Salve
giovani lettori
e lettrici, sperò che questo piccolo
“capolavoro” sia di vostro gusto. Lo
dedico a due autori in particolare, di cui ammirò lo stile e
il talento:
DeniseCeciclia e Freez shad- Grazie per le bellissime letture che mi
fate fare.
Recensite e
a
rileggersi.
Per Judy il weekend era sempre
un’occasione per allenarsi e
imparare il maggior numero di informazioni possibili su tutto quello
che
riguardava Zootropolis, e questo era un ulteriore motivo
perché Nick la
prendesse dolcemente in giro.
Stava quindi allenandosi con il tapis
roulant, alzandone
l’inclinazione, quando il suo cellulare squillò.
Era ormai prossima al completamento
dell’esercizio e non si
sarebbe fermata per alcun motivo e così ignorò la
chiamata, ma il cellulare
squillò di nuovo.
Imprecò contro il
molestatore e rispose seccata.
“Pronto. Chi
è?”
“Judy, sono la
mamma.” E il suo tono di voce tradiva un
profondo turbamento
“Che è
successo?” Chiese allarmata Judy
“Le gemelle sono scomparse.
Papà non riesce a contattarle”
Addio allenamento, addio fascicoli
informativi.
“Dove erano
dirette?” Chiese, tirando fuori la poliziotta
che era in lei.
“In
città” Rispose la madre:”
Papà ha detto che conviene non
coinvolgere la polizia, e poi sai come dice tuo padre: Acab. All cops
are
bradipus.”
Judy rise di quella battuta, poi
chiuse la telefonata e si
cambiò, sostituendo al top e ai pantaloni da ginnastica, un
paio di jeans e una
camicia rosso chiaro, a quadri.
Uscì e partì
alla disperata ricerca delle sorelle,
rivolgendosi anche a Mister Big e a Finnick.
Il primo disse: “Nun sacc
nient di picciridde (non so niente
delle piccoline), ma di al tuo ragazzo, che alla mia picciridda
è piaciuto u
tappeto, che ci ha regalato. “
Judy sorrise, baciò le
mani e partì alla ricerca di Finnick.
Lo trovò al club
naturalista, di cui era diventato socio e
che ora gestiva, visto che lo Yak era finito in prigione per atti
osceni in
luogo pubblico.
Judy odiava entrare in quel club di
animali nudisti, ma si
fece coraggio, entrò, superando l’atrio e un
Caribù mezzo allampanato e mezzo
fumato.
E Finnick era lì, tutto
nudo, ad arrostirsi al sole,
sdraiato su una delle sdraio della piscina del piacere.
Con lui c’era anche il suo
compagno: Gideon Grey.
Finnick e Gideon si erano incontrati
proprio in quel club e,
dopo svariate uscite, si erano fidanzati, rendendo, poi, pubblica la
loro
relazione.
“Sai Finny.”
Stava dicendo Gideon:” le nubi che sembrano
così leggere, invece sono pesantissime. È solo
grazie alle forti correnti
ascensionali, che le attraversano, che le vediamo
galleggiare.” Disse, per poi
aggiungere:” Questa cosa me l’ha detta Denise o
Cecilia. Non ricordo bene,
scusa?” Concluse arrossendo.
Finnick gli prese la mano e
disse:” Non importa cosa sono,
ma ciò che vogliamo che siano. Draghi, coni gelato
o.…” Ma non finì di parlare,
che il sole si oscurò, venendo soppiantato dal viso
infuriato di una
coniglietta ostinata.
“Ditemi dove
sono?” Chiese Judy perentoria.
“Chi?” Chiesero
in coro i due.
“Non fate i finti tonti. So
che le conoscete, visto che
spesso, molto spesso, vengo qui (anche se mamma e papà non
vogliono).” Disse
Judy:” Quindi, vi chiedo-Dove sono le mie sorelle?”
“Cerchi Denise e
Cecelia?” Gideon aggiunse poi:” Non si sono
viste oggi, vero Finny?”
“No, Ghidy, per
niente!” Rispose il fennec, per poi
rivolgersi a Judy:” Quindi, lasciaci prendere il sole,
ora!” Concluse,
lasciandosi scappare un ringhio
sommesso.
Altro buco nell’acqua.
Bellwheter?
Non, era
in prigione a scontare anni aggiuntivi, per colpa dei suoi numerosi, ma
fallimentari, tentativi di evasione.
Maledisse sé stessa. Da
quando era diventata l’eroina di
Zootropolis, molti altri conigli e abitanti della Tana del Coniglio si
erano
trasferiti in città, seguendo il suo esempio. Ma anche
molti, poi, se ne erano
tornati con la coda fra le gambe.
Ma le sue sorelle no, quelle due,
peggio di uno Sharknado
c’erano solo loro.
Era vero che grazie a lei, Gideon
Gray aveva aperto una
nuova pasticceria, trovando l’amore, ma era vero anche che
avevano portato in
città le due Hopps.
Testarde, curiose, vispe e
intelligenti, era una mente sola
in due corpi separati, il che aumentava il rischio di catastrofi a
livelli
esponenziali.
Fin da piccole erano state per lei,
benché si volessero
tutti molto bene, fonte di guai e preoccupazioni, ma pareva avessero
messo la
testa a posto e invece ora sparivano così.
