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Autore: Altair13Sirio    03/07/2016    0 recensioni
Ib è cresciuta. Non è più una bambina ingenua che segue gli sconosciuti nelle mostre d'arte; adesso è una adulta, con dei sogni sul proprio futuro e delle passioni che la fanno sentire viva, ma anche tormentata da incubi e sensi di colpa.
Dopo la fuga dal Mondo di Guertena, la bambina ha trovato nell'arte del vecchio Maestro qualcosa di più di un passatempo: l'arte è diventata parte integrale della sua vita e con questa è cresciuta, vedendo in Weiss Guertena un modello da imitare e a cui ispirarsi.
Al suo fedele amico Garry, Ib chiederà un regalo molto particolare per il suo diciottesimo compleanno... E conoscerà una persona speciale...
Genere: Horror, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garry, Ib, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Ib raggiunse la cima della collina di corsa, precedendo Garry che invece avanzava a passo lento alle sue spalle. Era davvero eccitata all'idea di entrare in casa di Guertena, ci avevano messo tempo per trovarla, ma finalmente erano là, e avrebbero scoperto cosa Weiss volesse far vedere a Ib.
<< Guertena ha sempre vissuto lontano da tutto e tutti, la sua vita è stata sempre un mistero perché si è tenuto lontano dai riflettori. >> Spiegò alzando la voce per farsi sentire dal ragazzo più in basso. << Per questo nessuno sapeva che lui avesse una figlia e una moglie. >>
<< Il fatto che morirono entrambe, poi, ha insabbiato tutto il resto… >> Concluse Garry mostrando di seguire il ragionamento della ragazza.
<< Esatto. Ma Mary è esistita! >> Ribatté lei in risposta. << Nessuno sapeva della sua esistenza, ma ha vissuto assieme a suo padre per nove anni, prima di ammalarsi. >>
<< E tu dici che Weiss avrebbe lasciato indizi di lei nelle proprie opere? >> Chiese Garry alzando una mano mentre si affrettava a fare gli ultimi passi sulla salita.
Ib abbassò lo sguardo pensierosa. << Io penso che lui non avesse mai tentato di nasconderle, più che altro avrebbe voluto renderle immortali con le sue opere, mostrare al mondo quanto fossero importanti per lui
 Ma la gente ha interpretato male il suo lavoro: credendo che Guertena non rappresentasse soggetti realmente esistiti, pensarono che fosse tutto un'invenzione. >>
Garry cercò di trovare qualcosa che non andasse in quella spiegazione:<< Ma Guertena rappresentava anche soggetti reali. Il "Giocoliere" ne è un esempio… >> Si ricordava particolarmente quell'opera, avendo letto qualcosa al riguardo nella galleria, la prima volta che erano rimasti intrappolati nel Mondo di Guertena. << Diceva che Guertena aveva rappresentato quel giocoliere dopo essere andato al circo con suo nipote… >>
<< Ma non si trattava di suo nipote; bensì di sua figlia! >> Esclamò Ib rettificando subito quella cosa. << E' sempre stato così, nessuno ha mai capito la verità; inizialmente Weiss si nascondeva al pubblico, e forse teneva nascoste anche sua moglie e sua figlia, ma a un certo punto deve essere cambiato qualcosa, e ha cominciato a esporsi… >>
<< Forse quando cominciò a provare sentimenti più forti per Mary, una volta cresciuta? >> Suggerì Garry appoggiandosi a una spalla della ragazza, molto più bassa di lui. Indossavano entrambi dei vestiti leggeri, entrambi avevano le braccia scoperte e la luce del tramonto faceva brillare il sudore sulla loro pelle.
Ib lo guardò dal basso verso l'alto e sorrise contenta. Non sorrideva a quel modo tanto spesso
<< E' probabile. >> Disse respirando il vento fresco che si alzò in quel momento. << Forza, andiamo. >> Disse avanzando verso la vecchia casetta in legno.
Garry osservò la piccola figura della ragazza avvicinarsi alla casa; con quel suo vestitino azzurro lungo fino alle ginocchia, che svolazzava spinto dalla brezza del tramonto, Ib sembrava essere tornata una bambina sia dentro che fuori.
