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Autore: JakeMcCall    01/07/2016    0 recensioni
“You kissed me! Remember? In the tent? And then at the movie theatre you held my hand. And now all day you’ve been…I just… I don’t get this. I don’t get you.”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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​1 Febbraio. 

Non ti ho dimenticato. 
Sei presente, ti porto ogni giorno con me, sei il mio pensiero fisso. 
Non voglio che tu ne possa uscire ferito, non è questo ciò che meriti. 
Devi uscirne illeso da tutto questo, devi combattere per la tua felicità.. mi dispiace essere la causa della tua tristezza. 
Tempo fa eravamo felicemente innamorati, ricordi? E' stata davvero la distanza a dividerci? 
Riguardo la nostra foto sul comodino: quel giorno eri fiero di aver fatto coming out, quel giorno avevi accettato te stesso, quel giorno avevi vinto contro te stesso, quel giorno mi avevi stretto forte, ricordi? 
Mi dispiace averti cercato dopo tempo, pensavo che con il tempo sarei riuscito a dimenticarti, ma il tuo amore è come una trappola: non riesco a liberarmene. 
Quel messaggio che ti ho mandato ieri penso sia stato fatto in un momento di debolezza, non è così? 
So perfettamente che tu invece non sei affatto debole, ce la farai anche senza di me. 
Almeno tu lotta anche senza me, io senza te ho già perso. 
Non voglio lasciarti una cicatrice Jude, voglio lasciarti un'orma indelebile che ti faccia sorridere ogni volta che la guardi.
Esci vincitore per entrambi. 

3 Febbraio.

Non so perchè ti ho scritto per il nostro mesiversario. 
Stavo male, stavo malissimo, avevo bisogno di qualcuno al mio fianco, tu sei l'unico che c'è sempre stato, ma a quanto pare, anche tu mi hai abbandonato.
So di aver scritto un banalissimo saluto, ma non meritavo di essere bloccato. 
Sarò stato un pessimo fidanzato ma tu non mi hai mai chiesto nessun chiarimento a riguardo. 
Pensi che io me la stia spassando qui? Pensi che tutto ciò che sto affrontando è davvero facile? Pensi che la mia vita possa essersi finalmente raddrizzata dopo anni? Mi dispiace deluderti, ma non è affatto così. 
Potevi scrivermi in qualsiasi momento, ti avrei risposto. 
Sì Jude, ti avrei risposto, non lo nego. 
Non sei soltanto il mio fidanzato, sei una delle persone più importanti della mia vita. 
Se stavi male perchè non me l'hai scritto? Avrei anche annientato l'orgoglio. 
Tu vieni prima di tutto.
Vieni prima delle litigate quotidiane, vieni prima delle lacrime notturne, vieni prima delle false amicizie, vieni prima delle giornate ricche di brezza, vieni prima del tramonto. 
Mi sfuggi dalle mani, ti vedo andar via. Ritornerai? Non so che pensare. Spero tu possa vincere. 

4 Febbraio.

Qui è tutto nuovo. 
Le strade sono nuove, le persone sono nuove, i sorrisi sono nuovi, gli sguardi sono nuovi e infine, anche le albe sono nuove. 
Ho fatto una scelta: cercherò di godermi al meglio questa nuova vita. 
Non significa che ti dimenticherò, niente affatto, mi sto soltanto avvicinando al pensiero che tu possa stare bene anche senza me. 
Sappi che se perderai, io sarò qui ad aspettarti. 
Continuerò a parlare con te anche se per te è ufficialmente finita.
Non voglio star fermo ad aspettare, ti aspetto vivendo. 
Spero tu possa comprendere, ma non ho proprio voglia di piangermi addosso. 
Mia madre è davvero preoccupata per il rendimento scolastico, devo svegliarmi da questo incubo, almeno momentaneamente. 


6 Febbraio. 

Non ti ho mai detto il vero motivo per cui mi sono trasferito. 
Non ho avuto il coraggio di dirti la verità.
Sono un fottutissimo codardo e me ne sto rendendo conto soltanto adesso. 
Non meritavi di soffrire ancora di più del dovuto, non meritavi di sapere cosa realmente ostacola il nostro amore. 
Mio padre non ha accettato facilmente la nostra sessualità, lo sai, no? 
In realtà, ti ho mentito Jude. Mio padre non ha mai accettato la nostra sessualità, mio padre non ha mai accettato il nostro amore, mio padre non ha mai accettato i pomeriggi passati insieme, mio padre non mi ha mai accettato. 
La definiva una malattia la mia, "forse un capriccio da adolescente" diceva. 
Ma il mio non è stato un capriccio da adolescente Jude, io ti ho amato, ti ho amato con tutto ciò che potevo, ti ho amato nonostante la gente ci imponesse delle etichette. 
Chissà se ricordi quegli occhi gonfi almeno una volta a settimana, chissà se ricordi tutte le scuse che ti offrivo su un piatto d'argento, chissà se ricordi che per zittirti facevo di tutto, perchè non volevo che venisse fuori. 
Ma dovevo parlarne con qualcuno, non credi? Così, ne ho parlato con mia madre ed eccomi a Los Angeles. 
Comunque qui va tutto bene, sto cercando di recupare alcune materie particolarmente complicate per me, spero possa funzionare. 
Penso di non pensarti. 

