Crossover
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Autore: S05lj    03/07/2016    2 recensioni
Un grande classico, l'Iliade, molto rivisto e rivisitato da alcuni dei personaggi più famosi di anime/manga, telefilm e film.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1
Come comincia una Guerra
Alla fine del ventunesimo secolo il mondo fu sconvolto dalla guerra nucleare, gli oceani erano scomparsi e le pianure avevano l’aspetto di desolanti deserti, tuttavia la razza umana era sopravvissuta.
Nelle lande desolate di un posto non ben identificato, un ragazzo e una ragazza vestiti in modo bizzarro camminavano mano nella mano. La ragazza stava accrescendo enormemente gli attributi del ragazzo con discorsi mielosi sul perché i fiori non crescano e cazzate varie. Mentre il ragazzo cominciava a meditare di uccidersi pigiandosi uno tsubo ecco che ti arrivano una banda di metallari, capeggiati da un truzzo che ascoltava musica dimenandosi e pronunciando suoni da scimmia in calore quali: “Tunz, tunz, tunz. “ Esatto, il mondo è completamente caduto nel caos.
-Shin! - Esclamò il ragazzo.
-Ken! Tunz, tunz, tunz! - Esclamò Shin.
-Uomini di Shin! - Esclamò la ragazza.
-Julia! - Esclamarono gli uomini di Shin.
-Bene, ora che abbiamo fatto le presentazioni passiamo ai fatti. - Shin si avvicinò baldanzoso. -Ken, tu sei debole, depresso, piccolo e nero. Fai schifo e ti puzzano le ascelle, Julia è mia perché sono più forte, più ganzo, indosso le mutande D&G e sono più bello e virile. -
Tre degli uomini di Shin attaccarono a ridere per l’enorme cazzata sparata dal loro capo e vennero orrendamente tagliuzzati.
-Ken, dammi Julia o battiti contro di me! -
-Julia è la mia fidanzata, se non riesci a fartene una ragione, diventa gay. -
-Nessuno chiede la mia opinione? - Si azzardò Julia alzando una mano.
-Taci donna! - Urlarono i due voltandosi verso di lei.
-E poi Shin non puoi batterti con me, o ti spezzerai un unghia. -
Gli uomini di Shin attaccarono a ridere e vennero ridotti a spezzatino da uno Shin più incavolato che mai, con occhi iniettati di sangue e sguardo da pazzo.
-Basta! Fatti sotto! - I due allievi di Chuck Norris si scontrarono con calci rotanti, ma Ken era rallentato dalle enormi palle che gli aveva fatto venire Julia con i suoi discorsi noiosi su piante e fiori, e così Shin gli tagliò i tendini di braccia e gambe. Il povero maestro di Hokuto cadde smadonnando peggio di uno scaricatore di porto livornese in una giornata afosa, mentre Shin rideva istericamente contento per la sua vittoria e si esibiva nei festeggiamenti più idioti che il calcio ci ha insegnato.
-E adesso Julia, se non dici che verrai con me, amerai solo me, e che indosserai le mutande D&G per tutta la vita e mi raccomando, senza mai cambiarle, io gli faccio le 7 stelle sul petto. -
-Si, si. Va bene. - Disse la ragazza con una scrollata di spalle.
-Ma… Julia. - La chiamò sconvolto Ken.
-Wé tesoro, morto un papa se ne fa un altro, mica posso stare in lacrime tutta la vita. -
-Ma non sono ancora morto. -
-Ah già… - Shin gli fece le 7 stelle e lo lasciò moribondo nel deserto.

In un’altra landa desolata Raul, e il Grande Padre Cobra stavano discutendo su come far combattere i loro eserciti, perché evidentemente i massacri in grande stile sono finiti con il film Il Gladiatore.
-Io proporrei una partita a Twist! - Fa il Grande Padre Cobra, esaltato dalla prospettiva di toccare palle colorate.
Il Grande Padre Cobra non sapeva che cos’era Twist.
Il Grande Padre Cobra, probabilmente, era anche un pervertito patentato.
Ma andiamo oltre.
I due si mettono d’accordo per un Mortal Kombat, ma prima, però, che i due eserciti potessero cominciare a darsele di santa ragione, un urlo spaventoso fece voltare tutti quanti.
-Raaaaauuuuulllll!!!! - Ken arrivò di fronte al fratellone, con i vestiti strappati e 7 cicatrici sul petto.
-Raul! Shin mi a rubato Julia! -
Raul si strinse nelle spalle. -E a me? -
-Non è giusto! Era la mia fidanzata! La rivoglio! La rivoglio! La rivoglio! -
Raul sbuffò sonoramente. -Ken… io è da quando ti ci sei messo che te lo volevo dire. Julia è una gran baldraccona che si farebbe qualsiasi cosa. Perfino quel tizio lì. - E indicò Padre Cobra che si aggiustò i 3 peli sulla testa.
-Come si chiama la signorina? -
Dopo aver incastonato in una montagna quel gigante arrapato del Padre Cobra, Ken tornò a rivolgersi a Raul.
-Ma non è giusto! Shin doveva trovarsene una sua! - Visto che stava battendo i piedi per terra e faceva i capricci, Raul non poté che accontentare il fratellino.
-E va bene… dov’è che l’ha portata? -
-A Troia. -
-Una città che le si addice. -