Avvicinandosi alla porta di legno, Ib tirò fuori la vecchia chiave arrugginita dalla tasca del vestito. La osservò con curiosità per alcuni secondi, dando il tempo a Garry di avvicinarsi, prima di infilarla nella toppa e scoprire che funzionava; la chiave girò con fatica, cigolando pesantemente, e nonostante la porta sembrasse essere fragile e scardinata, Garry dovette spingere con tutte le sue forze per poterla aprire.
L'interno della casetta era scarno e malandato; il tempo sembrava essersi fermato lì dentro, come se l'abitazione stesse aspettando il ritorno del suo padrone. Ib fece un passo entrando nella casa, guardandosi intorno piena di meraviglia: nonostante fosse così in rovina, quel luogo le riusciva a suscitare grandi emozioni; lì era dove il suo idolo aveva creato i suoi capolavori, dove aveva dormito, dove la donna di Bevendo nella Notte aveva perso la vita, dove Mary era cresciuta… Non aveva mai pensato che sarebbe arrivata a scoprire tante cose su Guertena.
C'era uno spesso strato di polvere a ricoprire ogni cosa nella piccola abitazione, composta praticamente da una singola stanza, quasi a proteggere e preservare dal tempo tutto quello posto sotto di essa. Garry si avvicinò a un cassettone e soffiò via la polvere, pentendosene subito dopo; tossì voltandosi verso Ib e le chiese cosa stesse cercando.
<< Deve esserci qualcosa… >> Mormorò pensierosa guardandosi intorno. Non aveva ancora toccato niente, quasi timorosa di intaccare lo stato di conservazione di quel luogo.
Garry si guardò intorno disperso. << Cosa? >> Chiese stringendo le spalle. Non era entusiasta di trovarsi lì, ma pensava che non potesse essere pericoloso.
Ib guardò con attenzione il vecchio e polveroso letto da cui erano state portate via le povere coperte, e fece passare lo sguardo da lì fino a uno specchio infranto posto nell'angolo; c'era un cavalletto pesante e dall'aspetto consumato di fronte a questo. Un pennello macchiato pendeva dal cavalletto e accanto a uno dei suoi piedi c'era un secchio di vernice rinsecchita. << Quello era il suo posto di lavoro… >> Mormorò la ragazza. << Accanto alla finestra. >> Il suo sguardo scorse fino alla piccola finestrella dai vetri rotti che irradiava di luce la stanza e il cavalletto in particolare.
<< Lo specchio… >> Mormorò Garry cominciando a capire qualcosa. L'ultima opera di Guertena era stata proprio il suo Autoritratto, per la quale era necessario l'utilizzo di uno specchio – per quanto il viso dell'artista non fosse stato neanche minimamente accennato nell'opera.
Ib sembrò quasi vivere quella scena che si creò nella sua mente: Weiss stava dando l'ultima pennellata al quadro quando, improvvisamente, un improvvisa fitta al cuore lo costringe a piegarsi; l'uomo non capisce cosa succede e cerca supporto per appoggiarsi, ma trova solo lo specchio che colpisce con la mano, prima di dissolversi e sparire, per entrare nel suo mondo, come parte di esso.
Forse non andò come immaginava Ib, forse fu totalmente diversa l'entrata di Weiss Guertena nel suo mondo, ma la ragazza pensò che fosse giusto vederlo così: al lavoro fino alla fine. Si guardò intorno un po' persa e cominciò ad andare avanti e indietro nella stanza. Mise le mani sul letto, quello stesso letto freddo su cui avevano dormito Guertena, sua moglie e sua figlia, rovistò tra i cassetti di un comò, sperando di trovare qualche indizio, ma fu tutto inutile.
<< Perché Weiss mi ha dato questa chiave…? >> Si chiese ansimando quando smise di cercare. Rivolse uno sguardo deluso alla stanza che non sembrava avere niente per lei.
<< Forse voleva solo che tu vedessi il posto dove lavorava. >> Ipotizzò Garry facendo un passo in avanti. << Magari aveva intenzione di farne una sorta di museo… >>
Ib non credeva che l'ipotesi del ragazzo fosse corretta, anche perché l'artista era sempre stato molto riservato e avrebbe voluto essere lasciato in pace, per l'eternità, piuttosto che vedere trasformata in un museo la sua casa. Continuò a guardarsi intorno, aspettando che l'ispirazione la colpisse, proprio come un'artista in cerca di un'idea. E quell'ispirazione arrivò tramutata in una frase: Pensa fuori dagli schemi.