8 Febbraio. 

Mi ricordo ancora quel giorno: faceva caldo, l'aria era ferma, era una Domenica estiva, i raggi solari puntavano sulla mia faccia come se volessero svegliarmi, ma qualcos'altro mi svegliò. 
Bussavano incessantemente alla porta, non potevi essere tu, eri uscito con Callie e Brandon.
Apro e trovo mia madre ferma alla porta. 
Ricordo che non parlai, rimasi muto per 10 secondi e poi la feci accomodare, mi disse che voleva parlare con mio padre e anche urgentemente. 
Subito dopo aver annunciato la sua assenza, sentii aprire la porta del retro, aveva bevuto, urlava. 
Avevo paura per l'incolumità di mia madre, non era al sicuro, non con lui tra i paraggi. 
La vide, si fissarono per un momento e subito dopo mia madre lo accusò di non badare a me. 
Mio padre le diede un ceffone e lei cadde a terra, la aiutai a risollevarsi e le consigliai di uscire il prima possibile. 
Mia madre uscì di casa piangendo, non poteva credere di avermi abbandonato con un mostro del genere per più di 6 anni. 
Prese dalla borsa un biglietto e me lo diede, era un biglietto aereo, mi diede un bacio sulla guancia, si asciugò le lacrime con un fazzoletto e andò via con la macchina. 
Oggi ho letto dei capitoli di un libro davvero interessante, sai? Quando ci rivedremo vorrei parlartene, parla dell'amore in tutte le sue forme, potrebbe diventare il mio libro preferito (non che io ne abbia letti tanti, sei sempre stato tu il genio della coppia).
Ti dedico ogni pagina finora letta, ti dedico ogni singola parola trascritta, ti dedico le lacrime versate su quelle lettere. 
Ti dedico ogni singola parte di me. 

10 Febbraio. 

Non riesco più a trovare uno spiraglio di sole in questa vita nuvolosa.
Non ho più nessun riferimento, tu sei lontano e non soltanto fisicamente. 
Non ho amici, li preferirei chiamare "conoscenti forzati". 
Non sanno nulla di me, non sanno nemmeno che esisti. 
Non sanno che la mia vita dipende anche dalle tue scelte e credimi Jude, da quando mi hai bloccato, non riesco a capire con quale forza riesco ad alzarmi la mattina.
Ti sogno. Ti sogno spesso in realtà. Tu che mi aspetti nel buio della tua stanzetta, come se stessi aspettando un mio abbraccio.. ma io ti guardo da lontano. 
Il silenzio faceva da padrone in quella scena, il buio faceva da sfondo.
Improvvisamente il buio e il silenzio mi avvolsero tra le loro braccia e per la prima volta, dopo mesi, mi sentivo vicino a te. 
Ma questo buio non ti piaceva, anzi, ti rendeva triste. 
Per la prima volta, dopo mesi, mi sentivo colpevole della tua tristezza. 
Per la prima volta, dopo mesi, avvertivo la tua sofferenza. 
Per la prima volta, dopo mesi, avvertivo delle lacrime bagnarmi la pelle. 
Per la prima volta, dopo mesi, non mi amavi più, anzi, mi ripudiavi. 

11 Febbraio.

La mia casa si affaccia sull'aereoporto di Los Angeles, conto gli aerei che passano nel pomeriggio (tra la fascia delle 15:00-16:00 e quella delle 17:00-19:00), ne passano precisamente 24. 
24. Come le rose che ti regalai in un giorno di Aprile.
24. Come le ore che passo a pensarti.
24. Come le lettere dell'alfabeto greco. 
Sei Alfa.
Con te ho iniziato a vivere momenti fantastici, con te ho iniziato ad assaporare il sapore dell'amore, con te ho capito come ascoltare il rumore delle foglie che cadono al suolo in un Autunno secco, con te ho apprezzato il rumore degli aerei perchè ogni aereo, spero sia il tuo. 
Mi perdo tra il caldo di una notte invernale. 
Mi alzo, vado in bagno e comincio a bagnarmi la faccia con un getto d'acqua fresca. 
Mi guardo allo specchio e mi rendo conto che non sono più come prima, non mi riconosco. 
Adesso, oltre ad essere Alfa, sei anche Omega. 
Hai deciso di chiudere l'alfabeto, hai preso una posizione, hai preferito bloccarmi che risolvere la situazione. 
Hai messo un punto al mio umore, adesso è tutto nero. 
Per la prima volta, dopo mesi, anch'io avverto la vera sofferenza. 