Nel frattempo a Troia…
Shin arrivò a Troia tutto ingarzullito e subito si diresse con Julia dal re della città, ovvero Sauron. Quando entrò nell’ampio salone venne accolto da Saruman, il fido consigliere del re, che preso che ebbe il bastone cominciò a massacrarlo di botte offendendolo in tutte le lingue che conosceva. Quando finalmente si dovette fermare per riprendere fiato osservò il maestro di Nanto divenuto ormai una specie di Big Mac su gambe.
-Brutto rincoglionito! Hai rapito la fidanzata di Kenshiro, adesso lui andrà da suo fratello Raul e ci muoverà guerra! Ma che cavolo ti passava per la testa quando l’hai rapita? - Shin si mise a sbavare, arrapato come una scimmia, Saruman alzò il bastone e Shin si nascose dietro Julia.
-Basta Saruman! - La voce roca e tonante del suo padrone fece bloccare lo stregone. -Massacrare a bastonate Shin, ormai, non serve a niente. Le truppe di Raul si staranno già organizzando per attaccarci. Dobbiamo immediatamente organizzare una difesa. -
-Si, mio signore, Sauron. -
Shin tirò un sospiro di sollievo, anche quella volta l’aveva scampata.
-Va bene… allora io vado a farmi un giro. Ci si vede Sauron! - Visto che Sauron era ridotto ormai ad un enorme occhio infuocato, Shin si accorse della battuta e attaccò a ridere come un deficiente. -Che battutona! Hahahaha! L’avete capita? Eh’ l’avete capita? -
Julia lanciò uno sguardo sconvolto a Saruman che era talmente esterrefatto da osservare il maestro di Nanto a bocca spalancata, mentre Sauron chiamò 2 orchi, talmente grossi che la loro razza era chiamata Orconi. Per le loro dimensioni e la loro furia assassina venivano amichevolmente chiamati Trivella, e Caterpillar. Presero Shin sotto le ascelle e sollevandolo di peso lo portarono in un posto isolato e appartato.

Nel frattempo, in un villaggio non ben identificato di Hokuto No Ken, un elemento poco raccomandabile con una maschera in volto, se ne andava in giro a fare la mossa del maniaco a tutti quelli che incontrava.
-Dite il mio nome! Hahahahaha! -
-Maniaco! - Gridò qualcuno.
Il tale, Jagger, parve contrariato, poi sentendo una presenza alle sue spalle si voltò e fece la mossa del maniaco, dietro di lui però c’erano Raul e Ken, che lo guardarono stupefatti.
-Jagger, ma che combini? -
-Che c’è? Dovrò trovare un modo per passare il tempo no? -
-Noi andiamo a Troia, vieni? -
Jagger accettò, perché ovviamente era un porco affamato di sesso e aveva frainteso la natura della loro missione. Quando seppe che stavano andando nella città di Troia a fare una guerra, ormai era troppo tardi.

In un altro villaggio, la gente coltivava la terra, i bambini ridevano e giocavano felici… si, insomma, la classica scena del villaggio felice a Hokuto No Ken, davanti ad una casa c’era una fila incredibile di gente che attendeva di vedere il Salvatore, altrimenti detto Toki.
Raul e Ken si fecero strada tra la folla di gente, mentre Jagger, lasciato libero per il villaggio se ne andava a fare la mossa del maniaco ai bambini, che neppure a dirlo, lo presero, lo massacrarono di botte, e gli fecero costruire una statua in loro onore.
Mentre Jagger si stava facendo picchiare dai bambini, Raul e Ken riuscirono infine a raggiungere Toki.
-Miiiii fratello come sei invecchiato male! Sembri nostro nonno… ma dopo che era stato seppellito! - Gli disse Ken appena lo vide.
-Bello te. - Lo salutò di rimando Toki. -Che ci fate qui? -
-Siamo venuti a chiederti se vieni a Troia con noi. -
Toki scosse la testa. -Sono contro la prostituzione, lo sapete. -
-Ma che hai capito idiota? Andiamo a salvare Julia che è stata rapita da Shin, Troia è la città! -
-Una città che le si addice. -
La brava gente di quel villaggio, quel giorno, poté vedere la singolare scena del loro Salvatore che correva a gambe levate, rincorso da un incazzatissimo Kenshiro con in mano una trave di legno che sembrava il braccio destro di un Gundam. Fu così, che per non farsi bastonare, e per farsi perdonare, Toki accettò di aiutare i suoi fratelli nella missione.

In un altro villaggio remoto, ma sicuramente non del mondo di Hokuto No Ken, visto che non ci sono vecchi rompi scatole che stanno per essere massacrati dall‘energumeno pankettone di turno, una donna alzò la testa dalla sua scrivania sentendo i nomi degli ospiti che la sua assistente aveva appena pronunciato.
-Raul, Toki e Kenshiro… - Disse osservando i 3 entrare.
-Ci sono anch’io! - Gridò Jagger arrivando e facendo la mossa del maniaco.

Di fuori dall’edificio dei passanti videro un tizio piuttosto strano volare fuori dalla finestra e cadere a sacco di patate dentro la finestra di una scuola lì davanti. Dieci minuti dopo, il tizio di prima stava scolpendo una statua ai bambini che lo stavano frustando con un gatto a nove code, o al limite usavano Naruto trasformato in volpe a 9 code.

