CAPITOLO 7
«Non
ricordo bene per quanto tempo io sia rimasta svenuta.
Ricordo
solo che quando mi hanno risvegliata Ellen stava combattendo come una
furia
contro Ludir.
Dal
momento che non era più possibile fermarla, ho cominciato ad
aiutarla, anche
senza intervenire direttamente, perché se mi fossi unita a
lei nel
combattimento e lui ci avesse eliminate entrambe, non ci sarebbe stato
più
nessuno a mettere in atto il nostro piano per salvare il nostro tempo.
Quindi, ho cercato di aiutarla telepaticamente dicendole dove si trovasse Ludir quando si nascondeva per poi attaccarla, oppure suggerendole le sue possibili mosse»
«Ellen,
si è nascosto dietro a quella roccia in basso alla tua destra»
aveva comunicato la
ragazza telepaticamente alla sua amica.
Ellen,
sospesa a mezz’aria a qualche metro sopra gli altri,
aveva abbassato lo sguardo verso
la roccia e si era fiondata contro di essa.
Aveva
frantumato completamente la roccia creando un polverone, mentre Ludir,
approfittando
della poca visibilità, aveva preso il
volo per attaccarla
di sorpresa da dietro.
La
ragazza era riuscita e rispondere nonostante il forte colpo alla
schiena;, ma Ludir
le aveva sferrato un colpo talmente forte da farla schiantare con
forza al suolo,
alzando nuovamente un polverone.
«Ellen,
si sta dirigendo velocemente contro di te! Alzati! Spostati!»
fu quello che
Rose era riuscita a comunicare telepaticamente all’amica, la
quale
evidentemente non era riuscita ad
eseguire l’ordine, perché subito dopo Ludir
l'aveva per un braccio lanciandola
in un lago.
«Ellen!
Mi senti?»
Ma
Rose non aveva ricevuto alcuna risposta dalla sua amica. Erano
già passati un paio
di minuti da quando era finita nel lago...
Nel
frattempo, Ludir era scoppiato in una fragorosa risata.
«In
quanto a voi» si era rivolto ai ragazzi rimasti a guardare la
scena da terra «se
osate opporvi come ha fatto lei, farete una fine ben
peggiore.»
Proprio
in quel momento, il suono di un movimento dentro
l’acqua aveva fatto girare i presenti verso il punto del lago
dal quale la ragazza era spuntata improvvisamente, sfrecciando poi
velocissima verso il mostro.
Nonostante
lui non se l’aspettasse, era riuscito a evitare a pelo
il pugno della ragazza, approfittando del momento per tirare
fuori gli artigli e graffiarla al
petto, proprio nel
punto che era rimasto scoperto mentre la ragazza si era protesa per
sferrargli
il pugno.
«No!» aveva urlato Rose disperata, portandosi le mani sulla bocca.
«Scusa
se interrompo il tuo racconto» intervenne
all’improvviso Junior, destandola dalle immagini che stava
rivivendo
«sbaglio o hai
detto che comunicavi con la tua amica telepaticamente?»
«No,
non sbagli» rispose la ragazza
«perché?»
«Beh,
diciamo che non è una cosa molto comune, nemmeno tra i
Saiyan» affermò Junior
con fermezza.
«Urca,
hai ragione, Junior!» esclamò Goku, illuminandosi
all’improvviso «Ora che mi ci
fai pensare, il potere di parlare telepaticamente appartiene solo al
Supremo e
agli Dei, giusto?»
«Proprio
così» disse Junior.
Rose
era un po’ allibita. In quel momento stava raccontando una
storia, stavano parlando
di un altro argomento, perché Junior si era concentrato su
quel particolare
così insignificante? Nel suo futuro, la sua famiglia
conosceva benissimo questo
sua caratteristica e ci erano tutti abituati. Che cosa c’era
di tanto strano?
«Beh,
io non ci vedo niente di strano» disse lei «Ho
questo potere fin da quando ero
bambina, quindi per me è del tutto normale»
«Non
lo è, credimi» disse Junior.
Rose
non sapeva che cosa rispondere. Junior la scrutava attentamente, come
se
cercasse di captare qualcosa in lei.
Perché
quella ragazza era in grado di comunicare telepaticamente? E,
soprattutto,
perché era stata autorizzata dal Supremo in persona a
compiere un viaggio nel tempo?
Niente di tutto ciò quadrava, nonostante ci ragionasse
sopra. Decise dunque che
doveva scoprirlo, in un modo o nell’altro.
Assorbito
da questi pensieri, nemmeno si rese conto che la ragazza aveva ripreso
a
parlare:
«Ellen
si accasciò al suolo, senza vita, proprio come era accaduto
l’anno prima a
tutti gli altri.
Così,
ho deciso immediatamente di partire: non potevo più
aspettare.
Ho
approfittato dell’affaticamento di Ludir dopo il
combattimento per partire; ho
raggiunto in fretta e furia il Palazzo del Supremo, dove Bulma aveva
nascosto
la macchina del tempo, ed eccomi qui.
Non
avrei potuto rimanere con gli altri, perché sicuramente
Ludir mi avrebbe
chiesto informazioni sui nostri piani e mi avrebbe torturata fino a che
non gli
avessi detto tutto. Inoltre, non si sarebbe mai più fidato
di me perché ho
osato scappare dal suo palazzo per giorni senza il suo consenso, quindi
mi
avrebbe eliminata di sicuro.»
«Ma…
chi sono, gli altri?» domandò
Pan con grande curiosità.
Rose
esitò.
«Altri
membri della nostra famiglia che voi non conoscete ancora. Sono molto
piccoli
nel mio tempo, e nessuno di loro ha mai saputo nulla circa il piano di
me Ellen
e Bulma di viaggiare nel tempo.
Abbiamo
deciso di non dire niente a nessuno per proteggerli, altrimenti se
Ludir avesse
capito che sapevano qualcosa, li avrebbe torturati fino alla
morte.»
I
presenti erano spiazzati dal racconto della ragazza. Fissavano Rose con
enorme
stupore e dispiacere. Avrebbero tutti voluto dire qualcosa per
esprimere il
loro rammarico nei confronti della sua situazione, ma fu Chichi a
prendere per
prima la parola:
«O
mio dio, tesoro! Che situazione orribile! Insomma, sei così
giovane e hai
dovuto affrontare tutte queste disgrazie! Goku» disse con
fermezza, girandosi a
guardarlo «dobbiamo fare qualcosa! Devi aiutarla! Dobbiamo
eliminare noi quel
farabutto!»
A
Rose venne improvvisamente in mente un’immagine.
Precisamente, una foto, che le
era stata mostrata da Chichi stessa, nel suo futuro, e che la ritraeva
con una
pentola in testa, una cucchiaia di legno in mano e altri oggetti da
cucina,
pronta a combattere, insieme a Videl, il nemico di turno.
Sorrise
tra sé e sé di fronte a quell’immagine
nella sua testa, chiedendosi se in quel
tempo l’episodio in questione fosse già accaduto.
«Ehm,
certo» rispose Goku, con fare un po’ confuso
«ma dimmi una cosa, come faremo a
batterci con lui? Dobbiamo viaggiare nel tempo e venire con te nel tuo
futuro?»
«Non
sarà necessario» rispose Rose
«verrà lui qui».