Non poteva neanche rivolgersi a Nick,
partito per Sherwood a
trovare un lontano cugino, tale Robert Locksley.
Quando il giro di conoscenti, e anche
quello dei conoscenti
dei conoscenti, si era esaurito e Judy sembrava pronta ad andare in
centrale,
le squillò il telefono.
Riconobbe il numero: Cecilia Hopps.
“Pronto?” Rispose
con un tono da arrabbiatura.
“Ciao Judy.”
Disse la sorella cinguettante:” Siamo stati al
cinema a vedere il Sorriso di Shadow di Frizz Shark.”
“Vi avremo chiamato almeno
venti volte, fra me e papà.”
Disse ancora più infuriata
“Oh, giusto
cielo.” Ribatte la sorella, con fare innocente:”
L’ho messo silenzioso, per non dare fastidio e
così anche Denise.”
“Disgraziate, ci avete
fatto preoccupare.” Urlò a quel punto
Judy
Ma la risposta della sorella, la
lasciò di sasso:” Vedi che
papà sapeva dove andavamo.”
“Come?”
Urlò
“Quello che ho
detto.” Disse Cecilia, sorridendo e poi
chiuse.
Se papà sapeva, allora
perché farla preoccupare. Perché far
preoccupare anche la mamma.
Non si raccapezzava più,
ma era troppo stanca per meditarci,
l’indomani avrebbe chiarito le cose, per il momento sarebbe
stato sufficiente
una doccia e una bella dormita, e quindi si diresse verso casa.
Ma, a metà percorso, si ricordò che non dormiva
più alla dimora del Pangolino,
ma a casa di Nick e quindi invertì di nuovo la rotta,
imprecando contro quella
giornata.
Sarebbe tornata a casa, dove avrebbe
dovuto rimettere tutto
in ordine, farsi la doccia e poi prepararsi la cena: “Dio che
stanchezza.”
Mugolò Judy.
Ma quando mise la chiave nella toppa,
la porta si aprì dopo
una sola mandata.
“Che strano.”
Pensò.” Eppure ero sicura di aver dato tutte e
tre le mandate.”
Quando fu entrata, poi, oltre ad
ordine e pulizia, l’accolse
un profumino invitante, mentre una voce familiare le diceva:”
Scusami se ti ho
fatto passare una brutta giornata.”
“Tu?” Disse
“Si sono io.”
Disse la volpe divertito:” Il tuo Nick.”
Judy sbiancò e avrebbe
voluto gridare contro, ma ancora una
volta fu Nick a precederla.
“Se ti chiedi
perché, ecco!” Disse, tirando dalla tasca una
piccola scatolina di velluto rosso.
Poi si inginocchiò e
aprendo la scatolina disse:” Judy Hopps
vuoi tu prendere il qui presente, Nicolas Piberius Wild, come tuo
marito?”
L’anello era bellissimo, un
piccolo cerchio d’oro bianco su
cui erano incastonate due piccole pietre preziose:
un’ametista e uno smeraldo.
Lei non disse niente, e si godette il
momento, come una
piccola vendetta.
“Carotina.” Disse
Nick, dopo un po’:” Questa posizione è
davvero scomoda. Quindi?”
“Non ti darò la
risposta, finché non mi spigherai tutto.”
Disse divertita dal fatto di trovarsi con il coltello dalla parte del
manico:”
E me lo devi dire così come stai.”
Nick sorrise, se le era cercata
infondo.
“Carotina.”
Cominciò:” Da un po’ di tempo ho
avvertito la
necessità di portare il nostro rapporto ad un nuovo livello.
Ma non riuscivo a
farlo, perché avevo paura di fare un passo più
lungo della zampa.”
Judy lo fissò, tentata di
farlo rialzare, ma non lo fece.
“Poi l’altro
ieri, ho visto questo anello bellissimo e l’ho
preso, il gioielliere mi ha fatto un prezzo di favore [comunque sempre
esoso-disse fra sé e se- addio televisore da 100 pollici]
perché era un anello
difettato; infatti doveva essere o a due smeraldi o a due ametiste, non
un mix.
L’ho preso proprio per quella sua caratteristica di
racchiudere in sé i nostri
occhi.”
Judy si stava commuovendo, e Nick
pensò di cogliere il
momento per alzarsi, ma la coniglietta lo fermò:”
Non pensarci nemmeno, Nick.
Finisci e potrai muoverti.”
“Dopo averlo preso ho
capito che era il segno che aspettavo.
Con la scusa del cugino lontano, sono andato da tuo padre per
chiedergli la tua
mano. Prima mi ha risposto con lo spingardone caricato a sale e poi,
capito
quanto ti amo, ha acconsentito. Così, con una scusa, ti ha
allontanato da casa,
di modo che potessi preparare tutta una atmosfera romantica.”
Judy aveva gli occhi lucidi, quella
volpe sapeva come conquistarla.
Si avvicinò, quindi, e
sorridendo, lo afferrò per la
cravatta e lo baciò appassionatamente.
E per Nick quel bacio valse
più di mille parole, più di
mille sì.
Nick e Judy, ora e per sempre insieme.