Tsunade, si pulì le mani contrariata, poi tornando a guardare i suoi 3 ospiti si rivolse a Raul.
-Cosa porta i fratelli di Hokuto qui al Villaggio della Foglia? La prossima partita di marijuana ve la spediamo il prossimo lunedì. -
Toki e Ken si voltarono sconvolti verso Raul.
-Che c’è? - Chiese quello facendo spallucce. -Il mio esercito ha il glaucoma. -
-Tutti e 300mila? - Chiese Toki.
-C’è stata un’epidemia! - Raul ignorò i suoi fratelli e tornò ad osservare Tsunade. -Abbiamo bisogno del tuo aiuto, contro Sauron e i suoi. Stanno radunando un esercito… -
-Bé… vai a chiamare la compagnia dell’anello. Io che c’entro? -
-Già contattati, ma se non gli fornisco 4 hobbit da sodomizzare non ci stanno. E poi comunque visto che Saruman sta abbattendo tutti i vostri boschi di Maria, per costruire le armi… -
-Saruman cosa?! - Tsunade balzò in piedi furiosa. -Io passo sopra a tutto! L’altro giorno sono passata anche sopra ad una vecchietta, con la mia Matiz, 3 volte, in avanti e indietro! Ma quando toccano la mia Marijuana divento proprio una bestia! KAKASHI! - Arrivò un elemento visibilmente strafatto di sostanze stupefacenti. -Organizza un esercito! Si va in guerra! -
Nessuno seppe quanto realmente Kakashi avesse capito, in realtà sembrava stesse dormendo in piedi. Comunque Tsunade si alzò dalla scrivania. -Se qualcuno mi cerca, sono a passare sopra ai vecchietti! -

Siccome non ci può essere una guerra tra bene e male, senza quelli di Star Wars, Raul fu costretto ad andare a chiamare i Jedi.
Al tempio Jedi Yoda, stava giocando a carte con gli altri membri del consiglio, quando fecero il loro ingresso i 4 fratelli di Hokuto.
-Dite il mio nome! - Gridò Jagger entrando al tempio. Dall’altra parte si fece avanti Obi Wan che gli carezzò lascivo un bicipite.
-Mh… posso chiamarti tesoro se vuoi. -
Gridando di paura Jegger si nascose dietro Raul, mentre il Jedi continuava il suo approccio.
-Io mi chiamo Obi Wan Kenobi…. Vuoi diventare il mio maestro? -
-Qui Gon! - Sbraitò Yoda. -A bada il tuo allievo tieni! Che tutti ospiti scappare ci fa! -
Qui Gon tramortì il povero Obi Wan con una poderosa randellata in testa, e mentre era svenuto lo trascinò via.
-Stessa cosa con quelli di Disney ha fatto… ma di lui preoccuparvi non dovete. Adesso di risolvere questo casino noi vediamo. Mh? - Si sedette sulla sua poltrona. -Voi siete qui per guerra in terra di mezzo mh? -
-Esatto. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per sconfiggere Sauron. - Rispose Raul, poi voltandosi vide Kenshiro che piangeva rintanato in un angolo, e Jagger con una frusta che teneva a bada i Jedi più giovani che arrapati come scimmie cercavano di toccarli, mentre Toki stava parlando con la vecchia dell’archivio, che invece di ascoltarlo, gli stava guardando il culo.
-Vagamente arrapati noi Jedi siamo, e neppure un Dio zuzzerellone voto di castità, fare, ci ha detto. Regole che io solo messo ho, così… perché mi annoiavo. -
-Si… è tutto molto interessante… -
-Brutta vecchiaccia zozza! - L’attenzione dei due venne catturata da Toki che con un destro ben assestato aveva fatto volare la vecchia dell’archivio di sotto dalla finestra del tempio.
-Dicevo… stiamo andando a combattere nella terra di mezzo contro Sauron, e abbiamo motivo di credere che chiederanno aiuto ai Sith. Ci serve il vostro aiuto. -
-E il nostro aiuto a voi daremo. -

Tra le lande desolate e ghiacciate di Grande Inverno, in un castello incastonato in un ghiacciaio, Eddard Stark, Lord di Grande Inverno stava leggendo la lettera che il suo amico e alleato Raul gli aveva mandato per chiedergli il suo aiuto, visto che Re Robert si era schierato con Sauron a causa delle origini della moglie, proveniente, guarda caso, proprio da Troia.
-Finalmente mi viene data la possibilità di vendicarmi di quel biondino di merda di Joffrey! - Attaccando a ridere come un ossesso Eddard si alzò dal trono, stringendo in mano la lettera. -Partirò immediatamente. Vado a dirlo a Cat! -
Nel cortile del castello, i servitori, ad un urlo disumano alzarono lo sguardo notando Catelyn con in mano un’alabarda, rincorrere il povero Eddard.
-Brutto porco! Che bisogno hai di andare a Troia?! Mi trovi grassa?! Non ti sembro più attraente?! -
-Ma tesoro, Troia è una città! Si va a fare la guerra per liberare Julia di Nanto! -
-Lo so io cosa vai a liberare con i tuoi amici! Pervertiti! Non potete andarvene a fare una partita a calcetto il mercoledì sera, come tutti i mariti normali?! -