Ancora una volta quella filosofia di vita del Maestro le diede la soluzione a quel rompicapo: doveva cercare qualcosa che normalmente non ci sarebbe stato, avrebbe dovuto cercare qualcosa che non c'era, e non quello che avrebbe potuto esserci!
I suoi occhi si posarono su alcune assi del pavimento scardinate; erano lì quasi come se fossero state posizionate strategicamente. La ragazza si lanciò su di loro e cercò di sollevarle dal terreno, senza risultato. << Garry! >> Chiamò quando si rese conto di non avere la forza necessaria per quel lavoro. << Dammi una mano. >>
Il ragazzo si avvicinò senza fare domande e si piegò accanto a lei. In pochi secondi riuscì a staccare le assi dal pavimento di legno, che in realtà erano molto più resistenti di quanto si aspettasse Ib. Quando ebbe estratto dal pavimento un paio di assi di legno, Garry riuscì a vedere qualcosa che non si sarebbe aspettato di trovare: sotto al pavimento della stanza c'era qualcosa avvolto in un panno bianco.
Ib lo aiutò a staccare altre tavole per allargare il buco e quando poté finalmente tirare fuori da lì quell'oggetto rettangolare sentì una grande pressione su di sé. Il cuore le batteva forte, sudava copiosamente mentre reggeva quella cosa avvolta nel panno; rivolse uno sguardo incerto a Garry per chiedergli se fosse una buona idea scoprirlo e il ragazzo rispose con un rapido cenno serio: erano andati lì per quello.
Ib cominciò a spostare il panno lentamente, timorosa di scoprire qualcosa che non le sarebbe piaciuto; non aveva la più pallida idea di cosa ci fosse lì dentro, ma sapeva solo che in quel momento stava provando una grande paura. Era qualcosa che nessuno aveva mai visto prima, era qualcosa che era appartenuto a Weiss Guertena ed era stato lasciato là dall'artista specificamente perché lei – o qualcuno come lei – lo trovasse.
E la sorpresa fu grande quando scoprì la tela.
Era un dipinto. Un dipinto di quella stanza, con sullo sfondo il cavalletto su cui lavorava il pittore, in alto la finestra che riempiva di luce la scena, e in un angolo quel letto vecchio e polveroso, dall'aspetto un po' più curato di quello attuale. Era la rappresentazione di quella stanza come era quando Guertena ci viveva, e sembrava una casa come tutte le altre, chiunque avrebbe potuto viverci se non fosse stata fatta espressamente per Weiss Guertena: c'erano diversi secchi di vernice che davano un senso di disordine alla stanza e i mucchi di fogli e disegni appesi al muro e riversi per terra facevano capire che solo un uomo come Guertena avrebbe avuto i nervi per vivere lì. Tuttavia la rappresentazione non si fermava a quella stanza: c'erano tre soggetti al centro della scena, fermi, sorridenti, intenti a fissare di fronte a sé, nell'anima di Ib, che rimase spiazzata nel vederli.
C'erano, da sinistra verso destra, La Donna in Rosso, Weiss Guertena, e Mary. La donna era in piedi e teneva una mano sulla spalla del marito, che stretto in mezzo a loro due, stava seduto su una sedia di legno, con i pugni chiusi sulle ginocchia e l'aspetto trasandato, mentre la figlia, accanto a lui, piegava la schiena lateralmente per avvicinarsi un po' di più al padre. La bambina indossava il suo grazioso vestitino verde, mentre la donna aveva il suo solito vestito rosso sangue; l'uomo, infine, indossava una camicia bianca piena di macchie di vernice, con le maniche tirate in su, segno del lavoro inarrestabile. Mary stringeva una rosa gialla tra le mani, e tutti e tre sorridevano all'osservatore di fronte a sé, anche se ognuno in modo diverso: lo sguardo della moglie di Guertena era misterioso, mentre quello della figlia era semplice e genuina simpatia; sull'uomo era dipinta un'espressione di serenità, come se finalmente, dopo numerose e lunghe ricerche, avesse trovato la pace.
Ib sorrise a Garry mentre quello cercava ancora di intravedere qualche altro particolare nell'opera; quando i loro sguardi si incontrarono, il ragazzo seppe cosa volesse dire lei.
Quello era l'ultimo lavoro di Guertena, e alla fine, grazie a loro, i suoi sogni e desideri si erano avverati.
   
 
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