcuna difficoltà, avvicinandosi poi alla testa della sua preda. Lentamente, prese in mano il trofeo e rinfoderò l'arma, avviandosi verso il punto dove aveva lasciato il suo cavallo, decidendo però di passare prima nel punto dove aveva trovato il corpo di Alzack.

Grazie ai suoi sensi non gli fu difficile seguire le sue stesse tracce così si ritrovò fuori dal bosco in pochi minuti e si accorse di come il temporale stava dando fondo a tutta la sua scorta di pioggia. Legando la testa del Leshen alle borse da viaggio appese sui fianchi di Happy, Natsu si sincerò un'ultima volta delle condizioni del bosco.

Il suo medaglione non vibrava, notò dopo qualche secondo, perciò non vi erano più tracce di magia o creature magiche da quelle parti.

Salendo sul suo destriero, si avviò verso Ramonero, raggiungendolo quando il temporale era ormai solo un ricordo e il cielo azzurro tornava a farsi vedere attraverso quelle nuvole grige.

Il witcher venne accolto da alcuni contadini che osservarono affascinati la testa del Leshen ma, dopo qualche secondo, la sorpresa lasciò spazio alla tristezza, dato che non vi era alcuna traccia di Alzack insieme a lui.

Bisca fu tra gli ultimi ad arrivare ma non vi era traccia di Asuka. La ragazza dai capelli verdi guardò speranzosa Natsu ma lo sguardo del witcher bastò a farle capire tutto. Le gambe non riuscirono a reggerla e cadde in ginocchio iniziando a singhiozzare silenziosamente mentre qualcuno cercava di aiutarla a rialzarsi.

Natsu si avvicinò a lei e le porse la piccola balestra che Alzack stringeva nel momento della sua morte “Un Leshen dimorava nel bosco in cui è andato a cacciare. Quei mostri possiedono un controllo naturale sugli altri animali. Non c'era niente che potesse fare”.

Bisca rimase in silenzio piangendo e strinse contro il petto la piccola balestra, sussurrando appena il nome del suo defunto marito.

Senza dire niente, il ragazzo si avviò verso il suo cavallo e salì in groppa, preparandosi a riprendere il suo viaggio, quando Bisca lo fermò all'ultimo “Aspetta... il tuo compenso...” e gli diede un piccolo sacchetto di cuoio pieno di monete. Natsu fissò la ricompensa per qualche secondo ma alla fine scosse la testa e con una mano la sospinse verso Bisca “Ora devi badare a tua figlia, quei soldi servono di più a te che a me”.

“Credevo che voi witcher foste senza cuore...” ammise Bisca asciugandosi alcune lacrime.

“Lo siamo.” le diede ragione Natsu con sguardo serio “Ma alle volte rammentiamo il fatto che anche noi eravamo umani.” e senza dire nient'altro, partì al galoppo uscendo da Ramonero. Dopo pochi metri, vide Asuka camminare sul margine della strada. Vide nei suoi occhi la speranza di riavere suo padre ma Natsu non ebbe il coraggio di fermarsi per dirgli cosa ne era stato.

I witcher erano umani modificati per poter uccidere mostri e abomini di ogni tipo. La strada era la loro casa e il pericolo il loro compagno di viaggio, ma vi erano alcuni compiti che neanche loro potevano portare a termine.





















Angolo dell'autore:

Ed eccomi qui con una one-shot come primo aggiornamento della serata! Tanto per sviare dalle solite long e credo che ne scriverò altre in futuro! Diciamo che scrivere one-shot crossover (vedasi il mio crossover tra FT e Monster Hunter) mischiando un po' le cose mi piace molto e probabilmente farò altri match-up in futuro!

Devo avvisarvi che gli ultimi giorni li ho passati in campagna senza internet perciò ho avuto modo di scrivere parecchio e ci saranno altri aggiornamenti in serata! Questo è solo il primo, ci vediamo con il capitolo extra de La nostra gilda!

Intanto spero che questa piccola fic vi sia piaciuta almeno un po'!

Vi auguro una buona serata e ci vediamo alla prossima!

Have a good night!

  
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