A Troia…
Shin arrivò nuovamente al cospetto di Saruman, con le mani posate sulle orecchie e dimenando testa e busto come se fosse un piccione, al ritmo del tunz tunz tunz. Quando Saruman lo vide alzò la testa dalla sua palla di cristallo.
-Shin perché non ti sei ancora buttato da un dirupo? -
-Bella zio, sono venuto a dirti che ho radunato gli alleati. -
Saruman piacevolmente sorpreso dalla velocità e dalla prontezza di Shin lo guardò con un sorriso compiaciuto.
-Davvero Shin? Bravo. Non avrei mai detto che servivi a qualcosa e invece… mi sbagliavo… bravo. - Si alzò dalla sedia e si avvicinò al biondo maestro di Nanto. -Fammi vedere la folla degli alleati giunti con i loro eserciti. -
Shin sempre camminando come uno struzzo che stringe il culo per non farsela sotto, lo portò sul balcone, dove allargando le braccia mostrò i suoi alleati.
Ovvero... 10 truzzi che si dimenavano al suono del tunz tunz tunz, 5 nerd con la maglietta di Shin mentre si gettava dal balcone, 3 ragazzine con uno striscione Io Cuoro Shin, e l’uomo dei fumetti dei Simpson.
Saruman dovette fare uno sforzo incredibile per non mettersi ad urlare come un forsennato e gettarlo a pedate in culo di sotto dal balcone. Anzi… trovò addirittura la forza di voltarsi verso di lui con un sorriso.
-E’ uno scherzo vero? - Chiese.
Shin nel frattempo aveva cominciato a biascicare pure una gomma e continuava a muoversi con il busto. -Bè… il bello deve ancora arrivare. Ho mandato l’invito a tutti i miei amici di Facebook, e loro lo hanno condiviso, ma io essendo furbo ho messo un post con scritto: Giulia è una gran gnocca, e ho ricevuto 1000 mi piace e 40 condivisioni. - Tutto fiero di se Shin guardò il suo esercito. -Visto zio che roba? Questo esercito spaaaacca di brutto zio. -
Saruman non ce la fece a resistere, staccò a morsi una colonna e cominciò a massacrarci Shin urlando come un forsennato.
-Raul arriverà con almeno 30 000 soldati, e tu vorresti difenderti con 19 internet-dipendenti?! Ma dove ce l’hai il cervello?! -
Shin cominciò a sbavare come un alano, ingrifato come una scimmia e Saruman stava per cedere completamente alla tentazione di spellarlo vivo, quando la voce tonante di Sauron, lo fermò per l’ennesima volta.
-Saruman, perché sprechi così della buona pietra, spaccandola sulla testa di Shin? -
-Ma signore… -
-Niente ma. Per fortuna io mi sono già mosso, i nostri alleati stanno giungendo da terre lontane per aiutarci in questa terribile guerra. -
-E di questi 19 qui? -
-Non è l’ora del pranzo per gli orchi? -