15 Febbraio. 

Ti penso da una scogliera. 
Avverto il vento accarezzarmi la faccia, la brezza assapora il mio corpo e rende tutti i miei pensieri più leggeri, il mare litiga con gli scogli e crea un effetto paradisiaco. 
Sono disteso a fissare le stelle e ripenso a quando le guardavamo insieme. 
Tu, steso accanto a me, avvicinavi la mano, la afferravi e subito dopo mi guardavi negli occhi come se volessi analizzare ogni mia emozione.
Io mi giravo verso te e scorgevo le stelle più luminose che potessi mai vedere, i tuoi occhi. 
Nessuno mi stringe la mano adesso, nessuno riesce ad analizzare le mie emozioni.. neanch'io ci riesco. 
Fa freddo, è una notte di Febbraio, mia madre è uscita col suo nuovo compagno e pensa che io sia andato a letto. 
Sono uscito senza farmi sentire, mi ricordo perfettamente i consigli di Brandon per venirti a trovare.
Ed ecco che mi tornano in mente tutti quegli orari improponibili, tutti gli spuntini notturni, tutti i baci rubati a mezzanotte e tutte le risate sul tetto di casa tua al chiaro di luna. 
La brezza diventa sempre più fredda, il mio cuore invece palpita all'impazzata. 
Non ho mai smesso di amarti Jude, voglio guardare tutte le stelle del cielo con te, spogliarle una per una, renderle nostre. 
Rimani il miglior paesaggio che io abbia mai visto.

17 Febbraio. 

«Tu
che in questi anni
hai cullato le mie gioiose
ferite.

Sono di nuovo qui
a spolverare inverni 
che non hanno mai
fine.» 


19 Febbraio. 

Nevica. 
La strada si è ricoperta di bianco. 
Il bambino della settima strada è finalmente uscito fuori a giocare. 
Ha trovato degli amici, ma rimane in disparte, si guarda attorno e piange. 
Forse ha finalmente capito che sta sprecando la sua infanzia con delle stupide paranoie, forse è meravigliato dalla bellezza della vita. 
Il bambino della settima strada è finalmente uscito fuori a giocare. 
Ma è uscito fuori a maniche corte, si ammalerà sicuramente. 
Avverte la delicatezza della neve che si appoggia sul suo corpo freddo. 
Guarda semafori guasti, sente gli altri bambini ridere, ma non se ne cura. 
Il bambino della settima strada è finalmente uscito fuori a giocare.
Gioca con i colori, gioca con tutto ciò che gli sta a cuore, gioca con i suoi stessi sentimenti. 
Si è disteso per fare un angelo di neve, ma non è riuscito. 
Il bambino della settima strada è finalmente uscito fuori a giocare. 
Dopo essersi rialzato, è caduto di nuovo per terra, quasi privo di sensi. 
Con gli occhi socchiusi, guardava la neve venire giù e piangeva sperando in un mondo migliore. 

22 Febbraio. 

La neve mi ha impedito di andare a scuola, così mia madre mi ha costretto a buttare ciò che non mi serviva più. 
Sai che sono legato a tutto ciò che mi è stato regalato, ma quel maglione regalato da tua mamma era inguardabile, ho dovuto buttarlo. 
Mi ricordo ancora la tua reazione appena hai visto il regalo che ti aveva fatto Jesus per Natale. 
Ricrdo anche che successivamente è stato punito per ben due settimane. 
Regalare dei preservativi da usare con il proprio ragazzo non è proprio il miglior dono da fare ad un fratello. 
Devo ammettere che quando Mariana ha scartato il regalo fatto da Matt, mi sono sentito parecchio giù di morale, il mio regalo era davvero schifoso paragonato al suo. 
Così, timidamente, ti ho presentato il mio regalo. 
Era un banale peluche che stringeva una tazza dov'era incisa la nostra data. 
Non era davvero nulla di speciale, ma hai apprezzato anche più del dovuto. 
Ricordo che mi hai baciato davanti a tutti come se fossi davvero orgoglioso di ciò che eravamo. 
Mi manca tanto anche la tua famiglia, non lo nego.
Sono sempre stati dalla nostra parte, hanno sempre compreso ciò che agli occhi di mio padre era impossibile comprendere (e non parlo soltanto della nostra relazione). 
Ricordo ancora il tuo regalo di Natale, nonostante odiassi profondamente Twilight, hai deciso di regalarmi il dvd di Twilight. 
Avevi subito capito che non era proprio quello che mi aspettavo e mi hai sorriso.
Ma quando sono arrivato a casa e ho aperto la custodia del dvd, ho notato che era un dvd masterizzato. 
Così, appena ho acceso la tv e azionato il lettore dvd, ho sentito la tua voce e il cuore mi batteva all'impazzata. 
Era il dvd della nostra relazione e adesso si ritrova tra le mie mani. 
Sarai per sempre Alfa. 

