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Autore: Keshi_B    30/06/2016    1 recensioni
Maya, una ragazza si ritrovò a fissare con le sue amiche le prove di una band, Ethan, il chitarrista si accorge teneramente di lei, sarà odio tra i due, o forse amore.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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Ed ecco partire la sveglia, che con il suo suono mi frastorna, ma mi riporta alla realtà, manca solo una settimana alla fine della scuola, e il terzo anno è andato.
Mi alzo, sento il corpo umido per via del sudore e decido di farmi una doccia.
Mi guardo allo specchio... Soliti capelli tinti di bianco, soliti occhi neri e solite labbra... Insomma, la solita Maya Woolf.
Metto dei pantaloncini corti e la maglia della mia band preferita, i Pink Floyd. Ormai in pochi li conoscono nella nostra generazione, ma dio se li amo.
Mi trucco e dopo poco sono sul mio motorino diretta a scuola, e sento il vento che, anche se caldo e appiccicoso, mi muove i capelli che escono dal casco.
La strada non affollata è in riva al mare, lo splendido mare di Palm Springs, California!
Mentre osservo la strada e sento l'aria salina penso al perché io non abbia un ragazzo... So che è strano pensarlo... Ma brutta non sono brutta, certo, neanche bella, media, diciamo.
Uscire esco sempre con Ella e Lily, le mie migliori amiche.
Non ho uno dei caratteri migliori, mi arrabbio anche per le piccolezze... Ma amo leggere, curo molto bene il mio guardaroba, amo la spiaggia, a scuola non vado troppo bene, ma nonostante tutto, diciassette anni e non ho un ragazzo... E sinceramente non mi interessa averlo.
Arrivata a scuola Ella e Lily mi vengono incontro, belle come sempre, Lily mi chiede se mentre entriamo in classe le faccio due trecce, così prendo i suoi capelli verdi tra le mani e inizio a fare delle trecce. Nel frattempo, mentre Ella cerca nel suo zaino degli occhiali mi spiegano che dopodomani ci sarà il concerto scolastico, la solita noia, ma più tardi suoneranno anche band locali scolastiche, così decidiamo di andar a sentirli, ma prima avremmo sicuramente sbirciato nelle aule prove scolastiche.
Una volta arrivate in classe il prof di storia inizia a spiegare per bene il programma del concerto, ma non presto molta attenzione, sì, amo la musica, ma non mi interessava ascoltare.
Dopo varie ore incessanti di lezioni finalmente arriva la ricreazione.
Io e le altre andiamo a spiare le varie band, Ella già sapeva nomi e cognomi di tutti, erano cinque band, e si sarebbero esibite tutte.
Chiaramente Lily amava i Mad Air, la band di Alex, il suo ragazzo, stavano insieme da circa un anno, non erano definibili come una coppia perfetta, ma si amavano, e ciò bastava.
"Guarda il ragazzo a destra in fondo, la terza band, si chiamano Killer Dog, il ragazzo con i capelli neri e gli occhi verdi, non ti toglie gli occhi di dosso, si chiama Ethan, dovresti parlargli Maya!" Guardai Ella, mi appoggiai alla sua spalla rattristata, spostandole leggermente i capelli rosa "Ella, non guarda me, ma sta guardando te..." Dissi parzialmente convinta della mia risposta, ma poi notai che guardava seriamente me... "Oddio Ella! Guarda me! Avevi ragione!" Poco dopo Ethan uscì, e passandomi vicino mi sussurrò "Bella maglia, ma la prossima volta abbinaci scarpe uguali! Sennò continuerò a guardarti ridendo ragazzina" arrossì e notai che entrambe le scarpe erano nere, ma di marche differenti.
Le mie amiche sentirono, e ridacchiarono, e poi  Ella confermò che secondo lei gli piacevo, ma insomma, era impossibile, neppure lo conoscevo quel bastardo.
Poco dopo tornai in classe, e quando finirono le lezioni tornai a casa, ripensai ad una scena successa poco prima che finisse la ricreazione, Ella e Ethan che parlavano, e lei ridacchiava. Che bastardo, ci stava provando con lei.
Ella non mi disse però di cosa avevano parlato, o ciò che lui le aveva detto.
Arrivata a casa collegai il telefono alle casse, mi buttai sul letto e mi rilassai qualche minuto, ero stanchissima.
Chiesi ad Ella e Lily se volevano andare in spiaggia, entrambe accettarono, quindi mi misi il costume, un vestitino bianco leggero e i miei occhiali da sole. Mi buttai sul letto aspettando che arrivassero a suonarmi alla porta di casa, come sempre, per poi andare tutte quante in spiaggia a piedi.