Capitolo 2.
Strategia di Attacco e 1° Vittoria
Raul stava facendo una riunione con i suoi alleati. Obi Wan era stato legato in un angolo con la museruola e chi gli passava di vicino poteva fargli il solletico per dispetto.
-Ammesso e non concesso che riusciamo ad entrare a Troia, come faremo a distruggere Sauron? - Chiese Qui Gon Jinn, rappresentante dell’ordine Jedi, (parlare con Yoda faceva venire l‘ulcera per il nervoso da quanto parlava strano e così avevano mandato Qui Gon alla riunione).
-Non vi preoccupate, ho già ingaggiato qualcuno per cercare l’unico anello in grado di distruggerlo. - ……………………………...................................................................................................................
Alla Contea si festeggiava il compleanno di Bilbo Beggins, ma siccome Merry e Pipino avevano rubato i fuochi di artificio per provarci giochini erotici, e Bilbo invisibile era un continuo toccare culi e fare mano morta a chiunque, tutti gli hobbit lo avevano mandato gentilmente a fare in culo e si stavano operando per buttare quel pervertito fuori dalla Contea.
Gandalf bussò alla porta della casa di Bilbo, per fargli gli auguri, pensando di starci il tempo di dire, “auguri“, e poi andarsene alla ricerca dell‘unico anello in grado di uccidere Sauron, come gli aveva detto Raul. Quando la porta si aprì si accorse che i piani di Bilbo erano leggermente differenti.
-Gandalf, che piacevole sorpresa… vieni entra… -
Lo stregone non fece in tempo a dire che doveva andare, che l’hobbit lo trascinò dentro, rivelando un’atmosfera a lume di candela, e una tavola apparecchiata per 2, con del vino già pronto.
-Aspettavi qualcuno? - Chiese Gandalf guardandosi attorno.
-No… tranne un vecchio amico. - Bilbo prese il vino e stappandolo glie lo versò in un bicchiere. -Vuoi del vino? - Chiese ammiccante.
-Veramente io volevo solo augurarti buon compleanno e… -
Bilbo si buttò il vino addosso. -Oh che sbadato… - E con la scusa di essersi imbrattato cominciò a spogliarsi.
Gandalf cominciava a sospettare che ci fosse qualcosa di parecchio strano in tutto quello, e il sospetto divenne certezza, quando Bilbo cominciò a farneticare di volergli regalare un anello.
-Ma tu guarda che ore sono! - Fece Gandalf guardandosi il polso nudo. -Devo proprio andare… -
-No… aspetta! Ti prego! Ho speso l’ira di Dio per acquistarlo, ho pestato una vecchietta e un hobbit segalitico, solo per te. -
Gandalf guardò l’anello che il mezz’uomo aveva tra le mani e riconoscendolo come l’unico anello, il solo, in grado di uccidere Sauron, capì che si era sbagliato. Attaccò a ridere come un ossesso.
-Oh, Bilbo, era per questo che volevi darmi l’anello… perché sapevi essere l’unico in grado di uccidere Sauron… Ho ho ho, e io che pensavo che mi facessi delle avance. - Gandalf prese l’anello. -Grazie amico mio, adesso te ne puoi anche andare a Monculi Terme. Ciao stammi bene. -
Bilbo, tutto mogio si avviò verso la porta, piegato in due dal dispiacere. -Che tristezza salutare un amico senza neppure un bacio di addio. -
-Perché non lo hai detto subito? - Sulla porta c’era Frodo, che acciuffò il povero Bilbo e se lo slinguazzò per bene.
Bilbo poté così partire, sputacchiando e scaracchiando per ripulirsi la bocca.
-Ciao Gandalf, che si racconta? -
-E’ troppo potente per me! - Gandalf si voltò verso il giovane hobbit. -Tieni Frodo, prendilo tu. -
-Noooo!!! - Dalla finestra apparve Sam che si gettò addosso a Frodo placcandolo stile rugby. -Il padrone è mio! Il mio tesssoro! Solo io posso regalargli gli anelli! - E attaccò a baciargli i piedi pelosi.
Gandalf scioccato stava per vomitare.
-Sam è un mio grande amico. Mi vuole tanto tanto bene. - Frodo si alzò, con ancora Sam che gli baciava i piedi. -Siamo come fratelli. -
-Bha… se lo dici te. Comunque tieni, porta questo anello a Gran Burrone, io non posso perché altrimenti mi faccio corrompere e passo al lato oscuro. -
-Perché a me non potrebbe corrompere? - Chiese Frodo.
-Si… ma te sei una mezza sega, anche se ti corrompe, non è che succede questo gran guaio, al limite smetti di lavarti, ti vesti di stracci, mangi pesci crudi e te ne vai in giro a somigliare alle lucertole. -
-Grazie Gandalf… che bel pensiero che hai avuto. E che grande stima hai di me. Lo porterò senz’altro a Gran Burrone. -
Lo stregone se ne andò che ancora stava ridendo.
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Alla riunione…
-Dunque ci muoveremo su più sponde… - Tutti si guardarono vagamente interdetti. -… Io, con i miei fratelli ci dirigeremo via nave, raggiungeremo le spiagge di Troia e cominceremo con il nostro attacco. Eddard, insieme ai suoi, Qui Gon con i jedi, e Leonida con quei 300 tizi lì ritoccati al computer, invece andranno sull’altra sponda della città… -
-Questa è Spartaaaaa!!!! - Gridò Leonida.
Eddard era balzato in piedi furioso, seguito a ruota da Qui Gon. -Ciccio! Non farti ingannare dal capello lungo, io non passo da nessuna sponda! - Sbraitò il lord di Grande Inverno.
-Perché non ci vai te con i tuoi fratelli sull’altra sponda? - Chiese Qui Gon.
-Ma che avete capito? L’altra sponda, nel senso l’altra riva. - Raul sbuffò. -Vabbé… voi attaccate da questa sponda, io e i miei fratelli passiamo dall’altra sponda. -
Toki cominciò a scuotere la testa. -Lo dicevo io che prima o poi arrivavi a questo punto fratello. -
Jagger stava sbraitando che non aveva alcuna intenzione di aprirsi a nuovi orizzonti, mentre Ken era pensieroso, perché ovviamente non aveva capito una mazza.
-E va bene basta! - Sbraitò Raul. -Attaccheremo tutti dalla solita spiaggia! - Il Re di Hokuto mise il broncio. -Ma poi non venite a lamentarvi se ci mettiamo 11 anni a conquistare la città. -
-Perché non ci vai tu Eddard? Tanto ormai dovresti esserti abituato a farti “pugnalare” alle spalle. Ad Approdo del Re non hanno fatto altro. -
E Jagger attaccò a ridere tutto fiero della propria battuta. -Dì il mio nome! - Sbraitò poi facendogli la mossa del maniaco, tanto per non perdere l’abitudine.
Mentre Jagger veniva picchiato forte, forte e costretto ad erigere una statua in onore dell’integrità degli uomini del nord, da Eddard, gli altri continuarono la riunione.