24 Febbraio. 

Sono andato a bere cioccolata calda al bar vicino al parco giochi dietro casa mia. 
Una ragazza si è presentata e si è seduta di fronte a me. 
Diceva di chiamarsi Cindy. 
Abbiamo parlato, era molto simpatica, mi ha detto che anche lei si è trasferita da poco a Los Angeles e ama leggere libri, pensa che ha già finito di leggere il libro che ti volevo consigliare, lo definisce un "romanzo adolescenziale". 
Ci siamo scambiati i numeri di telefono, un'amicizia in più non fa mica male. 
La cioccolata calda era davvero troppo calda e ho preferito aspettare che si raffreddasse un po', il cameriere ci ha portato una torta con i mirtilli ordinata da Cindy. 
Abbiamo passato il pomeriggio a parlare guardando la neve cadere. 
Voglio renderti partecipe della mia vita anche se sei lontano, un giorno, forse, ti arriverà qualche frammento della mia voce e allora ti interesserai, ti avvicinerai sempre di più e ricercherai le mie mani calde, sempre pronte a scaldarti.

26 Febbraio. 

Non baciavo qualcuno da quel giorno che sono partito per Los Angeles. 
Risentire delle labbra calde sulle mie mi ha fatto un certo effetto, lo ammetto, ma nulla vale quanto un tuo bacio. 
Cindy era davvero presa da me, infatti ho subito chiarito la situazione. 
Non volevo deluderla, non come tutte le altre ragazze che credendomi etero, ci provano miseramente con me. 
Cindy merita davvero di più, in pochi giorni ho capito che è una persona dal cuore d'oro ed è molto simile a me. 
Le auguro di trovare un ragazzo come te. 
Non smetto di pensarti. 
Sei il mio pensiero fisso.

29 Febbraio.

Oggi il mio risveglio è stato un po' brusco, ho sentito un gran trambusto appena svegliato, così mi sono precipitato in cucina. 
Credevo che questo momento non sarebbe più ritornato, invece lui era lì, in piedi, di fronte mia madre.
Le urla di mia madre mi strappavano il cuore dal petto, questa scena l'avevo già vista anni fa. 
Lui aveva palesemente bevuto e aveva tutti i capelli scombinati, continuava ad urlarle contro, continuava a richiedere i soldi che gli spettavano. 
Vedevo mia madre urlargli contro, fino a quando lui non le diede un ceffone che la fece cadere a terra. 
Ero fermo, guardavo la scena impaurito, mia madre mi vide e mi pregò di ritornare in camera, mio padre la prese per i capelli e la trascinò fuori. 
La minacciò di prendersi la casa se non gli avesse restituito tutti i soldi richiesti. 
Mi avvicinai alla porta d'ingresso e sentivo mia madre piangere e implorarlo di smetterla. 
Una scesa raccapricciante che avevo già vissuto parecchie volte, ma a quanto pare la situazione stava cominciando a scaldarsi più del dovuto. 
Mia madre era appena stata buttata tra la neve, piangeva, era impaurita. 
Corsi verso il salotto, presi il telefono e feci quello che non ebbi mai il coraggio in 6 anni, chiamai la polizia. 
La polizia mi tranquillizzò e mi riferì che una pattuglia della zona stava per recarsi sul posto. 
Mia madre urlava sempre più forte, lui le aveva appena dato un altro schiaffo. 
Improvvisamente mio padre fece uno strano movimento ed estrasse dalla giacca una pistola. 
Nella mia mente stavano scorrendo le immagini della mia famiglia prima del divorzio: la prima vacanza, il primo pic-nic, la prima gita in barba. 
Avevo paura di perdere mia madre, ma poco dopo, la paura si trasformò in rabbia nei confronti di quell'uomo che mi rese la vita un inferno. 
Mi scagliai contro mio padre e mia madre cominciò ad urlare più forte, pregandomi di smetterla. 
La neve continuava a fioccare, mio padre cominciò a prendermi a pugni e mi spinse tra la neve. 

Colpo di pistola.
Il bambino della settima strada è finalmente uscito fuori a giocare.  
Una macchia rossa sporcò la neve candida.
Il bambino della settima strada chiuse gli occhi. 


   
 
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