Scesi giù per le scale, salutai mamma e papà e uscì dalla villa, casa mia.
Poco dopo eravamo in spiaggia.
Ma lì, vicino Ella e Lily vidi Ethan. "Maya!" urlarono entrambe abbracciandomi, mentre Ella mi sussurrò all'orecchio "vedi, oggi quando parlavo con lui, e sapendo che saresti voluta uscire, l'ho invitato"
Lo guardai, dio che addominali... Ma è un presuntuoso! Arrogante pure. Mi misi seduta sul telo, proprio accanto lui mi fecero sedere eh.
Ma io lo ignorai.
"Allora, dicci Ethan, suoni la chitarra, quale band ascolti?" Disse Ella ammiccandomi "Secondo me ascolta band di merda" sputai fuori acida sotto voce.
"Beh, se i Metallica, Pink Floyd, Nirvana e molte altre band le reputi di merda allora credo che te la tiri troppo Maya" Lo guardai male, e per evitare di sputargli chiesi a Lily, che stava vicino me, di fare cambio di posto, vedendo quanto ero irritata e diciamo isterica acconsentì, ma poco dopo mi ricattò, lasciandomi sola con Ethan, portando Ella a fare una passeggiata, alla quale io non fui invitata, o meglio, il mio auto invito fu respinto.
Almeno ero a un posto di distanza da quel essere, finché lui non si avvicinò, lo lo guardai minimamente, continuai a stare stesa pancia sotto come se stessi dormendo, ma il suo obbiettivo sicuramente era farmi innervosire, sicuramente mi avrebbe lanciato della sabbia o cose simili, lo sentì alzarsi in piedi, accovacciarsi difronte me e chiamarmi, alzai la testa, era difronte me, bello come non mai, ma lo odiavo. "Mi chiedevo se ti andava di fare il bagno..." Disse arrossendo leggermente "solo se mi permetti di annegarti" dissi ridacchiando e cercando un buon approccio per una volta. "Taci, non ci riusciresti, sei troppo deboluccia" e in tono dolce e amichevole aggiunse "sottiletta". Mi porse la mano, la afferrai, e mi alzai... Dopo poco realizzai... "Bastardino, mi hai dato della senza tette!?" "Probabile" disse lui ridacchiando, gli infilai un piede tra i suoi, e lo vidi cadere a terra. Non si mosse. Gli diedi un colpetto leggero con un piede "mh, magari sei morto" non si mosse. Mi abbassai e dissi "senti brutto stronzo, mi stai mettendo in imbarazzo, alzati." Anche se la spiaggia era quasi vuota ero in imbarazzo.
Gli diedi un colpetto con la mano, ma lui me l'afferrò, mi butto a terra, e un attimo dopo era sopra di me, io ero stesa a terra, lui sopra di me, che mi immobilizzava il bacino con le sue gambe e i polsi a terra con le sue mani "se vuoi che ti liberi chiedi scusa per come mi hai chiamata, senza tette." "Sputai in alto, e lo centrai dritto in faccia, sulle labbra, sorrisi compiaciuta "Ti chiederò scusa solo se lo farai tu. Bastardino." Ma lui si lecco le labbra, si chinò lentamente verso le mie labbra, il cuore mi batteva a mille "Beh, che pensavi!? Io non ti chiederò scusa, senza tette." E poi si alzo. 
Rimasi immobilizzata per qualche secondo a terra, il suo alito, menta e cannella, era a due millimetri dalle mie labbra, non potevo ancora crederci. Ero un misto tra odio e non so, passione. Senza che me ne accorgessi poco dopo ero incollo a lui, mi aveva presa su da terra, e mi teneva come si vede nei film, mi sentivo una principessa. Volevo urlargli di mettermi giù, ma ero come immobilizzata, persa a fissare i suoi occhi, proprio mentre mi sentivo frastornata e confusa da tutto ciò sentì lo schiaffo gelido dell' acqua inondarmi, dalla punta dei piedi fino la testa. Mi aveva lasciata cadere, in un modo poco nobile, l'acqua era abbastanza alta, si toccava, ma sarebbe arrivata alla mia gola. Mi distesi sul fondo per qualche secondo, forse più del dovuto, lasciai che l'acqua gelida mi rinfrescasse, sentì mancarmi l'aria, ma non volevo uscire, non ancora, ero come incollata con i miei pensieri al fondale, forse passò avvero un po' troppo... Troppo che quando riaprì gli occhi ero tra le braccia di Ethan, che bianco in viso mi sosteneva, e preoccupato mi guardava "Maya va tutto bene?" "Oh, si, scusami... È stato lo sbalzo dal caldo al freddo Ethan" ancora però ero tra le sue braccia, non volevo uscirne, mi girava la testa, ma stavo bene lì. "Come ti senti ora?" "Credo bene, grazie..." Dissi con voce confusa e indecisa, mi aggrappai più forte a lui, non mi sentivo affatto bene, non so, ma mi girava la testa "Non sembri stare tanto bene, ti porto a casa?" "Mh, avvisa Ella e Lily, va bene" 
Mi prese in collo, e iniziò a camminare fino casa, ero davvero stanca morta, ricordo che gli diedi le indicazioni per casa mia, suonò varie volte, nessuno aprì. "Maya non stai tanto bene, se vuoi ti porto a casa mia" confusa accettai, e qualche secondo dopo mi addormentai incollo a lui.