Nel frattempo a Troia…
Saruman si stava massaggiando le meningi, incredibilmente adirato con Shin, che continuava a fargli perdere tempo con le sue trovate idiote. L’ultima era stata quella di organizzare un concerto di Gigi d‘Alessio, in onore dei suoi alleati. Perché avevano risposto proprio tutti all’appello di Sauron, e quelli che mancavano sarebbero giunti entro breve.
Re Robert con la sua enorme pancia, e la sua ingombrante famiglia, (tranne Tyrion, lui non occupava tanto spazio) era stato uno dei primi ad arrivare, seguito a ruota dai generali di Nanto, per l’enorme gioia di Shin, e stranamente neppure a Saruman dispiacevano poi tanto, tranne Yuda. Quello proprio non lo sopportava, aveva qualcosa che non gli andava giù. Dopo i generali di Nanto arrivarono Khal Drogo con tutta la sua tribù e quelli proprio non gli volevano andare più di tanto a genio, per carità, non che si lamentasse, insomma in battaglia sarebbero stati anche utili, non lo metteva in dubbio… ma proprio non sopportava quella loro terribile mania di non tagliarsi mai i capelli o i peli superflui, finché non perdevano un incontro… il loro capo, Khal, non solo aveva una treccia più lunga di Raperunzel, ma si era fatto le trecce perfino in tutti gli altri punti con i peli superflui, la barba, le sopracciglia, e perfino sotto le ascelle… e mai avrebbe voluto indagare dove altro si sarebbe fatto crescere le trecce. Senza contare che presto sarebbero arrivati Palpatine, e le sue truppe di Sith, e loro si che erano esigenti sulla musica. Se non gli mettevi almeno una marcia imperiale, mettevano il broncio e te la facevano pesare parecchio.
Comunque, il banchetto in onore degli alleati, non stava andando bene, primo perché Re Robert si era mangiato un servitore pensando che fosse un maialino (la mela in bocca glie l’aveva messa lui) e secondo perché nessuno gradiva le performance canore di Gigi d’Alessio e non si sa per quale canzone, tutti si erano adirati tantissimo. Souther credeva che gli stesse offendendo la mamma, Rey che gli stesse offendendo la sorella, Shu che lo prendesse in giro per la vista, Khal Drogo, siccome non capiva una mazza, pensava che stesse insultando la sua regina, Re Robert pensava si riferisse a sua moglie Cercei… (in verità non glie ne fregava poi molto, visto che non aveva una grande considerazione, lui per primo, di sua moglie, ma il fatto è che gli altri stavano usando il povero cantante come bersaglio per giocare a freccette, e lui andava pazzo per le freccette) Yuda e Jaime, il fratello di Cercei, si stavano litigando da una parte, perché entrambi erano convinti che il cantante ci provasse con lui.
Quando ad un tratto la porta si spalancò e ognuno nella stanza cominciò a guardarsi intorno stupefatto.
-Chi è che mi ha palpato il sedere? - Chiesero all’unisono.
Una macchia nera si materializzò sul palco, e tra luci elettriche e spettacoli psichedelici, apparve Palpatine.
-Sono tornaaaato! - Gridò tutto contento.
Al seguito di Palpatine arrivarono i Sith, vergognandosi come cani del loro capo che continuava ad entrare in scena palpando chiunque fosse a portata di mano, e sapevano, che presto avrebbe cominciato anche a ballare la robo dance, ma per loro fortuna, e soprattutto quella di Darth Fener, e Greavius, che ogni volta si sentivano vagamente presi in giro, a salvarli dall‘esibizioni di Palpatine, ci pensò Saruman.
-Finalmente ci siamo tutti. - Saruman si alzò in piedi. -Slegate quel poveraccio e ascoltatemi un secondo! - Disse lo stregone, indicando quelli che giocavano a freccette.
-Hem… - Souther si grattò la nuca leggermente imbarazzato. -Il fatto è che… Yuda ha voluto provare a tirare una freccetta e per sbaglio gli è partito il colpo della Gru Rossa. - Fece una smorfia indicando il corpo mutilato del cantante.
Saruman osservò tutti i presenti esterrefatto. -Ma guardate che casino che avete combinato?! Guardate! Il tappeto nuovo tutto sporco di sangue e viscere! Siete peggio dei ragazzini! Insomma! Qui stiamo facendo una delle più grandi battaglie di tutti i tempi e voi squartate gente come se fossimo a Elsen Lied! - Mentre tutti abbassavano la testa costernati, Joffrey mise la testa di Gigi d’Alessio su una lancia e cominciò ad agitarla tutto contento.
Di chi è quel marmocchio sadico e decerebrato?! - Sbraitò Saruman su tutte le furie.
Re Robert fischiettando si portò le mani dietro la schiena, facendo finta di non conoscerlo, Cercei guardandolo male si alzò dalla tavola.
-E’ il mio bambino, pucci pucci, bello di mamma. Sta solo giocando… è un bambino come tanti altri… - Osservando Joffrey che stava facendo una bambola con le interiora del cadavere Cercei si rassegnò con una scrollata di spalle. -Va bene… è matto da legare… cosa si può pretendere d’altronde quando uno ha un padre come quello… - E indicò Jaime che stava bisticciando con Yuda, ed erano passati dal darsi delle troie al tirarsi i capelli. -… e un patrigno come quello. - E indicò Re Robert che si era appena mangiato Tyrion, credendolo una pagnotta di pane.
Saruman era al colmo della disperazione, e visto che su qualcuno, pure lui doveva sfogare la propria cattiveria… -Guardie! Portate via quel sadico, di Joffrey e calmatelo con un clistere di olio bollente. - Arrivarono gli orchi e portarono via Joffrey che stava sbraitando qualcosa sul fatto che lui faceva quello che gli pareva.
-Che facciamo… glie lo diciamo allora che Yuda, mandando a fare in culo, il buttafuori, per sbaglio lo ha trasformato in degli spaghetti? - Chiese Shu al maestro della Fenice di Nanto.
-Hem… forse è meglio aspettare che si sia calmato. - Propose Souther.
Saruman si risedette sulla sua enorme sedia e con un profondo sospiro, chiamò Palpatine.
-Imperatore Palpatine… venendo verso di noi, avete notato qualcosa? -
-Solo un vecchio con un bastone e un cappello a punta che ci ha chiesto la strada per Troia. Ha detto che doveva venire a parlare con te. -
-Che fosse stato Gandalf? - Si domandò Saruman pensieroso. -Allora… Raul ha messo in moto la Compagnia dell’Anello… - Trattenne Palpatine vicino a lui. -… ti ha detto altro? Gli hai fatto qualche domanda? -
-Certo che no! Gli ho dato una bella palpata e me ne sono andato. Non sono mica un navigatore io. Sennò mi chiamavano Tom Tom, se mi hanno chiamato Palpatine, ci sarà il suo motivo no? - Poi la loro attenzione venne catturata da Kahl Drogo, che si voleva tagliare la treccia sotto l’ascella sudata, perché aveva perso a freccette. Saruman riuscì a raffreddare gli animi, minacciando tutti i presenti di clisteri di lava proveniente dal Monte Fauto.
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La mattina seguente, Frodo e Sam si misero in marcia per uscire dalla Contea, quando arrivarono di corsa Merry e Pipino.
-Vogliamo venire anche noi! -
-No! - Disse subito Sam appiccicandosi a Frodo stile koala. -Il padrone è mio! Solo io lo seguo e gli guardo le spalle. -
-Allora io seguo te! - Disse Merry tutto felice, attaccandosi a Sam.
-E io seguo Merry! - Fece Pipino, attaccandosi dietro Merry.
-Faremo un bel trenino! Via che si parte! - ……………………………...................................................................................................................

Nell’Olimpo, nel frattempo…
-Guardae gli umani, si stanno muovendo guerra fra di loro. - Disse Marte che già stava saltellando tutto contento.
-Lui si diverte e io devo fare il lavoro faticoso. - Brontolò Hade. -Speriamo che non muoiano dopo il tramonto o dovrò pagare gli straordinari a Caronte. Quanto è taccagno quel traghettatore. Se almeno morissero in mare, ci potrei mandare Davey Jones… tanto è un pesce, che ne sa lui dei sindacati. -
-Ma aspetta un attimo… - Atena si alzò in piedi di scatto. -Ma quelli sono i miei protetti! Devo assolutamente andare ad aiutarli. - Così dicendo batté le mani e giunsero cavalieri in armature sbrilluccicanti, con in mano ogni tipo di arma, incazzati e pronti a morire per lei, e in un batter di ciglia sparirono dall’Olimpo.
Gli Dei si voltarono verso Apollo che stava suonando.
-Apollo… hem… Atena è appena corsa ad aiutare a massacrare la popolazione della città costruita in tuo onore. - Gli fece notare Mercurio.
-Si… ora ci vado… è che ho fumato un po’ del tabacco di Bacco… e che figata ragazzi… ho gli occhi che si allungano… -
Scoprirono poi che Bacco usava semi di papavero da fumare, e questo spiegava perché fosse sempre così allegro.

Nel frattempo…
La flotta di Raul stava navigando veloce verso le spiagge di Troia, il capitano della barca che portava i 4 fratelli di Hokuto era Orc il Rosso e stava tediando tutti quanti sul come avesse fatto a perdere almeno uno di ogni cosa doppia che il buon Dio ci ha dato in dotazione. Di fatti il capitano pirata aveva perso, un occhio, un sopracciglio, una gamba, un braccio, una mano, un piede, una narice, un orecchio, un polmone, un rene, una chiappa e un testicolo. Jagger aveva provato a suicidarsi inalando gas, in una stanza chiusa. Troppo tardi venne a conoscenza che le flatulenze corporee non erano un gas in grado di ucciderlo, almeno se appartenevano a lui. Di fatti il primo che era andato a chiamarlo, non appena aprì la porta morì di ictus cerebrale.
Dopo ore e ore di viaggio in mare, finalmente giunsero sulle spiagge dell’assolata Troia, e i primi a toccare terra furono le navi del villaggio della Foglia, che subito si fecero due canne per rilassarsi un attimino, poi furono la volta delle navi dei Jedi, che essendo per lo più navi trasportanti anziani e donne, appena toccarono terra corsero verso il primo bagno pubblico che videro. Purtroppo quello non era un bagno pubblico, era un tempio, tra l’altro dedicato ad Apollo (per fortuna il Dio del Sole stava ancora fumando semi di papavero). Tutti quelli che arrivarono dopo e videro scappare le sacerdotesse, pensarono erroneamente che i Jedi avessero attaccato il tempio.
Jagger finalmente convinto di poter sfogare la sua cattiveria e la sua depravazione fece la mossa del maniaco cominciando a gridare.
-Dite il mio nome! - Tuttavia le donne del tempio non erano proprio così indifese come il maestro di Hokuto credeva, per essere chiari, erano degli orchi grandi, grossi, verdi, nerboruti, brutti e molto… molto poco socievoli. Di fatto, dopo averlo pestato per bene, rubato la carta di credito e pestato ancora un altro pochino, lo costrinsero a costruire una statua in onore delle sacerdotesse del tempio.
-Ah-ha! … la prima battaglia è vinta. - Disse tutto fiero di se Raul mettendo piede sulla sabbia.
-Ma se non abbiamo nemmeno combattuto. - Protestò Ken.
-Silenzio! Così ho parlato. E adesso facciamoci un bel banchetto e mettiamo qualcosa sotto i denti. -