Quando mi svegliai ero su un letto, e Ethan era sul ciglio, non si era accorto che mi ero svegliata, suonava una canzone con la chitarra, conoscevo perfettamente il testo di quella canzone, Nothing Else Matter, dei Metallica, non ero molto brava a cantare, ma lo feci lo stesso, lui appena sentì la mia voce sbagliò corda, sussultando, appoggiò la chitarra a terra, e velocemente si sedette vicino a me "scusa non mi ero accorto fossi sveglia, perdonami se ti ho dato noia, vuoi qualcosa da bere? Come ti senti?" Era tutto rosso in faccia, era timido "Mi sento meglio, grazie, mi piaceva quella canzone, che ne dici se mi dai un bicchiere d'acqua e poi continui a suonare?" 
Sorrise leggermente rosso in faccia "vieni, ti prendo in collo, ti porto sotto, bevi e poi torniamo sopra, e suonerò per te."
Lasciai mi prendesse in collo, strinsi le mie braccia a lui, e scese le scale bianche, attraversò la sala, davvero carina, c'era un tappeto rosso, pavimento bianco, un tavolino piccino in vetro nero sul tappeto, un divano bianco e davanti la tv.
Poi arrivò in cucina, mi mise seduta sul tavolo e presi la parola "I tuoi non ci sono?" "In realtà non vivo con loro, ho diciotto anni, mi hanno comprato questa mini villa e vivo qui..." Prese un bicchiere da un mobile bianco e lo riempì d'acqua, me lo porse, bevvi e gli ridiedi il bicchiere vuoto, ringraziandolo.
"Se vivi da solo... Quindi i vestiti, costume compreso, me li hai cambiati tu?" Dissi arrossendo, avevo degli slip e basta, niente reggiseno, solo una lunga felpa verde, in casa sua era quasi rigido, l'aria condizionata usciva sparata dal condizionatore.
Anche lui divenne rosso e parlò quasi balbettando "sì, ma ho tenuto gli occhi chiusi, qui in casa è rigido e con dei vestiti bagnati ti saresti ammalata, scusa, ho davvero tenuto gli occhi chiusi" lo guardai un po' triste e dissi "tanto anche se guardavi non ci sarebbe stato un gran che, come dici tu... Sono una sottiletta" 
Arrossimo tutti e due, poi lui prese la parola "scusami se sono stato un po' bastardo, comunque non lo dicevo per offenderti" Sorrisi leggermente, e capì che forse se non avevo un ragazzo era anche per il mio aspetto infantile, senza tette.
Mi prese in collo e poco dopo eravamo in camera sua, prese la chitarra, e iniziò a suonare, ma non riuscivo a capire, davvero avere o no un seno è così evidente in una relazione!? Non dovrebbe contare il carattere!? E divenni triste, forse mi uscì una o più lacrime, senza accorgermene ero in camera con un ragazzo, e stavo piangendo.
Quando se ne accorse posò la chitarra, e gli spiegai i miei ragionamenti.
"Non sei mai stata fidanzata quindi?" "No" risposi abbassando lo sguardo "quindi non hai mai dato un bacio?" "No" risposi tristemente, sempre fissando in basso, mi sembrava una tortura, tutte quelle domande. Lui mi prese e mi abbracciò, dopo qualche secondo le nostre labbra erano unite, in un bacio, avevo le guance che andavano in fiamme, ma ricambiai quel bacio, che durò abbastanza. "Ora almeno sei stata baciata, e anche se non hai tanto seno, sei carina" sorrisi stranamente stupita e proprio sul più bello venni svegliata, era il campanello, era tutto un sogno, mi ero addormentata subito dopo aver scritto a Ella e Lily il messaggio e aver letto la loro risposta, ed essermi preparata.
Ad avermi richiamata dai miei sogni fu appunto il campanello di casa, erano arrivate, e ora saremmo andate in spiaggia. Presi il telefono e controllai i messaggi, Ella mi aveva scritto "oh, oggi ho invitato Ethan alla spiaggia con noi".
   
 
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