Oltre le mura…
-Raul e i suoi sono arrivati! - Gridò Grima, giungendo di corsa nella sala di Saruman.
-Hanno attaccato il tempio di Apollo fuori dalle mura… -
-Che ne è stato degli orchi vestiti da sacerdotesse? - Chiese Saruman.
-Non lo so… stanno frustando uno strano tizio con la maschera e lo costringono a fabbricare una statua. -
-E i nostri alleati che stanno facendo? -
Quella triste domanda, ebbe ben presto una triste risposta.
Re Robert dopo aver rivomitato Tyrion, perché lui i tipi troppo boriosi proprio non gli digeriva, aveva deciso di fare colazione con una bella frittata delle 3 uova di drago di Daenerys. Quest’ultima aveva preso ad urlare come un’aquila, saltare come un canguro e inveire come una scimmia, Khal, allora aveva deciso bene di difendere l’onore della sua regina sfidando Re Robert ad una gara che gli avrebbe visti alla pari… o almeno così lui credeva. Infatti fu talmente idiota da sfidarlo ad un’abbuffata di cinghiale maremmano, che ovviamente, lo aveva visto perdente e ora stava, urlando come un condor che voleva tagliarsi una delle lunghissime trecce fatte con i peli delle gambe, costringendo così Souther e Rey a tentare di tenerlo fermo, (se si fosse privato di anche una sola, delle sue trecce, avrebbe perso la fiducia in se stesso e non avrebbe dato il massimo in guerra). Re Robert aveva continuato a mangiare, abbuffandosi di ogni cosa, compreso nuovamente il povero Tyrion e finalmente con un rutto sommesso era andato in overdose e se ne stava in un angolo stile tartaruga ribaltata. Jamei e Yuda si stavano facendo le unghie a vicenda, Cercei si stava scaccolando e tirava le caccole addosso a Re Robert, Shu stava giocando a batti le mani con Julia, e Joffrey, stranamente tranquillo, dopo il clistere della sera prima, stava in un angolo stile mummia. Shin ballava e si dimenava urlando: Tunz tunz tunz. Gli unici che stranamente si erano portati sulle mura erano i Sith, ma loro stavano lassù unicamente per urlare insulti e tentare di sputare addosso ai Jedi, sotto alle mura.
-Ma che diavolo state facendo!!!!!! - Sbraitò Saruman incavolato come non mai e cominciando a menare calci in culo e bastonate a chiunque avesse a tiro. -Raul ci ha appena attaccato! Ha disintegrato un tempio qui fuori! Andate a reclamare vendetta!!!! -
-Ma ormai si sono accampati. - Fece notare Re Robert. -Non è educato attaccare mentre stanno mangiando. Io non lo apprezzerei. -
-Tu mangi sempre! - Gli fece notare Jaime soffiandosi sulle unghie appena laccate.
-Infatti sono una persona molto pacifica. -
-Non è vero. - Obiettò Tyrion da dentro il suo stomaco.
Quel primo scontro ormai era passato, non restava che attendere la prossima battaglia, ma dovendo scaricare la sua furia omicida su qualcuno, decise di far fare a Joffrey un clistere di chiodi. Mentre gli orchi portavano via il povero disgraziato, Saruman imbizzarrito se ne andò sulla sua torre a meditare un pochino. ……………………………...................................................................................................................
Frodo, Sam, Merry e Pipino fermatosi per la notte in una locanda, quando arrivarono nella propria stanza, ci trovarono un uomo moro che si stava fumando una canna.
-Bella raga… io sono Aragorn, ma tutti mi chiamano Granpasso, Gandalf mi ha detto di scortarvi dagli elfi, perché voi siete piccini, inutili, rincoglioniti e mezze seghe. La mia tariffa come guida turistica è di 50 euri l’ora. -
-Sei caro. - Gli fece notare Frodo.
-E tu un tesoro. - Aragorn gli fece l’occhiolino e gli mandò un bacio.
Sam cominciò a digrignare i denti furioso e sviluppando tendenze omicide, violente, e sadiche nei confronti del Ramingo.
Nel frattempo Gandalf era andato dal suo vecchio amico, Saruman il bianco, e non si sa come non abbia fatto a vedere o sentire gli alleati che al pian terreno facevano casino peggio che in discoteca, o a sfuggire alle palpate di Palpatine, o a non farsi rimorchiare da Yuda, o a non farsi ingroppare da Jaime, o a non farsi violentare da Cercei, o a non farsi tediare da Rey per la storia della sorella scomparsa, o a non farsi mangiare da Re Robert. Fatto sta, che arrivò in cima alla torre.
-Saruman, sono venuto per chiederti un consiglio. -
-Muori! -
-Perché sei sempre così arrabbiato con me? -
-Perché sono cattivo. -
-Suvvia, tu non sei cattivo, sei solo un vecchio zittello, inacidito dall’età. -
Saruman sbuffò. -Gandalf, io non so più da quant’è che te lo dico. Sono passato dalla parte di Sauron, secondo te perché sennò faccio incrociare gli orchi, con i goblin? -
-Perché sei un allevatore? - Poi Gandalf vide ammassati in un angolo tutti i souvenir di Mordor, compresa la sfera con l’occhio di Sauron che quando la giravi scendeva la neve, e bandierine con sopra scritto “Forza Sauron Alè”. -Ma allora è vero! Sei passato dalla parte di Sauron! -
-Finalmente lo hai inteso. - Usando la magia Saruman rinchiuse Gandalf in cima ad una torre e lo lasciò lassù a schivare le cacche dei piccioni che passavano.
  
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